Causa in corso
Emanuele García Nieto
- Venerabile Servo di Dio -

Emanuele García Nieto

(1894 - 1974)

Venerabilità:

- 12 febbraio 2019

- Papa  Francesco

Sacerdote professo della Compagnia di Gesù, visse di grande speranza perché, per quanto attivo e instancabile, tutto egli aspettava e sperava da Dio. Fu attento ai segni dei suoi tempi, cogliendo nelle diverse contingenze, anche problematiche, il manifestarsi della volontà di Dio

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Ebbe particolare cura dei bisognosi, che aiutò sempre in ogni modo tanto da essere chiamato dalla gente di Comillas il “padre dei poveri”

 

    Il Venerabile Servo di Dio Emanuele García Nieto nacque a Macotera (Spagna) il 5 aprile 1894. Entrato nel Seminario di Salamanca, fu ordinato  sacerdote il 16 maggio 1920. Dopo un’esperienza pastorale parrocchiale, nel 1926 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù a Carrión de los Condes, al termine del quale, il 31 luglio 1928, emise i voti religiosi. Nonostante l’espulsione dalla Spagna della Compagnia di Gesù, nel 1932, il Servo di Dio, su richiesta del Vescovo di Santander, rimase come Direttore Spirituale del Seminario di Comillas e insegnante di Teologia Pastorale e di Teologia Ascetica e Mistica.

    Il 17 luglio 1936, mentre predicava gli Esercizi Spirituali, i marxisti fecero irruzione nell’Università. Il 12 agosto fu arrestato e condotto in prigione per una settimana a Santander. Nel 1937, seguendo le istruzioni dei Superiori, trovò rifugio a Bilbao. Il 2 febbraio 1937 emise gli ultimi voti religiosi e tornò a Comillas, dove trascorse il resto della sua vita, come padre spirituale e predicatore di Esercizi Spirituali.

    Dal 1968, le sue condizioni di salute peggiorarono, a causa di disturbi al cuore aggravati da problemi polmonari.

    Morì a Comillas (Spagna) il 13 aprile del 1974.

 

SANTANDERIENSIS

 

Beatificationis et Canonizationis

Servi Dei

EMMANLIS GARCÍA NIETO

Sacerdotis professi Societatis Iesu

(1894-1974)

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Decreto sulle Virtù

 

    «Beato chi è integro nella sua via e cammina nella legge del Signore. Beato chi custodisce i suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore» (Sal 119, 1-2).

 

    La ricerca del “volto” del Signore, cantata dal sapiente di Israele, caratterizzò la vita e l’itinerario spirituale del Servo di Dio Manuel García Nieto: servo fedele del Regno, dedicò tutto se stesso al ministero sacerdotale e percorse la via della perfezione evangelica.

    Il Servo di Dio nacque il 5 aprile 1894 a Macotera presso Salamanca, ultimo di nove figli e due giorni dopo ricevette il battesimo. La famiglia era molto religiosa e trasmise al bambino solidi valori umani e cristiani. Purtroppo la sua infanzia venne funestata da una grave malattia che lo condusse in fin di vita e dalla morte del padre quando Manuel non aveva ancora tre anni; la madre convolò a nuove nozze, ma ciò non costituì né per il bambino né per i fratelli elemento di problematicità. Svolse i primi studi presso le Suore di Carità che gestivano anche un ospedale, quindi iniziò a frequentare la scuola pubblica.

    Nel frattempo andava percependo i segni della vocazione alla vita sacerdotale. Perciò nel 1908 entrò nel seminario di Salamanca, preceduto da un fratello che sarà ordinato sacerdote nel 1911, mentre il Servo di Dio nel 1915 inizierà i corsi di teologia. Durante l’iter formativo venne a mancare anche la madre, circostanza che segnò profondamente la personalità del giovane Manuel. Compiuto il percorso formativo, il 16 maggio 1920 il Servo di Dio ricevette l’ordinazione presbiterale.

    Iniziò il suo ministero pastorale come vice parroco di Nuestra Señora del Castillo in Cantalapiedra, per diventare subito dopo parroco della Asunción nel piccolo borgo di Santa María de Sando. Ben presto si evidenziò il suo zelo, accompagnato da una grande umiltà e dalla capacità di ascolto della popolazione, e molti, che si erano allontanati dalla Chiesa, anche grazie a lui ripresero un’esperienza di fede.

