Causa in corso
Ignazio di San Paolo (al secolo: Giorgio Spencer)
- Venerabile Servo di Dio -

Ignazio di San Paolo (al secolo: Giorgio Spencer)

(1799 - 1864)

Venerabilità:

- 20 febbraio 2021

- Papa  Francesco

Sacerdote professo della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, la difesa e la propagazione della fede furono senza dubbio tratti caratteristici della sua vita nel ministero pastorale tra gli operai, i poveri, nelle Missioni popolari, nell’attività in favore dell’unità dei cristiani e nei suoi scritti

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Vedeva nell'attività per l’unità dei cristiani, un servizio al bene della Chiesa e delle anime, per la maggior Gloria di Dio

 

    Il Venerabile Servo di Dio Ignazio di San Paolo (al secolo: Giorgio Spencer) nacque a Londra (Inghilterra) il 21 dicembre 1799, in una famiglia dell’alta nobiltà inglese, di fede anglicana.

    Studiò ad Althorp, Eton e, successivamente, presso l’Università di Cambridge, facendo anche parte della massoneria. Dal settembre del 1819 viaggiò con i suoi genitori attraverso la Francia, la Svizzera e l’Italia. Tornato a Londra il 15 settembre 1820, diventò presbitero della Chiesa anglicana il 13 giugno 1824.

    Proteso verso la ricerca della verità, lesse opere di autori cristiani, tra i quali San Giovanni Crisostomo e Sant’Agostino, e volle confrontarsi con alcuni sacerdoti cattolici fino a giungere alla conversione al cattolicesimo, avvenuta il 30 gennaio 1830. Un mese dopo, si recò a Roma, per intraprendere gli studi di teologia cattolica, ove conobbe il Beato Domenico Barberi, sacerdote passionista. Il 26 maggio 1832, venne ordinato sacerdote cattolico a Roma.

    Tornato in Inghilterra, iniziò a lavorare nella diocesi di Birmingham. Oltre al ministero sacerdotale nelle parrocchie, esercitò il suo apostolato a favore dei poveri, degli emarginati e degli operai cattolici irlandesi, proseguendo il suo impegno per la promozione dell’unità dei cristiani. Fondò, inoltre, numerose chiese e luoghi di culto, diede vita ad associazioni di preghiera, predicò missioni e contribuì al ristabilimento del culto cattolico. Dal 1839 fu anche docente presso l’Oscott College, vicino Birmingham. Durante questo periodo strinse buone relazioni con il “Movimento di Oxford” ed in particolare con San John Henry Newman.

    Nel 1846, dopo l’arrivo del Beato Domenico Barberi in Inghilterra, avvertì la sua vocazione alla vita religiosa passionista. Il 21 dicembre 1846, giorno del suo quarantasettesimo compleanno, entrò nella casa di noviziato di Aston Hall, assumendo il nome di padre Ignazio di San Paolo, in onore di Sant’Ignazio di Loyola e di San Paolo della Croce. Il 6 gennaio 1848 fece la professione religiosa e subito iniziò la sua missione di predicatore e di missionario in Inghilterra, Irlanda e anche in gran parte dell’Europa. Continuò la sua azione caritatevole a favore dei poveri e degli emarginati. Si adoperò anche per l’unità dei cristiani e la conversione al cattolicesimo, adoperando a questo scopo soprattutto la recita quotidiana delle tre Ave Maria e dell’invocazione a Maria Ausiliatrice. Nel settembre 1851 si recò a Roma, dove ebbe la possibilità di incontrare in udienza privata Papa Pio IX, dal quale ottenne l’indulgenza per chi prega le tre Ave Maria per la conversione dell’Inghilterra e l’unità della Chiesa. Dedicò gli ultimi anni della vita alle “piccole missioni”, andando di parrocchia in parrocchia, per tre giorni d’intenso rinnovamento spirituale.

    Morì il 1° ottobre 1864 a Carstairs (Scozia) dopo aver tenuto una missione.

    Il Venerabile Servo di Dio esercitò in grado eroico la virtù della fede, dimostrando dopo la conversione uno zelo straordinario nell’evangelizzazione. La difesa e la propagazione della fede furono senza dubbio tratti caratteristici della sua vita nel ministero pastorale tra gli operai, i poveri, nelle Missioni popolari, nell’attività in favore dell’unità dei cristiani e nei suoi scritti. Fu un sacerdote e un religioso di intensa preghiera, alla ricerca continua della santificazione personale e della santificazione altrui, desideroso di intimità con il Signore, devoto dell’Eucarestia e della Madonna. La sua spiritualità fu caratterizzata particolarmente dalla devozione della Passione del Signore, secondo il carisma della sua Congregazione religiosa. Dopo la conversione al cattolicesimo, fu esemplarmente fedele alla Chiesa, al Papa, ai Vescovi, ai Superiori, al Magistero, aderendo sinceramente a tutte le verità della fede.

