Causa in corso
Giovanni Battista Pinardi
- Venerabile Servo di Dio -

Giovanni Battista Pinardi

(1880 - 1962)

Venerabilità:

- 13 maggio 2019

- Papa  Francesco

Vescovo titolare di Eudossiade e Vescovo Ausiliare di Torino, tutto in lui si radicava in una profonda e convinta vita interiore, intessuta di umiltà, nascondimento, amore alla croce, sofferenza apostolica vissuta come partecipazione ai dolori di Cristo, amore per il Dio Trinità, assidua preghiera, intensa pietà eucaristica e mariana

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
«Tu sai quanto ero lontano dal pensiero di essere fatto vescovo, ma ora ti posso dire che la croce di vescovo pesa, pesa moltissimo!»

 

    Il Servo di Dio Giovanni Battista Pinardi nacque il 15 agosto 1880 a Castagnole Piemonte (Torino, Italia). Al termine delle scuole elementari, entrò in Seminario e fu ordinato sacerdote il 28 giugno 1903.

    Per sette anni fu viceparroco a Carignano, dedicandosi all’oratorio, ai malati e al coro della parrocchia. Nel 1912 venne nominato parroco della chiesa di “San Secondo” di Torino, dove fu di grande aiuto per risolvere i problemi singoli dei suoi fedeli.

    Nel 1916, fu nominato Vescovo Ausiliare di Torino e venne consacrato il 5 marzo dello stesso anno nella sua chiesa parrocchiale, di cui continuò ad essere parroco. Inoltre svolse vari uffici in Diocesi: Presidente della Società della Buona Stampa, Presidente della Società per l’Assistenza al Clero bisognoso e del Comitato per l’emigrazione, Assistente dell’Azione Cattolica. Nel 1924, il nuovo Arcivescovo di Torino, il Cardinale Giuseppe Gamba lo nominò Pro-Vicario Generale. In questo periodo, il Servo di Dio fondò il quotidiano “Il Corriere”. Morto il Cardinale Gamba, nel 1929, fu confermato nel suo ufficio anche dal successore, Cardinale Maurilio Fossati.

    Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Servo di Dio si prodigò a soccorrere chi era in difficoltà, predicò contro l’odio e andò per le strade a comporre e benedire le salme degli uccisi.

    Ritornata la pace, il Servo di Dio seguì i giovani dell’Azione Cattolica, guidandoli nelle loro scelte di entrare in Seminario o di essere testimoni di Cristo nelle famiglie, nel lavoro e nella società.

    Pur muovendosi a fatica, continuò ad essere il pastore buono della sua parrocchia e collaboratore prezioso dell’Arcivescovo fino alla fine.

    Morì il 2 agosto 1962 a Torino (Italia).

    Il Servo di Dio visse in un periodo storico complesso, attraversato dalle due Guerre Mondiali e dai conflitti socio-politici che ne seguirono. Affrontò le prove con fede, fortezza e carità. La fonte del suo cammino di perfezione fu la sua spiritualità, centrata nell’amore all’Eucaristia. Instaurò rapporti di comunione sia con i confratelli sacerdoti, sia con i fedeli. Si rese protagonista della “rivoluzione sociale cristiana” ispirata alla Rerum Novarum di Leone XIII, guardando con intelligenza alle sfide del tempo.

    Come pastore ebbe uno stile di saggia bontà. Il suo tratto caratteristico fu quello di un uomo di pace, cercando di instaurare uno spirito di comunione negli ambienti in cui operò.

 

TAURINENSIS

 

Beatificationis et Canonizationis

Servi Dei

IOANNIS BAPTISTAE PINARDI

Episcopi titularis Eudoxiadensis

Episcopi Auxiliarii Taurinensis

(1880-1962)

______________

 

Decreto sulle Virtù

 

    «Tu sai quanto ero lontano dal pensiero di essere fatto vescovo, ma ora ti posso dire che la croce di vescovo pesa, pesa moltissimo!».

 

    Queste parole, scritte ad un amico sacerdote in occasione della nomina a Vescovo ausiliare di Torino, mettono in luce la profonda consapevolezza del Servo di Dio Giovanni Battista Pinardi di voler condividere pienamente la carità del Buon pastore e di offrire la propria vita per il gregge affidatogli da Cristo.

    Il Servo di Dio nacque il 15 agosto 1880 a Castagnole Piemonte da Sebastiano e Maria Margherita Pinardi, che ebbero sei figli. Fu battezzato nella chiesa parrocchiale il giorno dopo. Educato secondo i principi cristiani, iniziò fin da piccolo a frequentare la parrocchia e, divenuto chierichetto, ogni mattina serviva la Santa Messa. Percepiti durante l’infanzia i segni della vocazione al sacerdozio, venne accolto nel Seminario Arcivescovile di Chieri. Al termine del corso formativo, il 28 giugno 1903 fu ordinato presbitero nella chiesa dell’Immacolata Concezione, la stessa nella quale erano stati consacrati san Giuseppe Cafasso, san Giovanni Bosco, i beati Federico Albert e Giovanni Maria Boccardo, i venerabili Pio Brunone Lanteri e Luigi Balbiano. Infine completò gli studi di teologia presso il Convitto Ecclesiastico di Torino, sotto la guida del canonico Giuseppe Allamano e di don Luigi Boccardo, oggi Beati.

    Il suo primo incarico pastorale fu quello di viceparroco a Carignano, dove, alla scuola di don Bosco, si dedicò all’oratorio dei ragazzi, ai malati, alla cura della liturgia. Quindi, nel 1912, fece il suo ingresso nella parrocchia di San Secondo a Torino. Lì profuse con generosità i tesori del suo animo pastorale, adattandoli alle esigenze di un mondo in repentina evoluzione: il suo ministero si distinse per uno stile fervoroso e perseverante.

    In quel periodo Monsignor Pinardi fondò il “Segretariato diocesano per la buona stampa”, che nel 1924 diventerà “Società della Buona Stampa”, un organismo inteso a sostenere e incrementare la stampa cattolica. Il Servo di Dio, tra l’altro, fu un grande artefice della diffusione della stampa e, grazie a lui, venne aperta anche una libreria cattolica. Nel 1917, inoltre, venne nominato Presidente della Società della Buona Stampa. Nel 1919 diventò Presidente della Società per l’Assistenza al Clero bisognoso e, nel 1920, del Comitato per l’emigrazione. Soprattutto, fu Direttore dell’Azione Cattolica in tutte le sue molteplici espressioni.  

    Nel frattempo era scoppiata la prima guerra mondiale. Per i soldati e i numerosi profughi della guerra, egli si prodigò fino all’inverosimile, così come protesse e aiutò particolari gruppi di lavoratori, come gli spazzacamini, soccorrendo anche i poveri del borgo per i quali assicurò una mensa quotidiana.

    Nel 1916 il Sommo Pontefice Benedetto XV lo nominò vescovo titolare di Eudossiade e ausiliare dell’Arcivescovo di Torino. Il 5 marzo avvenne la sua ordinazione episcopale nella chiesa di San Secondo, la sua amata parrocchia. Per i suoi fedeli, infatti, rimase sempre “il curato di San Secondo”, perché mantenne il compito di parroco pur ricoprendo svariati incarichi nella diocesi.

