Isabel Cristina Mrad Campos

Isabel Cristina Mrad Campos

(† 1982)

Beatificazione:

- 10 dicembre 2022

- Papa  Francesco

Giovane fedele laica, uccisa in odio alla Fede il 1° settembre 1982. Poiché il suo uccisore aveva agito non solo contro di lei, ma anche in sfregio ai suoi propositi di fede e morale, la sua morte fu da subito considerata martirio. Così hanno sempre ritenuto fedeli laici, genitori e giovani in particolare, e membri del clero, fra cui alcuni Vescovi, in ragione sia di come morì ma soprattutto di come era vissuta

  • Biografia
  • Decreto sul Martirio
«Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima» (Mt 10, 28)

 

   Isabel Cristina Mrad Campos nacque il 29 luglio 1962 a Barbacena (Minas Gerais, Brasile), in una famiglia di modeste condizioni economiche. Fin da piccola, frequentò la chiesa parrocchiale. Fece parte del Gruppo dei Giovani della Società di San Vincenzo de’ Paoli, dove un direttore spirituale le trasmise la spiritualità dei Cursilhos de Cristanidade e dei Vincenziani. Inoltre, frequentava spesso il Monastero della Visitazione, praticava la preghiera in famiglia, si confessava con regolarità e partecipava alle campagne organizzate dai Vincenziani. Il suo sogno era quello di diventare medico pediatra. Dopo aver frequentato il corso scolastico, l’8 dicembre 1980 conseguì il Diploma di Abilitazione Professionale del Magistero. Trasferitasi a Juiz de Fora (Brasile), per iniziare gli studi di Medicina, andò ad abitare, con suo fratello, in una casa acquistata dalla famiglia. La sera del 1° settembre 1982, il fratello rientrando in casa, la trovò assassinata, con i segni di tentativi di violenza sessuale. Iniziato il processo penale, fu dichiarato colpevole dell’assassinio Maurílio Almeida Oliveira, il quale, recatosi in casa di Isabel, dopo aver alzato il volume della televisione, tentò di violentarla. Da quanto emerge dall’autopsia, lei resistette a tale aggressione, mantenendo intatta la sua verginità. L’imputato fu condannato a 19 anni di carcere. Egli ha sempre negato di essere stato l’autore dell’assassinio. Dopo diversi anni di galera, fuggì dal carcere, rimanendo latitante. Alcuni parenti affermano che sia deceduto.

    Il martirio materiale è largamente provato. Per l’arredamento della casa dove viveva insieme al fratello, la famiglia si era rivolta ad una ditta che aveva inviato l’operaio Maurilio Almeida Oliveira. La ragazza fu turbata dall’atteggiamento invadente del giovane, tant’è che ella rimase a pregare per tutto il tempo in cui Maurilio montava i mobili, come riferì lei stessa a familiari ed amici. Il fatto martiriale si verificò due giorni dopo, il 1° settembre 1982. Secondo una testimonianza, Maurilio tornò nell’appartamento verso le ore 15.00, sapendo che la ragazza era sola in casa. Riuscì a farsi aprire e la aggredì. In base alle indagini, l’assassino colpì Isabel alla testa, le legò le mani, la imbavagliò, le strappò gli indumenti intimi graffiandola agli arti inferiori e le sferrò 13 coltellate alla schiena e all’addome; altre due pugnalate furono inferte nella zona pubica. Isabella fu trovata la sera dal fratello in una pozza di sangue. L’autopsia rilevò che, nonostante la ferocia dell’aggressione, la giovane era riuscita a preservare la verginità.

    Riguardo al martirio formale ex parte persecutoris, l’aggressione non fu un raptus momentaneo dell’assassino ma un piano predeterminato che dovette essere correlato con la fede della vittima. Infatti, Isabel rimase in preghiera per tutto il tempo in cui Maurilio rimase in casa per il lavoro. Il giovane tornò successivamente e tentò di perseguire il proprio intento, al quale Isabel Cristina si oppose anche fisicamente, impedendo la violazione.

    Quanto al martirio formale ex parte victimae, il sacrificio di Isabel fu conseguente all’esercizio della castità che la caratterizzava abitualmente.

    La fama di martirio si diffuse subito e permane fino ad oggi, unita ad una certa fama di segni.

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

MARIANA

 

BEATIFICAZIONE o DICHIARAZIONE DI MARTIRIO

della Serva di Dio

ISABELLA CRISTINA MRAD CAMPOS

Laica

 († 31 agosto 1982)

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DECRETO SUL MARTIRIO

 

«Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima» (Mt 10, 28).

La Serva di Dio Isabella Cristina Mrad Campos visse la fede con semplicità, fedeltà e profondità. In famiglia, in parrocchia e a scuola diede testimonianza di un amore sincero verso Dio, che alimentava con la preghiera. Il suo habitus virtuoso fu coronato dal martirio, con il quale si concluse prematuramente la sua vita terrena.

