Omelia per i funerali di fra’ Giacomo Dalla Torre

OMELIA PER I FUNERALI DI FRA' GIACOMO DALLA TORRE

(Roma, Chiesa di Santa Maria in Aventino, martedì 5 maggio 2020)

 

Is 52, 7 – 10

Lc 22, 7-20.24-30 

Cari fratelli e sorelle,

Siamo qui raccolti intorno all’altare del Signore per celebrare le esequie di Sua Altezza Eminentissima Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta. Le limitazioni causate dall’emergenza sanitaria impongono purtroppo la presenza di poche persone. Tuttavia, numerosi membri dell’Ordine seguono la celebrazione attraverso la rete e i mezzi di comunicazione sociale, esprimendo così orante gratitudine e sincero affetto per l’illustre e caro defunto.

Questo contrasto di vuoto-pienezza, di pochezza-moltitudine, simboleggia da una parte l’umiltà con la quale ha vissuto e operato Fra’ Giacomo, dall’altra la silenziosa quanto feconda opera dei Membri e delle migliaia di volontari dell’Ordine che lui ha guidato con saggezza e spirito di servizio. Essi si stanno prodigando generosamente nell’aiuto ai malati e ai poveri, duramente provati in questo periodo di pandemia, proseguendo così nell’azione solidale, tipica dell’Ordine, che in questo momento di difficoltà ha manifestato quella fantasia della carità di cui sono capaci i fedeli discepoli del Vangelo.

Dinnanzi alla salma di colui che il Santo Padre, nel suo messaggio di cordoglio, ha definito «zelante uomo di cultura e di fede», siamo richiamati alla fragilità della vita terrena: una vita che si conclude come una candela al termine della cera. La fede che il Signore ci ha donato, ci rivolge un richiamo forte, decisivo e liberante. È il richiamo alla vita che non conosce la morte: la vita eterna, la vita stessa di Dio che, in Gesù crocifisso e risorto, viene partecipata all’uomo giusto e buono. Così il dolore per la morte di una persona cara viene aperto dalla nostra fede alla speranza, anzi al gaudio spirituale: questa vita eterna è la meta che il Signore, nel suo amore, ha voluto e vuole per tutti e per ciascuno di noi. E noi la raggiungeremo se avremo fatto onore alla nostra vocazione cristiana, vivendo coerentemente il nostro Battesimo.

Quest’oggi vogliamo ringraziare il Signore per il dono che ha fatto alla Chiesa e all’Ordine di Malta, attraverso l’opera, l’apostolato, la testimonianza e la persona di Fra Giacomo. La nostra gratitudine vuole esprimersi evocando alcuni tratti della vita e della persona di Fra’ Giacomo alla luce della Parola di Dio, che in questa liturgia è stata proclamata. Il brano di Luca ci ha parlato della preparazione alla Pasqua di Gesù, quella che ha consumato con i suoi discepoli nell’ultima cena. È la Pasqua nella quale Gesù ha dato loro il pane e il vino, ma li ha dati con una novità del tutto inaudita e sorprendente: nel pane e nel vino ha offerto il suo corpo e il suo sangue, segno del dono totale di sé sulla croce. Ecco la logica di Gesù: è quella della donazione. «Io sto in mezzo a voi come colui che serve» (Lc 22, 27).

Mi sembrano parole adatte a Fra’ Giacomo Dalla Torre, la cui vita è stata segnata dal dono di sé e da servizio. Mi piace ricordare l’amabilità del suo tratto cordiale e sincero nei rapporti umani; la sua mitezza e accoglienza; la profonda fede che animava ogni sua azione; l’amore al Papa e alla Chiesa respirato fin da piccolo nella sua famiglia da sempre legata alla Santa Sede. Questa sensibilità ecclesiale, unita ad uno spiccato senso del dovere, gli hanno permesso di svolgere con scrupolosa fedeltà le mansioni professionali, come anche gli incarichi che via via ha assunto all’interno dell’Ordine, fino alla carica suprema. Con grande disponibilità, ha sempre anteposto il bene comune ad altri interessi o aspirazioni, si è sforzato di operare con rettitudine e generosità, guadagnando così la stima e il comune apprezzamento.

Fra’ Giacomo ha servito la cultura e, attraverso di essa, ha servito la Parola di Dio. Laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Roma, si è specializzato in Archeologia cristiana e Storia dell’arte. Per lui, l’arte e l’archeologia cristiana rappresentavano il volto della Chiesa, la sua fecondità artistica e artigianale, la sua vocazione a comunicare un messaggio che è Buona Notizia. In questa prospettiva, ha vissuto la sua professione come una missione: si è dedicato con passione allo studio e alla divulgazione dell’arte medioevale; ha ricoperto per tanti anni ruoli accademici nella Pontificia Università Urbaniana, insegnando Greco classico; è stato inoltre responsabile della Biblioteca e Archivista per importanti collezioni del medesimo Ateneo.

