Cosma Spessotto (al secolo: Sante)

Cosma Spessotto (al secolo: Sante)

(1923 - 1980)

Beatificazione:

- 22 gennaio 2022

- Papa  Francesco

Sacerdote francescano dell'Ordine dei Frati Minori, mite, buono e umile predicò la giustizia e la carità, l’amore fraterno e il perdono a tutti, specie ai campesinos, disperati per le tristi e misere condizioni di vita. Fu ucciso il 14 giugno del 1980, nel giorno della festa del Cuore Immacolato di Maria, mentre, inginocchiato in un banco della chiesa vicino al tabernacolo, era intento alla lettura della Parola di Dio.

  • Biografia
  • Decreto sul Martirio
“Morire martire sarebbe una grazia che non merito. Lavare tutti i miei peccati, difetti e debolezze con il sangue versato per Cristo, sarebbe per me un dono gratuito del Signore. Fin d’ora io perdono e prego per la conversione degli autori della mia morte”

 

    Cosma Spessotto (al secolo: Sante) nacque il 28 gennaio 1923 a Mansuè (Treviso, Italia). Nel 1935 entrò nel seminario francescano dei Frati Minori di Lonigo e, il 17 novembre 1940, emise la professione religiosa. Ordinato sacerdote il 27 giugno 1948, manifestò ai Superiori il desiderio di recarsi missionario in Cina, ma impedimenti di natura politica gli preclusero quella via. Domandò allora di poter partire per il Centro America. Nel 1950, fu destinato a San Juan Nonualco (El Salvador), dove costruì una chiesa parrocchiale, dei laboratori per insegnare ai ragazzi un mestiere e una scuola parrocchiale per le classi elementari. Sacerdote mite, buono e umile predicò la giustizia e la carità, l’amore fraterno e il perdono a tutti, specie ai campesinos, disperati per le tristi e misere condizioni di vita.

    Al termine della Presidenza del Colonnello Arturo Armando Molina, sul finire degli anni ‘70, il governo del Paese era di fatto in mano all’Esercito appoggiato dai latifondisti e da gruppi paramilitari di estrema destra, tra cui gli Escuadrones de la muerte e la Unión Gerrera Blanca. La popolazione, e soprattutto i campesinos, si vedeva negare anche i diritti fondamentali. Per contrastare il governo si era organizzata la guerriglia di sinistra. In questo contesto violento, molti esponenti della Chiesa, compreso il Servo di Dio, cercavano di aiutare i più deboli e i poveri. Egli non appoggiava né i guerriglieri, né i militari, ma ricercava il dialogo e la riconciliazione tra le parti evitando qualsiasi strumentalizzazione della sua parrocchia per fini politici. Nonostante l’atteggiamento super partes, Cosma ricevette minacce di morte.

    Fu ucciso il 14 giugno del 1980, nel giorno della festa del Cuore Immacolato di Maria, mentre, inginocchiato in un banco della chiesa vicino al tabernacolo, era intento alla lettura della Parola di Dio. La chiesa era quasi vuota. Due persone, utilizzando parrucche che nascondevano la loro identità, si avviarono verso la chiesa parrocchiale. Uno dei due, coperta la faccia con un fazzoletto, entrò in chiesa tenendo tra le mani una mitragliatrice e, avvicinatosi, gli sparò contro una raffica che lo uccise.

    Il martirio materiale è largamente provato. Cosma fu assassinato la sera del 14 giugno 1980, nella chiesa di San Juan Nonualco, dove aveva esercitato il ministero di parroco per circa ventitré anni.

    Quanto al martirio formale ex parte persecutoris, si seppero i nomi dell’esecutore materiale e del mandante e della loro ideologia. Le autorità tentarono anche di attribuire l’omicidio ai guerriglieri. La predicazione di Cosma Spessotto, rivolta a tutti gli schieramenti in lotta e centrata sulla necessità di ristabilire la pace e il rispetto dei diritti umani, infastidiva entrambe le fazioni. La sera del delitto, il religioso aveva celebrato una Messa in suffragio di un giovane universitario ucciso una settimana prima dai militari. Cosma non faceva politica ma esercitava il suo ministero sacerdotale, cercando di mediare tra le parti in conflitto. Pertanto, è possibile individuare come motivo prevalente l’odium fidei. Anche se per i persecutori l’operato del religioso poteva apparire sovversivo, essi sapevano che era strettamente collegato alla sua fede e ai suoi doveri di parroco. Il fatto che fosse ucciso davanti al tabernacolo indica particolare disprezzo del luogo sacro.

    Quanto al martirio formale ex parte victimae, in Padre Cosma la disponibilità al martirio emerge anche dai suoi Scritti, in cui espresse anche la volontà di perdonare i suoi possibili assassini. Egli era consapevole di essere in pericolo perché aveva ricevuto minacce. I Superiori gli avevano suggerito di tornare in Italia, ma egli, spinto dalla carità pastorale, volle restare in El Salvador per non abbandonare la sua gente.

    La fama di martirio, che sin da subito circondò Cosma Spessotto, è rimasta costante nel tempo.

