Lojze Grozde

Lojze Grozde

(1923-1943)

Beatificazione:

- 13 giugno 2010

- Papa  Benedetto XVI

Ricorrenza:

- 1 gennaio

Laico sloveno, studente e membro dell'Azione Cattolica, dopo una lunga tortura venne ucciso a soli vent’anni durante la Seconda Guerra Mondiale a causa della sua fede

  • Biografia
  • angelus
"Chi appartiene all’Azione Cattolica deve essere sempre disposto ai sacrifici, fino al martirio e alla morte”

 

Lojze Grozde nacque il 27 maggio 1923 a Gorenje Vodale nei pressi di Ljubljana e trascorse l’infanzia in un ambiente di poveri contadini della Slovenia, dediti alla fatica delle attività agricole. La madre, costretta spesso a lavorare duramente come bracciante, affidava il bambino ai nonni, i quali si curarono amorevolmente e premurosamente di lui. Nonostante queste difficoltà, Luigi ricevette un’educazione caratterizzata da fede profonda, immenso amore verso Dio e il prossimo e forte attaccamento alla patria.

Fu un fanciullo di carattere riservato e schivo, ma nello stesso tempo dimostrò di possedere una grande disponibilità e una volontà tenace. A soli dodici anni fu condotto a Ljubljana per assistere al Congresso Eucaristico: l’esperienza colpì profondamente il giovane, che da quel momento espresse sempre un amore sconfinato per l’Eucaristia.

Nell’anno 1935 Luigi fu accolto nel convitto vescovile di Marijanišče. Qui si distinse per la grande generosità dimostrata nell’aiutare i compagni e per la straordinaria sensibilità religiosa. Durante questi anni di formazione diventò membro della Congregazione Mariana, si consacrò all’Immacolata e iniziò a frequentare l’Azione Cattolica, maturando la decisione di impegnare la sua vita a servizio del Regno di Dio. Luigi, effettivamente, cercò di condurre i giovani a Cristo e si adoperò in ogni modo per la santificazione e la salvezza di quanti incontrava. Il suo operato fu costantemente accompagnato dalla preghiera e dalla ferma fiducia nella grazia divina, nella convinzione della radicale insufficienza dell’iniziativa umana. Questo, tuttavia, fu anche un periodo contrassegnato da un faticoso discernimento vocazionale. Il giovane, infatti, pur decisamente orientato ad una intensa vita di apostolato, era interiormente combattuto tra la scelta della vita sacerdotale e lo stato laicale. 

Nel frattempo molti popoli europei venivano coinvolti nella tragedia del secondo conflitto mondiale. In questo contesto, nel 1942 il ginnasio, per ordine delle forze militari di occupazione, venne trasferito a Rakovnik. Non furono pochi gli studenti che si entusiasmarono e appoggiarono le azioni partigiane comuniste del “Fronte di Liberazione”, costituitosi in Slovenia come in altri paesi. Di fronte a questa situazione, il Servo di Dio manifestò le sue perplessità e contrarietà, sottolineando gli intenti anticristiani di movimenti partigiani atei e comunisti, che non di rado combattevano direttamente anche la Chiesa: ben 12 sacerdoti, infatti, erano stati trucidati nella zona circostante Ljubljana ed altri 9 nella vicina regione di Bela Krajina.

Il Servo di Dio diventava ogni giorno di più consapevole di poter andare incontro al martirio. La sua disposizione d’animo si manifestò in alcuni suoi scritti, nei quali egli si dichiarava pronto al sacrificio per il trionfo di Cristo e pregava non per una morte rapida, ma per la grazia della perseveranza finale. Recatosi in famiglia per le festività natalizie del 1942, Luigi, il 1° gennaio 1943, fu fermato dai partigiani nei dintorni del villaggio di Mirna, non molto distante da Ljubljana. Egli era solito portare con sé un messalino, l’Imitazione di Cristo, una corona del rosario ed alcune immaginette della Madonna di Fatima. Per tali oggetti, fu accusato ingiustamente di essere una spia. Venne brutalmente torturato e ucciso con un colpo di arma da fuoco, senza subire neanche un processo. Il suo corpo, estremo segno di disprezzo, rimase insepolto per due mesi e solo il successivo 23 febbraio fu casualmente ritrovato da alcuni bambini nel bosco vicino al paese. Venne sepolto clandestinamente per paura della reazione dei partigiani.

