Causa in corso
Salvatore Valera Parra
- Venerabile Servo di Dio -

Salvatore Valera Parra

(1816 - 1889)

Venerabilità:

- 17 marzo 2021

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, si distinse per molte opere di carattere spirituale e sociale, in particolare durante le epidemie di colera e i terremoti che nel 1863 provocarono distruzioni e vittime

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Visse cercando di piacere a Dio con l’orazione, la povertà assoluta, l’austerità di vita, la penitenza e i digiuni

 

    Il Venerabile Servo di Dio Salvatore Valera Parra nacque a Huércal-Overa (Almería, Spagna) il 27 febbraio 1816. Entrato in Seminario, fu ordinato sacerdote il 13 marzo 1840.

    Svolse il ministero sacerdotale prevalentemente nel suo paese natale, dapprima come viceparroco e poi come parroco. Nel 1853 venne eletto arciprete e, nel 1859, per le sue attività e la vita esemplare di parroco, ricevette dallo stato spagnolo dapprima l’onorificenza di Caballero de la Real Orden de Isabel la Católica, e poi quella dell’Ordine civile di Carlos III. Come parroco, infatti, si distinse per molte opere di carattere spirituale e sociale, in particolare durante le epidemie di colera e i terremoti che nel 1863 provocarono distruzioni e vittime. Collaborò attivamente anche nello spegnimento dei frequenti incendi e di seguito nella raccolta di fondi per aiutare i bisognosi. Insieme a Santa Teresa Jornet, Fondatrice delle Piccole Sorelle per gli Anziani Abbandonati, nel 1885 fondò una casa di cura e di ricovero per gli anziani.

    Verso la fine della sua vita fu colpito da gravi malattie. Morì il 15 marzo 1889 a Huércal-Overa (Spagna).

    Il Venerabile Servo di Dio fu uomo di profonda fede in Dio, che attingeva dalla intensa vita di orazione, in particolare eucaristica, e dalla filiale devozione mariana. Promuoveva la visita al Santissimo Sacramento. La devozione a Maria si concretizzava nella devozione alla Vergine de los Desamparados, venerata a Huércal-Overa, conosciuta popolarmente come la Virgen del Rio

    Si abbandonò nelle mani della Provvidenza. Di questa fiducia in Dio diede una prova singolare fin dalla sua infanzia. Infatti, quando gli morì il padre, egli aveva 13 anni e si inginocchiò davanti al cadavere del genitore e recitò da solo l’Ufficio Divino con una devozione che fece commuovere i presenti.

    Visse cercando di piacere a Dio con l’orazione, la povertà assoluta, l’austerità di vita, la penitenza e i digiuni. Allo stesso tempo faceva di tutto per favorire la santità dei suoi fedeli.

    Esercitò la carità verso il prossimo, mettendosi al servizio degli ultimi. Vissuto in un’epoca storica in cui c’era tanta miseria in Andalusia, seppe rispondere fedelmente ai bisogni del suo tempo. Distaccato da tutto, dava perfino ciò che a lui era necessario per vivere. Alla sua casa accorrevano tanti poveri per mangiare e accoglieva tutti. Nelle situazioni di particolare emergenza, come nelle alluvioni e nelle epidemie di colera, emerse in maniera straordinaria la sua carità. Si prendeva cura dei malati che continuamente andava a visitare e a portare loro aiuto.

 

ALMERÍA

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

SALVADOR VALERA PARRA

Sacerdote diocesano,

Arciprete e Parroco di Huércal-Overa

(1816-1889)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Solo vi chiedo di guardarvi nello specchio che ho a Huércal-Overa, nel parroco Salvador Valera Parra, nel quale si rispecchia anche il vostro Vescovo”.

    Del “Buon Pastore che dà la vita per le sue pecore” (Gv 10,11) fu immagine viva e testimonianza efficace il Servo di Dio Salvador Valera Parra, tanto che veniva additato dal suo Vescovo come modello di vita e virtù sacerdotali a coloro che aspiravano a diventare sacerdoti.

    Il Servo di Dio nacque a Huércal-Overa il 27 febbraio 1816. Il paese si trovava allora entro i confini della diocesi di Cartagena, poi nel 1957 divenne parte della diocesi di Almería. Già da bambino si distingueva per opere di carità verso i più poveri e presto avvertì i segni della vocazione sacerdotale. Compiuti gli studi ecclesiastici nel seminario di San Fulgenzio a Murcia, fu ordinato sacerdote ad Alicante il 13 marzo 1840.

