Giovanni Roig y Diggle

Giovanni Roig y Diggle

(1917-1936)

Beatificazione:

- 07 novembre 2020

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 6 novembre

Laico, martire, ucciso in odium fidei appena diciannovenne durante la Guerra Civile Spagnola

  • Biografia
  • il martirio
  • Decreto sul Martirio
"Ora più che mai dobbiamo lottare per Cristo"

 

Juan Roig y Diggle nacque il 12 maggio 1917 a Barcellona (Spagna). Per problemi economici, nel 1934, insieme alla famiglia, dovette trasferirsi a Masnou dove, oltre a lavorare per contribuire al bilancio familiare, si iscrisse alla Federación de Jóvenes Cristianos de Cataluña, di cui diventò direttore.

Nonostante i molteplici impegni di lavoro e di studio e la salute malferma, mantenne un’intensa vita spirituale: la partecipazione quotidiana alla S. Messa, la meditazione e le pratiche di pietà, l’approfondimento della dottrina sociale della Chiesa.

I compagni e i sacerdoti che lo conobbero in quegli anni ricordano un giovane di virtù singolari e di grande trasparenza interiore, con una vita spirituale intensa e delicata ed una chiara consapevolezza dei problemi sociali e della responsabilità del laico nella vita della società.

Durante la persecuzione religiosa del luglio 1936, fu distrutto il locale di incontro della Federación de Jóvenes Cristianos e fu appiccato il fuoco alla chiesa. La notte tra l’11 e il 12 settembre, alcuni miliziani prelevarono il Servo di Dio dalla sua abitazione e, poche ore dopo, lo fucilarono nella vicinanza del cimitero di Santa Coloma de Gramanet (Spagna).

Il Servo di Dio fu prelevato dalla sua abitazione la sera tra l’11 e il 12 settembre del 1936 da una decina di miliziani che cercavano suo padre. Prima di seguire gli aguzzini, si comunicò con le Ostie che, con il permesso del padre spirituale, conservava in casa per portare la comunione a chi ne avesse avuto bisogno. Fu quindi condotto presso l’abitazione degli zii, dove i miliziani pensavano si fosse nascosto il padre del Servo di Dio. Non trovandolo, bruciarono tutti gli oggetti religiosi. Da questo momento nessuno vide più il Servo di Dio. In seguito si seppe da chi aveva ascoltato commenti degli stessi carnefici, che era stato fucilato presso il cimitero di Santa Coloma de Gramanet e lì interrato. I sui resti furono trovati circa due anni più tardi e presentavano ferite di arma da fuoco.

Il Servo di Dio fu ucciso perché era un giovane cattolico molto conosciuto nel suo paese per l’impegno profuso nell’apostolato parrocchiale, soprattutto come membro della Federazione dei Giovani Cristiani. L’odium fidei dei persecutori si era riversato nei confronti di una famiglia cattolica. Egli fu fedele ai doveri cristiani sino alla fine.

Numerose deposizioni dei testi riferiscono che il Servo di Dio era consapevole della possibilità di essere ucciso per la sua fede. Ciò non gli impedì di offrirsi volontario per sorvegliare la chiesa durante la notte, onde scongiurare eventuali attacchi; prima, però, chiese di essere confessato. Manifestò fortezza al momento dell’arresto, preoccupandosi di porre in salvo dalla furia dei miliziani le Ostie consacrate. Voci diffuse dagli stessi aguzzini riferirono che il Servo di Dio, prima di essere fucilato, avrebbe parlato con loro, usando espressioni di perdono cristiano, tanto che questi ebbero un momento di esitazione prima di ucciderlo; fu sentito esclamare “Viva Cristo Re”.

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

BARCELLONA

Beatificazione ovvero Dichiarazione di martirio del

Servo di Dio

GIOVANNI ROIG Y DIGGLE

Laico

(† 1936)

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DECRETO SUL MARTIRIO

 

    “Il cuore della Chiesa è pieno anche di giovani santi, che hanno dato la loro vita per Cristo, molti di loro fino al martirio. […] Il loro esempio mostra di che cosa siano capaci i giovani quando si aprono all’incontro con Cristo” (Francesco, Esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit, 49).

    Rivolgendosi ai giovani il Santo Padre Francesco ha congiunto santità e giovinezza, incontro con Cristo e dono della vita. Le sue parole trovano un esempio concreto nella testimonianza del Servo di Dio Giovanni Roig y Diggle, che all’età di 19 anni ha sigillato con il martirio una vita devota e virtuosa.

