Juan de Palafox y Mendoza

Juan de Palafox y Mendoza

(1600-1659)

Beatificazione:

- 05 giugno 2011

- Papa  Benedetto XVI

Ricorrenza:

- 1 ottobre

Sacerdote, nobile spagnolo, consigliere di corte, visitatore reale, difensore degli indios, viceré, politico, promotore e mecenate delle arti, scrittore fecondo, uomo di governo, vescovo zelante; questi i titoli che si meritò in vita o che gli furono riconosciuti dopo la sua morte; prima Vescovo di Puebla de los Angeles e poi Vescovo di Osma

 

  • Biografia
  • REGINA CÆLI
”Vescovo e viceré in pubblico e monaco ed eremita nel segreto”

 

Juan de Palafox y Mendoza nacque a Fitero (Navarra), in Spagna, il 24 giugno del 1600, e fu battezzato il 29 giugno, festa di San Pietro, verso il quale ebbe sempre speciale devozione.

Nel 1610 fu affidato, per la sua educazione, alle cure del vescovo di Tarazona don Diego de Yepes, e per cinque anni frequentò il Collegio della Compagnia di Gesù nella città di Tarazona, da dove poi passò alle Università di Huesca, Alcalá e Salamanca. Finiti gli studi, nel 1621 ritornò ad Ariza, dove governò gli stati di suo padre il Marchese ed ebbe l’opportunità di leggere ed approfondire molti altri autori e testi.

Per interessamento del Conte-Duca de Olivares gli furono offerti posti ed onori nella Madrid di Filippo IV, prima nel Consiglio di Guerra, nel 1626, e, dal 1629, in quello delle Indie, distinguendosi notabilmente per la sua prudenza e intelligenza nei suoi interventi in entrambi.

Nel 1629 ebbe luogo un fatto decisivo nella sua vita, in quanto, dopo un anno di intensa preparazione, nella preghiera e nella penitenza, ricevette l’ordinazione sacerdotale il 15 aprile. Poco dopo l’ordinazione il Re gli conferì la missione di accompagnare, in qualità di cappellano ed elemosiniere, sua sorella Maria, divenuta sposa del re di Ungheria, futuro imperatore. Fu durante questo viaggio di oltre un anno per l’Europa che ebbe luogo il suo incontro mistico con l’Umanità di Cristo attraverso un Crocifisso, con le braccia e le gambe spezzate dagli eretici. Sentì che il Crocifisso gli chiedeva di non lasciarlo lì abbandonato; lo prese con sé, lo fece restaurare, e fu suo compagno di viaggio per il resto della sua vita.

Nel 1639, dopo le opportune consultazioni, don Giovanni de Palafox fu designato per la sede episcopale di Puebla de los Ángeles, con l’aggiunta di altri importanti incarichi di governo nella Nuova Spagna, come quello di Visitatore. Partì per le Indie nel 1640 e là rimase fino al 1649, disimpegnando importanti incarichi al servizio della monarchia e della Chiesa, non senza dispiaceri e incomprensioni da parte di coloro che rifiutavano di sottomettersi alle direttive della disciplina ecclesiastica e all’ordine stabilito dalle leggi della monarchia. In quelle terre si ricorda ancora il Beato Palafox come il grande riformatore, l’instancabile pastore di anime, il protettore dei diseredati e degli indigeni, e anche come il costruttore della cattedrale e di numerosi altri edifici, e il fondatore della Biblioteca Palafoxiana, formata da diverse migliaia di volumi che regalò dalla sua biblioteca privata portata dalla Spagna.

Come prelato, si distinse per la sua attenzione pastorale ed educativa, creando i Collegi di San Pietro e San Paolo per la formazione dei seminaristi, erigendo in essi e dotando cattedre di lingue indigene, senza la conoscenza delle quali non ordinava i sacerdoti. La costruzione della cattedrale, di chiese parrocchiali e altre fondazioni furono sempre al centro della sua attenzione, così come l’istruzione del popolo fedele nella dottrina della fede, mediante le catechesi che lui stesso impartiva nelle sue visite.

Da buon canonista e zelante pastore, ebbe speciale preoccupazione di applicare strettamente le norme promulgate dal Concilio di Trento, riguardanti la disciplina ecclesiastica, il culto eucaristico, il culto mariano e dei santi, la dignità della liturgia e del canto, e, soprattutto, quelle riguardanti una delle sue più costanti preoccupazioni, la formazione del clero.

Il Vescovo Palafox dovette ritornare in Spagna, per ordine del re, in seguito ai problemi sorti intorno ai suoi interventi come riformatore, ma continuò governando la Diocesi, per mezzo dei suoi vicari e di lettere pastorali fino al 1654, in cui fu trasferito a quella di Osma, dove continuò esercitando il suo zelo pastorale fino alla santa morte, avvenuta nel palazzo episcopale di quella città il 1 ottobre 1659.

BENEDETTO XVI

REGINA CÆLI

Ippodromo di Zagreb
Domenica, 5 giugno 2011

  

Cari fratelli e sorelle!

Prima di concludere questa solenne celebrazione, desidero ringraziarvi per la vostra intensa e devota partecipazione, con la quale avete voluto esprimere anche il vostro amore per la famiglia e il vostro impegno in favore di essa – come ha ricordato poc’anzi Mons. Župan, che pure ringrazio di cuore. Oggi io sono qui per confermarvi nella fede; è questo il dono che vi porto: la fede di Pietro, la fede della Chiesa! Ma, al tempo stesso, voi donate a me questa stessa fede, arricchita dalla vostra esperienza, dalle gioie e dalle sofferenze. In particolare, voi mi donate la vostra fede vissuta in famiglia, perché io la conservi nel patrimonio di tutta la Chiesa.

Io so che voi trovate grande forza in Maria, Madre di Cristo e Madre nostra. Perciò, in questo momento ci rivolgiamo a lei, spiritualmente rivolti al suo Santuario di Marija Bistrica, e le affidiamo tutte le famiglie croate: i genitori, i figli, i nonni; il cammino dei coniugi, l’impegno educativo, il lavoro professionale e casalingo. E invochiamo la sua intercessione perché le pubbliche istituzioni sostengano sempre la famiglia, cellula dell’organismo sociale. Cari fratelli e sorelle, proprio tra un anno, celebreremo il VII Incontro Mondiale delle Famiglie, a Milano. Affidiamo a Maria la preparazione di questo importante evento ecclesiale.

[spagnolo]

En este momento, nos unimos en la oración también con todos aquellos que, en la Catedral de Burgo de Osma, en España, celebran la beatificación de Juan de Palafox y Mendoza, luminosa figura de obispo del siglo diecisiete en México y España; fue un hombre de vasta cultura y profunda espiritualidad, gran reformador, Pastor incansable y defensor de los indios. El Señor conceda numerosos y santos pastores a su Iglesia como el beato Juan.
[In questo momento ci uniamo nella preghiera anche con tutti coloro che, nella Cattedrale di Burgo de Osma, in Spagna, celebrano la beatificazione di Giovanni de Palafox y Mendoza, luminosa figura di vescovo del XVII secolo in Messico e Spagna; fu uomo di vasta cultura e profonda spiritualità, grande riformatore, Pastore instancabile, difensore degli indios. Il Signore conceda numerosi e santi Pastori alla sua Chiesa come il beato Giovanni.]