Sandra Sabattini

Sandra Sabattini

(1961-1984)

Venerabilità:

- 06 marzo 2018

- Papa  Francesco

Beatificazione:

- 24 ottobre 2021

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 4 maggio

 

Giovane laica, discepola spirituale del Servo di Dio don Benzi, nota come "la santa  fidanzata", la sua passione per Cristo la spinse ad iscriversi alla Facoltà di Medicina, con il desiderio di recarsi in Africa per curare gli ammalati ed annunciare Cristo

  • Biografia
  • Omelia nella Beatificazione
  • Decreti
"Quando ho amato davvero, ho sentito che Dio riempiva tutto e tutti"

 

    Sandra Sabattini nacque il 19 agosto 1961 a Riccione (Italia), in una famiglia profondamente cattolica. Alla sua educazione religiosa contribuirono non solo i genitori, ma anche Don Giuseppe Bonini, zio materno, nella cui canonica l’intera famiglia visse dal 1961 al 1965 a Misano Adriatico e poi a Rimini, nella parrocchia di San Girolamo, dove il sacerdote fu trasferito.

    Nel 1974 cominciò a frequentare l’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, fondata dal Servo di Dio Oreste Benzi. In quel contesto ebbe modo di servire i più bisognosi, svolgendo varie attività caritative e contribuendo a sensibilizzare la comunità parrocchiale alla maggiore attenzione per i disabili. Nel 1979 si fidanzò con un giovane, anch’egli membro dell’Associazione.

    Nel 1981, dopo il liceo, si iscrisse alla facoltà di Medicina dell’Università di Bologna. Prima di iscriversi all’università chiese consiglio a don Benzi, al fine di potersi conformare perfettamente alla volontà di Dio, poiché sentiva la chiamata alla vita in missione.

    Nel 1980 l’Associazione aprì una comunità terapeutica per giovani con problemi di tossicodipendenza ad Igea Marina. Sandra scelse subito di dedicarsi a questo servizio con generosità e, durante le vacanze estive, si trasferiva in comunità per lavorarvi a tempo pieno.

    Prestò la sua opera con zelo in sostegno dei poveri, dei tossicodipendenti e dei disabili. Nella sua giovane età, comprese l’insegnamento della Chiesa e lo applicò nel quotidiano; non si lasciò vincere dalla logica del mondo, ma cercò di dare risposte concrete alle sfide dei tempi.

    Nelle scelte soleva chiedere consiglio al direttore spirituale, che la guidava nel discernimento. Fu ferma nel portare avanti i suoi propositi di fede, nonostante le incomprensioni e le difficoltà. Dal suo diario si evince ciò che per lei era veramente importante, in particolare l’abbandono alla volontà di Dio da accettare con gioia. La fortezza che la contraddistinse derivava dall’assidua preghiera. Soleva alzarsi presto al mattino proprio per dedicare le prime ore del giorno al Signore.

        Il 29 aprile 1984, insieme a due amici, mentre si recava ad Igea Marina per un incontro della “Comunità Papa Giovanni XXIII”, fu coinvolta in un grave incidente stradale. Appena scesa dall’automobile, in attesa di attraversare la strada, fu investita da un’auto. Venne trasportata immediatamente all’ospedale di Rimini e poi a quello di Bologna (Italia), dove morì il 2 maggio 1984.

    La fede orientò e sostenne la sua breve vita. La passione per Cristo la spinse ad iscriversi alla Facoltà di Medicina, con il desiderio di recarsi in Africa per curare gli ammalati ed annunciare Cristo. Frequentando la “Comunità Papa Giovanni XXIII” di Don Benzi, mostrò grande bontà d’animo e carità cristiana aiutando i bisognosi, le donne con problemi familiari, i tossicodipendenti e le persone prive di mezzi. Si nutrì di intensa spiritualità eucaristica e seppe contagiare gioiosamente dell’amore di Cristo le persone che avvicinava e gli ambienti nei quali agiva. Nel suo Diario spirituale scrisse: “Il fine della mia vita è l’unione con il Signore, lo strumento per giungere a ciò è la preghiera”.

