Causa in corso
Caterina Aurelia del Preziosissimo Sangue (al secolo: Aurelia Caouette)
- Venerabile Serva di Dio -

Caterina Aurelia del Preziosissimo Sangue (al secolo: Aurelia Caouette)

(1833 - 1905)

Venerabilità:

- 01 dicembre 2016

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo dell’Unione di Saint-Hyacinthe; dedicava molto tempo alla preghiera, favorendo un’unione sempre più forte con il Signore. All’età di ventotto anni poté finalmente coronare la sua aspirazione, fondando il primo monastero

  • Biografia
L’amore per Dio fu così profondo da farle sperimentare dei fenomeni mistici, da lei mai esibiti

 

La Venerabile Serva di Dio Caterina Aurelia del Preziosissimo Sangue (al secolo: Aurelia Caouette) nacque a San Giacinto (Canada) l’11 luglio 1833 in una famiglia profondamente cristiana ove, grazie alla madre, crebbe nella fede, nutrendo un amore particolare a Gesù Eucarestia, alla Madonna e all’Angelo Custode. A dodici anni i genitori l’affidarono alla formazione delle Suore della Congregazione di Notre-Dame di San Giacinto. Qui conobbe il sacerdote Giuseppe-Sabino Raymond, che fu suo direttore spirituale per quarant’anni, il quale ebbe un certo influsso sulla spiritualità della Serva di Dio e le indicò di aggiungere al nome proprio quello di Caterina, in memoria di Santa Caterina da Siena.

Tra il 1852 e il 1853 emise in forma privata il voto di perpetua verginità, desiderando consacrarsi a Dio nella vita religiosa. Nel 1854 fece il suo ingresso nel Terz’Ordine Domenicano, dove qualche settimana prima era entrato anche il suo direttore spirituale.

Mentre cresceva nella sua intimità con il Signore e non trovando una comunità religiosa che corrispondesse ai suoi desideri, si rivolse a Mons. Carlo Prince, Vescovo di San Giacinto, che le suggerì di entrare in una Comunità Religiosa Femminile dedita all’insegnamento o al servizio ospedaliero. Comprendendo che questa non era la sua strada, continuò a condurre una vita quasi claustrale di preghiera e di offerta delle sue sofferenze fisiche. Nel 1861, il nuovo Vescovo di San Giacinto, Mons. Giuseppe LaRocque, accolse l’intuizione della Venerabile Serva di Dio di dare inizio ad un Istituto Religioso contemplativo con il titolo di “Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue”, il cui scopo era l’adorazione del Preziosissimo Sangue e la riparazione degli oltraggi verso il Signore. Il 14 settembre del 1861, ella e tre compagne ricevettero l’abito. Due anni dopo, emisero la professione perpetua.

Dal 1880 iniziò un periodo di dura prova per la Venerabile Serva di Dio, causato da una consorella che la denunciò al nuovo Vescovo di San Giacinto, il Beato Luigi-Zeferino Moreau, di inosservanza della Regola della clausura nel Monastero, in particolare di aver provocato un certo rilassamento nel rispetto dell’ora di riparazione, di non partecipare lei stessa ai pasti comuni e di passare troppo tempo al parlatorio con persone esterne, spesso familiari. Essa espose al Vescovo la verità dei fatti: le dispense all’ora di riparazione, da lei sempre privilegiata, venivano concesse soltanto in occasione di lavori pesanti svolti da alcune suore in Monastero, che il saltare i pasti era collegato alle sue condizioni di salute spesso critiche e che il tempo prolungato al parlatorio era dovuto alla necessità di confortare i poveri e i piccoli. Nonostante ciò il Vescovo la depose dall’incarico di Superiora della Comunità. Venne, però, rieletta nel 1887 e lo stesso Vescovo non solo ne approvò la rielezione ma, nel 1892, chiese ed ottenne da Papa Leone XIII per la Venerabile Serva di Dio il titolo di Superiora Generale.

Nel frattempo, ella seguì l’apertura di undici Monasteri. Dopo molte altre prove, accompagnate da fenomeni “mistici”, morì a San Giacinto (Canada) il 6 luglio 1905.

 

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di San Giacinto (Canada), dal 9 al 12 agosto 1993, in sette Sessioni, durante le quali fu raccolta la documentazione e vennero escussi sedici testi, di cui tre ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 4 marzo 1994.

 

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 27 marzo 2001. A conclusione di un approfondito dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 18 giugno 2015. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio dedicava molto tempo alla preghiera, favorendo un’unione sempre più forte con il Signore. All’età di ventotto anni poté finalmente coronare la sua aspirazione, fondando il primo monastero di Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue. Inoltre, la sua esistenza terrena fu ricca di fenomeni straordinari che ella visse nel nascondimento, seguita dal suo Direttore spirituale e dai Vescovi di San Giacinto. Fu obbediente alle loro disposizioni, prudente, umile ed equilibrata, non esitando a chiedere suggerimenti e pareri. In seguito divenne ella stessa guida e punto di riferimento per molte persone, fra cui anche sacerdoti. Soffrì molto fisicamente, ma soprattutto interiormente, fino a prendere come suo motto “soffrire per e con Gesù”. I cardini della sua spiritualità furono la Santissima Trinità, Gesù Eucaristia e il Preziosissimo Sangue. La sua vita fu una continua partecipazione alla passione di Gesù, che accettò in totale abbandono alla volontà di Dio e nella oblazione di sé.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì l’8 novembre 2016. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’intensa vita spirituale. La sua fede, nutrita dalla preghiera personale, dall’Eucaristia e da una fervente devozione alla Vergine Maria, si espresse in un legame particolare e intenso con Gesù sofferente e con la sua passione espiatrice. L’amore per Dio fu così profondo da farle sperimentare dei fenomeni mistici, da lei mai esibiti. Visse sempre una relazione materna con le consorelle, fu prudente nell’agire, attenta e premurosa verso gli altri.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero al dubbio con sentenza affermativa.