Causa in corso
Bernardo dell’Annunciazione (al secolo: Bernardo de Vasconcelos)
- Venerabile Servo di Dio -

Bernardo dell’Annunciazione (al secolo: Bernardo de Vasconcelos)

(1902 - 1932)

Venerabilità:

- 14 giugno 2016

- Papa  Francesco

Chierico professo dell’Ordine di San Benedetto; divenne un “mistico della vita ordinaria” e, forgiato al fuoco della sofferenza, seppe abbandonarsi con amore alla volontà di Dio

  • Biografia
Da sempre egli manifestò l’aspirazione alla perfezione. Nei suoi scritti si riscontra una delicatezza d’animo e una tensione verso l’infinito

 

Il Venerabile Servo di Dio Bernardo dell’Annunciazione (al secolo: Bernardo de Vasconcelos) nacque a S. Romão do Corgo (Portogallo) il 7 luglio 1902. Nel 1917 fu colpito da una peritonite che gli causò una salute cagionevole.

Nel 1920 fu affiliato al Centro Académico de Democracia Cristã (CADC), associazione fondata a Coimbra nel 1901 che riuniva studenti universitari cattolici con la finalità di studiare i problemi sociali del proprio tempo e di diffondere la dottrina sociale della Chiesa. Nel 1922 si iscrisse alla Facoltà di Diritto a Coimbra, intensificando le sue attività all’interno del CADC, di cui fu nominato Vicepresidente nel 1923.

Si dedicò intensamente alle attività socio-caritative, iscrivendosi alla Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli. Nei giorni 11-13 febbraio 1923, durante un ritiro spirituale a Luso, avvertì che il Signore lo chiamava alla vita religiosa. I1 17 febbraio 1924 fu eletto Presidente della Lega eucaristica degli studenti. Nello stesso anno 1924, passò una settimana nell’Abbazia benedettina di Samos (Spagna) e, in quest’occasione, maturò la decisione di diventare monaco benedettino. Il 16 agosto 1924 entrò nel Monastero di Singevera (Portogallo) e, l’11 seguente, partì per compiere l’anno di Noviziato a Samos (Spagna). Il 29 settembre 1925, emise la professione semplice come monaco del Monastero di Singeverga e, nel 1926, si trasferì nel Monastero di Mont-César a Lovanio (Belgio), per gli studi teologici. Qui le sue condizioni di salute peggiorarono rapidamente e gli fu diagnosticato il morbo di Pott (tubercolosi vertebrale). Il 3 novembre 1926 dovette ritornare in Portogallo. A causa delle condizioni politiche anticlericali, la comunità benedettina di Singevera si trasferì a Falperra, vicino Braga, dove affrontò sei anni di notevoli sofferenze fisiche, a cui si aggiunse quella spirituale generata dalla consapevolezza di non poter raggiungere l’ordinazione sacerdotale. Nel 1928 ricevette la tonsura e gli Ordini Minori.

Il 29 settembre dello stesso anno emise la professione solenne a Póvoa de Varzim, dove la comunità benedettina si era trasferita.

Nei mesi successivi la sua salute peggiorò ulteriormente. Il 23 aprile 1932 gli fu amministrato il sacramento dell’Unzione degli infermi. Morì il 4 luglio 1932 nel Monastero benedettino di Foz do Douro (Portogallo).

 

INCHIESTA DIOCESANA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Braga (Portogallo), dal 18 luglio 1983 al 9 ottobre 1987, in cinquantaquattro Sessioni, durante le quali vennero escussi trentotto testi, di cui cinque ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 17 giugno 1994.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si svolse il 7 ottobre 2014. I Consultori sottolinearono che la vita del Venerabile Servo di Dio si può racchiudere in due fasi. La prima è quella dell’età giovanile, che coincise con un momento di grande fermento politico e culturale che influenzò profondamente il suo animo sensibile. Era un universitario brillante, intelligente ed entusiasta della vita. La seconda fase ebbe inizio con l’ingresso nell’Ordine di San Benedetto. Rimase per tutta la vita fedele alla sua scelta e alla regola benedettina, che adempì sino alla fine, con gioia, anche durante la malattia. Divenne un “mistico della vita ordinaria” e, forgiato al fuoco della sofferenza, seppe abbandonarsi con amore alla volontà di Dio.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 7 giugno 2016. L’Em.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la figura del Venerabile Servo di Dio, sottolineò che da sempre egli manifestò l’aspirazione alla perfezione. Nei suoi scritti si riscontra una delicatezza d’animo e una tensione verso l’infinito. Rimase per tutta la vita fedele alla sua vocazione. Segnato nel profondo dalla sofferenza, che costituisce il fil rouge della sua vita, seppe abbandonarsi con amore alla volontà del Signore.

Può essere un modello per i giovani che si trovano ad affrontare il discernimento vocazionale.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che aveva concluso constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.