    Il 7 marzo 2018 venne promulgato il decreto sull’eroicità delle virtù.

 

Il Miracolo

 

    Per la beatificazione di Sandra Sabattini, la Postulazione della Causa presentò all’esame della Congregazione l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, da “adenocarcinoma della giunzione retto-sigmoidea, metastatizzato”. Nel luglio 2007, la persona di 40 anni, fu ricoverata d’urgenza all’Ospedale di Rimini, dove venne diagnosticato il tumore. Successivamente il paziente venne sottoposto ad intervento chirurgico. Poiché furono riscontrate metastasi diffuse, i medici maturarono la convinzione che al paziente rimanessero pochi mesi di vita. L’analisi istologica confermò la diagnosi. Il paziente venne sottoposto a chemioterapia. Il 3 settembre 2007 la persona, che era responsabile di una Casa-Famiglia della “Comunità Papa Giovanni XXIII”, incontrò il Servo di Dio Don Oreste Benzi, che lo affidò all’intercessione di Sandra Sabattini, coinvolgendo nella preghiera l’intera Comunità. Da quel momento le condizioni del paziente migliorarono notevolmente. Negli anni 2013-2014 furono effettuati accertamenti clinici e visite oncologiche in cui non fu riscontrata alcuna recidiva del cancro.

    Il 2 ottobre 2019, il Sommo Pontefice ha autorizzato la promulgazione del Decreto riguardante il miracolo, attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Sandra Sabattini.

 

Amare è portare la sofferenza dell’altro

Omelia nella beatificazione di Sandra Sabattini

 

         1. Tra I racconti dei chassidim narrati da Martin Buber ce n’è uno che riguarda Moshe Löb di Sasow, uno dei primi rabbini della tradizione polacca. Dice: «Come bisogna amare gli uomini, l’ho imparato da un contadino. Questi sedeva in una méscita con altri contadini e beveva. Tacque a lungo come tutti gli altri, ma quando il cuore fu mosso dal vino, si rivolse al suo vicino dicendo: “Dimmi tu, mi ami, o non mi ami?”. Quello rispose: “Io ti amo molto”. Ma egli disse ancora: “Tu dici: io ti amo e non sai cosa mi affligge. Se tu mi amassi in verità, lo sapresti”. L’altro non seppe che rispondere, e anche il contadino che aveva fatto la domanda tacque come prima. Ma io compresi: questo è l’amore per gli uomini, sentire di che cosa hanno bisogno e portare la loro pena» (ed. Garzanti, Milano 1979, 406).

         Ho iniziato la mia omelia con questa storia per due ragioni. La prima è perché oggi, nella proclamazione della Parola di Dio, abbiamo ascoltato il meraviglioso Inno all’amore di san Paolo (cf. 1Cor 13,1-13): un testo che pure stilisticamente è ai vertici della letteratura religiosa antica. L’altra ragione sta nel fatto che in una esperienza analoga possiamo riconoscere anche il cammino spirituale percorso da Sandra Sabatini, la giovane che da oggi la Chiesa onora come beata. Quando, a 13 anni, cominciò a frequentare la «Comunità Papa Giovanni XXIII» fondata dal Servo di Dio don Oreste Benzi, alla sua mamma, riferendosi all’esperienza vissuta coi ragazzi disabili, confidò: «Ci siamo spezzate le ossa, ma quella è gente che io non abbandonerò mai».

         Era solo un inizio. In Sandra, come ha annotato il vostro vescovo Francesco Lambiasi, «il desiderio di servire i poveri non scattava da una semplice spinta emotiva a fare beneficenza, ma scaturiva da una sorgente spirituale: l’amore di Dio. Man mano che il suo cuore si immergeva nel mare – senza fondo e senza sponde – dello sconfinato amore di Dio per i poveri, sperimentava che la vera soluzione di ogni problema è la risurrezione di Gesù, unica autentica proposta di liberazione» (Scelgo Te e basta. Sandra Sabattini, il Ponte, Rimini 2019, 29).