    La sua fede eroica fu sostenuta da un’eccellente speranza teologale. L’esercizio di tale virtù gli permise di superare i momenti di tristezza e di affidarsi con fiducia al Signore, per proseguire con entusiasmo nell’opera dell’evangelizzazione. Dimostrò speranza non comune fino alla fine della vita, affrontando le malattie con serenità d’animo, abbandonato nelle mani del Signore. Praticò in grado eroico la virtù della carità, verso Dio e verso il prossimo. L’amore di Dio si manifestava straordinariamente intenso nella celebrazione del Sacrificio Eucaristico. Nelle sue Lettere, egli richiama spesso al primato della carità verso Dio. Dimostrò una carità straordinaria verso il prossimo, in ogni periodo della sua vita: fu vicino alle fasce sociali più deboli, tra i lavoratori irlandesi e inglesi afflitti dalla miseria e dalle carestie, tra la povera gente nelle numerose missioni popolari che organizzava sottoponendosi a notevoli fatiche. Fu caritatevole verso i peccatori, pregando continuamente per loro e praticò costantemente le opere di misericordia spirituale, consigliando, insegnando, ammonendo, consolando, sopportando, perdonando. Anche l’intensa attività per l’unità dei cristiani era animata da una grande carità verso il prossimo: egli vedeva in questa missione un servizio al bene della Chiesa e delle anime, per la maggior Gloria di Dio.

 

LIVERPOOL e MOTHERWELL

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

IGNAZIO DI SAN PAOLO

(al secolo: Giorgio Spencer)

Sacerdote Professo della Congregazione della Passione di Gesù

(1799-1864)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

    “Tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21).

    Il Servo di Dio Ignazio di San Paolo (al secolo: Giorgio Spencer), convertitosi al cattolicesimo, compì una feconda opera di predicazione ed esortò i fratelli anglicani a tendere all’unità della fede mediante un cammino di approfondimento e conversione personale.

    Il Servo di Dio nacque nell’Old Admiralty di Londra il 21 dicembre 1799, da una famiglia dell’alta nobiltà inglese. Fu battezzato nella Chiesa anglicana e venne avviato agli ordini ecclesiastici. Portò a termine gli studi presso l’Università di Cambridge, poi fu ordinato sacerdote. Non considerò mai il ministero come “cursus honorum”, ma fu piuttosto pastore solerte, visse devotamente, visitava i poveri e i malati, dedicava tempo alla lettura dei Padri. Fu questa a suscitargli molte domande sul proprio credo. Incontrò un giovane convertito al cattolicesimo, parlò lungamente con lui e con lui ebbe anche una solenne disputa, finché non decise di diventare anch’egli cattolico.

    Per lo studio della teologia cattolica venne a Roma, dove fu ordinato sacerdote nella chiesa di San Gregorio Magno al Celio il 26 maggio 1832. Tornato in Inghilterra, per circa quindici anni il Servo di Dio esercitò il ministero nella diocesi di Birmingham. Insegnò anche presso l’Oscott College, non lontano da Birmingham.

    Attraverso l’amicizia e la frequentazione del Beato Domenico Barberi, il Servo di Dio comprese di essere chiamato alla vita religiosa nella Congregazione della Passione di Gesù Cristo. Assunse il nome di Ignazio di San Paolo e professò i voti. Diede inizio ad un faticoso lavoro apostolico e missionario, compiendo molti viaggi e predicando missioni al popolo. Sua fu l’invenzione delle “piccole missioni”, di appena 3 giorni, che tenne in numero elevatissimo in Inghilterra, Irlanda e Scozia. Promosse anche la costruzione di chiese e centri pastorali.

    Il Servo di Dio, durante tutta la sua vita, credette fermamente in Dio e in ogni tempo cercò di compiere la sua volontà. Amava la preghiera ed, anche secondo il proprio carisma religioso, celebrava con partecipazione il Sacrificio della Messa. Quando teneva le missioni, trascorreva molte ore accogliendo i penitenti nel confessionale e promoveva personalmente iniziative di assistenza ai bisognosi. Con speranza e letizia, invitava tutti a ringraziare Dio dei benefici ricevuti. Il suo grande zelo parla della sua fedeltà e perseveranza, nonché della sua fervente carità. Sapeva compiere scelte, illuminato dalla prudenza e dalla temperanza. Non fece mai nulla per il proprio interesse, ma piuttosto per il bene degli altri.

    La morte lo colse in Scozia, a Carstairs, mentre era in viaggio per una “piccola missione” a Leith. Numerose testimonianze presso le comunità cattoliche del Regno Unito e Irlanda attestano la sua fama di santità e segni.

