Elisabetta Czacka

Elisabetta Czacka

(1876 - 1961)

Venerabilità:

- 09 ottobre 2017

- Papa  Francesco

Beatificazione:

- 12 settembre 2021

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 19 maggio

Fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Ancelle della Croce; fu una religiosa esemplare, zelante per la cura delle anime, profondamente motivata da un’intensa vita di preghiera e da un fervente amore per Dio e per il prossimo

  • Biografia
  • Decreti
  • Parole del Santo Padre
"Dio sa di cosa e di quanto abbiamo bisogno e lo darà quando faremo ciò che ci spetta. Vuole solo il nostro impegno e la nostra fiducia, e poi agirà lui stesso"

  

  Elisabetta Czacka (al secolo: Rosa) nacque il 22 ottobre 1876 a Biała Cerkiew, una piccola città ucraino-russa. Era l’ultima di quattro figli e in famiglia, nel frattempo assurta all’aristocrazia, ricevette una buona educazione umana e cristiana. Nel 1882 la famiglia si trasferì a Varsavia.

     Fin da bambina Rosa aveva sofferto di problemi agli occhi, che si aggravarono in seguito ad una sua caduta da cavallo durante l’adolescenza, finché nel 1898 perse completamente la vista. Anche questo evento contribuì a far maturare in lei una maggiore attenzione alla vita interiore, alla preghiera e alla ricerca vocazionale.

     Nei primi anni del Novecento, iniziò a dedicarsi all’assistenza ai non vedenti e a tale scopo, nel 1909, insieme ad altri amici, fondò un’associazione; quindi diede vita ad una casa di accoglienza per ragazze non vedenti, alle quale aprire delle prospettive anche in ambito lavorativo.

     Nel 1915 Rosa si recò in Ucraina per partecipare alla Prima Comunione di un nipote, ma, per l’acutizzarsi della guerra mondiale, non potette far ritorno a casa prima di tre anni. In quella difficile situazione, tuttavia, ebbe modo di conoscere un sacerdote che la indirizzò verso la spiritualità francescana. Nel 1916 entrò nel Terzo Ordine di San Francesco e professò i primi voti, assumendo il nome religioso di Elisabetta. Tornata a Varsavia, concretizzò la sua opera fondando le Suore Francescane Ancelle della Croce, le cui Costituzioni saranno approvate nel 1922. Un benefattore le donò un terreno a Laski su cui sorgerà l’Istituto per i non vedenti e la casa madre della Congregazione.  Proprio in quegli anni, tuttavia, andò incontro a notevoli difficoltà dovute al suo stato di salute e fu operata per due tumori maligni.

     Nel 1937 a Castel Gandolfo incontrò Papa Pio XI, che già aveva conosciuto come Nunzio in Polonia e dal quale aveva ricevuto incoraggiamento e sostegno per la sua fondazione. Due anni dopo, allo scoppio della seconda guerra mondiale, l’Istituto divenne un ospedale dove le suore curavano i feriti e venne infine distrutto durante un combattimento. Le suore tornarono a Varsavia, ma anche qui non mancarono i problemi: tra l’altro, rimase ferita durante un bombardamento nel 1940.

     Durante l’occupazione nazista, Elisabetta Czacka e le suore appoggiarono anche logisticamente i partigiani polacchi, sostenute anche dal loro cappellano, il futuro Cardinale Wyszyński. Dopo la fine del terribile conflitto, la ricostruzione delle varie attività si svolse, nella misura del possibile, sotto il regime comunista.

      Fu una religiosa esemplare, zelante per la cura delle anime, profondamente motivata da un’intensa vita di preghiera e da un fervente amore per Dio e per il prossimo. L’esercizio quotidiano delle virtù fu un dato costante della sua vita. Testimoniò con assiduità la presenza del Signore Gesù in mezzo alla sua comunità e nell’attività assistenziale, fu instancabile educatrice e operatrice di promozione umana e spirituale, accogliendo tutti con bontà e prudenza. Visse con intima convinzione e assidua coerenza i valori della vita consacrata che perseguì fino all’eroicità dell’amore oblativo.