        

         2. Dicevo dell’Inno alla carità. Nel suo svolgimento l’apostolo offre alcuni confronti che ci permettono di scoprire l’eccellenza dell’amore, che ha la capacità di aprirci al vero senso di tutti i doni, anche i più eclatanti, magniloquenti e appariscenti: la glossolalia, ossia le lingue degli angeli e degli uomini; la profezia, cioè la conoscenza dei misteri; la fede taumaturgica, ovvero capace di compiere opere di bene che lasciano stupiti… Tutto è qualificato e misurato dalla carità. Se non l’avessi, scrive san Paolo, «sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita». «Gran cosa è la carità – commentava sant’Agostino – che se manca è inutile tutto il resto; se c’è tutto diventa utile» (In Io. Evang. Tr., IX, 8: PL 35, 1462).

         Per altro verso l’Apostolo ci presenta alcune caratteristiche della carità: è magnanima, benevola… lo abbiamo ascoltato. Ben quindici verbi per dircene la qualità; più del doppio dei colori che la scienza riconosce nell’arcobaleno e delle note nella scala musicale. E Sandra, il linguaggio dell’amore – con i suoi colori e la sua musica –l’ha appreso molto bene. Sotto questo aspetto è stata un’autentica artista. È stata una santità, la sua, vissuta in tutti gli ambiti della propria vita, nell’aprirsi alla condivisione con gli ultimi, nel mettere al servizio di Dio tutta la sua giovane esistenza terrena, fatta di entusiasmo, semplicità e una grande fede. È stato rilevato pure che Sandra è la prima fidanzata santa ammessa agli onori degli altari!

         Su lei, il suo papà, Giuseppe, ha offerto questa testimonianza: «Incominciai a vedere mia figlia capace di una attenzione verso gli altri che sorprese me e mia moglie quando per esempio notammo che di nascosto dava dei soldi presi dal suo stipendio lavorativo ai bisognosi che bussavano alla nostra porta. Ho visto Sandra donare anche degli indumenti a chi gliene faceva richiesta, a volte erano suoi, a volte riusciva a procurarli [...]. Mia figlia non offriva solo aiuto materiale ma donava a chi ne aveva bisogno l’accoglienza senza giudizio perché desiderava comunicare l’amore del Signore» (Relatio et vota, p. 11).

 

         3. Leggendo le pagine del suo Diario ci è facile scoprire quanto, in Sandra, la carità sia stata creativa e concreta, attenta al dramma della povertà e considerata come strada verso la santità: «Povertà è povertà, e non è sufficiente fare il voto di povertà per essere poveri in spirito. Se veramente amo, come posso sopportare che un terzo dell’umanità muoia di fame, mentre io conservo la mia sicurezza e stabilità economica? Facendo così, sarò un buon cristiano, ma non certamente un santo ed oggi c’è inflazione di buoni cristiani, mentre il mondo ha bisogno di santi» (Diario, 4 marzo 1983).

         Il prossimo 14 novembre noi celebreremo la quinta Giornata Mondiale dei Poveri. Nel suo Messaggio per quest’occasione Papa Francesco ha scritto: «Non possiamo attendere che [i poveri] bussino alla nostra porta, è urgente che li raggiungiamo nelle loro case, negli ospedali e nelle residenze di assistenza, per le strade e negli angoli bui dove a volte si nascondono, nei centri di rifugio e di accoglienza… È importante capire come si sentono, cosa provano e quali desideri hanno nel cuore» (n. 9). È un po’ quello che diceva il rabbino chassidico che ho citato all’inizio: amare qualcuno è sentire di cosa ha bisogno e portare la sua pena.

