Luigi (Ludovico) Bertran

Luigi (Ludovico) Bertran

(1526-1581)

Beatificazione:

- 19 luglio 1608

- Papa  Paolo V

Canonizzazione:

- 12 aprile 1671

- Papa  Clemente X

- Basilica Vaticana

Ricorrenza:

- 9 ottobre

Sacerdote dell’Ordine dei Predicatori che, partito da Valencia, insegnò il Vangelo di Cristo a varie popolazioni indigene dell’America Meridionale e le difese dagli oppressori. Patrono della Colombia

  • Biografia
“Signore, qui bruciate, qui tagliate, qui non perdonate, purché mi perdoniate in eterno!”

 

Luis Beltrán nacque a Valencia il 1 gennaio 1526.

A 19 anni entrò nell’Ordine nella nativa Valencia, e il santo Priore che l’accolse, Giovanni Micone, ne profetizzò la futura grandezza, dicendo che sarebbe stato un secondo S. Vincenzo Ferreri. Da Novizio fu specchio di penitenza e di orazione anche ai più provetti.

A 25 anni fu nominato Maestro dei Novizi che per dieci anni guidò con ammirabile saggezza, i quali poi, quasi tutti morirono in odore di santità. Ma Ludovico bramava passare i mari come tanti suoi confratelli, per recarsi in quel Nuovo Mondo che con tante speranze si apriva alla vera fede, e un giorno, con licenza del Generale, partì.

Nel 1562 fu suo campo di lavoro l’America Centrale, in particolare la Colombia, dove egli percorse a piedi le vaste regioni che comprendono l’Equatore, la Nuova Granata, le Isole dell’Arcipelago, convertendo in sette anni circa 150.000 indiani.

Tornato in Patria, nel 1569, dopo si eroiche fatiche, fu ancora luce alle anime dentro e fuori il Convento, come Maestro dei Novizi, e Priore a Valencia.

Colto dalla malattia, fra tante sofferenze, non faceva che ripetere quelle parole a lui tanto familiari: “Signore, qui bruciate, qui tagliate, qui non perdonate, purché mi perdoniate in eterno!”.

Malgrado il fuoco che lo divorava volle morire con indosso il santo Abito di lana dell’Ordine. Era il 9 ottobre 1581.

I suoi funerali furono un trionfo. Papa Clemente X il 12 aprile 1671 lo ha proclamato Santo. Papa Alessandro VIII lo ha dichiarato Patrono della Colombia.

Il suo corpo è rimasto sepolto fino al 1936 nella chiesa cittadina di Santo Stefano, quando fu bruciato durante la Rivoluzione.

 

(fonte: santiebeati.it)