Causa in corso
Fortunato Maria Farina

Fortunato Maria Farina

(1881 - 1954)

Venerabilità:

- 23 novembre 2020

- Papa  Francesco

Arcivescovo titolare di Adrianopoli di Onoriade, già Vescovo di Troia e di Foggia, ebbe una cura speciale verso i poveri, i deboli e i bisognosi, soprattutto durante i tragici eventi delle due guerre mondiali, in cui si prodigò per alleviare le sofferenze del suo popolo

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
“Mi sono offerto vittima a tutto quello che il Signore si compiacerà disporre di me per la salvezza delle anime”

 

    Il Venerabile Servo di Dio Fortunato Maria Farina nacque a Baronissi (Salerno, Italia) l’8 marzo 1881, in una famiglia agiata e molto religiosa. Inviato a studiare dai Gesuiti a Napoli, ne assorbì la spiritualità e la disciplina tanto da voler entrare nella Compagnia di Gesù ma, a motivo della salute debole, non poté realizzare questa sua intenzione. Si iscrisse alla Facoltà di Lettere in cui si laureò nel 1919. A 16 anni emise il voto privato di castità e, fin da giovane, si dedicò con fervore all’apostolato, animato da un’intensa devozione all’Eucaristia e alla Beata Vergine Maria. Il suo zelo apostolico come laico lo condusse presto a desiderare di diventare sacerdote ed ottenne di poter seguire i corsi di teologia a Napoli pur vivendo, per ragione della precaria salute, in casa di un sacerdote e rimanendo in contatto con i formatori del seminario. Fu ordinato sacerdote il 18 settembre 1904 nella Cattedrale di Salerno. Visse i primi anni di sacerdozio a Napoli per proseguire gli studi, conseguendo la laurea in teologia nel 1907. Successivamente, si dedicò all’apostolato tra i giovani a Salerno dove, nel 1909, fondò il primo Circolo Giovanile Cattolico per la catechesi, la vita sociale e lo svago dei giovani. Nel 1912 fu nominato Padre spirituale del seminario di Salerno e dell’abbazia di Cava de’ Tirreni e poi anche curato della Chiesa di S. Agostino in Salerno. A 38 anni, venne nominato Vescovo di Troia e ricevette l’ordinazione episcopale a Roma il 10 agosto 1919. In Diocesi, si occupò soprattutto della formazione del clero e della promozione del laicato per una presenza dei cattolici nella vita sociale. Riaprì il seminario diocesano come vero cenacolo di formazione sacerdotale con incremento delle vocazioni. Nel 1924, fu nominato anche Vescovo di Foggia, unendo in persona episcopi le due diocesi. Mentre i foggiani furono contenti di tale nomina, i fedeli di Troia temettero che venisse soppressa la loro diocesi ed alcuni si opposero faziosamente, provocandogli sofferenze. Anche a Foggia il nuovo Vescovo si prodigò con lo stesso stile e zelo apostolico.

    Logorato nel corpo, nel 1951 diede le dimissioni da Vescovo di Troia e, nel 1954, anche della diocesi di Foggia, diventando Arcivescovo titolare di Adrianopoli di Onoriade.

    Morì a Foggia (Italia) il 20 febbraio 1954.

