Francesco Maria Greco

Francesco Maria Greco

(1857-1931)

Beatificazione:

- 21 maggio 2016

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 13 gennaio

Sacerdote diocesano, fondatore della Congregazione delle Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori; Animatore della vita religiosa e sociale della sua città, Acri, dove ha esercitato tutto il suo fecondo ministero

  • Biografia
  • Angelus
"È educando alla fede che si educa alla vita"

 

Il 26 luglio 1857 nasce in Acri Francesco Maria Greco da genitori di profonde convinzioni religiose. Fin da piccolo viene guidato nel cammino di fede dalla mamma. Compiuti gli studi ginnasiali si reca a Napoli nel 1874 per intraprendere gli studi liceali. Il padre spera di poter tramandare a questo figlio la sua professione di farmacista ad Acri. Ma Francesco viene affascinato dalla vita sacerdotale e matura nella preghiera, ai piedi della Vergine di Pompei, la sua vocazione e la sua decisione nel realizzarla pur prevedendo le resistenze da parte del padre.

Così il 17 dicembre 1881 diventa sacerdote e rientra poi a Napoli dove completa gli stuti universitari per il dottorato in teologia. Nel settembre 1887 diventa parroco della Chiesa di San Nicola in Acri e l’anno successivo viene nominato arciprete. Zelo apostolico, spirito di sacrificio e di donazione, fede viva e operosa, si mostrano ben presto i nuclei centrali della figura umana e spirituale di Mons. Greco. La sua opera educativa, rivolta soprattutto alla gioventù, mira a “educare alla fede per educare alla vita”. Operaio evangelico, è convinto che l’ignoranza religiosa, da cui scaturiscono altre miserie morali, sia la piaga più dolorosa della Calabria del suo tempo, perciò istituisce in parrocchia scuole vere e proprie di catechesi, associazioni, un oratorio interparrocchiale e, con la collaborazione di Suor Maria Teresa De Vincenti, fonda il nostro Istituto di Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori.

Sempre attento ai “segni dei tempi” diede vita, nella realtà sociale acrese, all’ospedale “Caritas”, per essere pronto a dare risposta ad ogni esigenza dei fratelli più poveri e bisognosi: “per farmi tutto a tutti”. In questo modo riesce a soccorrere tanti ammalati, anziani, poveri soli e abbandonati, bambini orfani. Mons. Francesco Maria Greco volle essere povero tra i poveri per diventare la “voce dei senza voce”.  Il suo intuito profetico lo porta inoltre a comprendere l’importanza di estendere l’opera anche alle comunità italo albanesi, di rito greco-bizantino, presenti in Calabria e in Sicilia, e bisognose di assistenza spirituale e materiale. Il 26 ottobre 1917 inizia così un’opera che sarà un segno di speranza per il cammino ecumenico, e una nota distintiva e originale della Congregazione.

Il segreto della realizzazione delle sue molteplici opere è nella contemplazione dei Sacri Cuori, suoi Modelli sin da giovane diacono. Alla base della sua vita sacerdotale pone un’intensa e prolungata preghiera, spesso notturna, dinanzi all’ Eucarestia e, quindi, la cura della vita interiore, sicuro che la fecondità dell’azione apostolica dipende dal rapporto intimo e profondo con Gesù e Maria.

Come tralcio unito alla vite, il nostro Padre Fondatore ha portato tanti frutti di apostolato, di santità e continua a vivere tra noi attraverso le sue opere di evangelizzazione e di carità diffuse in Italia e all’estero. La sua giornata terrena si chiuse in Acri il 13 Gennaio del 1931. I suoi resti mortali riposano nella Chiesa di San Francesco di Paola annessa alla Casa Madre in Acri. Il 24 maggio 1961 venne effettuata regolare “ricognizione canonica”. Essendosi diffusa la fama della sua santità di vita, l’8 dicembre del 1957, si diede avvio al Processo di Canonizzazione, volto ad accertare il suo esercizio eroico delle virtù cristiane.

 

(fonte: beatofmgreco.it)

PAPA FRANCESCO

ANGELUS

Piazza San Pietro
Solennità della Santissima Trinità
Domenica, 22 maggio 2016

 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi, festa della Santissima Trinità, il Vangelo di san Giovanni ci presenta un brano del lungo discorso di addio, pronunciato da Gesù poco prima della sua passione. In questo discorso Egli spiega ai discepoli le verità più profonde che lo riguardano; e così viene delineato il rapporto tra Gesù, il Padre e lo Spirito. Gesù sa di essere vicino alla realizzazione del disegno del Padre, che si compirà con la sua morte e risurrezione; per questo vuole assicurare ai suoi che non li abbandonerà, perché la sua missione sarà prolungata dallo Spirito Santo. Ci sarà lo Spirito a prolungare la missione di Gesù, cioè a guidare la Chiesa avanti.