La Serva di Dio nacque il 29 luglio 1962 a Barbacena, città storica dello Stato del Minas Gerais in Brasile. La famiglia era legata al movimento cristiano e caritativo detto “vincenziano”, così che Isabella Cristina, fin dall’adolescenza, si impegnò nelle “Conferenze di San Vincenzo”. Partecipava assiduamente alla Messa, ai Sacramenti e conduceva una vita di preghiera che la distingueva dai suoi coetanei. Si prendeva cura dei disabili ed era molto attenta ai bisogni dei compagni di scuola più poveri. Era allegra e amava stare con le amiche, che familiarmente la chiamavano “Cris”. Sapeva essere affettuosa e amorevole, ma anche ferma di carattere ed obbediente. Ebbe anche un fidanzato, con il quale mantenne sempre casto il rapporto.

Compiuti gli studi superiori, si trasferì nella città di Juíz de Fora, per frequentare le lezioni preparatorie alla facoltà di medicina. Voleva infatti diventare pediatra, per aiutare i tanti bambini dei quartieri poveri. La Serva di Dio dapprima alloggiò in un appartamento insieme ad altre studentesse, ma non si trovò bene perché queste avevano abitudini poco serie e morigerate, mentre ella aveva una propria regola di vita spirituale da rispettare.

Dal momento che il fratello della Serva di Dio lavorava nella stessa città, il padre decise di acquistare un appartamento in via Barbosa Lima, dove potessero abitare insieme. Vi si trasferirono il 15 agosto 1982. Acquistarono quindi un mobile presso un negozio, che il 30 agosto mandò l’operaio per il montaggio. Questi era un giovane uomo alto, magro, di carnagione scura e con i capelli corti. Fece molte domande alla Serva di Dio, tanto che ella ne rimase imbarazzata e intimorita. Il 1° settembre lo stesso giovane si presentò alla porta, con la scusa di dover perfezionare il lavoro. La Serva di Dio gli aprì, non conoscendo le sue reali intenzioni. L’uomo in realtà cercò di attentare alla sua verginità. Poiché lei si mostrava riluttante, decise di usare le maniere forti: accese il televisore ad alto volume, cominciò a picchiarla con una sedia, la imbavagliò e la legò con corde. Quando cominciò a strapparle di dosso i vestiti, la reazione della Serva di Dio si fece ancora più determinata. Per questo motivo il giovane prese un coltello e le inflisse quindici coltellate, delle quali due nelle parti intime e tredici alle spalle. La resistenza della Serva di Dio, affinché non le venisse tolta la verginità, fu davvero sovrumana e si rivelò efficace.

Poiché il suo uccisore aveva agito non solo contro la Serva di Dio, ma anche in sfregio ai suoi propositi di fede e morale, la sua morte fu da subito considerata martirio. Così hanno sempre ritenuto fedeli laici, genitori e giovani in particolare, e membri del clero, fra cui alcuni Vescovi, in ragione sia di come morì ma soprattutto di come era vissuta. Prima del 1989 furono raccolte anche plurime informazioni e testimonianze, divenute poi materiale extraprocessuale.

A motivo del perdurare di questa fama, si diede avvio alla Causa di beatificazione o dichiarazione di martirio della Serva di Dio. Il 26 gennaio 2001 il Servo di Dio Luciano Pedro Mendes de Almeida, Arcivescovo di Mariana, aprì l’Inchiesta diocesana, che pervenne a conclusione il 1° settembre 2009. Questa Congregazione delle Cause dei Santi emise il decreto di validità giuridica il 3 dicembre 2010. Tuttavia, perché l’asserito martirio fosse sufficientemente dimostrato, venne richiesta un’Inchiesta suppletiva, che si celebrò presso la stessa Curia ecclesiastica dal 4 al 19 febbraio 2013 e ottenne il riconoscimento della validità giuridica di questa Congregazione il 6 dicembre dello stesso anno. Elaborata la Positio, si è quindi discusso, secondo consuetudine, se quello della Serva di Dio sia stato un vero martirio. Il 10 gennaio 2019 il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi diede parere favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 6 ottobre 2020 hanno riconosciuto che la Serva di Dio è stata uccisa per la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa.

Il sottoscritto Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei  Santi, ha oggi dichiarato: Constano il martirio e la sua causa, della Serva di  Dio Isabella Cristina Mrad Campos, Laica, nel caso e per il fine di cui si tratta.

Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato a Roma, il 27 ottobre nell’anno del Signore 2020.

 

+ Marcello Semeraro

Prefetto

 

                                        + Marcello Bartolucci

                                        Arciv. tit. di Bevagna

                                        Segretario

 

 

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CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

MARIANENSIS

 

BEATIFICATIONIS seu DECLARATIONIS MARTYRII

Servae Dei

ISABELLAE CHRISTINAE MRAD CAMPOS

Christifidelis laicae

 († die 1 mensis Septembris anno 1982)

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DECRETUM SUPER MARTYRIO

 

«Nolite timere eos, qui occidunt corpus, animam autem non possunt occidere; sed potius eum timete, qui potest et animam et corpus perdere in gehenna» (Mt 10, 28).

