Hildegard Burjan

Hildegard Burjan

(1883-1933)

Beatificazione:

- 29 gennaio 2012

- Papa  Benedetto XVI

Ricorrenza:

- 1 giugno

Laica, sposa, madre di famiglia, fondatrice della Società delle Suore della Caritas Socialis, primo deputato donna cristiano-sociale in Parlamento. Era ebrea e divenne cattolica dopo una grave malattia

 

  • Biografia
  • Omelia
  • il miracolo
  • angelus
"Abbiamo bisogno di persone che non vanno solo a predicare agli altri, ci vuole un discorso attraverso i fatti"

 

Hildegard Freund nacque a Görlitz, Slesia, il 30 gennaio 1883 da Abramo Adolfo Freund e Berta Sochsazewska.

Si sposò nel 1907 con l’ingegnere Alessandro Burjan e dallo loro unione nacque la figlia Elisabetta. Dopo la guarigione da una grave malattia, nel 1909 ricevette il battesimo a Berlino. Trasferitasi a Vienna, dove ricevette il battesimo anche il marito, ebbe importanti incarichi politici nel partito sociale cristiano come rappresentante delle operaie cattoliche, manifestando sempre un grande amore per il prossimo.

Nel 1918 fondò la “Caritas socialis”, un’associazione religiosa femminile che ha come scopo la nobilitazione e l’approfondimento del lavoro sociale, che arriverà ad essere una vera Congregazione religiosa di suore consacrate alla preghiera e alle opere sociali in favore delle categorie più bisognose.

Dopo la prima guerra mondiale, fu eletta all’Assemblea Costituente e si distinse per la qualità dei suoi interventi a favore dell’educazione cattolica e per una soluzione cristiana dei gravi problemi sociali del dopo guerra. Lasciata l’attività politica, si dedicò con tutte le sue forze ad un intenso lavoro di servizio sociale e all’apostolato cristiano come Direttrice generale, laica coniugata, della sua fondazione e delle sue suore.

Tutti gli sforzi della Venerabile Serva di Dio nella sua opera sociale miravano a guidare gli uomini alla fede e a farli accedere all’amore di Cristo. Traeva forza e convinzione da una fede viva e da un amore particolare alla Santa Eucarestia, alimentato non solo dalla partecipazione assidua alla S. Messa, ma anche ad ore di adorazione eucaristica, da cui attingeva la sua sconfinata fiducia nel Signore.

Dalla centralità eucaristica di tutta la sua vita originavano poi la devozione alla Santissima Trinità, al Sacro Cuore di Gesù e alla Passione del Signore, che contemplava nella Via Crucis. Dalla fede e dalla carità trasse forza per superare critiche e incomprensioni, dando così fulgido esempio di speranza eroica nell’azione divina nella storia dell’uomo, in tempi grandemente calamitosi e oscuri per la sua amata Austria del primo dopoguerra. Adempì come meglio poté anche ai suoi doveri di sposa e di madre.

Dopo penosa malattia morì santamente a Vienna l’11 giugno 1933. 

Cari fratelli e sorelle!

La santità è di più. Vi sono molte persone grandi. Socialmente impegnate. Bravi sposi e genitori. Professionalmente ammirabili. Persone che vivono il loro impegno in politica in modo retto e onesto. Ci sono bravi cristiani, credenti credibili. E sono molti più di quanti pensiamo ascoltando i racconti dei media. Nel nostro Paese ci sono davvero tante persone estremamente rispettabili. E di questo dobbiamo essere grati.

Ma che cos'è questo «di più», questo «qualcosa» di speciale che rende qualcuno un santo o un beato? È quanto celebriamo oggi in questa intensa celebrazione della beatificazione di Hildegard Burjan, un grande evento non solo per Caritas Socialis, ma anche per la Chiesa, per l'arcidiocesi di Vienna e - mi sento di dire - per il nostro Paese.

Di che cosa è fatta la «santità»? Di che materiale sono fatti i santi? Proprio osservando la beata Hildegard Burjan sono giunto a una conclusione: c'è in loro una sorgente interiore, una forza, un dinamismo che parte da un centro e trasforma la vita, qualcosa che imprime alla vita un'impronta nuova. E dove si trova questo punto di svolta in Hildegard?

