Causa in corso
Andrea Filomeno García Acosta
- Venerabile Servo di Dio -

Andrea Filomeno García Acosta

(1800 - 1853)

Venerabilità:

- 08 luglio 2016

- Papa  Francesco

Laico professo dell’Ordine dei Frati Minori; svolse per la maggior parte della vita la mansione di questuante, servendosi di questa umile attività per evangelizzare e per donare una parola di conforto e di speranza. Il suo esempio attirò molte anime a Dio, favorendo numerose conversioni

  • Biografia
Fedele alle devozioni tradizionali dell’Ordine Francescano, divulgò, soprattutto fra i lavoratori, la pratica della Via Crucis e la devozione al Bambino Gesù e alla Vergine Maria

 

Il Venerabile Servo di Dio Andrea Filomeno García Acosta nacque il 10 gennaio 1800 a Fuerteventura (Canarie, Spagna) in una famiglia povera e religiosa, ma rimase orfano di padre all’età di cinque anni. Trascorse la sua adolescenza e giovinezza, aiutando i familiari nella pastorizia e pregando. Nel 1832, a causa delle condizioni economiche precarie, insieme alla famiglia, emigrò in Uruguay, dove si dedicò alla vendita di libri religiosi. Nel 1834, a Montevideo, entrò nell’Ordine dei Frati Minori e cominciò a prestare i servizi di questuante e di infermiere. A causa del duro comportamento del Guardiano del Convento nei suoi confronti, nel 1837, per mantenere la pace in comunità e su consiglio del suo direttore spirituale, decise di lasciare l’Ordine, con tanto dispiacere da parte dei confratelli. Dopo aver lavorato come operaio nella costruzione della Casa di Esercizi del Vescovado di Montevideo e come commerciante, nel 1838, chiese ed ottenne di essere riammesso nell’Ordine. A dicembre dello stesso anno, il Governo della Repubblica espulse l’Ordine Francescano e decretò che il convento in cui viveva il Venerabile Servo di Dio diventasse la sede della futura Università. I religiosi furono obbligati a rifugiarsi in case private. Il Venerabile Servo di Dio, dapprima fu accolto da un commerciante e, successivamente, con l’aiuto del suo direttore spirituale, riuscì a trasferirsi a Santiago del Cile, in un convento francescano. Qui si distinse come questuante, edificando con la sua semplicità i fratelli e le sorelle che incontrava durante il peregrinare per le vie della città. L’attività della questua gli consentì di passare di porta in porta e di donare a tutti una parola di speranza ed un esempio di vita evangelica. Visitava gli ammalati, i moribondi, i carcerati e le popolazioni dei villaggi più sperduti. Molti poveri si avvicinavano alla portineria del Convento per chiedergli aiuto e preghiere per le loro diverse necessità spirituali e materiali.

Morì a Santiago del Cile (Cile) il 14 gennaio 1853.

 

ITER DELLA CAUSA

Il Processo Ordinario Informativo si svolse presso la Curia ecclesiastica di Santiago del Cile (Cile), dal 17 agosto 1894 al 26 novembre 1903, in centoventicinque Sessioni, con l’escussione di quarantatré testi, di cui cinque ex officio.

Dal 23 aprile al 28 dicembre 1908, presso la medesima Curia, in ventuno Sessioni, si tenne il Processo super cultu numquam praestito, con l’escussione di dieci testi, di cui due ex officio.

L’8 agosto 1916 venne emanato il Decreto super scriptis e, il 25 aprile 1917, quello super Introductione Causa.

Dal 23 maggio 1921 al 3 gennaio 1929 si svolse il Processo Apostolico, con l’escussione di dieci testi super virtutibus e vari testi su una presunta guarigione miracolosa attribuita all’intercessione del Venerabile Servo di Dio.

La validità giuridica fu riconosciuta con il Decreto del 20 ottobre 1995.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si svolse il 5 febbraio 2015. I Consultori sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio svolse per la maggior parte della vita la mansione di questuante, servendosi di questa umile attività per evangelizzare e per donare una parola di conforto e di speranza. Il suo esempio attirò molte anime a Dio, favorendo numerose conversioni. Figlio spirituale di San Francesco d’Assisi, visse la povertà in modo esemplare.

La sua spiritualità era incentrata sull’amore a Gesù Crocifisso, sulla devozione a Maria e a Santa Filomena. A lui chiedevano consiglio poveri e ricchi. Fu in grado di rappacificare gli animi e risolvere controversie. La sua carità era volta alla salvezza delle anime. Mostrò il volto del Signore ai malati, ai carcerati, ai poveri. Circa la sua uscita dall’Ordine, i Consultori furono concordi nel ritenere raggiunta la certezza morale sul fatto che il Venerabile Servo di Dio dovette “subire” non pochi atteggiamenti ostili del Guardiano, personalità problematica. Su consiglio del direttore spirituale, nonostante la sofferenza che la decisione procurava, preferì lasciare l’Ordine per ristabilire la quiete nella fraternità, dimostrando di essere un uomo di pace.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 21 giugno 2016. L’Em.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura del Venerabile Servo di Dio, sottolineò l’esercizio delle virtù. Fedele alle devozioni tradizionali dell’Ordine Francescano, divulgò, soprattutto fra i lavoratori, la pratica della Via Crucis e la devozione al Bambino Gesù e alla Vergine Maria. L’amore verso Dio si concretizzava quotidianamente nella sollecitudine e nell’attenzione verso le persone che incontrava. Si distinse per il suo abituale raccoglimento interiore e la profondità della preghiera, la fedeltà al carisma francescano, l’umile servizio verso il prossimo, la povertà e modestia di vita e la purezza. Con la sua esistenza povera, vicina ai bisognosi, riuscì a creare vari movimenti di solidarietà, capaci di stabilire tra i vari ceti sociali una collaborazione al servizio del bene comune.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.