    Il Venerabile Servo di Dio, fin da giovane, manifestò l’intenzione di santificarsi attraverso la pratica delle virtù cristiane. Visse eroicamente la virtù della fede, affidando a Dio il primato assoluto nella sua vita, come totale abbandono alla volontà di Dio. Scriveva nel suo Diario: “Mi sono offerto vittima a tutto quello che il Signore si compiacerà disporre di me per la salvezza delle anime”. Alimentò la fede con la meditazione, la preghiera privata e pubblica, la celebrazione eucaristica e l’adorazione e con la devozione alla Vergine Maria. Con l’esercizio eroico della virtù della speranza fu capace di affrontare le prove della vita e sostenne le rinunce di una vita austera. La fiducia nella volontà di Dio gli permetteva di rimanere sereno ed in pace anche nei momenti critici e di fronte anche alle calunnie. Tale virtù si manifestò fino alla sua morte, accettata serenamente come passaggio alla vita eterna. Esprimeva pienamente la risposta all’amore di Dio verso di lui con l’esercizio eroico della carità. Manifestava il costante desiderio di piacere soltanto a Dio non a parole, ma in ogni gesto concreto della sua vita. Esprimeva l’amore verso il prossimo sia in campo spirituale sia in quello materiale. Per il suo apostolato si ispirava all’esempio di San Francesco di Sales, cercando in tutti i modi di attirare, sia sacerdoti sia laici, all’amore a Dio, incoraggiandoli all’impegno nella testimonianza nella vita sociale. Ebbe una cura speciale verso i poveri, i deboli e i bisognosi, soprattutto durante i tragici eventi delle due guerre mondiali, in cui si prodigò per alleviare le sofferenze del suo popolo.

 

FOGGIA-BOVINO

 

Beatificazione e Canonizzazione del

Servo di Dio

FORTUNATO MARIA FARINA

Arcivescovo titolare di Adrianopoli di Onoriade,

già Vescovo di Troia e di Foggia

(1901-1992)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

    “Imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29).

    Il Servo di Dio Fortunato Maria Farina aveva tratto dagli scritti di Sant’Ignazio di Antiochia il proprio motto episcopale, Frumentum Christi sumus. Con la mansuetudine e la pazienza che lo resero immagine di Cristo Buon Pastore, si lasciò consumare per la sua Chiesa: tutto ha sopportato, da qualsivoglia umana miseria si è lasciato commuovere e con benevolenza in ogni cosa si è mostrato solerte.

    Il Servo di Dio è nato nell’arcidiocesi di Salerno, a Baronissi, l’8 marzo 1881. Fu mandato a Napoli per gli studi presso il Collegio dei Gesuiti. Desideroso di consacrare la propria vita a Dio, emise a 16 anni voto privato di verginità. Accolto dall’Arcivescovo di Salerno fra i candidati al sacerdozio, il 18 settembre 1904 fu ordinato sacerdote. Divenne dottore in teologia e presso l’Università Statale conseguì la laurea in lettere classiche. A Salerno fondò insieme ad alcuni sacerdoti il circolo diocesano dell’Unione Apostolica del Clero. Aprì anche il primo Circolo Giovanile Cattolico e si diede da fare per assistere i lavoratori e i poveri. Fu nominato Padre Spirituale del seminario di Salerno e anche dell’Abbazia nullius della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni.  Gli venne poi affidata la parrocchia di Sant’Agostino a Salerno e si distinse, durante la prima guerra mondiale e l’epidemia di febbre spagnola, per l’assistenza dei soldati e delle famiglie.

    Aveva 38 anni quando, con senso di obbedienza e devozione al Santo Padre, venne eletto Vescovo di Troia. Fu consacrato a Roma, nella chiesa di San Carlo ai Catinari, il 10 agosto 1919. Nel suo ministero curò la formazione del clero e dei laici. Aprì nuovamente il seminario diocesano e fondò a Troia con i Comboniani del Cuore di Gesù anche un istituto missionario. Mostrò fortezza e moderazione davanti alle ideologie del suo tempo avverse alla fede cristiana. Nel 1924 la Sede Apostolica lo nominò anche Vescovo di Foggia, unendo le due diocesi nella sua persona. A ciò si opposero alcuni abitanti di Troia, i quali temevano che la loro sede episcopale venisse soppressa. Le responsabilità vennero tutte attribuite al Servo di Dio, che ne rimase profondamente addolorato. Per la pace della Chiesa si rese disponibile a dimettersi dall’incarico, ma Papa Pio XI gli confermò la propria fiducia e lo incoraggiò a proseguire il suo ministero. Con lo stesso modo di agire e zelo apostolico si prese cura della diocesi di Foggia. Nacquero plurime iniziative pastorali e caritative ed anche l’Istituto Secolare della Santa Milizia di Gesù per la cura del clero.

