Causa in corso
Clarangela Ghilardi
- Venerabile Serva di Dio -

Clarangela Ghilardi

(1931 - 1995)

Venerabilità:

- 20 febbraio 2021

- Papa  Francesco

Religiosa professa della Congregazione delle Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo, oltre alle necessità materiali, si preoccupava dei bisogni spirituali dei suoi destinatari, dando consigli e preparandoli a ricevere i sacramenti

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Volle vedere e servire Cristo soprattutto nel volto dei poveri, dei malati, dei carcerati e degli orfani

 

    La Venerabile Serva di Dio Clarangela Ghilardi (al secolo: Alessandra) nacque a Trescore Balneario (Bergamo, Italia) il 21 aprile 1931. Dopo aver frequentato le scuole elementari, imparò l’arte del cucito e lavorò presso una fabbrica di bottoni. Successivamente, fu assunta in una casa di riposo per anziani a Milano, dove operavano le Suore delle Poverelle. Avendo maturato la vocazione alla vita religiosa, nel 1952, entrò nella stessa Congregazione. Emise la professione religiosa temporanea il 31 marzo 1955.

    Aperta alla possibilità di andare in missione, venne inviata a Roma per frequentare la scuola di infermiera professionale, ottenendo il diploma nel 1957. Completò la formazione recandosi ad Anversa (Belgio) per seguire i corsi di medicina tropicale. Conseguì anche un diploma in ostetricia. Nel 1959, partì per il Congo, prima a Kikwit e, un anno dopo, a Mosango, dove emise la professione perpetua il 26 marzo 1961. Svolse il servizio di infermiera a Tumikia, Mosango e Kikwit. 

    All’inizio dell’epidemia di Ebola, continuò il suo lavoro in ospedale. Verso fine aprile 1995, dopo essersi presa cura della Venerabile Serva di Dio Floralba Rondi, cominciò ad avvertire i sintomi del virus Ebola: senso di stanchezza, forti mali di testa, stati febbrili acuti e abbondanti emorragie. 

    Fu messa in isolamento insieme ad altre consorelle contagiate. Morì a Kikwit (Repubblica Democratica del Congo) il 6 maggio 1995.

    La Venerabile Serva di Dio manifestò la fede eroica nella preghiera intensa e nella cura continua della propria vita spirituale, da cui traeva la forza per il servizio disinteressato al prossimo. Nonostante i molteplici impegni in ospedale e in comunità, partecipava regolarmente ai ritiri e agli esercizi spirituali, avendo come guida spirituale un monaco trappista. Era molto devota alla Vergine Maria e raccomandava la sua invocazione ai malati e a tutti i fedeli. Oltre alle necessità materiali, si preoccupava dei bisogni spirituali dei suoi destinatari, dando consigli e preparandoli a ricevere i sacramenti. Ben inserita nel contesto culturale ed ecclesiale, collaborava con altri missionari, avendo imparato la lingua locale. Esortava i collaboratori e i malati alla coerenza di vita. 

    Visse un’eroica speranza, confidando nella Provvidenza e compiendo la volontà di Dio nella misura delle sue capacità e possibilità. Volgendo costantemente il suo sguardo verso l’aldilà, era distaccata dai beni terreni e invitava a trovare in Dio il fondamento della vita presente e futura. Ai malati, non mancava di ricordare che il vero medico è Gesù, che cura i corpi e le anime. La sua speranza non venne mai meno, nonostante le turbolenze che attraversarono il Congo e le condizioni precarie di lavoro in ambito ospedaliero. Dopo il contagio del virus Ebola, sopportò serenamente l’isolamento e continuò a interessarsi dei malati e degli infermieri, rammaricandosi di non poterli più aiutare. 

    Esercitò in modo eroico la carità verso Dio e verso il prossimo, concludendo la sua vita con il sacrificio supremo nell’assistenza ai malati contagiati. Il suo amore indiviso verso Dio la sostenne in mezzo alle difficoltà e miserie, malattie e ingiustizie. Con lo sguardo fisso su Gesù umiliato e crocifisso, si adoperò per la salvezza delle anime, la conversione dei peccatori, il battesimo dei neonati e l’accesso dei malati ai sacramenti. Dall’amore indiviso per Dio, sgorgava quindi l’amore del prossimo. Volle vedere e servire Cristo soprattutto nel volto dei poveri, dei malati, dei carcerati e degli orfani. Il suo servizio era solerte e affettuoso, disponibile anche di notte per le urgenze. Amava anche le sue consorelle ed era amata da tutte. Fedele ai suoi turni di lavoro, non si sottraeva mai agli appuntamenti della comunità religiosa.

