Paschalina Jahn e 9 Compagne

Paschalina Jahn e 9 Compagne

(† 1945)

Beatificazione:

- 11 giugno 2022

- Papa  Francesco

Religiose professe della Congregazione delle Suore di Santa Elisabetta, che nonstanto fossero a conoscenza delle violenze compiute dai soldati e quindi consapevoli del pericolo che correvano, decisero ugualmente di rimanere accanto alle persone che stavano accudendo, anziani e malati impossibilitati a fuggire

  • Biografia
  • Decreto sul Martirio
Sin da subito si diffuse la fama di martirio e le loro tombe sono ancora oggi meta di pellegrinaggi

 

    Il martirio di Paschalina Jahn e 9 Compagne, Religiose professe della Congregazione delle Suore di Santa Elisabetta, è avvenuto in Polonia nel 1945, durante l’invasione dell’Armata Rossa. Esse sono:

    1. Paschalina Jahn (al secolo: Maria Maddalena). Nata il 7 aprile 1916 a Górna Wieś, emise la professione temporanea il 19 ottobre 1939. Venne mandata dapprima a Kluczbork e Głubczyce come infermiera per l’assistenza dei bambini e delle persone anziane. Nel 1942 fu trasferita a Nysa con l’incarico della cucina e dell’assistenza alle suore anziane. A seguito dell’ingresso dell’Armata Rossa nella città, il 22 marzo 1945, per obbedienza alla Superiora lasciò Nysa rifugiandosi a Sobotín (Repubblica Ceca), dove fu uccisa da un soldato russo l’11 maggio 1945.

    2. Maria Edelburgis Kubitzki (al secolo: Julianna). Nata il 9 febbraio 1905 a Dąbrówka Dolna, emise la prima professione il 28 aprile 1931 e quella perpetua il 29 giugno 1936. Venne aggradita brutalmente e uccisa a Żary da un soldato dell’Armata Russa il 20 febbraio 1945.

    3. Maria Rosaria Schilling (al secolo: Elfrida). Nata il 5 maggio 1908 a Wrocław, emise la professione temporanea il 12 aprile 1930 e quella perpetua il 29 luglio 1935. Mentre si trovava in comunità a Nowogrodziec, con l’avvicinarsi dell’Armata Rossa, dinanzi alla fuga degli abitanti, la Serva di Dio decise di rimanere con i malati e gli anziani che non erano stati in grado di fuggire con il resto della popolazione. Il 22 febbraio 1945 venne aggredita, brutalmente violentata da circa 30 soldati e uccisa il giorno dopo.

    4. Maria Adela Schramm (al secolo: Clara). Nata il 3 giugno 1885 a Łączna, emise la prima professione il 16 agosto 1915 e quella perpetua il 29 giugno 1924. Fu uccisa il 25 febbraio 1945 a Godzieszów.

    5. Maria Sabina Thienel (al secolo: Anna Hedwig). Nata il 24 settembre 1909 a Rudziczka, emise la professione temporanea il 24 ottobre 1934 e quella perpetua il 31 luglio 1940. Fu uccisa a Lubań il 1° marzo 1945.

    6. Maria Sapientia Heymann (al secolo: Lucia Emmanuela). Nata il 19 aprile 1875 a Lubiesz, emise la prima professione il 26 luglio 1897 e quella perpetua il 2 luglio 1906. Fu uccisa a Nysa il 24 marzo 1945.

    7. Maria Adelheidis Töpfer (al secolo: Hedwig Agnes). Nata il 26 agosto 1887 a Nysa, emise la prima professione il 15 giugno 1910 e quella perpetua il 28 luglio 1919. Fu uccisa a Nysa il 24 marzo 1945 da un soldato russo di fronte ai malati di cui si stava prendendo cura.

    8. Maria Melusja Rybka (al secolo: Martha). Nata l’11 luglio 1905 a Pawłow, emise la prima professione il 22 aprile 1929 e quella perpetua il 31 luglio 1934. Fu uccisa a Nysa il 24 marzo 1945 da un soldato dell’Armata Russa che tentava di violentarla.

