Causa in corso
Elisa Miceli
- Venerabile Serva di Dio -

Elisa Miceli

(1904 - 1976)

Venerabilità:

- 16 luglio 2015

- Papa  Francesco

Fondatrice dell’Istituto delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore; ealizzò la sua vocazione di consacrata nelle campagne calabresi, svolgendo la sua opera evangelizzatrice con zelo apostolico in realtà particolarmente disagiate. Affrontò con forza d’animo le difficoltà della Seconda Guerra Mondiale e le restrizioni imposte dal fascismo, nonché l’incomprensione di molte persone

  • Biografia
Di estrazione sociale borghese, si mise a servizio degli ultimi per la formazione religiosa e la promozione umana. Nella preghiera maturò le scelte più importanti della vita

 

La Venerabile Serva di Dio Elisa Miceli nacque a Longobardi (Italia) il 12 aprile 1904, in una benestante famiglia di proprietari terrieri. Il padre era avvocato, non credente, e la madre molto religiosa e caritatevole. L’ambiente familiare era sereno e segnato da forti tradizioni di impegno civile. Nel 1916 la famiglia si trasferì a Roma per facilitare l’iter scolastico dei figli. Si iscrisse all’Istituto Magistrale dalle Maestre Dorotee ma, poiché non era particolarmente portata allo studio, non conseguì alcun titolo.

Contemporaneamente, guidata spiritualmente dal gesuita P. Pasquale Aloisi Masella, curò la vita spirituale iscrivendosi alla Congregazione Mariana e all’Apostolato della Preghiera, collaborando con i Salesiani alle attività di doposcuola per i ragazzi poveri del quartiere S. Lorenzo e per i figli dei carcerati.

Nel 1922 rientrò definitivamente in Calabria a motivo del peggioramento della salute del padre e della necessità di aiutare la madre nella gestione delle attività di famiglia. Questo impegno, che le richiese di recarsi frequentemente nelle campagne per seguire il lavoro dei braccianti, le fece scoprire la reale situazione dei contadini che vivevano in stato di grave arretratezza economica e ignoranza socio-culturale e religiosa.

Nel discernimento spirituale, comprese che la sua vocazione ecclesiale era di farsi carico della promozione umana e cristiana della gente rurale, abbandonando il desiderio di entrare nel Carmelo, da cui si sentiva fortemente attratta dopo aver letto la “Storia di un’anima” di Santa Teresa di Lisieux.

Dapprima aprì a Longobardi una scuola di taglio e cucito, che le permetteva di contribuire alla formazione professionale delle donne del luogo, ma anche di offrire momenti di formazione morale, basati sulla Sacra Scrittura e su altre letture.

Nel 1927 diede avvio in paese al primo gruppo di Azione Cattolica. Due anni dopo, iniziò il suo impegno di evangelizzazione delle campagne e, con l’aiuto delle ragazze di Azione Cattolica, cominciò l’attività degli oratori rurali e delle missioni campestri. Le fu di aiuto anche il fratello Francesco, nel frattempo ordinato sacerdote, che collaborò sempre al suo apostolato.

Nel 1933 si iscrisse nel Terz’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola e, l’8 dicembre 1934, insieme ad altre quattro giovani, iniziò l’opera delle “Catechiste rurali del Sacro Cuore”, con lo scopo di vita comune, finalizzata all’evangelizzazione e alla promozione umana.

Nel dopoguerra, prese parte all’attività politica per garantire una significativa presenza dei cattolici nella società civile e, nonostante gli attacchi personali che le furono rivolti, nel 1946 fu eletta al comune di Longobardi e divenne Vice-Sindaco.

Nel 1962 la Congregazione venne riconosciuta dal Vescovo di Cosenza come Sodalizio diocesano e, l’anno successivo, celebrò il primo Capitolo Generale che la elesse Superiora Generale.

Per la sua attività ricevette riconoscimenti ecclesiali e civili, quali la Medaglia “Pro Ecclesia et Pontifice” e la Croce di Cavaliere dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Nel 1975 le venne diagnosticato un tumore osseo in stato già avanzato. Dopo molti mesi di ricovero ospedaliero e dopo grandi sofferenze, si spense a Frascati (Italia) il 19 aprile 1976, lunedì dell’Angelo.

 

INCHIESTA DIOCESANA

L’Inchiesta Diocesana fu istruita presso la Curia ecclesiastica di Cosenza-Bisignano (Italia) dal 24 aprile 2002 al 14 ottobre 2004, in centodiciassette Sessioni, durante le quali furono raccolte le prove documentali e vennero escussi quarantaquattro testi, dei quali due ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 20 aprile 2007.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 20 maggio 2014. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio realizzò la sua vocazione di consacrata nelle campagne calabresi, svolgendo la sua opera evangelizzatrice con zelo apostolico in realtà particolarmente disagiate. Affrontò con forza d’animo le difficoltà della Seconda Guerra Mondiale e le restrizioni imposte dal fascismo, nonché l’incomprensione di molte persone.

Nella sua vita si armonizzarono in modo equilibrato la dimensione attiva e quella contemplativa. Fu donna di grande fede che nutriva con l’Eucaristia, centro della sua spiritualità. L’amore verso Dio si aprì all’amore verso i fratelli, soprattutto i più bisognosi, ai quali desiderava far conoscere il Salvatore. La speranza prese la forma della fiducia nella misericordia divina. Visse una carità creativa e coraggiosa, attraverso la quale cercò sempre di realizzare il disegno di Dio.

Abbandonata alla Provvidenza, intraprese iniziative nuove e per l’epoca lungimiranti, anche in campo sociale. Diede vita all’associazionismo cattolico nelle campagne calabresi, cercando di eliminare al suo interno le differenze sociali e un certo “classismo” che si riscontravano in alcuni gruppi. Incentivò la formazione professionale e l’aiuto alle ragazze madri. Ebbe una grande pietà verso i defunti, che si manifestava nell’aiutare i poveri a seppellire i loro morti. Molteplici furono i servizi a favore dei malati, degli orfani, degli anziani e dei disoccupati.

Al termine del dibattito, i Consultori all’unanimità si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 16 giugno 2015. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, mise in rilievo la sua operosità evangelica nei confronti dei poveri e dei bisognosi. Di estrazione sociale borghese, si mise a servizio degli ultimi per la formazione religiosa e la promozione umana.

Nella preghiera maturò le scelte più importanti della vita. La centralità dell’Eucaristia, l’intensa vita spirituale, la devozione alla Vergine Maria e ai Santi furono i mezzi attraverso i quali nutrì ed approfondì la sua fede. Diede inizio alla pratica dell’adorazione eucaristica notturna, coinvolgendo anche molti giovani.

Si mantenne sempre serena, soprattutto nei momenti difficili sia della vita della nascente Congregazione come anche in quelli della sua salute. Sempre desiderò compiere unicamente la volontà di Dio, anche nei giorni in cui si accentuarono i dolori fisici causati dalla malattia.

Cercò di diffondere in tutti una grande fiducia nella misericordia di Dio. Con la sua docilità, impediva che le preoccupazioni prendessero il sopravvento su di lei e sulle sue relazioni e insegnava concretamente a nutrire confidenza e fiducia in Dio.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.