    Il Servo di Dio nacque a Barcellona il 12 maggio 1917. Quando a 7 anni ricevette la Prima Comunione, anche sua madre si commosse vedendo il figlio così fervente. Si distinse fra gli alunni dei Fratelli delle Scuole Cristiane, ottenendo anche premi e riconoscimenti. Nel 1934 la famiglia fu costretta per motivi economici a trasferirsi a El Masnou e Giovanni dovette abbandonare gli studi per lavorare come operaio. Studiava di notte, desiderando diventare avvocato per difendere i più umili. Si impegnò nella parrocchia di San Pietro e nell’associazione detta Federació de Joves Cristians de Catalunya, dove fu nominato “delegato di pietà” per promuovere la crescita spirituale degli altri soci. I fedeli della parrocchia ebbero grande stima del giovane Servo di Dio, non solo per come educava gli adolescenti, ma soprattutto per il raccoglimento con cui pregava davanti al Tabernacolo. Partecipava quotidianamente alla Messa e incontrava frequentemente il proprio direttore spirituale. Fedele ai principi della dottrina sociale della Chiesa giudicava le vicissitudini del suo tempo con un netto senso della giustizia e della carità verso i più poveri.

    Con lo scoppio della Guerra Civile Spagnola anche per i cattolici di El Masnou non mancarono contrarietà e violenze. Si offrì di sorvegliare la chiesa di notte per impedirne la profanazione e, consapevole della possibilità di essere ucciso per la fede, chiese di potersi prima confessare. Il luogo di incontri della federazione venne distrutto e alla chiesa fu appiccato il fuoco. Nella notte fra l’11 e il 12 settembre 1936 fu portato via di casa da una decina di miliziani che cercavano il padre di quella famiglia tanto religiosa. Fece immediatamente la Comunione con le Ostie consacrate che il direttore spirituale gli aveva concesso di tenere per sé e per altri in caso di bisogno. Andarono in cerca del padre a casa dello zio e, non trovandolo, i soldati bruciarono tutti gli oggetti religiosi che videro. Da questo momento non si seppe più nulla del Servo di Dio. Alcuni testimoni de auditu raccontarono che venne portato al cimitero di Santa Coloma de Gramenet e qui ucciso. Morì perdonando i suoi uccisori e gridando: “Viva Cristo Re!”. Interrato in quello stesso luogo, il suo corpo venne trovato soltanto 2 anni più tardi con i segni di colpi di arma da fuoco.

    Fu evidente ex parte victimae il proposito di donare la vita per amore di Dio, nonché che venne ucciso in quanto giovane cristiano ben conosciuto nel suo paese per l’apostolato che svolgeva in parrocchia. Questa fama del martirio non è mai venuta meno nel tempo.

    In virtù di essa si è celebrata dal 4 ottobre 1999 al 16 maggio 2001 presso la Curia ecclesiastica di Barcellona l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 6 giugno 2003. Preparata la Positio, si è quindi discusso secondo le norme consuete se quello del Servo di Dio sia stato un vero martirio. Il 9 dicembre 2014 si è tenuto, con felice esito, il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi riuniti in Sessione Ordinaria il 1° ottobre 2019 sotto la presidenza di me medesimo Cardinale Angelo Becciu hanno riconosciuto che il Servo di Dio è stato ucciso per la sua fede in Cristo e nella Chiesa.

    Fatta quindi di tutte queste cose un’accurata relazione al Sommo Pontefice Francesco tramite il sottoscritto Cardinale Prefetto, Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti di questa Congregazione delle Cause dei Santi ha oggi dichiarato: Consta il martirio e sua causa del Servo di Dio Giovanni Roig y Diggle, Laico, nel caso e per gli effetti per i quali si agisce.