         Sandra, a sua volta, nel suo diario spirituale, alla data del 7 settembre 1982 ha lasciato scritto questa preghiera: «Signore, fa’ che ogni mia azione sia determinata dal fatto di volere il bene dei ragazzi, ogni minuto è un’occasione d’amore da prendere al volo». Ed io, considerando queste parole, ripenso a quanto scriveva san Bernardo nei suoi Discorsi sul Cantico dei cantici: «Dovunque parla l’amore». Aggiungeva che se qualcuno vuole comprenderne il linguaggio, deve necessariamente amare. Come chi non conosce una lingua non può comprendere chi la parla, «così la lingua dell’amore, a colui che non ama sarà una lingua barbara, e come un bronzo che risuona e un cembalo tintinnante» (Sermones in Cant. Cant., LXXIX, 1: PL 183, 1163).

 

            Rimini, Basilica Cattedrale di Santa Colomba, 24 ottobre 2021

 

Marcello Card. Semeraro

 

ARIMINENSIS

Beatificationis et Canonizationis

Servae Dei

ALEXANDRAE SABATTINI

Christifidelis Laicae

(1961-1984)

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Super Virtutibus

 

     «Quando ho amato davvero, ho sentito che Dio riempiva tutto e tutti».

 

     Così scriveva la Serva di Dio Sandra Sabattini, comunemente chiamata Sandra, in una delle sue quotidiane riflessioni. E proprio alla luce di questo amore si comprende il suo percorso di vita, breve ma intensamente profuso nella disponibilità a compere la volontà del Signore e nella generosità verso i fratelli, particolarmente quelli più bisognosi.

     La Serva di Dio nacque a Riccione, in provincia e diocesi di Rimini, il 19 agosto 1961, e venne battezzata il giorno seguente. All’età di quattro anni, la famiglia, di condizioni piuttosto modeste, si trasferì presso la canonica della parrocchia di San Girolamo in Rimini, dove era parroco lo zio Giuseppe, fratello della madre. La Serva di Dio si accostò alla mensa eucaristica il 3 maggio 1970 e ricevette la cresima il 16 aprile 1972. A poco più di dieci anni cominciò a scrivere riflessioni e pensieri spirituali all’insaputa di tutti, precoce sintomo di un intenso percorso spirituale destinato a portarla lontano. Tra le sue prime considerazioni leggiamo questa frase illuminante di tutto il suo percorso: «La vita vissuta senza Dio è un passatempo, noioso o divertente, con cui giocare in attesa della morte».

      A dodici anni incontrò don Benzi e la comunità Papa Giovanni XXIII; due anni dopo partecipò ad un soggiorno sulle Dolomiti per adolescenti con disabili gravi, dal quale ritornò con il proposito di impegnarsi a loro favore. «Ci siamo spezzate le ossa, ma quella è gente che io non abbandonerò mai»: questo il suo commento all’esperienza vissuta con tanto entusiasmo. Sempre più intensa e limpida la sua fede, era facile trovarla in adorazione davanti all’Eucaristia o, seduta a terra, assorta in meditazione o nella preghiera dei Salmi. Nei disabili e nei tossicodipendenti ella vedeva il volto di Gesù sofferente e li andava a cercare di casa in casa per servirli e aiutarli.  L’amore di Sandra per il Signore si rifletteva in tutti coloro che venivano a contatto con lei: la sua persona emanava gioia ed entusiasmo che invogliavano anche gli altri a compiere un cammino di fede.

     Nel 1980 ottenne il diploma di maturità scientifica a Rimini e poi si iscrisse a medicina all'università di Bologna. Si trattò di una scelta maturata nella faticosa ricerca del progetto di Dio su di lei: uno dei suoi sogni era di essere medico missionario in Africa. Nel frattempo impegnava il suo tempo libero nelle comunità terapeutiche per il recupero dei tossicodipendenti nella Comunità Papa Giovanni XXIII. In quel periodo iniziò una relazione sentimentale con Guido Rossi, un ragazzo poco più grande di lei, con il quale condivideva la partecipazione alla Comunità e con cui iniziò a progettare il futuro.

