Causa in corso
Adolfo (al secolo: Leonardo Lanzuela Martínez)
- Venerabile Servo di Dio -

Adolfo (al secolo: Leonardo Lanzuela Martínez)

(1894 - 1976)

Venerabilità:

- 17 dicembre 2015

- Papa  Francesco

Religioso professo dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane; seppe instaurare una ricchezza di contatti umani, mettendosi in relazione con molte persone. Si dedicò all’insegnamento senza risparmio di energia, vivendo con dedizione il carisma del suo Istituto. Visse la tensione fra il desiderio di perfezione e il profondo senso di fragilità

  • Biografia
Con il consiglio e le esortazioni, egli incoraggiava e sosteneva la virtù della speranza in tutti coloro che incontrava, in particolare nei malati che visitava frequentemente

 

Il Venerabile Servo di Dio Fratel Adolfo (al secolo: Leonardo Lanzuela Martínez) nacque l’8 novembre del 1894 a Cella (Spagna). Dopo una prima formazione scolastica, frequentò il Seminario di Teruel, dove rimase fino al 1913. Ripresi gli studi civili, conseguì il diploma magistrale nel 1916.

L’anno dopo fu chiamato al servizio militare a Valencia. Nel 1918 morì di “spagnola” la fidanzata con cui aveva pensato di creare una famiglia cristiana.

Nel 1920, iniziò la sua attività di maestro, prima a Celadas, dove era parroco lo zio e, poi, a Zaragoza, nel collegio San Felipe.

Sentendosi chiamato alla vita consacrata, nel 1922 entrò nel noviziato dei Fratelli delle Scuole Cristiane di Irún. Emessi i primi voti religiosi il 1° settembre 1923, fu inviato per un anno a Talence in Francia. Il 10 agosto 1928 emise a San Sebastían i voti solenni. Dopo aver diretto per circa un anno il collegio San Martín de Loinaz a Beasain, ricevette l’obbedienza di tornare a Zaragoza al Collegio Montemolín, dove rimase per altri quarantaquattro anni, dapprima come direttore e, poi, come vicedirettore del Collegio, offrendo una testimonianza luminosa di consacrato e di educatore.

Ritiratosi dall’insegnamento per motivi di età, nel 1966 gli fu conferita l’onorificenza “Alfonso X el Sabio”. Trasferito nel 1973 a Irún, nel 1976, mentre si trovava a Zaragoza (Spagna) per ricevere la medaglia d’argento al “Merito en el Trabajo” a coronamento della sua attività di insegnante e formatore, vi morì il 14 marzo 1976.

 

Inchiesta Diocesana

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Zaragoza (Spagna), dal 5 febbraio 1988 al 15 dicembre 1990, in trecentoventisei Sessioni, con l’escussione di trentasei testi, di cui tre ex officio.

La validità giuridica fu riconosciuta con il Decreto del 22 novembre 1991.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si svolse l’11 dicembre 2014, presieduto dal Promotore della Fede, con la partecipazione dei Consultori prescritti, i quali sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio seppe instaurare una ricchezza di contatti umani, mettendosi in relazione con molte persone. Si dedicò all’insegnamento senza risparmio di energia, vivendo con dedizione il carisma del suo Istituto. Restò per circa quarantaquattro anni nel Collegio di Montemolin, a Zaragoza, ponendosi quotidianamente al servizio del prossimo, in particolare dei giovani. Si rivelò per loro una valida guida che mirava alla formazione integrale della persona. Visse la tensione fra il desiderio di perfezione e il profondo senso di fragilità. Questo desiderio dell’“oltre” trasformò il suo carattere, ne smussò gli aspetti spigolosi e lo portò a realizzare la chiamata alla santità. Proprio in questo vissuto ordinario ma, al contempo vibrante per l’anelito al trascendente, fu individuata l’attualità della figura di Fratel Adolfo.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi

Si riunì il 15 dicembre 2015. L’Em.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e il profilo biografico del Venerabile Servo di Dio, sottolineò che egli esercitò in modo eroico le virtù, secondo il carisma dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane. In tutte le circostanze, egli mostrò una fede incrollabile, nutrita da un’intensa vita spirituale, dalla pratica sacramentale, dalla devozione al Ss.mo Sacramento, alla Vergine Maria e ai Santi. Con il consiglio e le esortazioni, egli incoraggiava e sosteneva la virtù della speranza in tutti coloro che incontrava, in particolare nei malati che visitava frequentemente. La carità verso il prossimo, in lui, era un riflesso del suo amore per Dio.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa