Causa in corso
Giovanni Emanuele Martín del Campo
- Venerabile Servo di Dio -

Giovanni Emanuele Martín del Campo

(1917 - 1996)

Venerabilità:

- 30 settembre 2015

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano; visse durante i difficili anni della politica anticlericale del Messico. Deciso a consacrarsi al Signore, entrò nel Seminario clandestino, realizzando il desiderio di diventare sacerdote. Per il suo zelo pastorale fu paragonato al Santo Curato d’Ars. Per la sua umiltà e dedizione all’amministrazione del Sacramento della Riconciliazione, molte persone, compresi sacerdoti, ricorrevano a lui anche per la direzione spirituale

  • Biografia
Fu un sacerdote zelante, un apostolo infaticabile, che consumò la sua vita nell’appassionato servizio di Dio e del prossimo

 

Il Venerabile Servo di Dio Giovanni Emanuele Martín del Campo nacque a Lagos de Moreno (Messico) il 14 dicembre 1917, in una famiglia umile e profondamente cristiana. La madre trasmise ai figli la sua fede semplice e robusta. Nel 1929, la famiglia si trasferì a Città del Messico, dove la madre iscrisse i figli al collegio dei Giuseppini. Non riuscendo ad adattarsi alla vita del Seminario minore e avendo nostalgia della famiglia, il Servo di Dio tornò a casa.

Avvertendo la vocazione al sacerdozio, nel 1931, entrò nel Seminario di Veracruz che funzionava a Tacuba in modo clandestino a motivo delle leggi anticlericali promulgate dopo la Rivoluzione messicana. Terminato l’iter degli studi, il 21 dicembre 1940 fu ordinato sacerdote. Il suo ministero pastorale si svolse sia nel Seminario di Veracruz come cappellano, professore e direttore spirituale sia in varie chiese parrocchiali e rettorie di Jalapa. Ovunque si distinse come sacerdote impegnato e zelante, pieno di carità con i poveri e i malati, dedito alla pastorale delle confessioni e alla direzione spirituale, sia di laici sia di sacerdoti e consacrati. Dal 1970 fu anche canonico penitenziere della cattedrale di Jalapa. Nel 1985 rinunciò all’ufficio di canonico per non essere coinvolto in una denuncia sleale del Capitolo contro il Vescovo, ma mantenne l’ufficio di penitenziere della cattedrale. Nel 1987 fu designato come esorcista della diocesi e tenne quest’incarico fino al 1995.

A favore dei malati di cancro fondò l’Ayúdame hermano, tengo cancer (AHTECA), e di opere a sfondo educativo come il Colegio México per l’educazione ai valori umani e cristiani, soprattutto dei bambini di famiglie povere.

Nel 1993 gli fu diagnosticato un cancro alla prostata in fase avanzata con metastasi diffuse. Soffrì molto, ma visse la malattia e le terapie come una offerta al Signore e come una opportunità per condividere la sofferenza di tanti malati e delle loro famiglie.

Morì a Jalapa (Messico) il 13 agosto 1996, accompagnato spiritualmente dal fratello Fernando, sacerdote religioso giuseppino, che gli amministrò l’Unzione degli Infermi.

 

INCHIESTA DIOCESANA

L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Jalapa (Messico), dal 5 febbraio 2009 al 23 aprile 2010, in cinquantaquattro Sessioni, con l’escussione di quarantasei testi, di cui tre ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 7 luglio 2011.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 25 novembre 2014. I Consultori sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio visse durante i difficili anni della politica anticlericale del Messico. Deciso a consacrarsi al Signore, entrò nel Seminario clandestino, realizzando il desiderio di diventare sacerdote. Per il suo zelo pastorale fu paragonato al Santo Curato d’Ars. Per la sua umiltà e dedizione all’amministrazione del Sacramento della Riconciliazione, molte persone, compresi sacerdoti, ricorrevano a lui anche per la direzione spirituale.

Avendo una spiccata capacità di risolvere i conflitti, gli vennero affidati dal Vescovo locale delicati compiti che lo impegnarono in tentativi di riconciliazione nei contrasti che in quel periodo storico attraversavano il Messico. Egli si preoccupò, altresì, di far rispettare i diritti della Chiesa. Fu artefice di carità pastorale fattiva, volta al dialogo e all’incontro. Promosse una fondazione per la cura dei malati di cancro, consentendone l’accesso anche ai più poveri, nonché opere per l’educazione ai valori umani e cristiani dei bambini bisognosi.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 22 settembre 2015. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver riassunto la storia della Causa, si soffermò sulla figura del Venerabile Servo di Dio, sottolineando la sua fede semplice e robusta. Era un uomo di orazione: trascorreva lunghi periodi di tempo davanti al tabernacolo, in intimità con Dio, celebrava i Sacramenti, e in particolar modo l’Eucaristia, con grande devozione e amava la meditazione della Parola di Dio. Riuscì a superare i momenti più difficili della persecuzione contro la Chiesa e delle fatiche pastorali affidandosi al Signore. Uno dei suoi temi preferiti era il parlare della misericordia del Signore, che inculcava a tutti, specialmente nella confessione. La sua preoccupazione principale era rivolta agli infermi, mostrando grande attenzione e tenerezza per quanti erano portatori di dolori fisici o spirituali. Frutto della sua carità pastorale fu la fondazione di un Ospedale per malati di cancro, con annessa assistenza alle famiglie e il Collegio Messicano, scuola di formazione per i poveri. Fu un sacerdote zelante, un apostolo infaticabile, che consumò la sua vita nell’appassionato servizio di Dio e del prossimo.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.