    9. Maria Felicitas Ellmerer (al secolo: Anna). Nata il 12 maggio 1889 a Grafing bei München, emise la prima professione il 16 giugno 1914 e quella perpetua il 5 luglio 1923. Fu uccisa a Nysa il 25 marzo 1945, per difendere le suore più giovani dalle violenze dei soldati sovietici.

    10. Maria Acutina Goldberg (al secolo: Helena). Nata il 6 luglio 1882 a Dłużek, emise la professione temporanea il 15 giugno 1908 e quella perpetua il 25 luglio 1917. Fu uccisa a Lubiąż il 2 maggio 1945, nel tentativo di difendere le allieve dallo stupro da parte dei soldati.

    Le martiri vennero uccise in luoghi diversi tra febbraio e maggio 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale, durante l’invasione da parte dell’Armata Rossa dei territori polacchi. Le religiose, originarie della Slesia, erano dedite alla cura delle persone bisognose, soprattutto malati e anziani.

    È accertato il martirio materiale per tutte loro. La loro uccisione si inserisce nel dramma vissuto dalle popolazioni nei territori compresi tra i fiumi Oder e Nysa, che con l’invasione dell’Armata Rossa subirono violenze di ogni genere. In quel contesto, l’accanimento dei militari verso le suore manifestava il loro odio verso la fede e nei confronti di appartenenti alla Chiesa cattolica. Alcune religiose al momento del martirio erano giovani, altre più anziane, alcune subirono violenza, altre furono minacciate, altre ancora vennero uccise nel tentativo di difendere le consorelle.

    I soldati sovietici erano indottrinati con la cultura marxista, l’atteggiamento ostile verso la fede si manifestava anche con gesti di profanazione. Lo stupro divenne un’arma di umiliazione, ma particolarmente feroci furono le violenze rivolte verso chi indossava l’abito religioso.

    Tutte le Religiose erano a conoscenza delle violenze compiute dai soldati ed erano consapevoli del pericolo che correvano. Decisero ugualmente di rimanere accanto alle persone che stavano accudendo, anziani e malati impossibilitati a fuggire. Hanno goduto, sin da subito, della fama di martirio e le loro tombe sono ancora oggi meta di pellegrinaggi.

 

BRESLAVIA

 

BEATIFICAZIONE o DICHIARAZIONE DI MARTIRIO

delle Serve di Dio

PASCHALIS JAHN

(al secolo: Maria Maddalena)

E 9 COMPAGNE

Religiose professe della Congregazione

delle Suore di Sant’Elisabetta

(† 1945)

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DECRETO SUL MARTIRIO

 

    “Lungo l'intero Novecento, c'è stato chi ha preferito farsi uccidere, piuttosto che venir meno alla propria missione. Religiosi e religiose hanno vissuto la loro consacrazione sino all'effusione del sangue” (San Giovanni Paolo II, 7 maggio 2000).

    Nel Grande Giubileo del 2000, commemorando i martiri della fede del XX secolo, il Santo Sommo Pontefice ha pensato in modo particolare alla sua amata terra di Polonia e alle violenze che la popolazione soffrì a causa delle ideologie nazista e comunista. 

    Fra febbraio e maggio 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale, l’Armata Rossa invase i territori polacchi tra i fiumi Oder e Nysa, allora appartenenti alla Germania. L’odium fidei delle milizie, imbevute di dottrine marxiste, scatenò un’inaudita violenza contro i religiosi e i fedeli cattolici. Le Suore di Sant’Elisabetta, allora chiamate Suore Grigie, operavano nel territorio in favore dei bisognosi, soprattutto malati ed anziani. Alcune di loro erano giovani, altre più anziane. Alcune subirono violenza, altre furono minacciate. Dieci religiose professe, in quell’anno 1945, subirono il martirio.