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 13 giugno 2010

 

Cari fratelli e sorelle!

Si è concluso nei giorni scorsi l’Anno Sacerdotale. Qui a Roma abbiamo vissuto giornate indimenticabili, con la presenza di oltre quindicimila sacerdoti di ogni parte del mondo. Perciò, oggi desidero rendere grazie a Dio per tutti i benefici che da questo Anno sono venuti alla Chiesa universale. Nessuno potrà mai misurarli, ma certamente se ne vedono e ancor più se ne vedranno i frutti.

L’Anno Sacerdotale si è concluso nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, che tradizionalmente è la “giornata di santificazione sacerdotale”; questa volta lo è stata in modo del tutto speciale. In effetti, cari amici, il sacerdote è un dono del Cuore di Cristo: un dono per la Chiesa e per il mondo. Dal Cuore del Figlio di Dio, traboccante di carità, scaturiscono tutti i beni della Chiesa, e in modo particolare trae origine la vocazione di quegli uomini che, conquistati dal Signore Gesù, lasciano tutto per dedicarsi interamente al servizio del popolo cristiano, sull’esempio del Buon Pastore. Il sacerdote è plasmato dalla stessa carità di Cristo, quell’amore che spinse Lui a dare la vita per i suoi amici e anche a perdonare i suoi nemici. Per questo i sacerdoti sono i primi operai della civiltà dell’amore. E qui penso a tante figure di preti, noti e meno noti, alcuni elevati all’onore degli altari, altri il cui ricordo rimane indelebile nei fedeli, magari in una piccola comunità parrocchiale. Come è accaduto ad Ars, il villaggio della Francia dove svolse il suo ministero san Giovanni Maria Vianney. Non c’è bisogno di aggiungere parole a quanto è stato detto su di lui nei mesi scorsi. Ma la sua intercessione ci deve accompagnare ancora di più da ora in avanti. La sua preghiera, il suo “Atto di amore” che tante volte abbiamo recitato durante questo Anno Sacerdotale, continui ad alimentare il nostro colloquio con Dio.

Un’altra figura vorrei ricordare: Don Jerzy Popiełuszko, sacerdote e martire, che è stato proclamato Beato proprio domenica scorsa, a Varsavia. Ha esercitato il suo generoso e coraggioso ministero accanto a quanti si impegnavano per la libertà, per la difesa della vita e la sua dignità. Tale sua opera al servizio del bene e della verità era un segno di contraddizione per il regime che governava allora in Polonia. L’amore del Cuore di Cristo lo ha portato a dare la vita, e la sua testimonianza è stata seme di una nuova primavera nella Chiesa e nella società. Se guardiamo alla storia, possiamo osservare quante pagine di autentico rinnovamento spirituale e sociale sono state scritte con l’apporto decisivo di sacerdoti cattolici, animati soltanto dalla passione per il Vangelo e per l’uomo, per la sua vera libertà, religiosa e civile. Quante iniziative di promozione umana integrale sono partite dall’intuizione di un cuore sacerdotale!

Cari fratelli e sorelle, affidiamo al Cuore Immacolato di Maria, di cui ieri abbiamo celebrato la memoria liturgica, tutti i sacerdoti del mondo, perché, con la forza del Vangelo, continuino a costruire in ogni luogo la civiltà dell’amore.

Dopo l'Angelus

Desidero anzitutto ricordare con gioia la proclamazione di due nuovi Beati, entrambi vissuti nel secolo scorso. Ieri, in Spagna, è stato beatificato Manuel Lozano Garrido, laico e giornalista; malgrado la malattia e l’invalidità lavorò con spirito cristiano e con frutto nel campo della comunicazione sociale. Stamani, invece, in Slovenia, il Cardinale Bertone, quale mio Legato, ha presieduto la celebrazione conclusiva del Congresso Eucaristico Nazionale, nella quale ha proclamato beato il giovane martire Lojze Grozde. Egli era particolarmente devoto dell’Eucaristia, che alimentava la sua fede incrollabile, la sua capacità di sacrificio per la salvezza delle anime, il suo apostolato nell’Azione Cattolica per condurre gli altri giovani a Cristo.