Serva Dei Isabella Christina Mrad Campos fidelitate simplicitateque fidem penitus vixit. In familia, paroecia et scholis sincerae caritatis suae in Deum testimonium praebuit, quam vero precatione alebat. Eius virtutum habitus demum cumulatum est martyrio, quo eius vita terrena premature adducta est ad finem.

Serva Dei nata est in historica Brasiliensis civitatis Minarum Generalium urbe v.d. Barbacena die 29 mensis Iulii anno 1962. Familia eius rationem habebat christiano cum motu, qui “Vincentianus” appellabatur, ad caritatem exercendam. Itaque Isabella Christina, iam ab adulescentia Conferentiis Sancti Vincentii auxilium operis praestitit. Missae et sacramentis assidue intererat atque orationis vitam colebat, propter quam ab aequalibus suis differebat. Invalidos curabat et pauperrimorum inter condiscipulos ad necessitates animum intendebat. Iucunda erat ac cum amicis stare cupiebat, quae eam vulgo familiariter Cris vocabant. Blanda benignaque esse valebat, sed etiam animo firma et oboediens. Desponsum etiam habuit, quocum necessitudinem autem castam servavit.

Superioribus studiis peractis, in urbem v.d. Juíz de Fora se contulit, ut scholas praeparatorias ad ordinem studiorum medicinae incipiendum frequentaret. Nam infantium puerorumque medicus fieri desiderabat, ut multos pauperiorum vicorum pueros adiuvare posset. Serva Dei primum quadam in habitatione cum aliis iuvenibus feminis studentibus deversata est, quod tamen optimum sibi non esse percepit, cum aliae vere bonos honestosque mores non haberent, cum autem spiritualis vitae ipsi colenda esset regula.

Servae Dei fratre in eodem urbe opus faciente, pater in via nomine Barbosa Lima nuncupata habitationem emere censuit, quo loco ambo una habitare possent. In quem vero die 15 mensis Augusti anno 1982 se contulerunt. Inde nescioqua in taberna armarium emerunt, quae quendam operarium misit die 30 mensis Augusti ad armarium idem componendum. Qui iuvenis vir grandiculus, macer, fusco cutis colore capilloque tonso erat. Crebro Servam Dei interrogavit, quae ideo titubabat et conturbabatur. Die 1 mensis Septembris iuvenis idem, operis perficiendi excusationem inducens, ianuam pultavit. Quam Serva Dei aperuit ei, cuius vera proposita nesciebat. Vir sane Servae Dei virginitatem conatus est attentare. Ea detractante, vi uti decrevit: televisificum instrumentum elatiore cum voce accendit, quadam sella eam contundere incepit, ei os obturavit atque funibus eam revinxit. Cum vestimenta eius subtrahere coepisset, Servae Dei certamen usque strenuum factum est. Quapropter iuvenis quendam cultrem accepit,  ac quindecim ictibus eam percussit, quorum duo in muliebribus et tredecim in scapulis. Servae Dei defensionis vis, ne ei virginitas eriperetur, humanum vero modum excessit ac valuit.

Cum interfector non tantum contra Servam Dei egisset, sed etiam in odium ipsius fidei morumque propositorum, nex eius mox iudicata est martyrium. Ita christifideles laici, parentes iuvenesque praesertim, et clerici, ex quibus aliqui Episcopi quoque, eius moriendi modum sed maxime vivendi intuentes, continenter putaverunt. Ante annum 1989, plurima collecta sunt exquisita vel testimonia, quae deinde adiuncta recepta sunt extraprocessualia.

Qua perdurante fama, inde Servae Dei incepta est Causa beatificationis seu declarationis martyrii. Die 26 mensis Ianuarii anno 2001 Servus Dei Lucianus Mendes de Almeida, Archiepiscopus Marianensis, Inquisitionem dioecesanam instituit, quae ad finem pervenit die 1 mensis Septembris anno 2009. Haec Congregatio de Causis Sanctorum eius decretum de iuridica validitate die 3 mensis Decembris anno 2010 emisit. Ut tamen martyrium aestimatum apte probaretur, Inquisitio suppletiva petita est, quae apud eandem Curiam ecclesiasticam Marianam a die 4 ad diem 19 mensis Februarii anno 2013 est celebrata, quaeque iuridicam validitatem ab hac Congregatione recognitam die 6 mensis Decembris eiusdem anni obtinuit. Positione confecta, ergo disceptatum est, iuxta consuetudinem, an Servae Dei verum fuisset martyrium. Die 10 mensis Ianuarii anno 2019 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus adfirmativum votum protulit. Patres Cardinales et Episcopi, diei 6 mensis Octobris anno 2020 Ordinaria in Sessione, Servam Dei ob eius fidem in Christum et in Ecclesiam interfectam esse agnoverunt.

Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de martyrio eiusque causa Servae Dei Isabellae Christinae Mrad Campos, Christifidelis laicae, in casu et ad effectum de quo agitur.

Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

Datum Romae, die 27 mensis Octobris a. D. 2020.