    Don Manuel, tuttavia, non si sentiva soddisfatto e andava maturando la decisione di diventare gesuita. Fin dagli anni del seminario, i Padri della Compagnia di Gesù gli erano ben noti, perché spesso predicavano dei ritiri ai seminaristi. Perciò nel 1926, superato ogni indugio, Don Manuel entrò nel noviziato dei Gesuiti a Carrión de los Condes, che poco tempo dopo fu trasferito a Salamanca. Umiltà, vita di preghiera, spirito di mortificazione: queste caratteristiche del suo profilo spirituale colpirono profondamente i superiori e i condiscepoli durante questo periodo. Il 31 luglio 1928 Manuel emise i voti, poi venne inviato a Oña presso Burgos e infine, come padre spirituale nel seminario minore di Comillas, piccola città della Cantabria.

    Qui il Servo di Dio, mentre svolgeva il servizio di direttore spirituale anche degli alunni di filosofia e di teologia, iniziò ad incontrare le prime difficoltà in seguito alla proclamazione della Seconda Repubblica Spagnola, avvenuta nel 1931: infatti il nuovo regime decise l’espulsione dei Gesuiti dal Paese. Padre Manuel rimase in Spagna, a Santander, vivendo in un clima di semiclandestinità; ma nel 1937, con lo scoppio della guerra civile, fu costretto a fuggire a Bilbao, nei Paesi Baschi. Il 2 febbraio dello stesso anno emise i voti religiosi definitivi.

    Nell’alternarsi delle vicende belliche, i gesuiti potettero ripresentarsi in Spagna. Il Servo di Dio ritornò a Comillas, dove riprese la sua attività, arricchendola anche con altri incarichi: fu direttore delle Congregazioni Mariane, confessore e insegnante. Nel 1961 predicò gli esercizi spirituali all’episcopato spagnolo.

    Padre García Nieto accolse con grande fiducia e perfino entusiasmo le proposte del Concilio Vaticano II (1962-1965); ma ebbe a soffrire per una serie di problemi che si evidenziarono nell’immediato post-concilio, soprattutto la progressiva secolarizzazione della società e il calo vertiginoso delle vocazioni religiose e sacerdotali.

    Gli ultimi anni videro il Servo di Dio sempre più immerso nella preghiera e nel suo ministero, nonostante il progressivo indebolimento delle sue forze.

    Durante l’intero arco della sua vita si era reso costantemente disponibile all’opera della grazia. Visse con grande zelo la sua consacrazione sacerdotale e seppe coniugare la profonda vita interiore con l’intenso apostolato, in un’epoca storica di profonde trasformazioni e dolorosi contrasti. Il suo sacerdozio fu un continuo atto di amore per il Signore e di dedizione per le anime. Esercitò le virtù cristiane in modo eroico, coltivate in un clima interiore di umiltà, equilibrio e costanza, serenità e gioia, in modo armonioso e completo, in una quotidianità ad alto livello. Fu grande il suo amore all’Eucarestia, espresso soprattutto nella devota celebrazione della Messa. Verso la Madre di Dio ebbe una tenerissima devozione. Visse di grande speranza perché, per quanto attivo e instancabile, tutto egli aspettava e sperava da Dio. Fu attento ai segni dei suoi tempi, cogliendo nelle diverse contingenze, anche problematiche, il manifestarsi della volontà di Dio. Ebbe particolare cura dei bisognosi, che aiutò sempre in ogni modo tanto da essere chiamato dalla gente di Comillas il “padre dei poveri”.

    Padre Manuel, dopo essersi offerto come vittima per il bene della Chiesa e del mondo, si spense il 13 aprile 1974. Era sabato santo.

    In virtù della sua fama di santità, dal 16 ottobre 1990 al 18 dicembre 2000 presso la Curia ecclesiastica di Santander fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con decreto dell’8 marzo 2002. Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, il 3 novembre 2016 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 5 febbraio 2019, presieduta da me, Card. Angelo Becciu, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Presentata, quindi, un’attenta relazione di tutte queste fasi al Sommo Pontefice Francesco da parte del sottoscritto Cardinale Prefetto, il Beatissimo Padre, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, nel presente giorno ha dichiarato: Constano le virtù teologali della Fede, Speranza e Carità sia verso Dio sia verso il prossimo, nonché le cardinali della Prudenza, Giustizia, Temperanza e Fortezza e di quelle annesse, in grado eroico, del Servo di Dio Manuel García Nieto, Sacerdote professo della Compagnia di Gesù, nel caso e per il fine di cui si tratta.  

 

    Il Beatissimo Padre ha dato incarico di rendere pubblico questo decreto e di trascriverlo negli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

 

    Roma, il giorno 12 del mese di febbraio dell’anno del Signore 2019.

  

ANGELO Card. BECCIU

Prefetto

 

                                            + MARCELLO BARTOLUCCI

                                            Arcivescovo titolare di Bevagna

                                            Segretario