     Nell’incontro con i poveri e nella disponibilità a servirli, Sandra riconobbe la sua vocazione: l’unione intima con Dio, alimentata dalla preghiera, in un cammino di fraternità alla sequela di Gesù, povero e servo, che condivide la vita degli ultimi, obbedendo al Padre. La Serva di Dio si contraddistinse non solo per le qualità umane, ma soprattutto per la profondità della sua vita spirituale: fu una giovane donna ricca di fede, sensibile alla voce di Dio e pronta ad accogliere la sua volontà, attenta e disponibile ai problemi di tutti. Intensa e costante fu la sua propensione alla carità. Nell’ambiente in cui visse, non di rado attraversato da problematiche esistenziali, si mostrò sempre soave nell’atteggiamento e forte nelle decisioni, paziente e serena nelle situazioni difficili, modello di amore e di condivisione, di umiltà e di mitezza.

     Il 29 aprile 1984, ad Igea Marina, mentre andava ad un incontro della Comunità, venne investita da un’auto ed entrò in coma. Trasportata d’urgenza all’ospedale di Rimini, venne subito dopo trasferita a Bologna, ma non si riprese più e morì il 2 maggio seguente.

     In virtù della fama di santità, dal 27 settembre 2006 al 6 dicembre 2008 presso la Curia ecclesiastica di Rimini fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con decreto del 18 giugno 2010 Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, il 14 novembre 2017 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 6 marzo 2018, presieduta da me, Card. Angelo Amato, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

     Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Servae Dei Alexandrae Sabattini, Christifidelis Laicae, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

     Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

     Datum Romae, die 6 mensis Martii a. D. 2018.

 

    

 

 

ANGELUS Card. AMATO, S. D. B.

Praefectus

 

                                                                                                        + MARCELLUS BARTOLUCCI

                                                                                                    Archiep. tit. Mevaniensis

                                                                                                    a Secretis

 

 

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ARIMINENSIS

Beatificationis et Canonizationis

Servae Dei

ALEXANDRAE SABATTINI

Christifidelis Laicae

(1961-1984)

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Super Virtutibus

 

     «Cum vere amavi, percepi Deum omnia et omnes replere».

 

     Verba haec Serva Dei Alexandra Sabattini, v. Sandra, scribebat in quadam cogitationum quas quotidie agebat. Et certo huius amoris respectu iter vitae eius bene comprehenditur: brevis vita, sed ferventer effusa ad voluntatem Dei adimplendam et ad liberalitatem erga fratres, praecipue indigentiores, efficiendam.

     Serva Dei die 19 mensis Augusti anno 1961 Ericionis, Arimininensi in provincia et dioecese, nata est et sequenti die baptismum recepit. Quattuor annos agens familia eius, tenui condicione, se transtulit apud canonicam domum Ariminensis paroeciae Sancti Ieronimi, ubi avunculus Iosephus, matris frater, parochus erat. Serva Dei mensae eucharisticae primitus participavit die 3 mensis Maii anno 1970 et die 16 mensis Aprilis anno 1972 sacramentum confirmationis accepit. Paulo post decem annos nata, omnibus inscientibus cogitationes et meditationes spirituales scribere incepit, quod praecox signum fuit vehementis itineris spiritualis quod eam ad meliora ducturum erat. Inter primas sententias haec verba, significantia totam viam eius, leguntur: «Vivere sine Deo oblectamentum est, molestum aut iucundum, quo ludere in mortis expectatione».