Da tutto quello che ho potuto leggere ed ascoltare su di lei, penso che un evento specifico nella sua vita abbia rappresentato questo centro. Il 2 ottobre 1908 Hildegard, venticinquenne da poco sposata, viene portata a Berlino all'Ospedale cattolico di Sant'Edvige. Qui passa sette mesi di inutili operazioni e terapie e alla vigilia di Pasqua è vicina alla morte. Ma il giorno dopo, la mattina di Pasqua, si ritrova risanata. I medici stessi lo considerano un miracolo. Così la sua lunga ricerca di un significato, la sua ricerca di Dio, trova un compimento: credere diventa possibile. «Ora che ho visto l'efficacia della Grazia, nulla mi può più trattenere», scriverà. E infatti nulla potrà più tener ferma questa donna, dopo aver sperimentato che il suo Dio - a Pasqua! - le aveva donato una nuova vita. Da quel momento in poi la sua vita - fino all'ora della sua morte, che sarebbe giunta 25 anni anni dopo, nella domenica della Trinità del 1933 - sarebbe stata un unico grande dono.

Nulla più poteva trattenerla. Non fu solo una forza puramente umana a spingerla nel suo impegno infaticabile per i poveri, nel suo essere donna sposata e nello stesso tempo fondatrice di una congregazione religiosa. C'era al lavoro anche un'altra forza: «La carità di Cristo ci spinge», scrive Paolo. E Hildegard sceglierà proprio queste parole come motto per Caritas Socialis.

Di che cosa è fatta allora la «santità»? Di questo «di più», di questo dimorare nell'amore di Cristo. La beata Hildegard Burjan non ha mai parlato molto del suo mondo interiore - l'ha vissuto. L'ha reso visibile attraverso la propria vita senza molte parole. Il «discorso attraverso i fatti» era il più importante per lei: «Abbiamo bisogno di persone che non vanno solo a predicare agli altri», diceva. E il suo ideale era quello «di una pietà profondamente radicata nell'azione dentro la vita reale».

Nessun atteggiamento bigotto, nessuna esibizione della sua interiorità, ma saper vedere i bisogni, le ingiustizie, l'azione sociale necessaria: è questo che le ha fatto guadagnare la stima degli altri anche oltre gli schieramenti di partito. «Dio ci ha donato la mente perché noi riconosciamo i motivi che oggi causano un problema e i mezzi che conducono al suo rimedio». Da qui nasceva il suo impegno politico: «L'interesse per la politica è parte della pratica cristiana», diceva. E lei agiva di conseguenza

Hildegard Burjan viene beatificata. Attraverso di lei la Chiesa oggi ci propone un modello. Ma ci dice anche come dobbiamo seguire il suo esempio. Ci insegna a metterci «alla scuola di Gesù». Questo è esattamente il programma di «riforma» che oggi vediamo per la Chiesa del nostro paese e l'arcidiocesi di Vienna. La Beata Hildegard Burjan ha dimostrato che questo modo di vivere con Gesù veramente può cambiare il mondo e la Chiesa.
La beatificazione non è solo dire: ecco un bel modello! La chiesa ci dice anche che ai beati è concetto chiedere aiuto, invocarne l'intercessione. Hildegard Burjan ha operato in un tempo socialmente molto difficile. E nonostante sia stata costantemente accompagnata dalla sofferenza ha operato grandi cose. Chiediamo allora oggi l'intercessione a questa grande donna dell'azione che senza grandi parole ha saputo vivere la carità sociale.

Beata Hildegard Burjan, prega per noi!

In vista della sua beatificazione, la Postulazione della Causa ha presentato all’esame della Congregazione delle Cause dei Santi un asserito miracolo, avvenuto a Vienna e attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Hildegard Burjan. Il caso in questione riguarda la perfetta guarigione della signora Edith Kasperak da una grave malattia che aveva compromesso seriamente il suo apparato genitale riproduttivo e che le aveva causato una sterilità definitiva. La donna, infatti, secondo il parere dei medici non era in grado di poter in nessun modo generare e dare alla luce dei figli, poiché la tuba sinistra era stata parzialmente asportata e quella destra appariva allargata e senza epitelio, impossibilitata di trasportare una cellula uovo. 

In questa difficile situazione la signora Edith, che aveva letto con grande attenzione una biografia della Venerabile, rivolse a lei la sua invocazione e ne chiese l’intercessione presso il Signore. A due mesi di distanza riacquistò completamente e integralmente il suo stato di salute e, rimasta incinta, partorì una bambina perfettamente sana; altre due gravidanze, in seguito, furono portate facilmente a termine. Appare evidente la concomitanza cronologica e il nesso fra questa invocazione e la guarigione di Edith, che successivamente godette di buona salute e fu in grado di gestire una normale vita relazionale.