    Prestò servizio come cappellano nella sua città natale fino al 1849, allorché venne nominato Parroco di San Lazzaro in Alhama de Murcia. Nei fedeli di quella parrocchia, dove rimase per appena 2 anni, lasciò il ricordo di un prete virtuoso, di grande carità e umiltà. Dal 1851 fu parroco di Huércal-Overa, poi per 5 anni nella chiesa di Santa María de Gracia a Cartagena. Compì con sommo zelo il proprio apostolato tanto fra i prigionieri del carcere di Cartagena, quanto a favore degli indifesi nel tempo del terremoto o dei malati di colera in tempo di epidemia. Per questa ragione ricevette anche riconoscimenti civili.

    Dal 1868 fino alla morte fu di nuovo Parroco a Huércal-Overa. Nella sua città natale il suo ministero di parroco durò complessivamente 37 anni. Si prese cura dei fedeli, promosse la costruzione di opere per il bene della popolazione e si occupò della fondazione di una Casa di cura. Volle che questa fosse affidata alle Piccole Suore degli Anziani Abbandonati, fondate da Santa Teresa di Gesù Jornet e Ibars, con la quale ebbe contatti diretti.

    La ricerca continua della santità e lo zelo apostolico caratterizzarono in modo singolare la vita del Servo di Dio, che desiderava ardentemente condurre le anime a Dio e far conoscere loro l’amore e la grazia del Signore. Era un uomo di fede profonda, fervoroso nella preghiera, nella celebrazione e nell’adorazione dell’Eucaristia. Amava con cuore filiale la Vergine Maria. Vero sacerdote diocesano, con grande carità pastorale spese le sue energie per il popolo a lui affidato, specialmente per i poveri e i sofferenti. I suoi gesti di carità manifestavano e suscitavano speranza nelle difficoltà. Dotato di un carattere deciso, seppe usare sempre temperanza e prudenza, pazienza e sobrietà. In modo esemplare visse i consigli evangelici, povero fino all’estremo, casto e puro di cuore, obbediente ai comandi dei propri vescovi. Nell’umiltà e nel silenzio offrì tutto se stesso, tanto da venire poi chiamato “il Curato d’Ars” della Spagna.

    Morì il 15 marzo 1889 e fu sepolto nel presbiterio della chiesa parrocchiale. La partecipazione alle sue esequie, celebrate quattro giorni dopo nella solennità di San Giuseppe, furono il segno della fama di santità che già lo circondava.

    Poiché tale fama è andata vieppiù accrescendosi, fu introdotta la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio. L’Inchiesta diocesana si celebrò presso la Curia ecclesiastica di Almería dal 14 gennaio 1991 al 14 giugno 1996 e la sua validità giuridica venne riconosciuta mediante decreto da questa Congregazione delle Cause dei Santi il 27 febbraio 1998. Preparata la Positio, si è discusso come di consueto se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Con esito positivo, il 23 gennaio 2020 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. In Sessione Ordinaria i Padri Cardinali e Vescovi hanno riconosciuto il 2 marzo 2021 che il Servo di Dio ha praticato eroicamente le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei  Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali  Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Salvador Valera Parra, Sacerdote diocesano, Arciprete e Parroco di Huércal-Overa, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 17 marzo nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                        + Fabio Fabene

                                                                                    Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                        Segretario

 

 

 

 

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ALMERÍA

 

BEATIFICACIÓN y CANONIZACIÓN

del SIERVO DE DIOS

SALVADOR VALERA PARRA

Sacerdote diocesano,

Arcipreste y Párroco de Huércal-Overa

(1816-1889)

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DECRETO SOBRE LAS VIRTUDES

 

    “Sólo os pido que os miréis en el espejo que tengo en Huércal-Overa, en el párroco Salvador Valera Parra, en el cual se refleja también vuestro Obispo”.

    Del “Buen Pastor que da la vida por sus ovejas” (Jn 10,11) fue imagen viva y testigo eficaz el Siervo de Dios Salvador Valera Parra, tanto que fue señalado por su Obispo como modelo de vida y de virtudes sacerdotales a aquellos que aspiraban a convertirse en sacerdotes.

    El Siervo de Dios nació en Huércal-Overa el 27 de febrero de 1916. La ciudad se encontraba entonces dentro de los límites de la Diócesis de Cartagena, y solo después en 1957 pasó a formar parte de la Diócesis de Almería. Ya de niño se distinguía por las obras de caridad hacia los más pobres y pronto notó las señales de la vocación sacerdotal. Completados los estudios eclesiásticos en el Seminario de San Fulgencio en Murcia, fue ordenado sacerdote en Alicante el 13 de marzo de 1840.