      Duodecim annos agens occurrit Domino Benzi et communitati s. d. Papa Giovanni XXIII; duos post annos commorationi in Dolomitis pro adulescentibus una cum anxiis debilibus interfuit, a qua rediit sibi proponens ut ageret pro illis. «Ossa nostra vehementer excruciata sunt, sed turmam illam nunquam derelinquam»: haec fuit explanatio eius eventui gesto magno cum animi ardore. Semper ferventior et limpidior fides eius: facile erat invenire eam Eucharistiam adorantem aut, in terra sessam, in meditatione o in invocatione Psalmorum defixam. In infirmis et toxicomania affectis vultum Iesu patientis agnoscebat et visitabat eos per domos ad eos ministrandos et adiuvandos.  Amor Sandrae erga Dominum redundabat in iis qui eam contingebant: Serva Dei gaudium fervorumque effundebat, quod etiam et alios suadebat ad itinerarium fidei conficiendum.

     Anno 1980 diploma maturitatis scientificae Arimini obtinuit, denique in facultatem medicinam Bononiensis universitatis nomen professa est. Haec electio maturata est in laboriosa investigatione ad exquirendum consilii Domini erga illam: fortiter desiderabat se medicum missionarium in Africa fieri. Intera se tradebat in therapeuticis communitatibus ad recuperandos toxicomania affectos in communitate Papa Giovanni XXIII. Illis annis amorosam consuetudinem cum Vidone Rossi, iuveni paulo maiori quam illa, cum quo particeps erat vitae communitatis et aedificandi futura incohavit.

     Pauperibus accurrendo et eos succurrendo, Sandra vocationem suam invenit: intima communio cum Deo, precatione alta, in itinere fraternitatis et in imitatione Iesu, pauperis et servi, ut oboediens Deo Patri vitam cum minimis communicaret. Serva Dei eminuit non tantum humanis virtutibus, sed praecipue profunditate interioris vitae: iuvenis mulier dives in fide fuit, voci Dei intenta et parata ad voluntatem eius efficiendam, prompta ac libera ad difficultates omnium solvendas. Firmum et perseverans studium eius ad caritatem. Temporibus eius, saepe perturbatis exsistentialibus quaestionibus, praebuit se semper suavem in gestu et validam in consilio, patientem et serenam in difficultatibus, exemplar amoris et participationis, humilitatis ac mansuetudinis.  

     Die 29 mensis Aprilis anno 1984, in loco v. d. Igea Marina, dum it ad congressum communitatis, percussa est ab autoraeda et in veternum intravit. Instanter translata est in Ariminense valetudinarium, denique in Bononiense, sed numquam reviruit et die 2 sequentis mensis Maii ex hoc mundo migravit.

Sanctitatis fama a die 27 mensis Septembris anno 2006 ad diem 6 mensis Decembris anno 2008 iuxta Curiam ecclesiasticam Ariminensem Inquisitio Dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 18 mensis Iunii anno 2010 est approbata. Exarata Positione, consuetas secundum normas disceptatum est an Serva Dei heroicum in modum virtutes excoluisset. Positivo cum exitu, die 14 mensis Novembris anno 2017 Peculiaris Consultorum Theologorum habitus est. Patres Cardinales et Episcopi Ordinaria in Sessione congregati, die 6 mensis Martii anno 2018, me Angelo Cardinale Amato praesidente, Servam Dei virtutes theologales, cardinales et adnexas heroicum in modum exercuisse agnoverunt.

     Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Servae Dei Alexandrae Sabattini, Christifidelis Laicae, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

     Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

     Datum Romae, die 6 mensis Martii a. D. 2018.

 

    

 

 

ANGELUS Card. AMATO, S. D. B.

Praefectus

 

                                                                                                        + MARCELLUS BARTOLUCCI

                                                                                                        Archiep. tit. Mevaniensis

                                                                                                        a Secretis

 

 

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ARIMINENSIS

Beatificationis et Canonizationis

Ven. Servae Dei

ALEXANDRAE SABATTINI

Christifidelis Laicae

(1961-1984)

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Super Miraculo

 