Su questo evento, ritenuto miracoloso, dal 30 marzo al 12 giugno 2001 è stata istruita un’Inchiesta Diocesana presso la Curia arcivescovile di Vienna, la cui validità giuridica è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 22 febbraio 2002. 

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 29 gennaio 2012

 

Cari fratelli e sorelle!

Il Vangelo di questa domenica (Mc 1,21-28) ci presenta Gesù che, in giorno di sabato, predica nella sinagoga di Cafarnao, la piccola città sul lago di Galilea dove abitavano Pietro e suo fratello Andrea. Al suo insegnamento, che suscita la meraviglia della gente, segue la liberazione di «un uomo posseduto da uno spirito impuro» (v. 23), che riconosce in Gesù il «santo di Dio», cioè il Messia. In poco tempo, la sua fama si diffonde in tutta la regione, che Egli percorre annunciando il Regno di Dio e guarendo i malati di ogni genere: parola e azione. San Giovanni Crisostomo fa osservare come il Signore «alterni il discorso a beneficio degli ascoltatori, procedendo dai prodigi alle parole e passando di nuovo dall’insegnamento della sua dottrina ai miracoli» (Hom. in Matthæum 25, 1: PG 57, 328).

La parola che Gesù rivolge agli uomini apre immediatamente l’accesso al volere del Padre e alla verità di se stessi. Non così, invece, accadeva agli scribi, che dovevano sforzarsi di interpretare le Sacre Scritture con innumerevoli riflessioni. Inoltre, all’efficacia della parola, Gesù univa quella dei segni di liberazione dal male. Sant’Atanasio osserva che «comandare ai demoni e scacciarli non è opera umana ma divina»; infatti, il Signore «allontanava dagli uomini tutte le malattie e ogni infermità. Chi, vedendo il suo potere … avrebbe ancora dubitato che Egli fosse il Figlio, la Sapienza e la Potenza di Dio?» (Oratio de Incarnatione Verbi 18.19: PG 25, 128 BC.129 B). L’autorità divina non è una forza della natura. È il potere dell’amore di Dio che crea l’universo e, incarnandosi nel Figlio Unigenito, scendendo nella nostra umanità, risana il mondo corrotto dal peccato. Scrive Romano Guardini: «L’intera esistenza di Gesù è traduzione della potenza in umiltà… è la sovranità che qui si abbassa alla forma di servo» (Il Potere, Brescia 1999, 141.142).

Spesso per l’uomo l’autorità significa possesso, potere, dominio, successo. Per Dio, invece, l’autorità significa servizio, umiltà, amore; significa entrare nella logica di Gesù che si china a lavare i piedi dei discepoli (cfr Gv 13,5), che cerca il vero bene dell’uomo, che guarisce le ferite, che è capace di un amore così grande da dare la vita, perché è Amore. In una delle sue Lettere, santa Caterina da Siena scrive: «E’ necessario che noi vediamo e conosciamo, in verità, con la luce della fede, che Dio è l’Amore supremo ed eterno, e non può volere altro se non il nostro bene» (Ep. 13 in: Le Lettere, vol. 3, Bologna 1999, 206).

Cari amici, giovedì prossimo 2 febbraio, celebreremo la festa della Presentazione del Signore al tempio, Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Invochiamo con fiducia Maria Santissima, affinché guidi i nostri cuori ad attingere sempre dalla misericordia divina, che libera e guarisce la nostra umanità, ricolmandola di ogni grazia e benevolenza, con la potenza dell’amore.

Dopo l'Angelus

Cari fratelli e sorelle,

oggi, a Vienna, viene proclamata Beata Hildegard Burjan, laica, madre di famiglia, vissuta tra Ottocento e Novecento e fondatrice della Società delle Suore della Caritas socialis. Lodiamo il Signore per questa bella testimonianza del Vangelo!

In questa domenica ricorre la Giornata mondiale dei malati di lebbra. Nel salutare l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau, vorrei far giungere il mio incoraggiamento a tutte le persone affette da questa malattia, come pure a quanti li assistono e, in diversi modi, si impegnano per eliminare la povertà e l’emarginazione, vere cause del permanere del contagio.

Ricordo inoltre la Giornata internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa. In profonda comunione con il Patriarca Latino di Gerusalemme e il Custode di Terra Santa, invochiamo il dono della pace per quella Terra benedetta da Dio.