    Il Servo di Dio, che fin dalla propria ordinazione sacerdotale, aveva desiderato la santità per amore a Dio, ebbe particolarmente a cuore la santificazione del clero. Teneva molto ai sacramenti, specialmente la riconciliazione e l’Eucaristia, strumenti di grazia ai quali guidava con fervore le anime da lui accompagnate. Amava teneramente la Vergine Maria, alla quale aveva affidato tutto il proprio ministero di prete e di vescovo.

    Affaticato nel corpo, nel 1951 rinunciò al governo pastorale della Chiesa di Troia e, tre anni dopo, della Chiesa foggiana. Gli venne attribuita allora la sede titolare di Adrianopoli in Onoriade. Il 20 febbraio 1954 con somma pietà rese l’anima a Dio. La folla che prese parte ai suoi funerali fu testimonianza della fama di santità che già lo circondava in vita.

    Perdurante questa anche dopo la morte e accrescendosi col passare dei decenni, si è aperta la Causa di beatificazione e canonizzazione. Dal 12 settembre 1992 al 24 maggio 2008 presso la Curia ecclesiastica di Foggia-Bovino si è celebrata l’Inchiesta diocesana, la cui la validità giuridica è stata approvata da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 27 marzo 2009. Preparata la Positio e sottoposta al giudizio dei Consultori Storici il 3 dicembre 2019, si è discusso secondo le consuete procedure se il Servo di Dio abbia esercitato le virtù in grado eroico. Con esito positivo, il 2 giugno 2020 i Consultori Teologi hanno espresso il loro voto favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi riuniti nella Sessione Ordinaria del 17 novembre 2020, hanno dichiarato che il Servo di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Fatta quindi di tutte queste cose un’accurata relazione al Sommo Pontefice Francesco mediante il sottoscritto Cardinale Prefetto, Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti di questa Congregazione delle Cause dei Santi, in data odierna ha dichiarato: Constano le virtù teologali di Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le virtù cardinali di Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza e Fortezza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Fortunato Maria Farina, Arcivescovo titolare di Adrianopoli di Onoriade, già Vescovo di Troia e di Foggia, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha dato incarico di pubblicare il presente decreto e di metterlo agli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 23 novembre 2020.

 

+ Marcello Semeraro

Prefetto

 

                                                                            + Marcello Bartolucci

                                                                            Arciv. tit. di Bevagna

                                                                            Segretario

 

 

 

 

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FODIANA-BOVINENSIS

 

Beatificationis et Canonizationis

Servi Dei

FORTUNATI MARIAE FARINA

Archiepiscopi titularis Hadrianopolitani in Honoriade,

olim Episcopi Troiani et Fodiani

 (1881-1954)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    “Discite a me, quia mitis sum et humilis corde” (Mt 11,29).

    Servus Dei Fortunatus Maria Farina e scriptis Sancti Ignatii Antiocheni ad suum episcopalem insigne sententiam, videlicet “Frumentum Christi sumus”, traxerat. Mansuetudine ac patientia, quae imaginem Christi Boni Pastoris fecerunt eum, pro Ecclesia se impendit: tota toleravit, omnibus humanis miseriis commovebatur atque in cunctis rebus benevolentiam studiumque ostendit.