    Prestó servicio como capellán en su ciudad natal hasta 1849, cuando viene nombrado párroco de San Lázaro en Alhama de Murcia. En los fieles de aquella parroquia, donde apenas permaneció dos años, dejó el recuerdo de un cura virtuoso, de gran caridad y humildad. Desde 1851 fue párroco de Huércal-Overa, y después durante cinco años en la Iglesia de Santa María de Gracia en Cartagena. Cumplió con sumo celo el propio apostolado tanto entre los prisioneros de la cárcel de Cartagena, como a favor de los desamparados del tiempo del terremoto o de los enfermos de cólera en tiempo de epidemia. Por esta razón recibió también reconocimientos civiles.

    Del 1868 hasta su muerte fue de nuevo párroco en Huércal-Overa. En su ciudad natal su ministerio de párroco duró en total 37 años. Se ocupó de los fieles, promovió la construcción de obras para el bien de la población y se ocupó de la fundación de una clínica. Quiso que esta fuese confiada a las Hermanitas de los Ancianos Abandonados, fundadas por Santa Teresa de Jesús Jornet e Ibars, con la que tuvo contacto directo.

    La busqueda continua de la santidad y el celo apostólico caracterizaron de modo singular la vida del Siervo de Dios, que deseaba ardientemente conducir las almas a Dios y hacerles conocer el amor y la gracia del Señor. Era un hombre de fe profunda, fervoroso en la oración, en la celebración y adoración de la Eucaristía. Amaba con corazón filial a la Virgen María. Verdadero sacerdote diocesano, con gran caridad pastoral gastó sus energías por el pueblo a él confiado, especialmente por los pobres y los que sufrían. Sus gestos de caridad manifestaban y suscitaban esperanza en las dificultades. Dotado de un carácter decidido, supo usar siempre de templanza y prudencia, paciencia y sobriedad. De modo ejemplar vivió los consejos evangélicos, pobre hasta el extremo, casto y puro de corazón, obediente a los mandatos del propio obispo. En la humildad y en el silencio se ofreció enteramente a sí mismo, tanto que después le llamaron “el cura de Ars” de España.

    Murió el 15 de marzo de 1889 y fue sepultado en el presbiterio de la iglesia parroquial. La participación en sus exéquias, celebradas cuatro días después de la Solemnidad de San José, fueron el signo de la fama de santidad que ya lo rodeaba.

    Puesto que tal fama se ha ido cada vez más acrecentándo, fue introducida la Causa de Beatificación y Canonización del Siervo de Dios. El Proceso diocesano se celebró en la Curia eclesiastica de Almería del 14 de enero de 1991 al 14 de junio de 1996 y su validez jurídica fue reconocida mediante decreto de esta Congregación de las Causas de los Santos el 27 de febrero de 1998. Preparada la Positio, se ha discutido como es habitual si el Siervo de Dios ha ejercitado en grado heroico las virtudes cristianas. Con resultado positivo, el 23 de enero de 2020 se ha celebrado el Congreso Peculiar de Consultores Teólogos. En Sesión Ordinaria los Padre Cardenales y Obispos han reconocido el 2 de marzo de 2021 que el Siervo de Dios ha practicado heroicamente las virtudes teologales, cardinales y anejas.

    El que abajo suscribe Cardenal Prefecto ha referido después todas estas cosas al Sumo Pontífice Francisco. Su Santidad, acogiendo y ratificando los votos de la Congregación de las Causas de los Santos, ha declarado hoy: Están probadas las virtudes teologales Fe, Esperanza y Caridad hacia Dios y hacia el prójimo, además de las cardinales Prudencia, Justicia, Fortaleza y Templanza y anejas, en grado heroico, del Siervo de Dios Salvador Valera Parra, Sacerdote diocesano, Arcipreste y Párroco de Huércal-Overa, en el caso y para el fin de que se trata.

    El Sumo Pontífice ha dispuesto después que el presente decreto venga publicado e inserido en las actas de la Congregación de las Causas de los Santos.

    Dado en Roma el 17 de marzo del año del Señor 2021.