Gesù rivela in che cosa consiste questa missione. Anzitutto lo Spirito ci guida a capire le molte cose che Gesù stesso ha ancora da dire (cfr Gv 16,12). Non si tratta di dottrine nuove o speciali, ma di una piena comprensione di tutto ciò che il Figlio ha udito dal Padre e che ha fatto conoscere ai discepoli (cfr v. 15). Lo Spirito ci guida nelle nuove situazioni esistenziali con uno sguardo rivolto a Gesù e, al tempo stesso, aperto agli eventi e al futuro. Egli ci aiuta a camminare nella storia saldamente radicati nel Vangelo e anche con dinamica fedeltà alle nostre tradizioni e consuetudini.

Ma il mistero della Trinità ci parla anche di noi, del nostro rapporto con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Infatti, mediante il Battesimo, lo Spirito Santo ci ha inseriti nel cuore e nella vita stessa di Dio, che è comunione di amore. Dio è una “famiglia” di tre Persone che si amano così tanto da formare una sola cosa. Questa “famiglia divina” non è chiusa in sé stessa, ma è aperta, si comunica nella creazione e nella storia ed è entrata nel mondo degli uomini per chiamare tutti a farne parte. L’orizzonte trinitario di comunione ci avvolge tutti e ci stimola a vivere nell’amore e nella condivisione fraterna, certi che là dove c’è amore, c’è Dio.

Il nostro essere creati ad immagine e somiglianza di Dio-comunione ci chiama a comprendere noi stessi come esseri-in-relazione e a vivere i rapporti interpersonali nella solidarietà e nell’amore vicendevole. Tali relazioni si giocano, anzitutto, nell’ambito delle nostre comunità ecclesiali, perché sia sempre più evidente l’immagine della Chiesa icona della Trinità. Ma si giocano in ogni altro rapporto sociale, dalla famiglia alle amicizie all’ambiente di lavoro: sono occasioni concrete che ci vengono offerte per costruire relazioni sempre più umanamente ricche, capaci di rispetto reciproco e di amore disinteressato.

La festa della Santissima Trinità ci invita ad impegnarci negli avvenimenti quotidiani per essere lievito di comunione, di consolazione e di misericordia. In questa missione, siamo sostenuti dalla forza che lo Spirito Santo ci dona: essa cura la carne dell’umanità ferita dall’ingiustizia, dalla sopraffazione, dall’odio e dall’avidità. La Vergine Maria, nella sua umiltà, ha accolto la volontà del Padre e ha concepito il Figlio per opera dello Spirito Santo. Ci aiuti Lei, specchio della Trinità, a rafforzare la nostra fede nel Mistero trinitario e ad incarnarla con scelte e atteggiamenti di amore e di unità.

Dopo l'Angelus:

Cari fratelli e sorelle!

Ieri, a Cosenza, è stato proclamato Beato Francesco Maria Greco, sacerdote diocesano, fondatore delle Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori. Tra il secolo diciannovesimo e il ventesimo è stato animatore della vita religiosa e sociale della sua città, Acri, dove ha esercitato tutto il suo fecondo ministero. Rendiamo grazie a Dio per questo prete esemplare. Questo applauso è anche per tanti bravi preti che ci sono qui in Italia!

Domani inizierà a Istanbul, in Turchia, il Primo Vertice Umanitario Mondiale, finalizzato a riflettere sulle misure da adottare per venire incontro alle drammatiche situazioni umanitarie causate da conflitti, problematiche ambientali ed estrema povertà. Accompagniamo con la preghiera i partecipanti a tale incontro perché si impegnino pienamente a realizzare l’obiettivo umanitario principale: salvare la vita di ogni essere umano, nessuno escluso, in particolare gli innocenti e i più indifesi. La Santa Sede prenderà parte a questo vertice umanitario, e per questo oggi è in viaggio per rappresentare la Santa Sede il Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin.

Martedì, 24 maggio, ci uniremo spiritualmente ai fedeli cattolici in Cina, che in quel giorno celebrano con particolare devozione la memoria della Beata Vergine Maria “Aiuto dei Cristiani”, venerata nel santuario di Sheshan a Shanghai. Chiediamo a Maria di donare ai suoi figli in Cina la capacità di discernere in ogni situazione i segni della presenza amorosa di Dio, che sempre accoglie sempre perdona. In questo Anno della Misericordia possano i cattolici cinesi, insieme a quanti seguono altre nobili tradizioni religiose, divenire segno concreto di carità e riconciliazione. In tal modo essi promuoveranno un’autentica cultura dell’incontro e l’armonia dell’intera società, quell’armonia che ama tanto lo spirito cinese.

Saluto tutti voi, romani e pellegrini! In particolare sono lieto di accogliere i fedeli ortodossi della Metropolia di Berat, in Albania, e li ringrazio per la loro testimonianza ecumenica.

Saluto i bambini della Scuola delle Suore Salesiane di Cracovia; gli studenti di Pamplona; i fedeli di Madrid, Bilbao e Gran Canaria in Spagna, Meudon e Strasbourg in Francia, Laeken in Belgio; e il gruppo di operatori sanitari della Slovenia.

Saluto la comunità cattolica cinese di Roma, le Confraternite di Cagliari e di Molfetta, i giovani della diocesi di Cefalù, i ministranti di Vall’Alta, l’Azione Cattolica diocesana di Mileto-Nicotera-Tropea, e le Corali di Desenzano sul Garda, Ca’ di David e Lungavilla.

A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!