    Servus Dei die 8 mensis Martii anno 1881 intra fines archidioecesis Salernitanae, Baronissis, ortum duxit. Ad studia perficienda missus est Neapolim apud Patrum Gesuitarum Collegium. Vitam Deo consecrare cupiens, decimosexto aetatis anno votum privatum verginitatis emisit. Ab Archiepiscopo Salernitano in numerum candidatorum ad sacros ordines receptus, die 18 mensis Septembris anno 1904 presbyter ordinatus est. Theologiae doctor est graduatus et in Universitate Neapolitana bonarum litterarum lauream adeptus est. Unionis Apostolicae Cleri circulum dioecesanum Salerni una cum aliquibus sacerdotis fundavit. Primum quoque Circulum Catholicum Iuvenum aperuit et ad opus facientibus egenisque hominibus ministrandum se tradidit. Seminarii Salernitani spiritualis moderator nominatus est et Abbatiae nullius Sanctissimae Trinitatis Cavensis. Deinde parochi munere paroeciae Sancti Augustini Salerni functus est et primi mundani belli morbique Hispanici epidemiae annibus militum familiarumque auxilio eminuit.

    Octa et triginta annos natus, oboedientiae sensu et Summi Pontificis obsequio, Episcopus Troianus electus est. Consecratus est Romae, in ecclesia Sancti Caroli ad Catinarios, die 10 mensis Augusti anno 1919. In ministerio suo cleri laicorumque institutionem curavit. Denuo seminarium dioecesanum aperuit et una cum Combonianis Cordis Iesu institutum missionarium quoque Troiae fundavit. Fortitudinem atque temperantiam coram doctrinis temporis eius, quae catholicae fidei repugnabant, ostendit. Anno 1924 Sedes Apostolica et Episcopum Fodianum eum elegit, duas dioeceses in persona episcopi iungens. Ei nonnulli Troiae incolarum obstiterunt, ne episcopalis eorum civitatis sedes aboleretur metuentes. Causae omnes in Servum Dei collatae sunt, qui valde adflictus discessit. Pacis Ecclesiae gratia officium deponere non dubitabat, at Papa Pius XI fiduciam ei confirmavit et ut ministerium perrigeret eum adhortabatur. Simili agendi modo et aequo apostolico zelo dioecesis Fodianae curam gerit. Plurimae pastorales caritatisque actiones necnon ad cleri curam Institutum Saeculare Sanctae Militiae Iesu oriebantur.

    Servus Dei, qui iam a sacerdotali ordinatione eius caritate in Deum sanctitatem cupiebat, sanctificationi cleri singulariter consuluit. Sacramenta maximi putabat, ante omnia Reconciliationis Eucharistiaeque, gratiae instrumenta ad quae ferventer ferebat animas quas moderabatur. Tenere Virginem Mariam diligebat, cui totum sacerdotis episcopique ministerium suum commiserat.

    Corpore fatigatus, anno 1951 pastorale Ecclesiae Troianae regimen demisit ac, tres post annos, et Fodianae. Tunc titularis sedis Hadrianopolitana in Honoriade ei tributa est. Die 20 mensis Februarii anno 1954 summa pietate Deo animam suam reddidit. Populus, qui exequiis eius interfuit, de fama sanctitatis, quae iam viventem circundavit eum, testimonium praebuit.

    Hac ipsa fama et post mortem perdurante atque in decennia increbrescente, Causa beatificationis canonizationisque aperta est. A die 12 mensis Septembris anno 1992 ad diem 24 mensis Maii anno 2008 iuxta Curia ecclesiasticam Fodianam-Bovinensem Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 27 mensis Martii anno 2009 est approbata. Positione exarata ac die 3 mensis Decembris anno 2019 Consultorum Historicorum iudicio subiecta, consuetas secundum normas an Servus Dei virtutes christianas heroico in gradu excoluisset disceptatum est. Die 2 mensis Iunii anno 2020 Consultores Theologi votum adfirmativum protulerunt. Patres Cardinales et Episcopi, die 17 mensis Novembris anno 2020 Ordinaria in Sessione congregati, Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroum in modum exercuisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus per subscriptum Praefectum Summo Pontifici Francisco accurata relatione, Sanctitas Sua, vota huius Congregationis excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Fortunati Mariae Farina, Archiepiscopi titularis Hadrianopolitani in Honoriade, olim Episcopi Troiani et Fodiani, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 23 mensis Novembris a.D. 2020.