Esse sono:

    1. Maria Paschalis Jahn (al secolo: Maria Maddalena). Nata il 7 aprile 1916 a Górna Wieś, emise la professione temporanea nel 1939. Si dedicò al servizio degli ammalati, specialmente assistendo bambini e anziani. Nel 1942 fu trasferita a Nysa. Quando l’Armata Rossa entrò in città, per obbedire alla superiora si rifugiò nella Repubblica Ceca, dove fu freddata con un colpo di pistola da un soldato russo l’11 maggio.

    2. Maria Edelburgis Kubitzki (al secolo: Julianna). Nata il 9 febbraio 1905 a Dąbrówka Dolna, professò i voti perpetui nel 1936. Aggredita brutalmente, fu uccisa a Żary da un soldato dell’Armata Rossa il 20 febbraio.

    3. Maria Rosaria Schilling (al secolo: Elfrieda). Nata il 5 maggio 1908 a Wrocław, emise la professione perpetua nel 1935. A Nowogrodziec, mentre gli abitanti fuggivano per l’avanzare dell’Armata Rossa, la Serva di Dio decise di rimanere con i malati e gli anziani che non erano stati in grado di scappare. Venne brutalmente violentata da più di un soldato e uccisa il 23 febbraio.  

    4. Maria Adela Schramm (al secolo: Klara). Nata il 3 giugno 1885 a Łączna, professò i voti perpetui nel 1924. Fu uccisa il 25 febbraio a Godzieszów, insieme alle persone anziane, per prendersi cura delle quali era rimasta.

    5. Maria Sabina Thienel (al secolo: Anna Hedwig). Nata il 24 settembre 1909 a Rudziczka, emise la professione perpetua il 31 luglio 1940. Fu uccisa a Lubań il 1° marzo in difesa della propria verginità.

    6. Maria Sapientia Heymann (al secolo: Lucia Emmanuela). Nata il 19 aprile 1875 a Lubiesz, professò i voti perpetui nel 1906. Fu uccisa a Nysa il 24 marzo, mentre difendeva una giovane suora dallo stupro.

    7. Maria Adelheidis Töpfer (al secolo: Hedwig Agnes). Nata il 26 agosto 1887 a Nysa, emise la professione perpetua nel 1919. Fu uccisa a Nysa il 24 marzo da un soldato russo, sotto gli occhi dei malati di cui si stava prendendo cura.

    8. Maria Melusja Rybka (al secolo: Martha). Nata l’11 luglio 1905 a Pawłow, professò i voti perpetui nel 1934. Fu uccisa a Nysa il 24 marzo da un soldato dell’Armata Rossa, mentre difendeva una giovane suora e se stessa dalla sua violenza.

    9. Maria Felicitas Ellmerer (al secolo: Anna). Nata il 12 maggio 1889 a Grafing bei München, emise la professione perpetua il 5 luglio 1923. Allorché difendeva la Madre Superiora e se stessa dalle violenze dei soldati sovietici, fu uccisa a Nysa il 25 marzo.

    10. Maria Acutina Goldberg (al secolo: Helena). Nata il 6 luglio 1882 a Dłużek, professò i voti perpetui nel 1917. Fu uccisa a Lubiąż, nei pressi di Krzydlina Wielka, il 2 maggio, mentre tentava di difendere le ragazze dallo stupro da parte dei soldati.

 

    L’atteggiamento dei soldati sovietici, ostile verso la fede, si manifestava anche con gesti di profanazione. Lo stupro divenne un’arma di umiliazione, specialmente verso coloro che indossavano l’abito religioso.

    Le Serve di Dio, mediante la scelta della vita consacrata, avevano assunto la missione di donare, custodire e far crescere la vita dei più piccoli e indifesi. La ragione del loro servizio era il loro amore per Cristo con cuore indiviso. Questa carità trovò la sua massima espressione nel dono della vita, che le ha confermate come profezia del primato di Dio. Consapevoli infatti del pericolo che correvano, decisero di rimanere accanto alle persone che stavano accudendo. Sin da subito, la loro uccisione fu circondata da una certa fama di martirio e le loro tombe attirano ancora oggi molti fedeli in preghiera.

