Causa in corso
Giacomo Masarnau Fernández
- Venerabile Servo di Dio -

Giacomo Masarnau Fernández

(1805 - 1882)

Venerabilità:

- 21 gennaio 2021

- Papa  Francesco

Fedele laico, la carità fu nella sua vita la colonna portante che traduceva la sua fede in concreto; essa era frutto dell’azione interiore dello Spirito Santo, al quale era generosamente aperto

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Conosceva i poveri e li chiamava per nome, aspetto questo che andava al di là della distribuzione delle anonime elemosine

 

    Il Venerabile Servo di Dio Giacomo Masarnau Fernández nacque a Madrid (Spagna) il 10 dicembre 1805, in una famiglia benestante e profondamente cristiana. Poiché il padre era funzionario di Corte, nei primi anni di vita, si trasferì insieme alla famiglia in varie città spagnole. Durante questo periodo, manifestando una precoce attitudine per la musica, fu avviato ad un’adeguata formazione in questo ambito. Nel 1814, tornò a vivere a Madrid, dove il padre ricoprì importanti incarichi nella Casa Reale. Proseguì la formazione nel collegio “D. María de Aragón”, retto dagli Agostiniani e, tra il 1820 e il 1822, intraprese gli studi di matematica nei Reales Estudios de San Isidro con l’intenzione di diventare ingegnere. In questo periodo, caratterizzato dall’esaltazione dei valori liberali che presto si diffusero in tutto il Paese, il padre perse il favore del Re, che gli tolse il titolo di Gentilhombre de la Real Casa e lo destituì dalle cariche.

    Cercando un diverso clima politico-sociale e volendo completare la formazione musicale, nel 1825, si recò a Parigi con il desiderio di portare a termine gli studi musicali. Iniziò, così, un periodo importante della sua vita, con numerosi soggiorni all’estero. Parigi e Londra furono le città di riferimento di questi anni. Egli condivise e si immerse totalmente nel clima culturale del Romanticismo. Per provvedere al suo mantenimento organizzò concerti aperti al pubblico. Il padre, venuto a conoscenza dello stile di vita che il figlio stava conducendo, iniziò con lui un’intensa corrispondenza per dissuaderlo dal frequentare l’ambiente frivolo di Parigi dove egli teneva i concerti, incoraggiandolo ad essere fedele ai suoi impegni di cristiano.

    Questo fu un periodo di grandi “successi” in campo professionale, artistico e affettivo, ma niente lo appagava. Per ciò che concerne l’aspetto spirituale, si limitava ad osservare solo formalmente gli obblighi religiosi.

    Tutto ciò lo condusse ad una crisi personale di insoddisfazione che terminò nel 1838, nella chiesa parigina di Nostra Signora di Loreto, dove fece la Confessione generale e ricevette la Comunione. Volendo vivere il rinnovato impegno religioso in modo attivo, nel 1839, entrò nelle Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli, fondate sei anni prima a Parigi dal Beato Federico Ozanam. Sin da subito manifestò un singolare affidamento alla Divina Provvidenza e un autentico amore per i poveri. Adeguò il suo stile di vita per attendere meglio ai nuovi obblighi, sia in ambito lavorativo sia come vincenziano. Si preoccupò soprattutto di dedicarsi ad una intensa vita spirituale: preghiera assidua, quotidiana partecipazione alla Santa Messa, abituale lettura della Bibbia e devozione alla Madre di Dio. La testimonianza della sua vita portò altre persone alla conversione o alla scelta di vita religiosa.

    Nel 1843, rientrò a Madrid, divenendo Vicedirettore e professore di Musica nel collegio fondato dal fratello. Umilmente e silenziosamente iniziò la missione di vincenziano negli ospedali, negli ospizi e in altri istituti sociali, dove visitava i ricoverati, li aiutava nelle varie necessità, dava lezioni gratuite di musica come mezzo di riabilitazione e promozione umana. Appoggiò anche la nascente opera a favore delle donne emarginate intrapresa da Santa Micaela del Santissimo Sacramento, Fondatrice delle Suore Adoratrici.

