Stanislao Kostka

Stanislao Kostka

(1550-1568)

Beatificazione:

- 08 ottobre 1605

- Papa  Paolo V

Canonizzazione:

- 31 dicembre 1726

- Papa  Benedetto XIII

- Basilica Vaticana

Ricorrenza:

- 15 agosto

Di origine polacca, spinto dal desiderio di entrare nella Compagnia di Gesù fuggì dalla casa paterna e si recò a piedi a Roma, dove, ammesso nel noviziato da san Francesco Borgia, morì in fama di santità, stremato in breve tempo nel prestare i più umili servizi

  • Biografia
  • Messaggio Papa Francesco
“Il missionario deve avere ottime scarpe di mortificazione, un ampio mantello di amor di Dio e del prossimo, un cappello di pazienza a difesa delle avversità”

 

Stanislao nasce vicino a Cracovia, nel 1550, figlio del principe Kotska, capo militare e Senatore del regno di Sigismondo Augusto. All’età di 14 anni viene mandato a studiare a Vienna presso il collegio della Compagnia di Gesù che allora è ancora agli inizi: Sant’Ignazio è morto da poco, ma già i gesuiti si sono distinti come profondi teologi, iniziatori di un vero rinnovamento culturale all’interno della Chiesa.

Dopo una sosta a Czestochowa, Stanislao arriva a Vienna, ospite in un collegio della Compagnia. Con lui ci sono il precettore e il fratello maggiore Paolo. La convivenza si rende subito difficile per le inclinazioni alla mondanità del fratello, che contrastano con lo stile sobrio di Stanislao che si sente “nato per le cose più grandi”.

In questo periodo studia alacremente, vive intensamente lo spirito del Vangelo e la devozione a Maria, è testimone con la propria vita e il proprio lavoro. Si fa strada in lui la chiamata del Signore, che sente vicino nei molti spazi che dedica alla preghiera, nella partecipazione alla Messa e ai Vespri, negli Esercizi spirituali che pratica secondo l’illustre opera di Sant’Ignazio di Loyola.

Un giorno Stanislao si ammala gravemente e durante la sua infermità avvengono prodigi straordinari, segni evidenti del lavoro che la grazia sta facendo in lui. Una notte riceve la visita di Santa Barbara accompagnata da due angeli e dalle sue mani riceve finalmente l’Eucaristia. L’aveva chiesta ardentemente, durante la febbre, ma non era riuscito a ottenerla perché nel frattempo, assieme al fratello e al precettore, in seguito alla requisizione della scuola dei gesuiti ad opera degli Asburgo, si era dovuto trasferire in un appartamento in affitto: il proprietario era luterano e non vedeva di buon occhio i tre cattolici.

Un’altra notte Stanislao riceve la visita della Madonna con il Bambinello: appena lo prenderà in braccio si sentirà completamente guarito a dispetto di tutti i medici che non gli avevano dato scampo. La Vergine, nel congedarlo, gli rivela che la sua strada è nella Compagnia di Gesù.

Ormai Stanislao è sicuro della sua scelta, ma sa che il padre non l’approverebbe mai, così scappa e dopo venti giorni, a piedi, raggiunge Dillingen, in Germania, dove è accolto nella casa locale dei gesuiti e dove incontra padre Pietro Canisio, che all’epoca era Provinciale della Germania settentrionale; i gesuiti sono colpiti da questo giovane straordinario. Stanislao viene inviato in pellegrinaggio a Roma assieme a due compagni e finalmente, qui, Stanislao può iniziare il suo noviziato e pronunciare i voti di povertà, castità e obbedienza.

Un giorno gli fu richiesto di definire la figura del missionario, e lui così descrisse il suo bagaglio spirituale: “Ottime scarpe di mortificazione, un ampio mantello di amor di Dio e del prossimo, un cappello di pazienza a difesa delle avversità”, spiega agli altri novizi. Presto, però, si ammala e muore, ad appena 18 anni, il giorno dell’Assunta nel 1568.

Viene seppellito nella chiesa appena costruita accanto al noviziato: Sant’Andrea al Quirinale. Proclamato Santo da Benedetto XIII nel 1726, assieme a Luigi Gonzaga e Giovanni Berchmans è patrono dei novizi e di tutta la gioventù.

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
IN OCCASIONE DEL 450° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI SAN STANISLAO KOSTKA

 

Al caro Fratello
S.E. Mons. Piotr Libera
Vescovo di Płock

Oggi, nella solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, ricorre il 450° anniversario della morte di San Stanislao Kostka. A soli 18 anni, per una grave malattia, terminò il suo pellegrinaggio terreno questo alunno del noviziato gesuita a Roma, uno dei figli più eccellenti della vostra Patria e della Compagnia di Gesù. Perciò, commemorando il suo ingresso nella gloria del Signore, mi unisco alla preghiera di ringraziamento dei fedeli della Diocesi di Płock e di tutta la Chiesa in Polonia, che tra poco, a Rostkowo, luogo di nascita del Santo, parteciperanno alle celebrazioni centrali dell’Anno a lui dedicato.

Cogliendo questa occasione, desidero rivolgermi anzitutto ai giovani, dei quali San Stanislao è patrono. Mi piace ricordare la frase che san Giovanni Paolo II pronunciò nella chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, quando venerò le sue reliquie: «Il cammino della sua breve vita, iniziato a Rostkowo in Mazowsze, attraverso Vienna e poi sino a Roma, lo si può paragonare a una grande corsa campestre verso la meta della vita di ogni cristiano qual è la santità» (13 novembre 1988).

Cari giovani amici, so che molti di voi, in settembre, fanno il pellegrinaggio a piedi da Przasnysz a Rostkowo, dal luogo del suo battesimo al luogo della sua nascita. E’, per così dire, la prima tappa di questa “corsa” di Stanislao verso la santità. Vi incoraggio a ricordare, non solo durante questa marcia, ma su tutte le strade della vostra vita quotidiana, che anche voi siete capaci di compiere questa “corsa”. Anche voi siete spinti dall’amore di Cristo e rafforzati dalla sua grazia. Siate coraggiosi! Il mondo ha bisogno della vostra libertà di spirito, del vostro sguardo fiducioso sul futuro, della vostra sete di verità, di bontà e di bellezza. San Stanislao vi insegna quella libertà che non è una corsa alla cieca, ma la capacità di discernere la meta e di seguire le vie migliori di comportamento e di vita. Vi insegna a cercare sempre prima di tutto l’amicizia con Gesù; a leggere e meditare la sua parola e accogliere nell’Eucaristia la sua presenza misericordiosa e potente, per resistere ai condizionamenti della mentalità mondana. San Stanislao vi insegna a non avere paura del rischio e dei sogni di vera felicità, la cui fonte e garanzia è Gesù Cristo. «Gesù è il Signore del rischio, è il Signore del sempre “oltre”. […] Egli vuole le vostre mani per continuare a costruire il mondo di oggi. Vuole costruirlo con voi» (cfr Discorso nella Veglia della G.M.G., Cracovia, 30 luglio 2016). Vi sostenga dal cielo San Stanislao, e vi ispiri il suo motto: “Ad maiora natus sum” –  “Sono nato per cose più grandi”.

Caro Fratello, per intercessione di San Stanislao Kostka, invoco la protezione divina su di te, su tutti i Vescovi e i sacerdoti, sui fedeli e specialmente sui giovani della Chiesa in Polonia. Vi chiedo di pregare per me, e di cuore vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vaticano, 15 agosto 2018

 

FRANCESCO