     Nel corso della sua vita cercò la soluzione ai tanti problemi personali e sociali nella fede e in una profonda esperienza spirituale, che si strutturò intorno ad alcuni nuclei: l’abbandono fiducioso alla divina Provvidenza, preghiera e la contemplazione, la devozione eucaristica, la pietà mariana, lo spirito di mortificazione e di servizio, uno stile di vita umile, austero e casto. Soprattutto nel lungo e doloroso periodo della malattia che l’avrebbe condotta alla morte, ella si immerse nel mistero della croce, facendo suoi “i sentimenti che furono in Cristo Gesù” (cfr. Fil 2, 5). 

     Nel 1947 lasciò la guida dell’Istituto. L’anno seguente fu colpita da emorragia cerebrale. Le sue condizioni di salute andarono progressivamente peggiorando, ma non fiaccarono la sua tempra spirituale.

    Si spense a Varsavia il 15 maggio 1961.

    Il decreto sull’eroicità delle virtù venne promulgato il 9 ottobre 2017.

    Per la beatificazione di Elisabetta Czacka, la Postulazione della Causa ha presentato all’esame della Congregazione l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, di una bambina da “gravissimo trauma cranicoencefalico e facciale con coma profondo”. L’evento accadde nel 2010 a Varsavia (Polonia). Il 29 agosto 2010, all’età di sette anni, K. fu colpita alla testa e al volto da una pesante altalena di legno, riportando un grave trauma cranio-facciale, con perdita immediata della coscienza. Trasportata all’Ospedale, il quadro clinico era gravissimo. Fu sottoposta a due interventi neurochirurgici. Il 13 settembre 2010 si ebbe un inaspettato miglioramento del quadro clinico che perdurò nei giorni successivi. Il 5 novembre 2010 fu dimessa dall’Ospedale in buone condizioni di salute.

    Fin dal momento dell’incidente, per la guarigione della bambina, fu invocata l’intercessione della Beata. L’iniziativa fu presa dalla zia della piccola, religiosa della Congregazione fondata dalla Beata, la quale coinvolse le consorelle della sua comunità, recitando la novena e invocandone l’intercessione. Alla comunità si unì tutta la Congregazione, nonché i familiari e i conoscenti di K., accompagnando con la preghiera le varie tappe della malattia e della successiva riabilitazione.

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

VARSAVIA

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Venerabile Serva di Dio

ELISABETTA CZACKA

(al secolo: Rosa)

Fondatrice della Congregazione

delle Suore Francescane Ancelle della Croce

(1876-1961)

_____________________

 

DECRETO SUL MIRACOLO

 

    La Venerabile Serva di Dio Elisabetta Czacka (al secolo: Rosa) nacque il 22 ottobre 1876 a Biała Cerkiew, oggi Ucraina, in una famiglia polacca di origine nobile. Fin dall’età giovanile si avvertiva come Rosa soffrisse di una debolezza alla vista, ma una caduta da cavallo divenne una delle cause che la portarono alla cecità. All’età di 22 anni comprese la propria vocazione al servizio dei non vedenti e per dieci anni si sottopose ad un’adeguata preparazione. Alla fine della prima guerra mondiale fece la professione religiosa, prendendo nome di Elisabetta, ed indossò l’abito del Terz'Ordine Francescano. Fondò la Congregazione delle Suore Francescane Ancelle della Croce, alla quale pose l’obiettivo apostolico di servire i non vedenti e di portare, come espiazione per la cecità spirituale degli uomini, la propria croce quotidiana. Nell'anno 1922, diede vita all'Istituto per i Non Vedenti a Laski, nei pressi di Varsavia, che lei stessa guidò instancabilmente insieme alle suore e ai laici. La sua operosità era strettamente unita ad una intensa vita spirituale, nutrita dalla preghiera e dalla contemplazione. Morì il 15 maggio 1961 a Laski, circondata dalla fama di santità. Il 10 ottobre 2017 il Santo Padre Francesco ha riconosciuto l’eroicità delle sue virtù.