    Nel 1849, insieme a due professori del collegio, fondò la prima Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli spagnola. Si adoperò nella Società anche per dare una solida formazione ai suoi membri. In particolare trasmetteva loro che il fine ultimo dell’Istituzione era la santificazione dei partecipanti e la realizzazione delle opere di carità. Questo proficuo quadro di opere e di cammino spirituale si interruppe nel 1868 quando un decreto del Governo rivoluzionario soppresse la Società. Accettò questa decisione e, insieme a un gruppo di fedeli collaboratori, intensificò la sua attività di vincenziano in privato, recandosi a visitare circa cento famiglie bisognose ogni settimana. Tuttavia, alcune Conferenze continuarono a funzionare nella clandestinità.

    Con il ritorno dei Borboni sul trono di Spagna, la Società fu ristabilita legalmente e le furono restituiti i beni precedentemente confiscati. Si dedicò alla riorganizzazione della Società e, in sette anni, riuscì a far rinascere la pia Opera. Varie volte chiese di essere sostituito come Presidente, ma senza esito. Il 1° giugno 1882 convocò il Consiglio Superiore e presentò le sue dimissioni irrevocabili.

    All’inizio di dicembre, le sue condizioni si aggravarono ulteriormente. Morì a Madrid (Spagna) il 14 dicembre 1882.

    La fede appare la pianta su cui si innestano le altre virtù teologali e cardinali. La sua è chiaramente fede cristocentrica vissuta attraverso la pratica dei sacramenti e la meditazione della Parola di Dio, che egli raccomandava anche ai membri della Società. Ebbe un amore profondo per la Vergine Maria, San Giuseppe e San Vincenzo de’ Paoli; fu fedelissimo al Papa.

    La carità fu nella sua vita la colonna portante che traduceva la sua fede in concreto; essa era frutto dell’azione interiore dello Spirito Santo, al quale era generosamente aperto. La carità assunse in lui forme diverse ed efficaci: la visita agli ammalati e ai poveri che andava ad incontrare, l’ascolto per chi aveva bisogno di manifestare se stesso e le sue esigenze, la distribuzione di consigli e di averi. Conosceva i poveri e li chiamava per nome, aspetto questo che andava al di là della distribuzione delle anonime elemosine.

    Tra la fede e la carità, coltivò la virtù della speranza, che lo portava a confidare nella Provvidenza e nella misericordia di Dio e, al tempo stesso, gli dava coraggio, che poi infondeva agli altri.

    La fama di santità è rimasta viva sino ad oggi.

 

MADRID

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

GIACOMO MASARNAU FERNANDEZ

Fedele laico

(1805-1882)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Beato l'uomo che ha cura del debole: il Signore lo farà vivere beato sulla terra” (Sal 41,2.3).

    Così come il Beato Federico Ozanam aveva desiderato per la Società San Vincenzo de Paoli, il Servo di Dio Giacomo Masarnau Fernandez venne spinto dalla carità operosa a farsi santo.

    Il Servo di Dio nacque a Madrid il 10 dicembre 1805. Visse con la sua famiglia in diverse città spagnole e, allorché al padre vennero affidati importanti incarichi nella Casa Reale, tornò a Madrid. Fin dall’infanzia mostrò particolare attitudine alla musica e nell’adolescenza intraprese gli studi di matematica. Per completare la formazione musicale di trasferì a Parigi. Visse a Parigi e a Londra, e vi trovò grandi stimoli professionali, sociali e culturali. Praticava la fede cattolica, ma soltanto in maniera formale.

    Nel 1938 una crisi interiore lo portò a fare la Confessione generale e, ricevuta la Comunione, il suo impegno di fede cambiò radicalmente. Entrò nelle Conferenze di San Vincenzo de Paoli e si distinse subito per fiducia nella Provvidenza e amore autentico verso i poveri. Curava la vita spirituale: parte-cipava ogni giorno alla Messa, pregava assiduamente e leggeva la Sacra Scrittura.