    In virtù di questa fama, si aprì la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio. Presso la Curia ecclesiastica di Liverpool si è celebrata dal 1992 al 2007 l’Inchiesta diocesana, di cui questa Congregazione delle Cause dei Santi emise il decreto sulla validità giuridica il 5 novembre 2010. È stata quindi realizzata la Positio, sottoposta ai Consultori Storici il 5 aprile 2016. Secondo le consuetudini si è poi discusso se il Servo di Dio abbia esercitato eroicamente le virtù cristiane. Il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi il 16 gennaio 2020 ebbe esito favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi, radunati nella Sessione Ordinaria del 9 febbraio 2021, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Ignazio di San Paolo (al secolo: Giorgio Spencer), Sacerdote Professo della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 20 febbraio 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                        + Fabio Fabene

                                                                        Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                        Segretario

 

 

 

 

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LIVEROPOLITANA seu MATRISFONTIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

IGNATII A SANCTO PAULO

(in saeculo: Georgii Spencer)

Sacerdotis Professi Congregationis Passionis Iesu Christi

(1799-1864)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    “Omnes unum sint, sicut tu, Pater, in me et ego in te, ut et ipsi in nobis unum sint; ut mundus credat quia tu me misisti” (Io 17,21).

    Servus Dei Ignatius a Sancto Paulo (in saeculo: Georgius Spencer), ad catholicam fidem conversus, fructuosum praedicationis opus perfecit atque Anglicanos fratres hortatus est ut per scrutationis singularisque conversionis iter fidei unitatem quaererent.

    Servus Dei in Londinensi vico v.d. Old Admiralty die 21 mensis Decembris anno 1799 a quadam nobilitate praestante Anglia familia natus est. In Anglicana ecclesia baptisma suscepit, postea in ordines ecclesiasticos immissus est. Apud Universitatem Catabrigiensem studia complevit, inde sacerdos ordinatus est. Numquam ministerium uti cursum honorum putavit, at impiger immo fuit pastor, devote vixit, egenos aegrotosque visitabat, tempus ad Patrum scripta legenda consumebat. Haec ipsa in animo eius de religione dubia aliquot suscitaverunt. Cuidam iuveni ad fidem catholicam converso occurrit, diu cum eo locutus est sollemniterque disputavit, quoad et ipse catholicus evadendi consilium caperet.

    Ad catholicam theologiam discendam Romam petivit, ubi presbyter in ecclesia Sancti Gregorii Magni ad Montem Caelium die 26 mensis Maii anno 1832 ordinatus est. In Angliam reditus, quindecim circiter annos Servus Dei in Birminghamiense dioecesi ministerium egit. Apud v.d. Oscott College, non longe a Birminghamia, magistri munere quoque functus est.

    Per Beati Dominici Barberi amicitiam et familiaritatem, Servus Dei se ad vitam consecratam in Congregatione Passionis Iesu Christi vocari intellexit. Nomen Ignatii a Sancto Paulo sumpsit et vota nuncupavit. Apostolicum missionariumque laborem inchoavit, plurima itinera faciens missionesque ad populum praedicans. Ipse “missionem parvam”, trium tantum dierum, invenit, quarum maximum numerum per Angliam, Hiberniam Scotiamque persolvit. Ecclesiarum pastoraliumque operum sedum conditionem etiam fovit.

    Servus Dei cunctam per vitam firmiter Deo credidit atque omni tempore volutatem eius facere quaesivit.  Orationem cupiebat et, iuxta suum religiosum charisma quoque, Missae Sacrificium vero animi consortio celebrabat. Dum missiones tenebat, multas horas peccatores in confessionario recipiens degebat atque ipse adiuvandorum indigentium actiones provehebat. Spe laetitiaque omnes ut gratias propter bona suscepta Deo agerent exhortabatur. Summum zelum eius fidelitatem perseverantiamque patefaciebant, necnon ferventem caritatem. Prudentia temperatiaque animatus, eligere valebat. Nil umquam pro bono suo, sed immo pro bono aliorum omnia fecit.

    Obitus in Scotia, in loco v.d. Carstairs, viam ad quandam “parvam missionem” in civitate v.d. Leith persolvendam facientem, invadit eum. Plurima testimonia inter catholicas Britanniarum Regni Hiberniaeve communitates eius sanctitatis et signorum famam probant.

    Hac ips fama, Servi Dei Causa Beatificationis et Canonizationis est instructa. Iuxta Curiam ecclesiasticam Liveropolitanam ab anno 1992 ad annum 2007 Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius decretum de validitate iuridica haec Congregatio de Causis Sanctorum die 5 mensis Novembris anno 2010 edidit. Positio confecta est, dein Historicorum Consultorum iudicio die 5 mensis Aprilis anno 2016 supposita. Inde, secundum consuetudines, an Servus Dei christianas virtutes heroico in gradu exercuisset disceptatum est. Peculiaris Theologorum Consultorum Congressus die 16 mensis Ianuarii anno 2020 faustum exitum habuit. Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in diei 9 mensis Februarii anno 2021 Sessione conventi, Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes excoluisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Ignatii a Sancto Paulo (in saeculo: Georgii Spencer), Sacerdotis Professi Congregationis Passionis Iesu Christi, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 20 mensis Februarii a.D. 2021.