 

KIKWIT

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Serva di Dio

CLARANGELA GHILARDI

(al secolo: Alessandra)

della Congregazione “Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo”

(1931-1995)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Dio ama chi dona con gioia” (2Cor 9,7).

    Fedele alla propria vocazione e luminosa per le virtù cristiane, la Serva di Dio Clarangela Ghilardi (al secolo: Alessandra) si mostrò sempre disponibile e gioiosa nel servizio, capace di suscitare serenità e speranza. Proprio per questa ragione veniva chiamata familiarmente “angelo di luce”, come anche il suo nome religioso ispirava. In occasione dell’epidemia di Ebola in Congo, portò a perfezione la sua carità e donazione di sé assistendo i malati, obbediente al mandato del Beato Luigi Maria Palazzolo, “anche in tempo di malattie contagiose”, e morendo insieme a loro.

    La Serva di Dio nacque a Trescore Balneario, nel territorio della diocesi di Bergamo, il 21 aprile 1931. Suo padre lavorava come mezzadro e la mamma era operaia in una filanda, così che venne educata in un contesto laborioso e profondamente cristiano. Imparò a cucire da una sarta del paese, poi lavorò in una fabbrica di bottoni e infine a Milano in una Casa di riposo per anziani dove prestavano servizio le Suore delle Poverelle. Qui maturò il proposito della vita consacrata. Entrò in quella stessa Congregazione a Bergamo e il 31 marzo 1955 emise la prima professione. Non desiderava diventare missionaria, ma era pronta ad obbedire e partire. Conseguì il diploma di infermiera professionale a Roma e si specializzò in malattie tropicali e ostetricia in Belgio. Giunse a Kikwit all’età di 28 anni. Dopo 11 anni di lavoro a Kikwit, lavorò anche nei reparti di ostetricia a Tumikia, Mosango e di nuovo Kikwit. Si prese cura della Serva di Dio Floralba Rondi mentre moriva a causa del virus Ebola, così che poi a lei stessa vennero diagnosticati gli stessi sintomi.

    La Serva di Dio mai trascurò la preghiera, gli esercizi spirituali e tutto quanto le fosse utile per la propria vita spirituale. Ai sacramenti e alla vita di fede esortava anche tutte le persone che aiutava. Alimentava la speranza con una grande fiducia in Dio. Soleva pregare per il popolo congolese ogniqualvolta fosse minacciato o tribolato, e anche trovandosi in isolamento per avere contratto il virus Ebola non si dimenticò di esso nella sua orazione. Per amore serviva Cristo nelle consorelle, nei poveri e negli ammalati. Era sempre disponibile, di giorno e di notte.

    Contagiata dunque dal virus Ebola, il 6 maggio 1995 disse ad una consorella: “Lasciami andare dal mio Signore”. E così rese la sua anima a Dio. La memoria delle sue virtù e della sua morte eroica divenne sempre più, in Africa come in Italia, una chiara fama di santità.

    Poiché questa via via è andata accrescendosi, si decise di introdurre la Causa di Beatificazione e di Canonizzazione della Serva di Dio. Fra il 2013 e il 2015 si sono celebrate le Inchieste diocesane presso la Curia ecclesiastica di Kikwit e le Inchieste rogatoriali presso la Curia ecclesiastica di Bergamo, delle quali questa Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto la validità giuridica con decreto del 12 giugno 2015. È stata quindi redatta la Positio e, secondo le norme consuete, si è discusso se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. I Consultori Teologi hanno dato parere favorevole il 4 giugno 2020. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria il 16 febbraio 2021, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico della Serva di Dio Clarangela Ghilardi (al secolo: Alessandra), della Congregazione “Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo”, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 20 febbraio 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                        + Fabio Fabene

                                                                                        Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                        Segretario

 

 

 

 

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KIKUITENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servae Dei

CLARANGELAE GHILARDI

(in saeculo: Alexandrae)

Congregationis v.d. “Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo”

(1931-1995)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Hilarem enim datorem diligit Deus” (2Cor 9,7).