    In vista della beatificazione, la Postulazione della Causa ha sottoposto al giudizio di questa Congregazione delle Cause dei Santi la presunta guarigione miracolosa di una bambina. L’evento si verificò a Łomża, in Polonia, nell’estate del 2010, quando ella aveva 7 anni. La piccola giocava in giardino con le sue sorelle, allorché il palo trasversale dell’altalena, staccatosi, le schiacciò la testa. Fu trasportata immediatamente all’ospedale in gravissime condizioni, cioè in stato di coma con fuoriuscita di liquido cerebrospinale dalle orecchie e dal naso. Fu eseguito un intervento chirurgico di decompressione emisferica. Persistendo una preoccupante gravità, la bambina fu costretta a rimanere prima in un reparto di terapia intensiva, poi in una clinica neurochirurgica. Poiché lo stato comatoso si era aggravato e l’ematoma in sede parietale sinistra si era accresciuto, fu eseguito un secondo intervento chirurgico. Si sottopose quindi la bambina a tracheotomia temporanea e il 19 settembre si procedette ad un terzo intervento per il riposizionamento delle ossa del naso e dello zigomo sinistro, nonché la ricostruzione della parte inferiore dell’osso frontale e della cavità orbitaria sinistra. Circa a metà dello stesso mese, però, erano apparsi i primi segni di miglioramento, che da lì a pochi giorni divenne palese, tanto che la piccola venne trasferita al reparto di riabilitazione. I1 5 novembre venne dimessa, con buone capacità di ragionamento, di parola, di movimento e di deambulazione. I medici giudicarono straordinaria la guarigione della bambina, dal momento che in casi simili i pazienti, anche sopravvivendo, mostrano necessariamente deficit fisici o psichici permanenti. La guarigione della bambina viene attribuita all’intercessione della Venerabile Serva di Dio, poiché religiose, famigliari e amici elevarono a lei per questo un’invocazione corale ed univoca. Se ne fece promotrice la zia paterna della bambina, suora della Congregazione delle Francescane Ancelle della Croce, che chiese alla comunità di pregare una novena alla Fondatrice e distribuì anche, fra i parenti e gli amici, immaginette della Venerabile Serva di Dio. Le suppliche iniziarono fin dal momento dell’incidente, protraendosi fino all’avvenuta guarigione e anche dopo, durante tutti i controlli medici. Appare dunque evidente la concomitanza cronologica e la conseguenza tra l’invocazione alla Venerabile Serva di Dio e la guarigione della bambina, che attualmente gode di buona salute e conduce autonomamente una normale vita relazionale.

    Su questo caso fu istruita dal 3 gennaio 2013 al 5 giugno 2018, presso la Curia ecclesiastica di Varsavia-Praga, l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 20 dicembre 2018. La Consulta Medica, nel corso della seduta del 9 gennaio 2020, ha riconosciuto che la guarigione fu rapida, completa, duratura e inspiegabile scientificamente. Il 26 marzo 2020 i Consultori Teologi e il 6 ottobre 2020 i Padri Cardinali e i Vescovi riuniti in Sessione Ordinaria, posto il dubbio se si sia trattato di un miracolo compiuto da Dio, hanno dato risposta affermativa.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: È provato il miracolo compiuto da Dio per intercessione della Venerabile Serva di Dio Elisabetta Czacka (al secolo: Rosa), Fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Ancelle della Croce, ossia della guarigione rapida, completa e duratura di una bambina da “gravissimo trauma cranioencefalico e facciale, coma profondo”.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma, il 27 di ottobre nell’anno del Signore 2020.