    Tornò a Madrid per insegnare musica. Silenziosamente portò avanti il suo servizio di carità negli ospedali, negli ospizi e in altri istituti. Anche suonando e insegnando musica gratuitamente dava conforto a molti. Aiutò Santa Maria Micaela del Santissimo Sacramento Desmaisières nella fondazione della sua opera in favore delle donne emarginate. Nel 1849 fondò, insieme ad altri due insegnanti del collegio dove insegnava, la prima Conferenza di San Vincenzo de Paoli in Spagna. Curava personalmente la formazione dei membri. Scoppiata la rivoluzione, la Società venne soppressa e il Servo di Dio portò avanti segretamente la sua opera di carità, visitando ogni settimana circa 100 famiglie. Ristabilita la monarchia borbonica, il Servo di Dio si adoperò per la riorganizzazione della Società, di cui fu presidente fino al 1882.

    Il fervore di fede del Servo di Dio non solo animò costantemente la sua vita, ma suscitò in molti l’amore per Dio, tanto da favorire con il suo esempio anche numerose vocazioni alla vita consacrata. Amava profondamente l’Eucaristia, la Vergine Maria e i Santi, in particolare San Giuseppe e San Vincenzo de Paoli. Era obbediente alla Chiesa e al Papa. Soffrì molto, non solo per le vicende sociali e politiche della Spagna di quel tempo, ma anche perché l’apostolato della Società di San Vincenzo de Paoli fosse compreso ed accolto. Nelle avversità diede prova sicura di speranza e fortezza, ma anche di perseveranza nel bene e di prudenza. Con somma carità ascoltava i poveri e li conosceva per nome, e aiutava le loro famiglie. Annunciava così concretamente, con il suo zelo e la sua solerzia, la prossimità di Dio a quanti sono nella necessità.

    Affaticato dall’età e provato dalla “fatica della carità” (1Ts 1,3), presentò al Consiglio Superiore della Società le sue dimissioni irrevocabili. Le sue condizioni di salute peggiorarono, tanto che gli venne suggerito di prepararsi spiritualmente alla morte. Morì esercitando la carità fino alla fine. Era il 14 dicembre 1882. I molti che parteciparono alle esequie attestarono la fama di santità di cui già in vita era circondato.

    Perdurando ed accrescendosi tale fama, venne istruita la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio. Presso la Curia ecclesiastica di Madrid venne aperta il 5 giugno 1999 e chiusa il 14 dicembre 2000 l’Inchiesta diocesana, della cui validità giuridica questa Congregazione delle Cause dei Santi ha emanato il decreto l’8 novembre 2002. Si è quindi preparata la Positio, che è stata sottoposta al Congresso dei Consultori Storici il 30 ottobre 2007. Si è discusso poi, secondo le normali procedure, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il 7 novembre 2019 si è tenuto, con felice esito, il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. Il 19 gennaio 2021 i Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato eroicamente le virtù teologali, cardinali ed annesse.  

     Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Giacomo Masarnau Fernandez, Fedele Laico, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 21 gennaio 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                + Fabio Fabene

                                                                            Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                a Secretis

 

 

 

 

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MATRITENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

IACOBI MASARNAU FERNANDEZ

Christifidelis Laici

(1805-1882)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

 

    “Beatus, qui intellegit de egeno: Dominus beatum faciet eum in terra” (Ps 41,2.3).

    Servus Dei Iacobus Masarnau Fernandez, qualis eminens socius Societatis Sancti Vincentii a Paulo, caritate operosa ut sanctus fieret incitatus est. Beatus Fridericus Ozanam, Societatem instituens, pro sociis eius hoc ipsum quidem cupiverat.