    Vocationi suae fidelis atque christianis virtutibus illustris, Serva Dei Clarangela Ghilardi (in saeculo: Alexandra) semper sedulam et hilarem se ministrando ostendit atque serenitatem et spem excitare valebat. Hanc ipsam propter causam, sicut et nomen eius in religione subiciebat, familiariter “claritatis angelus” nuncupabatur. Ebolaviri morbo in Congo diffuso, caritatem suam ac sui ipsius oblationem ad perfectionem perduxit, Beati Aloisii Mariae Palazzolo praecepto oboediens, aegrotis ministrando “in tempore morbi contagione vulgati quoque” necnon una cum eis moriendo.

    Serva Dei ortum duxit Trescurii, intra fines dioecesis Bergomensis, die 21 mensis Aprilis anno 1931. Pater eius partiarii coloni opus agebat et mater in quadam lanificii officina operabatur, ita ut in industrio penitusque christiano aere augeret. A quadam loci vestifica artem suendi didicit, dein in malleolorum fabrica opus fecit atque postremo Mediolani seniorum in uno hospitio ubi religiosae v.d. Suore delle Poverelle ministrabant. Hic vitae consecrandae propositum perfecit. Eandem congregationem Bergomi ingressa est ac die 31 mensis Martii anno 1955 prima professionem emisit. Missionis voluntatem non multum colebat, at alacer et prompta erat, oboedientiae causa, ad discessum. Nosocomae professione diploma Romae est adepta atque in Belgio tropica medicina obstetriciaque arte percalluit. Octo et viginti annos nata, oppidum v.d. Kikwit petivit. Undecim operis annis illo eodem loco peractis, et in vicis v.d. Tumikia, Mosango et denuo in oppido v.d. Kikwit obstetricavit. Servae Dei Floralbae Rondi Ebolaviro morienti adsiduit, adeo ut eadem syntomata et ipsa ostenderet.

    Serva Dei umquam neglexit orationem, spiritualia exercitia et omnia quae ad interiorem vitam fovendam proficerentur. Ad Sacramenta fideique vitam omnes quos adiuvaret hortabatur. Spem summa fiducia in Deum alebatur. Pro Congolensi populo precari solebat quotiescumque periculis vel angustiis premeretur nec, cum Ebolaviro contagione in solitudine coacta esset, nihilominus Congolensium memoria ei oranti non excidit. Pro caritate in Sororibus, egenis atque aegrotis Christo ministrabat. Semper, diu noctuque, ad adiuvandum erat prompta.

    Ebolaviro autem confecta, die 6 mensis Maii anno 1995 adsidenti Sorori dixit: “Remitte me, ut eam ad Dominum meum”. Sic animam Deo reddidit. Virtutum eius necnon heroici eius obitus memoria, tam in Africa quam in Italia, clara sanctitatis fama usque est facta.

    Hac fama increbrescente, Servae Dei Causam Beatificationis et Canonizationis instrui est statutum. Inter annum 2013 et annum 2015 Inquisitiones dioecesanae apud Curiam ecclesiasticam Kikuitensem Inquisitionesque rogatoriales apud Curiam ecclesiasticam Bergomensem celebratae sunt, iuridicam quarum validitatem haec Congregatio de Causis Sanctorum per decretum die 12 mensis Iunii anno 2015 approbavit. Positio inde est exarata et, consuetas iuxta normas, an Serva Dei virtutes christianas heroico in gradu exercuisset est disceptatum. Theologi Consultores votum adfirmativum die 4 mensis Iunii anno 2020 protulerunt. Patres Cardinales et Episcopi, die 16 mensis Februarii anno 2021 in Ordinaria Sessione congregati, Servam Dei professi sunt virtutes theologales, cardinales iisque adnexas excoluisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servae Dei Clarangelae Ghilardi (in saeculo: Alexandrae), Congregationis v.d. “Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo”, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 20 mensis Februarii a.D. 2021.