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

ZACATECOLUCA

 

BEATIFICAZIONE o DICHIARAZIONE DI MARTIRIO

del Servo di Dio

COSMA SPESSOTTO

(al secolo: Sante)

Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori

(† 1980)

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DECRETO SUL MARTIRIO

 

    “Morire martire sarebbe una grazia che non merito. Lavare tutti i miei peccati, difetti e debolezze con il sangue versato per Cristo, sarebbe per me un dono gratuito del Signore. Fin d’ora io perdono e prego per la conversione degli autori della mia morte”.

    Il testamento spirituale del Servo di Dio Cosma Spessotto (al secolo: Sante) colloca nella luce della grazia il senso profondo della sua vocazione di missionario, del suo ministero di pastore e della sua morte unita al mistero di Cristo. Questo degno figlio di San Francesco in El Salvador diede prova delle sue eccellenti qualità umane e virtù sacerdotali, in un tempo di grande persecuzione della Chiesa, fino a nutrire verso i nemici i medesimi sentimenti di perdono del Salvatore Crocifisso.

    Il Servo di Dio nacque a Mansué, entro i confini della diocesi di Vittorio Veneto, il 28 gennaio 1923. Fu battezzato due giorni dopo. A 12 anni entrò nel piccolo seminario dei Frati Minori di Lonigo, quindi vestì l’abito francescano e professò solennemente i voti religiosi il 19 marzo 1944. Riuscì, nonostante privazioni e difficoltà causate dalla guerra, a completare gli studi e a Venezia, nella Basilica della Madonna della Salute, fu ordinato sacerdote il 27 giugno 1948. I superiori disposero che fosse inviato alla missione dei Frati Minori del Centro America. Giunse così in El Salvador e trascorse un po’ di tempo nella parrocchia di San Pedro Nonualco, nella diocesi di San Vicente, per imparare lingua e costumi del popolo. Fu nominato coadiutore, poi parroco di San Juan Nonualco, vicino a Zacatecoluca. In quel luogo esercitò con zelo il ministero pastorale per 27 anni. La fede del popolo, del tutto povero e non istruito, era contaminata dalla superstizione e i suoi diritti calpestati dalle ingiustizie sociali. Il Servo di Dio attese con tutte le forze all’edificazione spirituale della comunità, predicando il Vangelo, visitando le famiglie e gli ammalati, curando la formazione dei fedeli laici. Costruì anche una nuova chiesa e inaugurò una scuola parrocchiale specialmente per i poveri.

    I guerriglieri del popolo e le forze governative, sostenute dall’esercito, si scontravano frequentemente e il paese era spesso scosso dalla loro violenza. Il Servo di Dio, con equilibrio e prudenza, cercava di promuovere la pace. Veniva guardato con sospetto perché frequentava, per compiervi opere di misericordia, i villaggi della montagna, considerati roccaforte dei guerriglieri. Quando poi diede cristiana sepoltura al cadavere, abbandonato lungo la strada, di alcune vittime della repressione e accolse uno dei guerriglieri per il sacramento della Penitenza, fu considerato di fatto un sovversivo e ne fu decretata la condanna a morte. Di fronte alle minacce non cercò mai di mettersi in salvo, ma portò avanti con perseveranza la propria opera.

    La sera del 14 giugno 1980 il Servo di Dio, celebrata la Messa, si era fermato in ringraziamento davanti al tabernacolo. Due sicari entrarono nella chiesa ormai vuota e uno di loro colpì il Servo di Dio con una raffica di proiettili. Il Servo di Dio bagnò di sangue il messalino, il proprio saio e il pavimento del presbiterio. Un frate gli amministrò seduta stante l’Unzione sotto condizione. Alcuni militari poi, in stato di ebbrezza, ne oltraggiarono il cadavere. Con grande concorso di popolo, il vescovo di Zacatecoluca ne presiedette il 16 giugno le esequie. La morte cruenta del Servo di Dio fu percepita come autentico sacrificio, come un’offerta della vita per il bene del popolo. La sua presenza spirituale fu avvertita con nuova intensità, così che la sua fama di martirio e segni andò accrescendosi.

    Si diede perciò inizio alla Causa di Beatificazione o Dichiarazione di martirio del Servo di Dio. Da 14 giugno 2000 al 14 giugno 2001 si è svolta presso la Curia ecclesiastica di Zacatecoluca l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica fu riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 4 aprile 2003. Preparata la Positio, si è discusso secondo le norme consuete se quello del Servo di Dio sia stato un vero martirio. Il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi si è celebrato, con esito positivo, il 12 novembre 2019. I Padri Cardinali e Vescovi il 5 maggio 2020 hanno riconosciuto che il Servo di Dio fu ucciso per la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei  Santi, ha oggi dichiarato: è provato il martirio e sua causa del Servo di Dio Cosma Spessotto (al secolo: Sante), Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 26 maggio nell’anno del Signore 2020.