J’accueille avec joie les pèlerins de langue française. Dans l’Évangile de ce dimanche nous voyons Jésus parler avec autorité, et sa Parole, qui nous délivre de l’esprit du mal, nous révèle l’inlassable fidélité de Dieu pour tout homme. Aujourd’hui encore, cette Parole nous rend libres et elle nous invite à sortir de notre silence. L’Esprit-Saint, que nous avons reçu, fait de nous des prophètes. Notre vocation chrétienne nous pousse donc à accueillir et à annoncer autour de nous la Bonne Nouvelle de Jésus. Que la Vierge Marie nous aide à être des témoins intrépides de l’Évangile ! Bon dimanche à tous !

I offer a warm welcome to the English-speaking pilgrims and visitors present at this Angelus prayer. In this Sunday’s Gospel we hear how the unclean spirit recognizes Jesus as the “Holy One of God”.  Let us pray that, despite the distractions of life and the apparent progress of evil, we may continue to put our faith in the Lord Jesus who is “the way, the truth and the life”.  I wish all of you a good Sunday.  May God bless you!

Ganz herzlich grüße ich die Pilger und Besucher deutscher Sprache und verbinde mich in besonderer Weise mit allen Gläubigen, die heute nachmittag im Wiener Stephansdom an der Seligsprechung von Hildegard Burjan teilnehmen. Sie sagte: „Ich weiß sicher, daß es nur ein wahres Glück gibt, und das ist die Liebe Gottes! Alles andere kann erfreuen, aber Wert hat es nur, wenn es aus dieser Liebe stammt, in ihr begründet ist.“ Aus dieser Liebe hat Hildegard Burjan gelebt. Und als Gründerin der Schwesterngemeinschaft Caritas Socialis hat sie Frauen um sich geschart, die bis heute Quelle dieser Liebe sein wollen, um den notleidenden Menschen Hilfe und Trost und Hilfe zukommen zu lassen. Nach dem Beispiel von Hildegard Burjan versuchen auch wir Boten der helfenden Liebe Gottes zu sein. Einen guten Sonntag euch allen!

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana, en particular a los alumnos del Instituto Diego Sánchez, de Talavera la Real, del Colegio San Atón, de Badajoz, así como a los fieles procedentes de Valencia, Cádiz, Ceuta y Jerez. Con el salmista invito a todos a escuchar la voz de Dios y a no endurecer el corazón. Busquemos tiempo para meditar cuanto el Señor nos propone en la divina Palabra y respondamos a ella con una oración sincera, constante y humilde. De ahí sacaremos fuerzas para afrontar las dificultades de la vida y servir con sencillez a los que nos rodean, sobre todo a quienes pasan por pruebas diversas. Feliz Domingo.

Z serdecznym pozdrowieniem zwracam się do Polaków. W tym tygodniu, w święto Ofiarowania Pańskiego, obchodzimy dzień życia konsekrowanego. Wdzięczni zakonnikom i zakonnicom za ich posługę modlitwy, działalność apostolską i charytatywną w Kościele, módlmy się o nowe powołania. Niech Duch Święty rozpala w wielu sercach pragnienie całkowitego oddania siebie Chrystusowi w ubóstwie, posłuszeństwie i czystości. Niech Bóg wam błogosławi.

[Con un cordiale saluto mi rivolgo ai polacchi. In questa settimana, nella festa della Presentazione del Signore, celebreremo la Giornata della Vita Consacrata. Grati ai religiosi e alle religiose per il loro ministero di preghiera, per l’attività apostolica e caritativa nella Chiesa, preghiamo per le nuove vocazioni. Lo Spirito Santo susciti in tanti cuori il desiderio della totale dedizione a Cristo nella povertà, nell’obbedienza e nella castità. Dio vi benedica!]

E saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli venuti da Taranto, Bari e Civitavecchia, e i numerosi ragazzi dell’Azione Cattolica di Roma con i loro educatori e familiari. Cari ragazzi, anche quest’anno avete dato vita alla “Carovana della Pace”. Vi ringrazio e vi incoraggio a portare dappertutto la pace di Gesù. E accanto a me ci sono due di voi. Adesso ascoltiamo il messaggio letto da Noemi.

[lettura del messaggio]

Grazie Noemi, hai fatto molto bene! Ed ora liberiamo le colombe, che i ragazzi hanno portato, come segno di pace per la città di Roma e per il mondo intero.

[lancio delle colombe]

Vogliono stare nella casa del Papa!

Buona domenica a voi tutti! Buona Domenica!