    In virtù di questa fama, dal 25 novembre 2011 al 26 settembre 2015 si è celebrata presso la Curia ecclesiastica di Breslavia l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica fu riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 4 dicembre 2015. Si è quindi realizzata la Positio, sottoposta al giudizio dei Consultori Teologi il 4 giugno 2019. Secondo le consuete procedure allora si è discusso se quello delle Serve di Dio si sia trattato di vero martirio. Il 24 novembre 2020 i Consultori Teologi hanno espresso parere favorevole. Il 1° giugno 2021 i Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria, hanno riconosciuto che le Serve di Dio sono state uccise per la loro fede in Cristo e nella Chiesa.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei  Santi, ha oggi dichiarato: è provato il martirio delle Serve di Dio Paschalis Jahn (al secolo: Maria Maddalena) e 9 Compagne, Religiose professe della Congregazione delle Suore di Sant’Elisabetta, e la sua causa, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 19 giugno nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                            + Fabio Fabene

                                                                                            Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                                Segretario

 

 

 

 

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VRATISLAVIENSIS

 

BEATIFICATIONIS seu DECLARATIONIS MARTYRII

Servarum Dei

PASCHALINAE JAHN

(in saeculo: Mariae Magdalenae)

ET IX SOCIARUM 

Religiosarum professarum

Congregationis Sororum a Sancta Elisabeth

(† 1945)

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DECRETUM SUPER MARTYRIO

 

    “Totum per saeculum vicesimum fuerunt, qui interfici mallent, potius quam missionem suam violare. Religiosi religiosaeque suam vero servaverunt consecrationem usque ad effusionem sanguinis” (Sanctus Ioannes Paulus II, die 7 mensis Maii anno 2000).

    Magno Iubilaeo a. D. 2000, Sanctus Summus Pontifex, fidei martyrum saeculi XX memoriam faciens, suae dilectae Poloniae peculiari modo recordatus est et violentiarum simul, quas populus eius ob ideologiam Nazismi et Communismi est passus.

    Inter mensem Februarium et mensem Maium anno 1945, secundo totius mundi bello exacto, Exercitus Ruber irrupit in Polonam regionem, quam flumen Viadrus et flumen v.d. Nysa Kłodzka continent, tunc Germaniae. Odium fidei, quod milites, placitis Marxianis imbuti, colebant, infandam vim erga religiosos et christifideles catholicos concitavit. Sorores Sanctae Elisabeth, illo tempore immo Sorores Ravae nuncupatae, in loco pro egenis, aegrotis et senibus in primis, operabantur. Quarum aliquae iuvenes, aliae erant seniores. Aliquarum virginale corpus est violatum, aliae minis laboraverunt. Decem religiosae professae, eodem anno 1945, martyrium acceperunt.

Hae quidem sunt:

    1. Maria Paschalina Jahn (in saeculo: Maria Magdalena). Die 7 mensis aprilis anno 1916 in loco v.d. Górna Wieś nata, prima professionem anno 1939 emisit. Ministerium aegrotorum navavit, pueros ac senes precipue adiuvans. Anno 1942 tralata est in urbe v.d. Nysa. Cum Exercitus Ruber oppidum invaderet, Antistitae tantum oboediens in Cechiam profugit, ubi quodam a Russico milite die 11 mensis Maii occisa est manuballistae ictu.

    2. Maria Edelburgis Kubitzki (in saeculo: Iuliana). Die 9 mensis Februarii anno 1905 in loco v.d. Dąbrówka Dolna orta, vota anno 1936 professa est perpetua. Crudeliter capta, in oppido v.d. Żary a quodam Exercitus Rubri milite trucidata est die 20 mensis Februarii.

    3. Maria Rosaria Schilling (in saeculo: Elfrieda). Die 5 mensis Maii anno 1908 Vratislaviae nata, professionem perpetuam anno 1935 emisit. In civitate v.d. Nowogrodziec, cum Exercitu Rubro progrediente incolae fugivissent, Serva Dei se cum aegrotis senibusque ad fugiendum inabiles manere statuit. Nonnullorum militum stupro atrociter passa est atque die 23 mensis Februarii interfecta.