La maggior parte della sua attività lavorativa è stata affiancata dagli incarichi nell’Ordine di Malta, dove è entrato nel 1985, pronunciando poi i voti solenni nel 1993. Dal 1994 al 1999 è stato Gran Priore di Lombardia e Venezia e dal 1999 al 2004 membro del Sovrano Consiglio. Il Capitolo Generale del 2004 lo ha eletto Gran Commendatore dell’Ordine e alla morte del 78° Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie è diventato Luogotenente interinale. Dal 2008 al 2017 Fra’ Giacomo Dalla Torre ha ricoperto la carica di Gran Priore di Roma. Il Consiglio Compito di Stato del 29 aprile 2017 lo ha eletto Luogotenente di Gran Maestro e il 2 maggio 2018 è stato eletto 80° Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta.

Ed è in questo periodo che ho iniziato a conoscerlo e instaurare un buon rapporto di collaborazione. Era facile farlo con lui: era semplice, buono, generoso. Nell’adempimento della propria vocazione di consacrato, egli si è sforzato di aderire sempre più saldamente alla Parola di Dio, accogliendola nella fede e facendola diventare “vita della propria vita”. E così l’apostolato, il lavoro – in una parola, tutto nella sua vita – era finalizzato alla comunione personale, intima, con il Signore Gesù, da cui traeva forza e luce per il cammino. La sua luminosa testimonianza cristiana costituisce un esempio per i professi dell’Ordine, come pure per gli altri membri, i cavalieri e le dame sparsi in tutto il mondo. Tutti sono chiamati a considerare che l’efficacia del proprio servizio nell’Ordine, come ogni apostolato nella Chiesa, proviene anzitutto dall’unione orante con Dio e dalla sua Grazia che sostiene anche nei momenti di prova, di stanchezza e di difficoltà.

I principi ispiratori dell’Ordine di Malta - protezione della fede e servizio ai poveri e ai malati - si concretizzano in un evangelico impegno alla solidarietà, alla giustizia e alla pace. Ma per portare a compimento questa non sempre facile ma importante missione, è necessario anzitutto mantenere un’intima amicizia, una costante comunione con Gesù, contemplandone incessantemente il volto nella preghiera, per servirlo poi con ogni energia nei fratelli. Con questo atteggiamento interiore, l’Ordine di Malta saprà rispondere efficacemente alle nuove emergenze sociali, ai bisogni morali e materiali di quanti sono nella sofferenza e nel disagio. Non solo, ma saprà affrontare con saggezza e in spirito di condivisione la sfida delle sfide quale è l’urgenza della Riforma della sua Costituzione per la quale Fra’ Giacomo si adoperava per incamminarla sul solco dell’assoluta fedeltà al suo carisma fondante.

Fra’ Giacomo Dalla Torre ha servito la Chiesa servendo con grande ardore i poveri e gli ultimi. Ha sempre venerato e amato la Chiesa. Senza l’amore appassionato per la Chiesa tutto diventa in lui incomprensibile. Oggi, guardando questo nostro fratello, scorgiamo quanto l’amore di Dio lo abbia conquistato e quanto la passione per la Chiesa sia stata una priorità. Ha vissuto senza sosta la sua vocazione di cristiano e di consacrato “venuto per servire e non per essere servito”. Il suo esempio e la sua testimonianza costituiscono un invito rivolto a noi ad annunciare senza compromessi il primato di Dio. Egli ci ricorda che, presupposto di ogni impegno apostolico e antidoto di ogni pericolosa frammentazione interiore ed esteriore, è la santità personale, in docile ascolto dello Spirito, che libera e trasforma il cuore.

Egli ora è entrato nella Pasqua eterna. E Gesù, il risorto, come è entrato nel Cenacolo a porte chiuse, così è penetrato in quel luogo spirituale che è il cuore di Fra’ Giacomo Dalla Torre: un cuore aperto, spalancato da tutta una vita all’incontro con il Signore. A lui che ora è vicino al Signore affidiamo la preghiera perché ognuno di noi arrivi all’appuntamento della morte con il cuore purificato e le mani piene dei frutti dell’amore elargito lungo la vita.

Ed ora, in questa Eucaristia, preghiamo perché questo nostro fratello sia purificato da ogni traccia di miseria umana e sia annoverato alla sorte beata degli amici del Signore.