 

 

+ Marcello Semeraro

Prefetto

 

 

                                                                                        + Marcello Bartolucci

                                                                                        Arciv. tit. di Bevagna

                                                                                    Segretario

 

 

CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

VARSAVIENSIS

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Venerabilis Servae Dei

ELISABETHAE CZACKA

(in saeculo: Rosae)

Fundatricis Congregationis

Sororum Franciscanarum Servarum Crucis

(1876-1961)

_____________________

 

DECRETUM SUPER MIRACULO

 

    Venerabilis Serva Dei Elisabetha Czacka (in saeculo: Rosa) die 22 mensis Octobris anno 1876 in urbe v.d. Biała Cerkiew, hodie intra Ucrainae fines, orta est, Polonica in nobilis generis familia. Infirmitatem oculorum iam ab adulescentia pati videbatur, sed quidam casus ex equo eius verae inter causas fuit caecitatis. Duo et viginti annos nata, vocationem suam ad caecis ministrandum intellexit ac decem per annos ad hoc congruentem institutionem sumpsit. Primo totius mundi bello exstincto, religiosam professionem, sumpto Elisabethae nomine, emisit atque Tertii Ordinis Sancti Francisci vestem induit. Congregationem Sororum Franciscanarum Servarum Crucis condidit, quibus munus dedit apostolicum caecis ministrandi ac crucem cotidianam ferendi ad caecitatem spiritualem hominum expiandam. Anno 1922 in loco v.d. Laski, prope Varsaviam, Institutum Caecorum constituit, quod ipsa impigre, una cum aliquibus Sororibus et christifidelibus laicis, rexit. Industria eius cum ferventi interiore vita erat adiuncta, quam precatione et contemplatione alebat. Die 15 mensis Maii anno 1961 in loco v.d. Laski, sanctitatis quidem fama circumdata, obiit. Summus Pontifex Franciscus die 10 mensis Octobris anno 2017 heroicas eius agnovit virtutes.

    Beatificationis respectu, Causae Postulatio cuiusdam puellae sanationem, miram aestimatam, huius Congregationis de Causis Sanctorum iudicio subiecit. Res Lomsae, in Polonia, aestivo tempore anni 2010 accidit, octavum aetatis annum puella agente. Cum parvula suis cum sororibus in horto luderet, transversarius oscilli palus, decidens, caput eius trivit. Gravissimis in condicionibus versantem, videlicet veternosam ac liquore cerebrospinali ex naribus et auribus profluente, ipsam in valetudinarium sine cunctatione tulerunt. Sectio chirurgica ad hemisphaerium cerebri levandum est adhibita. Sollicita gravitate vero perdurante, puella primum intentivae curationis dein neurochirurgiae in valetudinarii parte permanere debuit. Ingravescente veterno ac livore aucto, qui prope parietem capitis in sinistra cerebri parte erat, chirurgica altera adhibita est sectio. Inde temporalis tracheothomia facta est ac die 19 mensis Septembris puella tertiae sectioni est subiecta, ut nasi sinistrique zygomi ossa recollocarentur, necnon frontalis ossis pars inferior et cavitas orbitalis sinistra artificiose reformarentur. Circiter medio eiusdem mensis, prima progressionis signa apparuerant, quae paucis in diebus tam facta sunt manifesta, ut parvula in restitutionis valetudinarii partem moveretur. Die 5 mensis Novembris demissa est, recuperata facultate bene ratiocinandi, loquendi, se movendi ac deambulandi. Quippe cum similibus in casibus aegroti, quamvis superstites, aliquot mentis vel corporis defectus necessario ostendant, medici puellae sanationem inopinatam censuerunt. Quae Venerabilis Servae Dei intercessioni tribuitur, cum ad hoc una voce religiosae, propinqui atque amici univocam precem ei adhibuerunt. Puellae amita promoverat eam, Soror Congregationis Franciscanarum Servarum Crucis, quae communitatem suam novenam Fundatrici orare postulavit ac inter propinquos et amicos Venerabilis Servae Dei imagunculas etiam diffudit. Preces iam a tempore casus coeptae sunt, deinde usque ad perfectam sanationem progredientes et post quoque, cum medici sanatam inspicerent. Evidens ergo est temporis concursus et consequentia inter Venerabilis Servae Dei invocationem et parvulae sanationem, quae, naturali socialique vita pollens, adhuc sana vivit.