    Il Sommo Pontefice ha dato incarico di pubblicare il presente decreto e di metterlo agli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 2 ottobre 2019

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                                        + Marcello Bartolucci

                                                        Arciv. tit. di Bevagna

                                                        Segretario

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CONGERGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

BARCINONENSIS

Beatificationis seu Declarationis Martyrii

Servi Dei

IOANNIS ROIG Y DIGGLE

Christifidelis Laici

(† 1936)

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DECRETUM SUPER MARTYRIO

 

    “Cor Ecclesiae sanctis iuvenibus etiam repletur qui pro Christo vitam suam dederunt, quorum plurimi usque ad martyrium. […] Exemplum eorum quod iuvenes si ad Christi concursum aperiuntur perficere valent ostendit” (Franciscus, Adhortatio apostolica postsinodalis “Christus vivit”, 46)

    Iuvenes affatus, Summus Pontifex Franciscus sanctitatem et iuventutem, Christi concursum et vitae oblationem coniungit. Verba eius reprehesentationem habent in Servi Dei Ioannes Roig y Diggle testimonio, qui undevicesimo aetatis anno suam piam ac virtutibus plenam vitam martyrii sigillo claudit.

    Servus Dei Barcinonae die 12 mensis Maii anno 1917 ortus est. Cum octavum aetatis annum agens Primam Communionem receperit, mater quoque eius filium suum tam ferventem videns est commota. Inter Fratrum Scolarum Christianarum alumnos eminuit, praemia atque honores etiam consecutus. Anno 1934 familia eius, ob recentiora in domesticis rebus adversa, necessario ad oppidum v.d. El Masnou commigravit et Ioannes ut opus servile exerceret studia relinquere debuit. Studiis nocte deditus erat, cum causidicum ad humiliores defendendos fieri cuperet. In paroecia Sancti Petri navavit et in consociatione v.d. Federació de Joves Cristians de Catalunya cuius “pietatis legatus” nominatus est ad spiritualem aliorum sociorum maturitatem fovendam. Magna erat de eo paroeciae christifidelium opinio, non tantum propter eius adulescentes educandi modum sed maxime propter devotionem eius cum coram Tabernaculo precaretur. Cotidie Missae intererat et saepe suo spirituali moderatori occurrebat. Socialis doctrinae Ecclesiae praeceptis continenter fidelis, sui temporis vices iudicabat iuxta clarum iustitiae sensum et caritatem in egeniores.

    Bello civile Hispanico exarso, nec christifideles in oppido El Masnou adversis iniuriisque caruerunt. Servus Dei se ad Ecclesiam nocte custodiendam praebuit ut sacrilegia prohiberentur ac, conscius se in odium fidei occidi posse, antea Confessionem facere quaesivit. Consociationis aedes destructa est Ecclesiaque incensa. Nocte inter diem 11 et diem 12 mensis Septembris anno 1936 decem circiter miles patrem illius tam religiosae familiae quaerentes domo eum deportaverunt.  Communionem statim recepit consecratis hostiis quae spiritualis moderatoris sui permissu pro se aliisve in necessitatis casu retinebat. Ad patrem eius inveniendum domum patrui petiverunt et, cum eum non invenissent, miles religiosas quas viderunt res combusserunt. Posthac de Servo Dei nil ultra competum est. Aliqui testes de auditu  eum in Sanctae Colomae de Gramenet  coemeterium collatum esse et illic interfectum. Percussores suos ignoscens obiit elataque voce dicens: “Christus Rex vivat!”. In eodem loco inhumatum, modo duos post annos corpus eius repertum est ignivomis armis percussum.

    Patet ex parte victimae vitam caritate in Deum offerendi propositum, necnon ipsum occisum esse quia in oppido suo uti iuvenis christifidelis notus erat propter suum apostolatum in paroeciae agitum. Hac martyrii fama numquam in tempus desiit.

    Hac ita perdurante, iuxta Curiam ecclesiasticam Barcinonensem a die 4 mensis Octobris anno 1999 ad diem 16 mensis Maii anno 2001 Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 6 mensis Iunii anno 2003 est recognita. Positione exarata, consuetas secundum normas disceptatum est an Servi Dei verum fuisset martyrium. Adfirmativo cum exitu, die 9 mensis Decembris anno 2014 Theologorum Consultorum Peculiaris Congressus habitus est. Patres Cardinales et Episcopi in Sessione Ordinaria congregati die 1 mensis Octobris anno 2019, me ipso Angelo Cardinali Becciu praesidente, Servum Dei ob eius fidem in Christum et in Ecclesiam interfectum esse agnoverunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota huius Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de martyrio eiusque causa Servi Dei Ioannis Roig y Diggle, Christifidelis Laici, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 2 mensis Octobris a.D. 2019.

 

Angelus Card. Becciu

Praefectus

 

                                                        + Marcellus Bartolucci

                                                        Archiep. tit. Mevaniensis

                                                    A Secretis