    Servus Dei Matriti die 10 mensis Decembris anno 1805 ortus est. Una cum familia sua in plurimis Hispanicis oppidis habitavit dein, cum pater eius praecipua in Regis Domo officia sumeret, Matritum rediit. Iam a pueritia se musicae aptum esse ostendit et adulescentiae tempore mathematicae studia inchoavit. Ad musicam institutionem complendam Lutetiam petivit. Lutetiae Londinique vixit, ubi professionis, societatis culturaeque stimulos invenit. Fidem catholicam exercebat, at dicis causa tantum.

    Anno 1938 quoddam acre animi discrimen ad Confessionem Generalem adduxit eum, cuius fidei studium, Communione suscepta, funditus mutavit. Conferentias Sancti Vincentii a Paulo ingressus est et fiducia in Providentia veracique caritate erga pauperes statim eminuit. Spiritualem vitam curavit, videlicet cotidie Missae intererat, assidue precabatur Sacramque Scripturam legebat.

    Matritum rediit ad musicam docendam. Suum caritatis ministerium tacite in valetudinariis, hospitiis aliisque institutis perrexit. Personans quoque musicamve gratuito docens, solacium multis afferebat. Sanctam Mariam Michaëlam a Sanctissimo Sacramento Desmaisières ad operam pro exclusis mulieribus fundandam auxilio laboris adiuvit. Anno 1849, una cum duobus in eius eodem collegio docentibus, primam Hispanicam Conferentiam Sancti Vincentii a Paulo instituit. Ipse sociorum formationem curabat. Rei publicae commutatione exarsa, Societas diducta est at Servus Dei clam caritatis opere non desiit et circiter centum familias singulis hebdomadis visitabat. Regno Burbonio restaurato, Servus Dei operam dedit ut Societas denuo ordinaretur, cuius praesidis munere ad annum 1882 functus est. 

    Servi Dei fidei fervor non tantum vitam eius continenter animavit, sed et multorum caritatem in Deum excitavit, tam ut exemplo suo et plurimas ad vitam consecratam vocationes foveret. Eucharistiam, Virginem Mariam, Sanctos, Sanctum Ioseph Sanctumque Vincentium a Paulo in primis, diligebat. Ecclesiae Summoque Pontifici oboedientiam praestabat. Non modo societatis reique publicae Hispanicae illius temporis vicibus, sed ut Societatis Sancti Vincentii a Paulo apostolatus bene videretur ac reciperetur quoque, valde laboravit. Adversas inter res spem suam et fortitudinem, necnon perseverantiam in bono prudentiamque suam testificatus est. Summa caritate pauperes auscultabat eorumque unumquemque nomine noscebat, et familias eorum adiuvabat. Sic re, zelo suo ac sedulitate, Deum indigentibus adesse nuntiabat.

    Aetate defessus atque “labore caritatis” (1Thess 1,3) fatigatus, Superiori Consilio se Societatis regimen abdicare certo renuntiavit. Valetudo eius in peius mutavit, tam ut mori se apparare suaderetur. Caritatem usque ad finem exercens, obiit. Dies fuit 14 mensis Decembris anno 1882. Multitudo, quae exequiis eius interfuit, sanctitatis famam, qua in vita iam circundatus erat, patefecit.

    Hac perdurante increbrescenteque fama, Servi Dei Causa beatificationis et canonizationis est instructa. Iuxta Curiam ecclesiasticam Matritensem die 5 mensis Iunii anno 1999 Inquisitio Diocesana inchoata est, quae die 14 mensis Decembris anno 2000 est clausa, cuiusque de iuridica validitatem haec Congregatio de Causis Sanctorum die 8 mensis Novembris anno 2002 decretum edidit. Exarata est inde Positio, quae die 30 mensis Octobris anno 2007 Consultorum Historicorum iudicio est subiecta. Inde, consuetas secundum normas, an Servus Dei virtutes christianas heroico in gradu excoluisset disceptatum est. Die 7 mensis Novembris anno 2019 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus, fausto cum exitu, habitus est. Die 19 mensis Ianuarii anno 2021 Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione congregati, Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heorum in modum exercuisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Iacobi Masarnau Fernandez, Christifidelis Laici, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 21 mensis Ianuarii a.D. 2021.