    De hac re a die 3 mensis Ianuarii anno 2013 ad diem 5 mensis Iunii anno 2018 Inquisitio dioecesana apud Curiam ecclesiasticam Varsaviensem-Pragensem instructa est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 20 mensis Decembris anno 2018 est agnita. Medicorum Consilium, die 9 mensis Ianuarii anno 2020 sessione currente, sanationem declaravit celerem, perfectam, constantem et ex scientiae legibus inexplicabilem fuisse. Die 26 mensis Martii anno 2020 Consultores Theologi, necnon die 6 mensis Octobris anno 2020 Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione congregati, posito dubio an de miraculo divinitus patrato constaret, adfirmative responderunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de miraculo a Deo patrato per intercessionem Venerabilis Servae Dei Elisabethae Czacka (in saeculo: Rosae), Fundatricis Congregationis Sororum Franciscanarum Servarum Crucis, videlicet de celeri, perfecta ac constanti sanatione cuiusdam puellae a “gravissimo trauma cranioencefalico e facciale, coma profondo”.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 27 mensis Octobris a. D. 2020.

 

 

+ Marcellus Semeraro

Praefectus

 

                                                                                                        + Marcellus Bartolucci

                                                                                                        Archiep. tit. Mevaniensis

                                                                                                        a Secretis

 

 

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

VARSAVIA

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Venerabile Serva di Dio

ELISABETTA CZACKA

(al secolo: Rosa)

Fondatrice della Congregazione

delle Suore Francescane Ancelle della Croce

(1876-1961)

_____________________

 

DECRETO SULLE VIRTU'

 

     «Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» (Sal 119, 105).    

 

     Se la luce naturale fu praticamente assente nel percorso di vita della Serva di Dio Elisabetta (al secolo: Rosa Czacka), la luce della fede, nutrita dall’ascolto della divina parola, la accompagnò costantemente e la rese testimone credibile di Cristo, vera luce del mondo, al quale consacrò tutta se stessa.

     La Serva di Dio nacque il 22 ottobre 1876 a Biała Cerkiew, una piccola città ucraino-russa. Era l’ultima di quattro figli e in famiglia, nel frattempo assurta all’aristocrazia, ricevette una buona educazione umana e cristiana. Nel 1882 la famiglia si trasferì a Varsavia.

     Fin da bambina Rosa aveva sofferto di problemi agli occhi, che si aggravarono in seguito ad una sua caduta da cavallo durante l’adolescenza, finché nel 1898 perse completamente la vista. Anche questo evento contribuì a far maturare in lei una maggiore attenzione alla vita interiore, alla preghiera e alla ricerca vocazionale.

     Nei primi anni del Novecento, la Serva di Dio iniziò a dedicarsi all’assistenza ai non vedenti e a tale scopo, nel 1909, insieme ad altri amici, fondò un’associazione; quindi diede vita ad una casa di accoglienza per ragazze non vedenti, alle quale aprire delle prospettive anche in ambito lavorativo.

     Nel 1915 Rosa si recò in Ucraina per partecipare alla Prima Comunione di un nipote, ma, per l’acutizzarsi della guerra mondiale, non potette far ritorno a casa prima di tre anni. In quella difficile situazione, tuttavia, ebbe modo di conoscere un sacerdote che la indirizzò verso la spiritualità francescana. Nel 1916 entrò nel Terzo Ordine di San Francesco e professò i primi voti, assumendo il nome religioso di Elisabetta. Tornata a Varsavia, concretizzò la sua opera fondando le Suore Francescane Ancelle della Croce, le cui Costituzioni saranno approvate nel 1922. Un benefattore le donò un terreno a Laski su cui sorgerà l’Istituto per i non vedenti e la casa madre della Congregazione.  Proprio in quegli anni, tuttavia, la Serva di Dio andò incontro a notevoli difficoltà dovute al suo stato di salute e fu operata per due tumori maligni.