Je salue cordialement les pèlerins francophones et, en particulier, le groupe des scouts de Saint-Louis-de-France. Au terme de cette année sacerdotale, je vous remercie tous de vos prières pour les prêtres, les séminaristes et pour les vocations sacerdotales. Continuez à les accompagner dans leur don au Seigneur et à son Église afin qu’ensemble nous marchions vers Dieu sur le chemin de la sainteté! Que la Vierge Marie intercède pour nous! Bon pèlerinage à tous!

I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present for this Angelus prayer, especially the group of faithful from Seychelles. Last Friday, the Solemnity of the Sacred Heart of Jesus, I had the joy of concluding the Year for Priests, marked by moving moments of community prayer and adoration. Let us continue to remember all priests in our prayers, thanking Christ for this great gift of his love and asking him to keep them in his grace as faithful friends and ministers. I wish you all a pleasant stay in Rome and a blessed Sunday!

Ein herzliches „Grüß Gott“ sage ich allen deutschsprachigen Pilgern und Besuchern. Am vergangenen Freitag, dem Herz-Jesu-Fest, hat das Priesterjahr mit der Gebetsvigil und der Meßfeier mit vielen Tausenden Priestern aus aller Welt seinen Abschluß gefunden. Ich bin dem Herrn für diese bewegenden Momente der Freude, der Brüderlichkeit und der gegenseitigen Stärkung dankbar. Die Kirche und die Welt brauchen Priester, die sich ganz von Jesus Christus formen lassen und den Menschen die Quelle der göttlichen Liebe aufschließen und das Wasser des Lebens schenken. Unterstützt weiterhin die Priester in ihrem Dienst mit eurer Mithilfe und eurem Gebet! Euch allen wünsche ich einen gesegneten Sonntag!

Saludo cordialmente a los grupos de lengua española que participan en esta oración mariana, en particular a los fieles procedentes de Colombia y México, así como a los miembros de la Cofradía de Nuestro Padre Jesús Nazareno y María Santísima de los Dolores, de Jaén. Precisamente en esta diócesis andaluza, y en concreto en la ciudad de Linares, tuvo ayer lugar la beatificación de Manuel Lozano Garrido, fiel laico que supo irradiar con su ejemplo y sus escritos el amor a Dios, incluso entre las dolencias que lo tuvieron sujeto a una silla de ruedas durante casi veintiocho años. Al final de su vida perdió también la vista, pero siguió ganando los corazones para Cristo con su alegría serena y su fe inquebrantable. Los periodistas podrán encontrar en él un testimonio elocuente del bien que se puede hacer cuando la pluma refleja la grandeza del alma y se pone al servicio de la verdad y las causas nobles. Feliz Domingo.

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. W uroczystość Najświętszego Serca Pana Jezusa zakończyliśmy Rok Kapłański. Dziękując Bogu za dar tego czasu, zawierzyłem wszystkich duchownych na świecie opiece Maryi, Matki Kapłanów. Proszę was: wspierajcie waszych pasterzy modlitwą i dobrą radą. Niech uświęcają siebie i tych, do których zostali posłani. Niech Bóg wam błogosławi!

[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù abbiamo concluso l’Anno Sacerdotale. Ringraziando Dio per il dono di questo tempo, ho affidato tutto il clero nel mondo alla protezione di Maria, Madre dei Sacerdoti. Vi chiedo: sostenete i vostri Pastori con la preghiera e un saggio consiglio. Santifichino se stessi e coloro a cui sono stati inviati. Dio vi benedica!]

Sono lieto di salutare la comunità del Seminario Arcidiocesano di Riga, capitale della Lettonia. Benvenuti a Roma! E infine saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli provenienti da Salerno e Cagliari; la Scuola materna parrocchiale “Sacro Cuore” di Santeramo in Colle; i ragazzi di Vertova che hanno ricevuto la Cresima; la Federazione Italiana Hockey, che collabora per promuovere lo sport negli oratori italiani. A tutti auguro una buona domenica.