Causa in corso
Luigi Schwartz
- Venerabile Servo di Dio -

Luigi Schwartz

(1930 - 1992)

Venerabilità:

- 22 gennaio 2015

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, Fondatore delle Congregazioni delle Suore di Maria e dei Fratelli di Cristo; svolse il suo ministero sacerdotale in Corea e nelle Filippine fino alla morte, scegliendo le “periferie” come luogo di missione e dedicandosi all’accoglienza e all’educazione dei bambini orfani

  • Biografia
Anche quando ricevette la notizia della sua grave malattia e delle scarse probabilità di sopravvivenza a lungo, non cambiò il modo di essere, ma accolse tutto con serenità interiore

 

Il Venerabile Servo di Dio Luigi Schwartz nacque a Washington, D.C. (Stati Uniti d’America) il 18 settembre 1930. Entrato a quattordici anni nel Seminario Minore della Diocesi di Maryland, fu trasferito prima al Maryknoll Junior College di Lakewood (New Jersey), quindi al Campus in Glenn Ellyn (Illinois), dove conseguì il Baccellierato in Filosofia. Nel 1952 entrò come aspirante nella Société des Auxiliaires des Missions e studiò all’Università Cattolica di Lovanio (Belgio).

Prima dell’ordinazione, in seguito a delle incomprensioni, il Rettore del Seminario scrisse all’Arcivescovo di Washington chiedendo di procrastinare l’ordinazione del Venerabile Servo di Dio, ritenendolo non idoneo al ministero sacro per alcune esagerazioni nelle penitenze e certe idee non conformi alle proprie. A suo favore, tuttavia, scrissero altri confratelli, che accusavano il Superiore di abuso di potere. Fu ordinato il 12 giugno 1957 nell’Arcidiocesi di Washington, ma incardinato nella Diocesi di Liège (Belgio).

Avvertendo la vocazione missionaria, chiese di partire per la Corea. Incardinatosi nella Diocesi di Pusan (Corea), svolse il suo ministero nel quartiere di Song-do (Pusan), dove organizzò un programma di lavoro per i tremila abitanti degli slums. Nel 1966 fondò il primo centro di accoglienza per centoventi bambini orfani. Il 15 agosto 1964 diede vita all’Istituto Religioso delle “Sorelle di ‘Maria”. Il 10 maggio 1981 a Seul diede inizio anche all’Istituto maschile “Fratelli di Cristo”, per la cura dei poveri e l’educazione dei bambini, che avveniva nei centri chiamati Boystowns e Girlstowns.

Dal 1959 al 1961 rientrò negli Stati Uniti per curare un’epatite e raccogliere fondi per il popolo coreano.

Nel 1984, su invito del Card. Jaime Sin, Arcivescovo di Manila, il Servo di Dio aprì alloggi, scuole e luoghi di lavoro per migliaia di bambini poveri nelle Filippine.

Il 23 novembre 1989 fu nominato Prelato d’Onore di Sua Santità. Lo stesso anno si ammalò di sclerosi laterale amiotrofica e morì il 16 marzo 1992 a Manila (Filippine).

 

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Manila (Filippine), in diciotto Sessioni, dal 12 ottobre 2003 al 29 maggio 2004, con la raccolta della documentazione e l’escussione di trentasei testi, di cui quattro ex officio.

Un’Inchiesta Rogatoriale si svolse presso la Curia ecclesiastica della Diocesi di Pusan (Corea), in sei Sessioni, dal 21 gennaio al 23 marzo 2004, con l’escussione di diciassette testi, di cui due ex officio.

La validità giuridica delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto del 20 maggio 2005.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 6 marzo 2014. I Consultori sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio svolse il suo ministero sacerdotale in Corea e nelle Filippine fino alla morte, scegliendo le “periferie” come luogo di missione e dedicandosi all’accoglienza e all’educazione dei bambini orfani. A tale scopo fondò due Istituti di Vita Consacrata: uno femminile, le “Sorelle di Maria”, e l’altro maschile, i “Fratelli di Cristo”.

Il rapporto con Cristo era per lui centrale e la preghiera era la fonte da cui attingeva la forza per vivere con pienezza la sua attività missionaria. Nell’aiutare i poveri si preoccupò non solo dei loro bisogni materiali, ma soprattutto di quelli spirituali. La profonda fiducia nella Provvidenza gli consentì di affrontare i problemi con pazienza e senso di giustizia. Il suo programma di vita pastorale fu quello di vivere il Vangelo per diffonderlo, non limitandosi ad aiutare i poveri, ma vivendo egli stesso da povero.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 16 dicembre 2014. L’Em.mo Ponente, dopo aver riassunto la storia della Causa ed il profilo biografico del Venerabile Servo di Dio, si soffermò sull’esercizio eroico delle virtù teologali e cardinali. Egli manifestò l’amore per Dio anzitutto nella vita sacramentale, vivendo con intensità il ministero sacerdotale. Da ciò scaturiva l’amore verso il prossimo, concretizzato in particolare nelle persone bisognose dell’Asia.

Manifestò la virtù della speranza, confidando nella promessa della divina salvezza. Anche quando ricevette la notizia della sua grave malattia e delle scarse probabilità di sopravvivenza a lungo, non cambiò il modo di essere, ma accolse tutto con serenità interiore, ritenendo che anche l’infermità fosse un dono di Dio e uno strumento di purificazione e santificazione.

Decise liberamente di vivere povero e di mettersi al servizio dei poveri. La sua fu una vita semplice e radicale e, nonostante abbia maneggiato una grande quantità di denaro per finanziare i suoi progetti, rimase sempre fedele all’ideale della povertà.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero al dubbio con sentenza affermativa.