    La Ven. Serva di Dio Sandra Sabattini nacque il 19 agosto 1961 a Riccione, presso Rimini. Nel 1974 cominciò a frequentare l’associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, fondata dal Servo di Dio Oreste Benzi. In quel contesto ebbe modo di servire i più bisognosi, svolgendo varie attività caritative e contribuendo a sensibilizzare la comunità parrocchiale ad una maggiore attenzione per i disabili. Nel 1980 ottenne il diploma di maturità scientifica e poi si iscrisse alla facoltà di medicina dell'università di Bologna. Si trattò di una scelta maturata nella faticosa ricerca del progetto di Dio su di lei: uno dei suoi sogni era di essere medico missionario in Africa. Profondamente radicata nella fede, impegnava il suo tempo libero nelle comunità terapeutiche per il recupero dei tossicodipendenti. In quel periodo iniziò una relazione sentimentale con un ragazzo poco più grande di lei, con il quale condivideva la partecipazione alla comunità e con cui iniziò a progettare il futuro. Il 29 aprile 1984, insieme a due amici, mentre si recava ad Igea Marina per un incontro della comunità, fu coinvolta in un grave incidente stradale. Appena scesa dall’automobile, in attesa di attraversare la strada, fu investita da un’auto. Venne trasportata immediatamente all’ospedale di Rimini e poi a quello di Bologna, dove morì il 2 maggio 1984. Il Sommo Pontefice Francesco nel 2018 ne riconobbe l’eroicità delle virtù.

    In vista della sua beatificazione, la Postulazione della Causa ha sottoposto al giudizio di questa Congregazione delle Cause dei Santi la presunta guarigione miracolosa di un uomo, il quale, all’età di quaranta anni, il 19 luglio 2007 fu ricoverato d’urgenza all’Ospedale Infermi di Rimini, dove gli venne diagnosticato un cancro del retto infra ed extraperitoneale con esteso interessamento linfonodale. Il 20 luglio il paziente venne sottoposto ad intervento chirurgico. Poiché furono riscontrate metastasi diffuse, i medici maturarono la convinzione che al paziente rimanessero pochi mesi di vita. L’analisi istologica confermò la diagnosi. Il paziente venne sottoposto a chemioterapia.

    Il 3 settembre seguente il paziente, che era responsabile di una Casa-Famiglia della “Comunità Papa Giovanni XXIII”, incontrò il Servo di Dio Don Oreste Benzi, che lo affidò all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Sandra Sabattini, coinvolgendo nella preghiera l’intera comunità. Da quel momento le condizioni dell’infermo migliorarono notevolmente. Negli anni 2013-2014 furono effettuati accertamenti clinici e visite oncologiche in cui non fu riscontrata alcuna recidiva del cancro.

    Appare evidente la concomitanza cronologica e il nesso tra l’invocazione alla Ven. Serva di Dio e la guarigione dell’uomo, che in seguito ha goduto di buona salute ed è stato in grado di gestire una normale vita relazionale.

    Sulla guarigione, ritenuta miracolosa, presso la Curia di Rimini dal 12 gennaio al 28 agosto 2015 fu istruita l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con decreto dell’8 aprile 2016. La Consulta Medica del Dicastero nella seduta del 24 gennaio 2019 ha riconosciuto che la guarigione fu rapida, completa e duratura, inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze mediche. Il 13 giugno 2019 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. Il 1° ottobre 2019 ha avuto luogo la Sessione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi, presieduta da me, Card. Angelo Becciu.

    Et in utroque Coetu, sive Consultorum sive Cardinalium et Episcoporum, posito dubio an de miraculo divinitus patrato constaret, responsum affirmativum prolatum est.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de miraculo a Deo patrato per intercessionem Ven. Servae Dei Alexandrae Sabattini, Christifidelis Laicae, videlicet de celeri, perfecta ac constanti sanatione cuiusdam viri a “adenocarcinoma della giunzione retto-sigmoidea, metastatizzato”.

 

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

    Datum Romae, die 2 mensis Octobris a. D. 2019.

 

 

ANGELUS Card. BECCIU

Praefectus

 

                                                                                                        + MARCELLUS BARTOLUCCI

                                                                                                        Archiep. tit. Mevaniensis

                                                                                                        a Secretis