Valentín Palencia Marquina e compagni

Valentín Palencia Marquina e compagni

(†1937)

Beatificazione:

- 25 aprile 2016

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 15 gennaio

Valentín Palencia Marquina (1871-1937), sacerdote diocesano, e 4 compagni, martiri: uccisi per la loro fede durante la guerra civile spagnola; abbracciarono la croce, imporporarono con il sangue la candida veste della loro fede e, bevendo lo stesso calice del Signore, furono battezzati nel suo Sangue salvifico.

  • Biografia
  • le parole del card. Amato
  • REGINA COELI
"Porto nel borsellino un’ostia consacrata, per comunicarmi prima che mi uccidano"

 

Nella prima metà del XX secolo la Chiesa Cattolica in Spagna fu destinataria di una feroce sopraffazione, con una legislazione che ostacolava l’esercizio del culto e delle attività religiose. In tal modo, in brevissimo tempo, si configurò il quadro di un’autentica persecuzione religiosa che, oltre alla perdita e alla distruzione di un immenso patrimonio artistico, instaurò un clima di terrore.

I sacerdoti, i religiosi e le religiose vennero sistematicamente calunniati, minacciati e spesso obbligati ad abbandonare le parrocchie e le loro comunità e molti subirono umilianti carcerazioni e la morte violenta. La libertà di culto fu limitata e perfino soppressa, le chiese e i cimiteri vennero profanati e distrutti. Tra le numerose vittime del terrore rivoluzionario si annoverano anche molti laici che scelsero, eroicamente, di non ripudiare la propria fede.

Soprattutto a partire dal 1936 si assistette ad una inaudita serie di azioni criminali organizzate e coordinate e ad una crescente dilatazione del fenomeno persecutorio in ogni ambito territoriale della Spagna. Se la città di Burgos fu per un po’ di tempo un’oasi felice in tanta distruzione, non altrettanto si verificò a Suances, in Cantabria, ove, nel triste ma glorioso bilancio dei martiri cristiani furono inclusi:  

1.    Valentín Palencia Marquina, nato a Burgos nel 1871, fu ordinato presbitero nel 1895. Dopo i primi incarichi pastorali, fondò un collegio diocesano a favore dei bambini poveri, invalidi ed emarginati, che lo vide impegnato per oltre un trentennio. Di lui fu detto: “Era la misericordia”.  Spesso, durante l’estate, accompagnava gli alunni orfani al mare a Suances, nel territorio della diocesi di Santander.

2.    Donato Rodríguez García, nato a Santa Olalla de Valdivielso il 27 gennaio 1911; invalido dall’infanzia, camminava con l’aiuto di due stampelle ed era diplomato in pianoforte.

3.    Germán García García, nato il 30 ottobre 1912 a Villanueva de Argaño, si era offerto volontario come insegnante nel collegio fondato da Don Palencia.

4.    Zacarías Cuesta Campo, nato a Villasidro l’11 giugno 1916; claudicante a una gamba, studiava musica nel collegio ed era calzolaio.

5.    Emilio Huidobro Corrales, nato il 9 agosto 1917 a Villaescusa del Butrón; viveva nel collegio perché rifiutato dal patrigno dopo la morte della madre e aveva imparato a suonare diversi strumenti.

 

Nel drammatico contesto della guerra civile, questi Servi di Dio andarono incontro alla morte per affermare la loro fedeltà a Cristo e alla Chiesa. La loro esecuzione sommaria fu perpetrata esclusivamente in odium fidei.

Il pomeriggio del 15 gennaio 1937, a causa di una delazione, due anarchici del Comitato di Guerra di Suances catturarono Don Valentín, perché, nonostante il divieto impostogli dai miliziani di celebrare la Santa Messa, aveva continuato a celebrar l’Eucarestia e confessare. Arrestarono arbitrariamente anche alcuni giovani che erano con lui. Li condussero in prigione e, durante la notte, dopo averli segretamente trasferiti, li uccisero in un luogo solitario abbandonandone i cadaveri. Il loro riconoscimento fu facilitato successivamente dalla presenza delle stampelle e di un bastone che Donato e Zacarías usavano per la deambulazione.

L’unica ragione della condanna a morte del Venerabile Servo di Dio Valentín Palencia Marquina fu il suo stato sacerdotale. I giovani collaboratori vennero uccisi perché erano cristiani e condividevano l’opera educativa e pastorale di Don Valentín. Essi erano pienamente consapevoli che ciò avrebbe potuto condurli ad una morte violenta; ma, pur potendo evitarla, non accettarono alcun compromesso. Ciò risalta con particolare evidenza dal fatto che altri giovani furono lasciati liberi e due, che erano con loro, per aver salva la vita, giunsero perfino ad accusare il sacerdote.

La risposta dei Venerabili Servi di Dio davanti ai persecutori fu una grande fede e un fiducioso abbandono alla volontà divina.   

«Ucciso perché era sacerdote». È questa la vera ragione del martirio di don Valentín Palencia Marquina (1871-1937), assassinato insieme a quattro giovani laici — Donato Rodríguez García, Germán García García, Zacarías Cuesta Campo, Emilio Huidobro Corrales — la cui unica colpa è stata quella di voler difendere la fede e condividere la sorte del loro padre, maestro e amico. 

È stato il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, a ricordare la vicenda dei cinque martiri, in occasione della loro beatificazione. Il rito, presieduto dal porporato in rappresentanza di Papa Francesco, si è svolto sabato mattina, 23 aprile, nella cattedrale di Burgos, in Spagna.

«Consapevoli del pericolo imminente, i martiri, prima del massacro — ha raccontato il cardinale — avevano pregato molto, per prepararsi alla morte con un atteggiamento mite e perdonante. Nessun atto di ribellione». Poi ha riferito un particolare sugli ultimi momenti di vita di don Valentín: riuscì anche a conservare nel taschino un’ostia consacrata, come viatico per l’incontro con il Signore.

PAPA FRANCESCO

REGINA COELI

Piazza San Pietro
Domenica, 24 aprile 2016

 

Al termine di questa celebrazione giubilare, il mio pensiero si rivolge in modo particolare a voi, cari ragazzi e ragazze. Siete venuti dall’Italia e da diverse parti del mondo per vivere momenti di fede e di fraterna convivialità. Grazie per la vostra gioiosa e chiassosa testimonianza. Andate avanti con coraggio!

Ieri, a Burgos (Spagna), sono stati proclamati Beati il sacerdote Valentín Palencia Marquina e quattro suoi compagni martiri, giovani, uccisi per la loro fede durante la guerra civile spagnola. Lodiamo il Signore per questi suoi coraggiosi testimoni, e per loro intercessione supplichiamolo di liberare il mondo da ogni violenza.

È sempre viva in me la preoccupazione per i fratelli vescovi, sacerdoti e religiosi, cattolici e ortodossi, sequestrati da molto tempo in Siria. Dio Misericordioso tocchi il cuore dei rapitori e conceda quanto prima a quei nostri fratelli di essere liberati e poter tornare alle loro comunità. Per questo vi invito tutti a pregare, senza dimenticare le altre persone rapite nel mondo.

Affidiamo tutte le nostre aspirazioni e le nostre speranze all’intercessione di Maria, Madre di Misericordia.

[Dopo la benedizione:]

Cari giovani, avete celebrato il Giubileo: adesso tornate a casa con la gioia della vostra identità cristiana. In piedi, a testa alta, e con la vostra carta d’identità nelle vostre mani e nel vostro cuore! Che il Signore vi accompagni. E, per favore, pregate anche per me.