    Ma, con l’avvento del fascismo, i tempi per lui si erano resi piuttosto difficili, a causa della sua posizione avversa ai soprusi del regime. Il quotidiano cattolico Il Corriere, che aveva contribuito a fondare, venne soppresso nel 1926. Il vescovo ausiliare prendeva le difese delle istituzioni cattoliche, dei circoli giovanili e dell’Azione Cattolica in particolare. Nel 1931, quando i circoli cattolici vennero sciolti, monsignor Pinardi si ribellò: i circoli vennero ricostituiti, ma in un clima tutt’altro che facile. Inoltre, a causa della frequentazione da parte del Servo di Dio di alcune personalità invise al regime fascista, tra i quali si evidenzia Don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare Italiano, i suoi rapporti con le autorità divennero problematici. La sua opposizione ai principi e alla prassi del regime derivava non da ideologie politiche, ma da ragioni morali.

    Allo scoppio della seconda guerra mondiale, l’impegno del Servo di Dio andò moltiplicandosi nel tentativo di alleviare le sofferenze della popolazione. In modo particolare il 20 novembre 1942, un pesante bombardamento sulla città recò gravissimi danni nel quartiere San Secondo, al quale il Servo di Dio era rimasto molto legato, provocando la morte di centocinquantasette persone. In quel difficile momento Mons. Pinardi fu in prima linea a soccorrere chi soffriva e si mostrò zelante tessitore di pace e di perdono, avvicinando anche esponenti della lotta partigiana, pregando per gli uccisi e la conversione degli uccisori.

    Impegno apostolico, carità pastorale, formazione e attività culturale, missione e predicazione, catechesi, stampa, difesa della fede, attenzione alle problematiche sociali, particolare considerazione per le classi meno abbienti: queste le caratteristiche più salienti della personalità del Servo Dio. E tutto, in lui, si radicava in una profonda e convinta vita interiore, intessuta di umiltà, nascondimento, amore alla croce, sofferenza apostolica vissuta come partecipazione ai dolori di Cristo, amore per il Dio Trinità, assidua preghiera, intensa pietà eucaristica e mariana. Sono queste alcune delle linee che definiscono la spiritualità del Servo di Dio e lo fecero rifulgere in vita, rendendolo un sacerdote limpido ed esemplare.

    Ritornata la pace, si cominciò la ricostruzione di Torino e dell’Italia. Nel 1960 Mons. Pinardi partecipò al pellegrinaggio aziendale della FIAT a Lourdes: fu quasi un’offerta della sua vita alla Madonna. Aveva ormai ottanta anni e, seppure si muovesse a fatica, continuò a vivere con operosa diligenza e disponibilità. La ricerca della santità e l’adesione alla sofferenza si intensificarono in questa tappa della sua vita.

    Il 2 agosto 1962 il Servo di Dio si addormentò piamente nel Signore. Dal 1964 le sue spoglie mortali riposano presso l’altare del Sacro Cuore nella “sua” chiesa di San Secondo.

    In virtù della fama di santità, dal 30 gennaio 1999 al 15 dicembre 2003 presso la Curia ecclesiastica di Torino fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con decreto del 27 febbraio 2004. Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, il 26 settembre 2017 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 16 aprile 2019, presieduta da me, Card. Angelo Becciu, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

     Presentata, quindi, un’attenta relazione di tutte queste fasi al Sommo Pontefice Francesco da parte del sottoscritto Cardinale Prefetto, il Beatissimo Padre, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, nel presente giorno ha dichiarato: Constano le virtù teologali della Fede, Speranza e Carità sia verso Dio sia verso il prossimo, nonché le cardinali della Prudenza, Giustizia, Temperanza e Fortezza e di quelle annesse, in grado eroico, del Servo di Dio Giovanni  Battista Pinardi, Vescovo titolare di Eudossia, Vescovo Ausiliare di Torino, nel caso e per il fine di cui si tratta.

 

     Il Beatissimo Padre ha dato incarico di rendere pubblico questo decreto e di trascriverlo negli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    

     Roma, il giorno 13 del mese di maggio dell’anno del Signore2019.

  

ANGELO Card. BECCIU

Prefetto

 

                                                    + MARCELLO BARTOLUCCI

                                                    Arcivescovo titolare di Bevagna

                                                    Segretario