Causa in corso
Albertina Violi Zirondoli
- Venerabile Serva di Dio -

Albertina Violi Zirondoli

(1901 - 1972)

Venerabilità:

- 23 febbraio 2023

- Papa  Francesco

Fedele Laica e Madre di Famiglia; si dedicò con gioia e senso di responsabilità agli impegni familiari e lavorativi, riuscendo a mantenersi in comunione con il Signore. Svolse l’attività di insegnante in sedi disagiate, conservando zelo e passione

  • Biografia
Agli alunni, che seguiva con amore materno, cercava di comunicare i valori cristiani; ai bambini problematici impartiva lezioni private gratuite

 

La Venerabile Serva di Dio Albertina Violi nacque a Carpi (Modena, Italia) il 1° luglio 1901, in una famiglia profondamente cristiana, della media borghesia.

Nel 1918 conseguì il Diploma Magistrale nella Scuola Normale di Modena. Tornata a Carpi, si dedicò all’insegnamento, impartendo lezioni private. Il 31 maggio 1924 sposò Livio Zirondoli, proveniente da una famiglia d’ideologia socialista e materialista. Albertina s’impegnò con grande carità e pazienza ad orientarlo ad una vita autenticamente cristiana. Dal matrimonio con Livio nacque un figlio Alfredo, che la Serva di Dio educò alla fede e che successivamente divenne sacerdote.

Nel 1931, la Venerabile Serva di Dio vinse il concorso d’insegnamento elementare statale. Svolse l’incarico di maestra con grande dedizione, cercando di trasmettere agli alunni anche i valori cristiani, in un ambiente caratterizzato da un’aperta ostilità alla Chiesa. Col consenso del marito, aprì anche la sua casa all’accoglienza dei poveri e partecipò all’attività del Terz’Ordine Francescano Secolare e della Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli. Collaborò con altre iniziative caritative diocesane e, nel 1945, fu eletta Presidente del Centro Italiano Femminile della diocesi di Carpi.

Nel 1951, attraverso il figlio Alfredo, laureatosi in Medicina a Milano, conobbe il Movimento dei Focolarini (Opera di Maria), che cominciò a frequentare.

Il 22 novembre 1964, il figlio Alfredo ricevette l’ordinazione sacerdotale. Tuttavia, a causa della forte contrarietà del marito alla scelta vocazionale, pur assicurando al figlio la sua vicinanza e l’appoggio spirituale, accettò il sacrificio di non partecipare all’ordinazione. Più tardi, dopo molti sforzi personali, riuscì ad avvicinare il padre al figlio ed a fargli accettare la scelta vocazionale.

Svolse la sua opera di carità a Carpi e a Loppiano, non esitando di agire con forza nei confronti delle autorità politico-governative, quando si trattava di difendere la causa degli indigenti e della giustizia, divenendo un punto di riferimento per i poveri, per gli alunni, per le religiose di clausura della sua città e per i tanti giovani focolarini che si recavano a Loppiano per la loro formazione nel Movimento.

Morì il 18 luglio 1972 presso il Policlinico Gemelli a Roma (Italia).

La Venerabile Serva di Dio si dedicò con gioia e senso di responsabilità agli impegni familiari e lavorativi, riuscendo a mantenersi in comunione con il Signore. Svolse l’attività di insegnante in sedi disagiate, conservando zelo e passione. Agli alunni, che seguiva con amore materno, cercava di comunicare i valori cristiani; ai bambini problematici impartiva lezioni private gratuite, spesso coinvolgendo anche i genitori. Per molti rappresentò un punto di riferimento umano, sociale e spirituale. Nel Centro Italiano Femminile si impegnò per la formazione e l’emancipazione delle donne. Visse eroicamente la virtù della fortezza soprattutto nella vita familiare a causa della divergenza di vedute con il marito e delle ingerenze del suocero. Con tatto e abilità, ella riuscì a evitare tensioni. La sua sensibilità, l’intelligenza e l’abbandono alla volontà di Dio le consentirono di gestire per circa cinquant’anni situazioni complicate, cercando di ricomporre l’armonia familiare. Restò fedele al sacramento del matrimonio, mostrando rispetto e tenerezza verso il marito che altrettanto la rispettava nelle sue aspirazioni, lasciandola libera di operare nel volontariato. Dopo il raggiungimento della pensione, Albertina si dedicò completamente ad attività caritative.

La fama di santità si manifestò soprattutto dopo la sua morte e si è diffusa grazie al Movimento dei Focolarini.