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                                                                    + Marcello Bartolucci

                                                                                    Arciv. tit. di Bevagna

                                                                                    Segretario

 

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CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

ZACATECOLUCANA

 

BEATIFICATIONIS seu DECLARATIONIS MARTYRII

Servi Dei

COSMAE SPESSOTTO

(in saeculo: Sanctis)

Sacerdotis professi Ordinis Fratrum Minorum

 († 14 Iunii 1980)

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DECRETUM SUPER MARTYRIO

 

    “Martyrem mori gratia est, quam non mereor. Quod omnia peccata mea cruore pro Christo effuso lavarem, donum Domini mihi esset gratuitum. Iam tum ignosco iis et pro conversionem eorum qui occident me precor”. 

    Spirituale Servi Dei Cosmae Spessotto (in saeculo: Sanctis) testamentum eius missionariae vocationis, pastoralis ministerii eiusque mortis, Christi mysterio coniunctae, intimum sensum ponit in lumine gratiae. His eximius Sancti Francisci filius in Salvatoria haud communes humanas dotes ac virtutes sacerdotales ostendit, tempore Ecclesiae acriter persecutae, adeo ut erga adversarios hoc sentiret in se, quod et in Crucifixo Salvatore percussoribus suis ignoscente.

    Servus Dei die 28 mensis Ianuarii anno 1923 natus est Fani Sancti Mansueti, intra dioecesis Victoriensis Venetorum fines. Sacro Fonte, duos post dies, est lustratus. Duodecim annos natus, parvum Fratrum Minorum seminarium ingressus est Leonici, inde Franciscalem vestem induit religiosaque vota die 19 mensis Martii anno 1944 sollemniter nuncupavit. Etsi bellum angustiarum causa esset et difficultatum, studia valuit perficere atque presbyter Venetiis, in Basilica Sanctae Mariae Salutis, die 27 mensis Iunii anno 1948 est ordinatus. Superiores eum in missionem Fratrum Minorum Mediae Americae destinari censuere. Salvatoriam ergo petivit et paulum spatium degit in paroecia Sancti Petri Nonualci, in dioecesi Sancti Vincentii, ut sermonem populique mores disceret. Coadiutor nominatus est, dein parochus Sancti Ioannis Nonualci, prope Zacatecolucam. Quo quidem loco septem et viginti annos ministerium pastorale zelanter exercuit. Fides populi, omnino pauperis et potius illitterati, superstitione contaminabatur eiusque obterebantur iura. Servus Dei Evangelio praedicando, familiis aegrotisque visitandis, christifidelium laicorum institutione curanda, ad spiritualem communitatis aedificationem se omnibus viribus tradidit. Novam quoque ecclesiam condidit et unam paroecialem scholam, pro egenioribus praesertim.

    Concursatores populi atque rei publicae copiae, ab exercito autem fultae, inter se frequenter confligebant, quorum vi cives ideo saepe involvebantur. Servus Dei, aequabilitate ac prudentia, pacem provehere quaerebat. Cum montanos pagos, qui concursatorum arces aestimabantur, ad misericordiae opera facienda visitaret, suspiciebatur. Cum deinde aliquarum coercitionis victimarum corpora, in via derelicta, christiane condidisset necnon quendam concursatorem ad Paenitentiam celebrandam recepisset, seditiosus sane habitus est capitisque revera damnatus. Coram minis numquam salutem petivit, at perseverantem opus suum perrexit.

    Vespere diei 14 mensis Iunii anno 1980 Servus Dei, Missa celebrata, pro tabernaculo gratiarum actionis causa morabatur. Duo sicarii ingressi sunt ecclesiam, iam fere vacuam, unus ex quibus eum crebris plumbeis glandibus icit. Servus Dei parvum Missae librum, sagum suum atque presbyterii solum cruore imbuit. Frater quidam Unctionem sub condicione statim ei ministravit. Nonnulli ebrii milites corporis eius postea iniuriam fecerunt. Magno populi concursu, Episcopus Zacatecolucanus die 16 mensis Iunii exequiis eius praefuit. Servi Dei nex animadversa est uti merum sacrificium seu vitae oblatio pro bono populi. Itaque eius spiritualis praesentia nova vehementia tunc percepta est, sic ut eius martyrii signorumque fama usque increbresceret.

    Ideo inita est Servi Dei Causa beatificationis seu Declarationis martyrii. A die 14 mensis Iunii anno 2000 ad eundem diem insequentis anni, apud Curiam ecclesiasticam Zacatecolucanam, Inquisitio dioecesana habita est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 4 mensis Aprilis anno 2003 est approbata. Positione confecta, iuxta consuetudinem disceptatum est an Servi Dei verum fuisset martyrium. Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus die 12 mensis Novembris anno 2019, positivo cum exitu, est celebratus. Patres Cardinales et Episcopi die 5 mensis Maii anno 2020 Servum Dei ob suam fidem in Christum et in Ecclesiam interfectum esse agnoverunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de martyrio eiusque causa Servi Dei Cosmae Spessotto (in saeculo: Sanctis), Sacerdotis professi Ordinis Fratrum Minorum, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 26 mensis Maii a. D. 2020.

 

Angelus Card. Becciu

Praefectus

 

                                                                                        + Marcellus Bartolucci

                                                                                        Archiep. tit. Mevaniensis

                                                                                        a Secretis