 

 

 

 

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ALMERIENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

SALVATORIS VALERA PARRA

Sacerdotis dioecesani,

Archipresbyteri et Parochi de Huércal-Overa

(1816-1889)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Vos tantum peto in speculum intueri quod in Huércal-Overa habeo, id est parochum Salvator Valera Parra, speculum in quod Episcopus vester quoque intuetur”.

    Boni Pastoris “qui animam suam ponit pro ovibus” (Io 10,11) viva imago atque sincerum testimonium fuit Servus Dei Salvator Valera Parra, adeo ut vitae sacerdotalisque virtutis exemplum suo ab Episcopo indicaretur omnibus ad presbyteratum aspirantibus.

    Servus Dei in Huércal-Overa die 27 mensis Februarii anno 1816 ortum duxit. Locus tunc intra fines dioecesis Cartaginensis erat, dein ab anno 1957 factus est pars dioecesis Almeriensis. Iam a pueritia caritatis operibus erga egeniores eminebat et ocius vocationis sacerdotalis signa percepit. Ecclesiasticis studiis peractis in Murciano Seminario Sancti Fulgentii, die 13 mensis Martii anno 1840 Sancto Presbyteratus Ordine Lucenti est auctus.

    In suo natali loco uti Cappellanus ministravit ad annum 1849, cum Parochus Sancti Lazari in pago v.d. Alhama de Murcia nominaretur. Christifidelibus illius paroeciae virtuosi sacerdotis, caritatis magnae et humilitatis, memoriam reliquit. Ab anno 1815 Parochus fuit de Huércal-Oveda, deinde quinque per annos in ecclesia Sanctae Mariae Gratiae Carthagine Nova. Summo zelo apostolatum suum exercuit tam inter reclusos carceris Carthaginensis quam pro inermibus tempore terrae motus vel cholericis tempore morbi contagione vulgati. Quamobrem etiam civilia insignia suscepit.

    Ab anno 1868 usque ad mortem denuo parochus de Huércal-Overa fuit. In sua natali civitate eius parochi munus septem et triginta per annos omnino perduravit. Christifideles curavit, opera pro bono civitatis erigenda promovit, condicionem valetudinarii navavit. Ipsum voluit Parvis Sororibus Senium Derelictorum commissum, a Sancta Teresia a Iesu Jornet Ibars fundatis, cum qua directa commercia habuit.

    Assidua sanctitatis quaesitio et apostolicus zelus vitam Servi Dei singulariter connotaverunt, qui ardenter ad Deum animas ducere et amorem gratiamque Dei iisdem ostendere cupiebat. Altae fidei erat vir, fervidus precando Eucharistiaque celebranda vel colenda. Filii corde Virginem Mariam diligebat. Verus dioecesanus presbyter, magna pastorali caritate vires impendit pro populo sibi commisso, in primis pro indigentibus atque laborantibus. Eius caritatis actiones spem in angustiis patefaciebant et excitabant. Natura prompta ornatus, temperantia ac prudentia, patientia ac sobrietate semper uti valuit. Exemplari modo consilia evangelica expertus est, ad summum pauper, castus et mundus corde, suorum Episcoporum praeceptis oboediens. Humilitate ac silentio totum se obtulit, ita ut postea Hispaniae “Curatus Arsensis” appellaretur.

    Die 15 mensis Martii anno 1889 obiit et corpus eius in presbyterio paroecialis ecclesiae est sepultum. Multitudo, quae eius exequiis, quattuor post dies in sollemnitate Sancti Ioseph celebratis, adfuit, famam sanctitatis qua iam circumdabatur probavit.

    Hac usque increbrescente fama, Servi Dei Causa Beatificationis et Canonizationis est incepta. Inquisitio dioecesana celebrata est apud Curiam ecclesiasticam Almeriensem a die 14 mensis Ianuarii anno 1991 ad diem 14 mensis Iunii anno 1996 atque canonice valida ab hac Congregatione de Causis Sanctorum iudicata per decretum diei 27 mensis Februarii anno 1998. Positione exarata, disceptatum est consuetis normis an Servus Dei heroico in gradu virtutes christianas exercuisset. Felice cum exitu, Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus die 23 mensis Ianuarii anno 2020 est habitus. Ordinaria in Sessione, Patres Cardinales et Episcopi die 2 mensis Martii anno 2021 Servum Dei professi sunt heroum in modum excoluisse theologales, cardinales iisque adnexas virtutes.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Salvatoris Valera Parra, Sacerdotis dioecesani, Archipresbyteri et Parochi de Huércal-Overa, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 17 mensis Martii a. D. 2021.