Causa in corso
Giovanni Jacono
- Venerabile Servo di Dio -

Giovanni Jacono

(1883 - 1957)

Venerabilità:

- 07 novembre 2018

- Papa  Francesco

Arcivescovo titolare di Mocisso, già Vescovo di Caltanissetta, San Giovanni XXIII, avendo ricevuto in dono una sua biografia disse: “Ci manca una cosa molto importante. Ci manca che il Papa, quando era Giuseppe Roncalli, guardava il suo compagno Giovanni e diceva: Signore, fammi diventare buono come Giovanni Jacono”

  • Biografia
Il suo confessionale era sempre affollato e molti tra i sacerdoti andavano da lui per la direzione spirituale e la confessione

 

    Il Venerabile Servo di Dio Giovanni Jacono nacque a Ragusa (Italia) il 14 marzo 1873 in una famiglia povera e ricca di fede. Sentendo la vocazione al sacerdozio, si presentò al Rettore del Seminario di Siracusa, il quale preso atto della sua condizione di povertà, non lo accolse. Iscrittosi alla scuola e completati gli studi con grandi sacrifici, poiché contemporaneamente lavorava come manovale, si rivolse all'Arcivescovo di Catania, il Card. Giuseppe Francica Nava, affinché lo ricevesse nel suo Seminario. Il Cardinale lo accolse, a patto di fare anche il portinaio notturno.

    Terminati gli studi, fu ordinato sacerdote il 21 settembre 1902 a San Giovanni La Punta (Catania). Successivamente, fu inviato a completare gli studi a Roma. All’Apollinare, dove ebbe come compagno di Seminario Angelo Giuseppe Roncalli, si distinse per la pietà, la bontà, l'umiltà, la carità. Dopo il periodo romano, tornò a Catania e fu nominato Canonico penitenziere della Cattedrale, padre spirituale e, successivamente, Rettore del Seminario. Il suo confessionale era sempre affollato e molti tra i sacerdoti andavano da lui per la direzione spirituale e la confessione.

    Nel 1918 Papa Benedetto XV lo nominò Vescovo di Molfetta-Giovinazzo–Terlizzi e ricevette l’ordinazione episcopale l’8 settembre 1918 a Catania dal Cardinale Francica Nava, in una Cattedrale quasi deserta a causa dell’epidemia detta “spagnola”. A Molfetta rimase tre anni dove fu apostolo di carità tra i poveri, guida per i sacerdoti nei tempi difficili e tristi per le conseguenze della guerra, della fame e della mancanza di lavoro, a causa della quale tanta parte della popolazione emigrò. Nel 1921 venne trasferito alla Diocesi di Caltanissetta, dove si distinse per umiltà, povertà e accoglienza di tutti i fedeli, a qualunque ceto appartenessero. Nel 1953 Papa Pio XII gli mise accanto come Vescovo coadiutore della Diocesi Mons. Francesco Monaco.

    Il 21 agosto 1956, lo stesso Pontefice, accolta la rinuncia del Venerabile Servo di Dio, lo nominò Arcivescovo titolare di Mocisso. Lasciata la Diocesi di Caltanissetta, si ritirò nella sua città natale, ove condusse una vita semplice, recandosi quotidianamente in chiesa per la celebrazione della Santa Messa e l'adorazione eucaristica.

    Morì a Ragusa (Italia) il 25 maggio 1957.

    Il Venersabile Servo di Dio ebbe particolarmente a cuore la formazione permanente del clero e del laicato. Svolse la sua missione in un periodo storico complesso che vide l’ascesa del fascismo, il secondo conflitto mondiale e la diffusione del comunismo. La sua principale preoccupazione fu quella di custodire la dignità del prete contro qualsiasi legame di tipo politico ed economico. La sua intensa attività pastorale fu sostenuta dalla preghiera, in particolare dall’Eucarestia. L’amore per la Chiesa fu un altro aspetto qualificante il suo vissuto di pastore buono ed umile, obbediente al Pontefice. Fu un ministro di Dio sapiente e lungimirante.

    San Giovanni XXIII, avendo ricevuto in dono una biografia del Venerabile Servo di Dio, disse: “Ci manca una cosa molto importante. Ci manca che il Papa, quando era Giuseppe Roncalli, guardava il suo compagno Giovanni e diceva: Signore, fammi diventare buono come Giovanni Jacono”. L’amore per Dio, per la Chiesa e per ogni persona fu la triplice prospettiva entro cui si svolsero il suo cammino spirituale, il ministero pastorale e l’intera esistenza di carità. Da coloro che lo conobbero fu sempre ricordato come il Vescovo della carità.