     Nel 1937 a Castel Gandolfo incontrò Papa Pio XI, che già aveva conosciuto come Nunzio in Polonia e dal quale aveva ricevuto incoraggiamento e sostegno per la sua fondazione. Due anni dopo, allo scoppio della seconda guerra mondiale, l’Istituto divenne un ospedale dove le suore curavano i feriti e venne infine distrutto durante un combattimento. Le suore tornarono a Varsavia, ma anche qui non mancarono i problemi: tra l’altro, la Serva di Dio rimase ferita durante un bombardamento nel 1940.

     Durante l’occupazione nazista, la Serva di Dio e le suore appoggiarono anche logisticamente i partigiani polacchi, sostenute anche dal loro cappellano, il futuro Cardinale Wyszyński. Dopo la fine del terribile conflitto, la ricostruzione delle varie attività si svolse, nella misura del possibile, sotto il regime comunista.

      La Serva di Dio fu una religiosa esemplare, zelante per la cura delle anime, profondamente motivata da un’intensa vita di preghiera e da un fervente amore per Dio e per il prossimo. L’esercizio quotidiano delle virtù fu un dato costante della sua vita. Testimoniò con assiduità la presenza del Signore Gesù in mezzo alla sua comunità e nell’attività assistenziale, fu instancabile educatrice e operatrice di promozione umana e spirituale, accogliendo tutti con bontà e prudenza. Visse con intima convinzione e assidua coerenza i valori della vita consacrata che perseguì fino all’eroicità dell’amore oblativo.

     Nel corso della sua vita la Serva di cercò la soluzione ai tanti problemi personali e sociali nella fede e in una profonda esperienza spirituale, che si strutturò intorno ad alcuni nuclei: l’abbandono fiducioso alla divina Provvidenza, preghiera e la contemplazione, la devozione eucaristica, la pietà mariana, lo spirito di mortificazione e di servizio, uno stile di vita umile, austero e casto. Soprattutto nel lungo e doloroso periodo della malattia che l’avrebbe condotta alla morte, ella si immerse nel mistero della croce, facendo suoi “i sentimenti che furono in Cristo Gesù” (cfr. Fil 2, 5). 

     Nel 1947 la Serva di Dio lasciò la guida dell’Istituto. L’anno seguente fu colpita da emorragia cerebrale. Le sue condizioni di salute andarono progressivamente peggiorando, ma non fiaccarono la sua tempra spirituale. Si spense a Varsavia il 15 maggio 1961.

     In virtù della fama di santità, dal 22 dicembre 1987 al 26 giugno 1995 presso la Curia ecclesiastica di Varsavia fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con decreto del 2 ottobre 1995. Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, il 20 settembre 2016 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 3 ottobre 2017, presieduta da me, Card. Angelo Amato, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

     Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Servae Dei Elisabethae (in saeculo: Rosae Czacka), Fundatricis Congregationis Sororum Franciscalium Ancillarum Crucis, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

     Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

     Datum Romae, die 9 mensis Octobris a. D. 2017.

 

ANGELO Card. AMATO, S. D. B.

Prefetto

 

                                                                                + MARCELLO BARTOLUCCI

                                                                                Archiep. tit. Mevaniensis

                                                                            Segretario

 

 

______________________________________________

 

 

CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

VARSAVIENSIS

Beatificationis et Canonizationis

Servae Dei

ELISABETHAE CZACKA

(in saeculo: Rosae)

Fundatricis Congregationis Sororum Franciscalium Ancillarum Crucis

(1876-1961)

___________________

 

DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    «Lucerna pedibus meis verbum tuum et lumen semitis meis» (Ps 119,105).

