Causa in corso
Ilia Corsaro
- Venerabile Serva di Dio -

Ilia Corsaro

(1897 - 1977)

Venerabilità:

- 26 aprile 2016

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Piccole Missionarie Eucaristiche; il centro della sua spiritualità fu Gesù Eucaristia, dalla quale trasse forza per la missione. L’intensa preghiera alimentava la sua fede. Fu una donna di grande speranza e fiducia in Dio

  • Biografia
L’aspirazione iniziale alla vita contemplativa si trasformò in un esercizio esemplare anche di “vita attiva”

 

La Venerabile Serva di Dio Ilia Corsaro nacque il 4 ottobre 1897 a Resina (oggi Ercolano, Italia), in una famiglia, areligiosa e, per alcuni versi anticlericale. Il padre era affiliato alla massoneria. Nonostante ciò la Serva di Dio, come anche i suoi fratelli, fu battezzata per compiacere i nonni.

Nel 1910, quando due suoi fratelli maggiori si convertirono ad una vita cristiana, si avvicinò alla fede e, a diciassette anni, il giorno della domenica delle Palme, ricevette per la prima volta l’Eucaristia.

Negli anni successivi, oltre a dedicarsi alla cura dei tre fratelli minori, frequentò un corso di infermeria, per aiutare le vittime della Prima Guerra Mondiale. Intensificò anche la sua vita di preghiera, tramite la Comunione quotidiana, l’adorazione notturna e varie mortificazioni.

Pregò molto per la conversione dei genitori. Nel 1919, la madre riprese la vita cristiana e, l’anno seguente, il padre, ad Assisi presso la tomba di San Francesco, decise di abbandonare la massoneria.

Nel 1921, nel quartiere di Napoli Bagnoli, incontrò Don Luigi Zaccaleoni, canonico della cattedrale di Pozzuoli, che divenne la sua guida spirituale. Nello stesso anno incontrò Isola Mazzantini, che fu la sua prima discepola.

Pur desiderando di entrare in clausura, il canonico Zaccaleoni la dissuase da tale scelta e le prospettò la fondazione di un’opera dedita alla catechesi a Bagnoli. Ad essa la Serva di Dio si dedicò totalmente, divenendo un punto di riferimento anche per la vicina Diocesi di Pozzuoli. Accettò l’incarico di maestra di ruolo a Somma Vesuviana. Il 3 novembre 1928 fondò a Bagnoli, con altre tre giovani, la Congregazione delle Suore “Piccole Missionarie Eucaristiche”.

Scelse, per la sua Famiglia Religiosa, la povertà francescana. Nel 1938, in obbedienza al Vescovo di Pozzuoli, si impegnò nell’insegnamento al liceo ginnasio vescovile, mentre le suore, a Bagnoli e in altre zone povere, avviarono una diffusa attività educativa.

Collaborando con generosità alle richieste del Vescovo, inviò le Suore negli orfanotrofi e nelle colonie per ragazzi, assai numerose nel dopoguerra. Nel 1932 il Vescovo di Pozzuoli approvò l’iniziativa come “Pia Unione” e, nel 1939, fu concessa all’Istituto l’approvazione diocesana. Nel 1954 la stessa approvazione fu concessa dall’Arcivescovo di Napoli e, il 14 marzo dello stesso anno, insieme ad altre ventisei suore, emise la professione religiosa. Nel 1968 convocò un Capitolo speciale per la revisione delle Costituzioni, secondo il rinnovamento scaturito dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Il 13 giugno 1974 la Congregazione diventò di diritto pontificio.

Nello spirito di fede e carità, abbandonata alla volontà di Dio, accettò la lunga malattia e le sofferenze dovute soprattutto al cancro al colon.

Morì il 23 marzo 1977 a Napoli (Italia).

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Pozzuoli (Italia), dal 31 ottobre 1997 al 23 marzo 2000, in centoquattro Sessioni, durante le quali vennero raccolte le prove documentali e furono escussi sessantaquattro testi, di cui sei ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 23 marzo 2001.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 2 dicembre 2014. I Consultori sottolinearono che il centro della spiritualità della Venerabile Serva di Dio fu Gesù Eucaristia, dalla quale trasse forza per la missione. L’intensa preghiera alimentava la sua fede. Fu una donna di grande speranza e fiducia in Dio. L’abbandono alla Provvidenza le consentì di affrontare con coraggio le varie iniziative apostoliche. Con i sacrifici e la preghiera ottenne anche la conversione dei genitori.

L’attenzione verso gli altri, sviluppata nel contesto familiare, venne riversata sul prossimo, mediante la misericordia verso tutti coloro che incontrava, nei quali vedeva l’umanità di Cristo. Mantenne uno stile di vita semplice ed essenziale. Obbediente al Magistero della Chiesa e al Vescovo, non intraprendeva alcuna nuova iniziativa senza prima sottoporla al vaglio dell’Autorità ecclesiastica. Tutta la sua esistenza ebbe come fine la santificazione propria e altrui, nonché la maggior gloria di Dio.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 14 marzo 2016. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’intensa vita spirituale, con una tensione particolare verso Gesù contemplato nell’Eucaristia, l’amore alla Madre di Dio, venerata nei misteri della sua Immacolata Concezione e dell’Annunciazione, e la devozione a San Francesco d’Assisi. L’aspirazione iniziale alla vita contemplativa si trasformò in un esercizio esemplare anche di “vita attiva”.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.