Causa in corso
Isidoro Zorzano Ledesma
- Venerabile Servo di Dio -

Isidoro Zorzano Ledesma

(1902 - 1943)

Venerabilità:

- 21 dicembre 2016

- Papa  Francesco

Laico, della Prelatura Personale della Santa Croce e dell’Opus Dei; in piena persecuzione religiosa, non esitò a testimoniare la propria adesione a Cristo, nonostante il pericolo di vita. Si prodigò nell’aiutare le persone perseguitate, facilitato dalle sue origini argentine che gli consentivano di avere una certa libertà di movimento

  • Biografia
E' un esempio luminoso di credente che si impegna per la santificazione del mondo, vivendo la fedeltà gioiosa a Gesù

 

Il Venerabile Servo di Dio Isidoro Zorzano Ledesma nacque a Buenos Aires (Argentina) il 13 settembre 1902 in una famiglia di immigrati spagnoli che, tre anni dopo, fecero rientro in Patria, fissando la dimora a Logroño (La Rioja).

Morto il padre nel 1912, per la forza di carattere, equilibrio e saggezza, divenne un punto di riferimento non solo per i suoi quattro fratelli, ma anche per la madre stessa. Nell’anno scolastico 1915-1916, al Liceo ebbe come compagno di classe San Josemaría Escrivá. Successivamente, intraprese gli studi di ingegneria industriale a Madrid. Dopo la morte di un suo fratello, nel 1920 fece ritorno a Logroño per restare accanto alla madre. Dapprima pensò di abbandonare gli studi di ingegneria ma, con il trasferimento di tutta la famiglia nella capitale spagnola, li riprese.

Laureatosi nel 1927, si adoperò per iniziare la sua attività professionale, prima a Madrid, poi a Cadice e, infine, a Málaga dove fu assunto nella Compagnia delle Ferrovie Andaluse. Nel 1930, durante un viaggio a Madrid, incontrò nuovamente il compagno di studi San Josemaría Escrivá, ormai sacerdote, al quale confidò il desiderio di condurre una vita cristiana più intensa. Il Santo gli parlò del cammino di santità e di apostolato nella propria condizione di vita laicale nell’Opus Dei. Il Venerabile Servo di Dio chiese di esservi ammesso e, rientrato a Málaga, continuò a portare avanti numerosi impegni pastorali: creò l’associazione di studenti cattolici (Federación de Estudiantes Católicos), collaborò con l’associazione di Ingegneri Industriali, sostenne con molteplici aiuti la scuola delle suore Adoratrici e la Casa del Niño Jesús del gesuita José Manuel Aicardo (1861-1932) per bambini poveri.

Dal 1933, fu direttamente coinvolto nell’apertura e nella vita della nuova accademia universitaria e dell’annessa residenza dell’Opus Dei a Madrid. Viaggiava da Málaga a Madrid una volta al mese per incontrare il Fondatore dell’Opus Dei e i giovani studenti, e contribuì economicamente al sostentamento dell’opera, fino a consegnare tutti i suoi risparmi. Il 19 marzo 1935, si incorporò definitivamente nell’Opus Dei.

Nel 1936, l’ostilità verso la Chiesa si manifestò con particolare veemenza a Málaga ed egli fu segnalato come nemico e uomo da eliminare. Rimasto ancora per alcuni mesi a Málaga, per non abbandonare i suoi studenti, il 6 giugno 1936 si rifugiò a Madrid, nella residenza dell’Opus Dei dove, per tutto il tempo della Guerra Civile, si prese cura di alcuni membri dell’Opus Dei, sostenendoli materialmente e spiritualmente, andando a trovarli in prigione e nei rifugi clandestini.

Nel 1939, terminato il conflitto, fu riammesso nella società delle Ferrovie dell’Ovest e, insieme a San Josemaría e altri membri, alloggiò nella nuova residenza per universitari nella capitale, con il compito di Amministratore generale dell’Opus Dei.

Nel 1941 iniziò a mostrare segni di notevole deperimento e gli fu diagnosticata una linfogranulomatosi che, dopo un percorso di estreme sofferenze fisiche e di straordinaria pazienza e spirito di sacrificio, vissuto nella preghiera assidua, lo portò alla morte il 15 luglio 1943 a Madrid (Spagna).

 

ITER DELLA CAUSA

Il Processo Informativo si svolse presso la Curia ecclesiastica di Madrid (Spagna), dall’11 ottobre 1948 al 19 aprile 1961, in centosessantasei Sessioni, durante le quali furono escussi settantuno testi, di cui uno ex officio.

Presso la medesima Curia, dal 4 dicembre 1993 al 17 giugno 1994, fu celebrata un’Inchiesta Diocesana Suppletiva, per la raccolta della documentazione.

La validità giuridica del Processo e dell’Inchiesta fu riconosciuta dalla Congregazione con il Decreto del 30 settembre 1994.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 17 novembre 2015. I Consultori prescritti, delineando il ritratto biografico del Venerabile Servo di Dio, sottolinearono che egli fu un laico impegnato nella vita ecclesiale. Il punto di svolta verso l’eroicità delle virtù nella sua vita si ebbe con il trasferimento a Madrid, in piena persecuzione religiosa. Durante questo periodo non esitò a testimoniare la propria adesione a Cristo, nonostante il pericolo di vita. Si prodigò nell’aiutare le persone perseguitate, facilitato dalle sue origini argentine che gli consentivano di avere una certa libertà di movimento. La sua carità verso Dio e verso il prossimo fu intensa, prestando aiuto agli ammalati, ai poveri e ai carcerati. Stimato dai colleghi, si impegnava instancabilmente in tutto ciò che intraprendeva. Era ritenuto una persona estremamente affidabile, disponibile, pronta ad aiutare in ogni necessità. Sapeva portare serenità ed armonia. Si conservò umile, nonostante il lavoro di ingegnere ed altri ruoli che ricopriva anche all’interno dell’Opus Dei. Attraverso l’orazione riuscì ad instaurare una profonda unione con il Signore.

La sua spiritualità riflette quella dell’Opus Dei, fortemente cristocentrica. Era anche molto devoto della Vergine Maria. Durante il periodo più duro della malattia e della conseguente perdita del lavoro, conservò intatta la fiducia e la speranza in Dio, traendo forza soprattutto dall’Eucaristia.

Dopo ulteriori approfondimenti da parte della Postulazione, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 13 dicembre 2016. L’Em.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura del Venerabile Servo di Dio, si soffermò sul suo esercizio delle virtù teologali e cardinali, maturato durante un cammino di fede costante e continuo. Lavorava intensamente con lo scopo di santificarsi e di santificare coloro che avrebbe incontrato sulla sua strada. Nell’attività di ingegnere e di professore, poté incontrare tanti giovani e tanti lavoratori che furono edificati dalla sua fede e dal suo comportamento. Il suo desiderio di essere totalmente di Cristo lo portò a dedicarsi a Dio con tutto se stesso. Fu un uomo dalla carità eccezionale, prodigandosi per chi era nel bisogno, soprattutto nel periodo della Guerra Civile. E' un esempio luminoso di credente che si impegna per la santificazione del mondo, vivendo la fedeltà gioiosa a Gesù.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.