 

    Quamquam naturali luce omnino defuit in vita Servae Dei Elisabethae (in saec: Rosae Czacka), fidei autem lumen, crebra divini verbi auscultatione altum, eam semper comitatum est et eam authenticum fecit testimonium Christi, qui est vera lux mundi, cui totam se ipsam consecravit.

    Serva Dei die 22 mensis Octobris anno 1876, parvo Russicae Ucrainae in pago v.d. Biała Cerkiew, extrema quattuor filiorum familiae, quae illo tempore nobilitate nuper delecta, nata est et illic humane et christiane optime instituta, anno autem 1882 familiam Varsaviam domicilium mutavit.

    Iam a pueritia Rosa oculis laboraverat, haec deinde facultas adulescenti aetate, cum equo cecidisset valde minuebatur, donec anno 1898 eo lumine orbata est. Hoc etiam facto eius invaluit cura et propensio ad interiorem vitam, ad orationem et ad inquisitionem vocationis eius.

    Primis in annis saeculi vicesimi Serva Dei incepit se tradere in opera pro auxilio caecorum et ad hoc efficiendum anno 1909 una cum aliis amicis consociationem fundavit, deinde domum instituit ad iuvenes mulieres caecas recipiendas, ut iisdem novae occasiones etiam quoad laborem porrigerentur.

    Anno 1915 Serva Dei in Ucrainam se contulit cuiusdam neptis ut Primae Communioni interesset, sed cum primum bellum mundanum exarsisset ante tres annos domum redire nequit. Illis difficilibus adiunctis, sacerdotem cognoscere potuit, qui eam invitavit ad spiritualitatem Sancti Francisci. Anno 1916 Tertium Ordinem Sancti Francisci ingressa primaque vota professa est, religiosum nomen Elisabethae suscipiens. Varsaviae redita, ad effectum hanc operam suam perduxit, fundans Institutum Sororum Franciscalium Ancillarum Crucis, cuius constitutiones anno 1922 approbatae sunt. Beneficus homo fundum donavit iuxta locum v.d. Laski super quem postea aedificatum est Institutum pro caecis assidendis necnon Domus Generalis Congregationis. Illis quidem annis Serva Dei valetudine sua valde laboravit ob quasdam molestias et ad duos malos tumores extirpandos chirurgicae sectioni subiecta est.

    Anno 1937 Serva Dei, Arce Gandulfi, Summum Pontificem Pium XI visitavit, quem iam cognoverat cum nuncius erat in Polonia et a quo adhortata et sustentata erat ut Institutum fundaret. Duos annos post, cum bellum mundanum exarceret, Institutum factum est valetudinarium in quo sorores vulneratos curabant idemque postea, certamine flagrante, deletum est. Sorores Varsaviam reverterunt sed illic quidem aerumnae non defuerunt, interea anno 1940 Serva Dei, quadam tormentorum coniectione, vulnerata est.

    Post nazistarum occupationem Serva Dei et sorores sustinerunt etiam quoad logisticam Polonos tectos bellatores, una cum auxilio eorum cappellani futuri Cardinalis Stephani Wyszyński. Expleto terribili bello, omnes variae operae, quoad datum erat, sub communistarum regimine reficiebantur.

    Serva Dei mulieris religiosae exemplar evadit, sedula in animarum cura, vehementer persuasa ad vitam orationis et ad ferventem amorem erga Deum et proximum. Cotidianum virtutum exercitium totius suae vitae consentaneum fuit. Domini Iesu praesentiae sua in communitate et sua opera assistentiali testimonium eximium assidue praebuit, indefessa fuit educatrix atque humanae et spiritualis promotionis fautrix, omnes excipiendo bonitate et prudentia. Intime fidei suae semper persuasa fuit et cohaerenter suae vitae consecratae fundamenta custodivit et usque ad heroicitatem amoris oblationis persecuta est.

