Giovannina Franchi

Giovannina Franchi

(1807-1872)

Beatificazione:

- 20 settembre 2014

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 23 febbraio

Fondatrice delle Suore Infermiere dell’Addolorata, sacrificò vita e patrimonio per i poveri fino alla morte, per un'epidemia di vaiolo forse contratta proprio da uno dei suoi assistiti.

  • Biografia
"La carità del prossimo sia nelle Sorelle un amore universale che tutti abbraccia nel Signore e non esclude nessuno... curare gli infermi, ma con gran cuore”

 

Giovannina Franchi nasce a Como il 24 giugno 1807. Il padre, valente magistrato, è Giuseppe Franchi, la madre è Giuseppina Mazza.

Viene battezzata in Cattedrale e riceve il sacramento della Confermazione nella cappella di San Michele, situata all’interno del Palazzo Vescovile.Giovannina trascorre la giovinezza in famiglia e dal 1814 al 1824 si forma nell’Educandato di San Carlo delle Suore Visitandine di Como. Rientra in famiglia a 18 anni; si dedica all’insegnamento del catechismo e alle opere di carità, sempre mostrando grande attenzione per le necessità del prossimo.

Sollecitata dal suo direttore spirituale, il canonico Giovanni Crotti, nel 1853 Giovannina comincia il suo cammino di totale dedizione ai fratelli sofferenti.Si spoglia delle sue ricchezze mettendole a disposizione dei bisognosi e apre in via Vitani, con tre compagne, la prima Casa di accoglienza per ammalati e convalescenti, prestando assistenza a domicilio a coloro che non potevano essere accolti nel nosocomio della città. Si reca così nei quartieri più disagiati di Como per portare aiuto agli ammalati nelle loro abitazioni, affrontando coraggiosamente ogni difficoltà.

Madre Giovannina, che indossa per prima tra le consorelle l’abito religioso, affida alla protezione della Vergine Addolorata la Pia Unione delle Sorelle Infermiere che si applicano alla cura fisica e morale degli infermi: è con questo spirito che vengono accolti e assistiti malati, poveri, anziani, persone sole e senza tetto.Madre Franchi stilò per sè e le sue consorelle una Regola di vita essenziale: «prediligere i malati gravi e moribondi, perché più soli e più vicini all’incontro con Dio; considerare la viva presenza di Cristo nell’Eucaristia e nella persona sofferente; mostrarsi coraggiose e umili nel tempo stesso, pazienti e cortesi nelle maniere, amanti del silenzio e della fatica, ben disposte all’assistenza degli infermi e a qualunque opera di carità, senza eccezione di alcun ufficio, anche se faticoso e ributtante».

Ad approvare tale Regola fu il vescovo Giuseppe Marzorati. Durante i periodi in cui la città di Como è colpita dal colera e dal vaiolo nero, che compiono strage tra la popolazione, le suore sono esempio di vivo amore ed esemplare pietà evangelica. Per Madre Giovannina la Casa delle Sorelle Infermiere deve essere una copia della casa di Marta e di Maddalena sorelle di Lazzaro.

È Madre Giovannina a sostenere che la carità del prossimo debba essere un amore universale, che tutti abbraccia nel Signore e non esclude nessuno.

Dopo aver dedicato interamente la sua vita all’aiuto generoso dei bisognosi, colpita dal vaiolo per contagio nella cura degli infermi, Giovannina Franchi si spegne il 23 febbraio del 1872.

 

(fonte: diocesidicomo.it)