Il card. Becciu a Pordenone: il Perdono di Bibione segno di speranza nei tempi della pandemia

Doppia presenza del Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinale Angelo Becciu, nella diocesi di Concordia - Pordenone. Lunedì 3 agosto a Concordia in cattedrale per il patrono della diocesi Santo Stefano e domenica 2 agosto a Bibione per l'apertura della Porta santa

Il card. Becciu a Pordenone: il Perdono di Bibione segno di speranza nei tempi della pandemia

 

Con un programma ridotto per l'emergenza coronavirus, ha preso il via domenica 2 agosto sul litorale di Venezia la quarta edizione della Perdonanza di Bibione. Ad aprire la Porta Santa nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è stato il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei santi. Com’è tradizione ormai dal 2016, fino al 16 agosto ci sarà la possibilità di ottenere l'indulgenza plenaria per i pellegrini e i turisti presenti nella località balneare veneta.

“Perdonanza” e "apertura della Porta santa", "un evento di grazia", che quest’anno, dopo il periodo drammatico dell’emergenza sanitaria, si rende ancor più necessario per recuperare la propria interiorità e l’equilibrio che ci permette di proseguire con speranza e fortezza nel cammino della vita”.  Così nell’omelia pronunciata ieri nella Chiesa di Santa Maria Assunta a Bibione, diocesi di Concordia-Pordenone, il cardinale Angelo Becciu per l'apertura della Porta santa della Perdonanza Bibionese (qui il testo integrale dell'omelia e a questo indirizzo l'intervista di Radio Vaticana a don Andrea Vena, parroco di Santa Maria Assunta a Bibione).

Il "Perdono di Bibione", è un evento e nel contempo un’esperienza di spiritualità, che consente di godere di benefici spirituali per sé e per i propri cari, denominati "indulgenze". L’indulgenza plenaria (che si ottiene anche l’1 e il 2 agosto col Perdono d’Assisi) prevede la cancellazione delle pene temporali per i peccati già confessati e perdonati sacramentalmente. Con la confessione e il pentimento si riceve la "assoluzione sacramentale"; l’indulgenza cancella la "pena temporale", dovuta ai medesimi peccati commessi – vale a dire le conseguenze che intaccano la sfera dello spirito. Le condizioni per ottenere i benefici dell’indulgenza sono la confessione sacramentale, la comunione eucaristica e la recita di alcune preghiere, secondo le intenzioni del Papa. È inoltre richiesta un’opera "indulgenziata": ad esempio una determinata preghiera o la visita a una chiesa particolare.

Il tema della quarta Perdonanza è focalizzato sulla figura di San Giovanni Paolo II, a 100 anni dalla nascita, le cui reliquie possono essere venerate in questi giorni dai fedeli della diocesi. Prendendo spunto proprio dal pontefice e dal suo legame forte con la divina misericordia, il cardinale ha sottolineato il valore del “varcare la porta santa”.

La mattina del 3 agosto, Festa del Rinvenimento delle reliquie di Santo Stefano protomartire, patrono principale della diocesi e titolare della Cattedrale di Concordia, il cardinale Angelo Becciu vi ha presieduto la Santa Messa Pontificale alle 9.30: nell'omelia, rileggendo le pagine della Liturgia, il porporato ha invitato i fedeli a guardare a santo Stefano e ad imitarlo negli atteggiamenti di fiducia, perseveranza, benedizione. Quindi col pensiero si è rivolto ad uno dei più importanti parroci della Cattedrale, il cardinale Celso Costantini, di cui è in corso la Causa di Beatificazione. II Prefetto ne ha voluto sottolineare non solo la fedeltà a Cristo sulla scia dei tanti testimoni della fede, ma anche le capacità di dialogo con l’altro e con le culture diverse: a questo indirizzo il testo integrale dell'omelia.

Ulteriori approfondimenti nell'articolo di ieri, 4 agosto, de l'Osservatore Romano.