    Eius in vita Serva Dei multorum sui et societatis difficultatum solutiones exquisivit in fide et in profunda spirituali vita, quae super quaedam fundamenta posita sunt scilicet super sui fidam commendationem ad divinam Providentiam, super orationem et contemplationem, super devotionem eucharisticam necnon marianum cultum, super spiritum mortificationis et ministerii et denique super vitae rationem humilem, austeram et castam. Maxime cum longo et acerbissimo tempore in morbo, qui eam ad mortem perducet, laborabatur ipsamet Crucis in mysterium pervasit, «Iesu Christi sensus omnino participando» (Phil 2, 5).

    Anno 1947 Serva Dei Institutum regere desinit. Sequenti anno autem sanguinis eruptione in cerebro correpta est. Eius valetudo gradatim in peius mutavit, eius tamen spiritualis natura non debilitabatur. Die 15 mensis Maii anno 1961 Varsaviae mortali e vita exivit.

    Fama sanctitatis eius a die 22 mensis Decembris anno 1987 ad diem 26 mensis Iunii anno 1995 iuxta Curiam ecclesiasticam Varsaviensem Inquisitio Dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione per decretum diei 2 mensis Octobris anno 1995 est approbata. Exarata Positione, secundum consuetas normas disceptatum est an Serva Dei heroum in gradum virtutes excoluisset. Positivo cum exitu die 20 mensis Septembris anno 2016 Peculiaris Consultorum Theologorum habitus est. Patres Cardinales et Episcopi Ordinaria Sessione diei 3 mensis Octobris anno 2017, cui egomet Angelus Cardinalis Amato praefui, Servam Dei virtutes theologales, cardinales eisque adnexas heroicum in modum exercuisse professi sunt. 

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Servae Dei Elisabethae Czacka (in saeculo:Rosae), Fundatricis Congregationis Sororum Franciscalium Ancillarum Crucis, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

  Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

  Datum Romae, die 9 Mensis Octobris a. D. 2017.

 

 

 

                                   ANGELUS Card. AMATO, S. D. B.

                                 Praefectus

 

 

                                                                                + MARCELLUS BARTOLUCCI

                                                                                Archiep. tit. Mevaniensis

                                                                           a Secretis

 

   "Saluto cordialmente tutti i polacchi. Esprimo la mia gioia per la prossima beatificazione del Cardinale Stefano Wyszyński e madre Elisabetta Rosa Czacka. Che il testamento spirituale del Primate del Millennio: “Tutto affido a Maria” e la confidenza della madre Elisabetta Rosa nella Croce di Cristo siano sempre la forza della vostra nazione.
    Sul Cardinale Wyszyński San Giovanni Paolo II ha pronunciato le storiche parole: “Sulla Sede di Pietro non ci sarebbe questo Papa polacco, se non ci fosse stata la tua fede, che non si è piegata davanti alla prigione e alla sofferenza, la tua eroica speranza, il tuo fidarti fino in fondo della Madre della Chiesa”. Dio benedica la Polonia. Vi sostengano i vostri grandi santi e beati."

 

    Udienza, 8 settembre 2021

 

 __________________________________

 

    Oggi, non lontano da qua, a Varsavia, vengono proclamati Beati due testimoni del Vangelo: il Cardinale Stefan Wyszyński ed Elisabetta Czacka, fondatrice delle Suore Francescane Serve della Croce.

    Due figure che conobbero da vicino la croce: il Primate di Polonia, arrestato e segregato, fu sempre pastore coraggioso secondo il cuore di Cristo, araldo della libertà e della dignità dell’uomo; Suor Elisabetta, che giovanissima perse la vista, dedicò tutta la vita ad aiutare i ciechi.

    L’esempio dei nuovi Beati ci stimoli a trasformare le tenebre in luce con la forza dell’amore.

 

    Budapest, 12 settembre 2021