    4. Maria Adela Schramm (in saeculo: Klara). Die 3 mensis Iunii anno 1885 in loco v.d. Łączna orta, vota anno 1924 professa est perpetua. Die 25 mensis Februarii necata est in civitate v.d. Godzieszów, una cum senioribus hominibus, ad quos curandos permansit.

    5. Maria Sabina Thienel (in saeculo: Anna Hedvigis). Die 24 mensis Septembris anno 1909 in loco v.d. Rudziczka nata, professionem perpetuam anno 1940 emisit. In urbe v.d. Lubań occisa est die 1 mensis Martii, cum integritatem suam defenderet.

    6. Maria Sapientia Heymann (in saeculo: Lucia Emmanuela). Die 19 mensis Aprilis anno 1875 in loco v.d. Lubiesz orta, vota anno 1906 professa est perpetua. Trucidata est die 24 mensis Martii in urbe v.d. Nysa, cum quandam iuvenem Sororem a stupro arceret.

    7. Maria Adelaidis Töpfer (in saeculo: Hedvigis Agnes). Die 26 mensis Augusti anno 1887 nata in urbe v.d. Nysa, professionem perpetuam anno 1919 emisit. Quodam a Russico milite interfecta est eadem in urbe, in conspectu aegrotorum, quorum curam agebat.

    8. Maria Melusia Rybka (in saeculo: Martha). Die 11 mensis Iulii anno 1905 in civitate v.d. Pawłow orta, vota anno 1934 professa est perpetua. In urbe v.d. Nysa necata est die 24 mensis Martii, cum quendam militem ei cuidamque Sorori vim afferre conantem repelleret.

    9. Maria Felicitas Ellmerer (in saeculo: Anna). Die 12 mensis Maii anno 1889 in loco v.d. Grafing bei München nata, professionem perpetuam anno 1923 emisit. Cum Antistitam atque se contra vim Sovieticorum militum defenderet, in urbe v.d. Nysa occisa est die 25 mensis Martii.

    10. Maria Acutina Goldberg (in saeculo: Helena). Die 6 mensis Iulii anno 1882 in loco v.d. Dłużek orta, vota anno 1917 professa est perpetua. In loco v.d. Lubiąż, prope pagum v.d. Krzydlina Wielka, die 2 mensis Maii trucidata est, cum puellas contra carnalem militum iniuriam defendere conaretur.

 

    Sovieticorum militum mos, fidei repugnans, profanationis actis quoque ostendebatur. Stuprum factum est contumeliae telum, praesertim erga eas religiosa veste indutas.

    Servae Dei, per vitam consecrationis electam, parvuliorum indefensiorumque vitae missionem sumpserant praestandae, custodiendae atque alendae. Quod Christum indiviso corde amabant, illa earum ministrandi erat ratio. Haec caritas se maxime patefecit per oblationem vitae, quae ipsarum propheticam principatus Dei testificationem confirmavit. Nam se periclitari consciae, in ipso apostolatus sui loco permanere censuerunt. Quarum nex certa martyrii fama est protenus circumdata earumque sepulcrum hodie quoque multos precaturos attrahit.

    Hanc propter famam, a die 25 mensis Novembris anno 2011 ad diem 26 mensis Septembris anno 2015 apud Curiam ecclesiasticam Vratislaviensem Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius validitas iuridica ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 4 mensis Deecembris anno 2015 est approbata. Positio ergo confecta est atque die 4 mensis Iunii anno 2019 Consultorum Historicorum iudicio subiecta. Tum, consuestas secundum normas, disceptatum est an Servarum Dei verum fuisset martyrium. Die 24 mensis Novembris anno 2020 Consultores Theologi votum adfirmativum protulerunt. Die 1 mensis Iunii anno 2021 Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione congregati, Servas Dei professi sunt ob earum fidem in Christum et in Ecclesiam esse interfectas.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de martyrio eiusque causa Servarum Dei Paschalinae Jahn (in saeculo: Mariae Magdalenae) et IX Sociarum, Religiosarum professarum Congregationis Sororum a Sancta Elisabeth, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 19 mensis Iunii a. D. 2021.