Causa in corso
Luigi Sodo
- Venerabile Servo di Dio -

Luigi Sodo

(1811 - 1895)

Venerabilità:

- 21 maggio 2022

- Papa  Francesco

Vescovo di Telese-Cerreto Sannita; svolse il suo episcopato in un contesto storico intriso di anticlericalismo. Seppe affrontare con fortezza le avversità, sino all’ultima malattia, e nelle necessità non si tirò indietro

  • Biografia
La personale relazione con il Signore, fondata sulla preghiera, lo portava ad amare il prossimo e soprattutto i più bisognosi

 

Il Venerabile Servo di Dio Luigi Sodo nacque a Napoli (Italia) il 26 maggio 1811. Entrato in Seminario all’età di 13 anni, fu ordinato sacerdote il 20 dicembre 1834. Successivamente conseguì la laurea in Teologia presso la Regia Università di Napoli. Iniziò il suo ministero pastorale nelle cosiddette cappelle serotine di Chiaia, rivolgendo le sue cure ai pescatori della zona, ai malati e ai carcerati. Fu nominato rettore della Chiesa di S. Maria Egiziaca a Pizzofalcone ed economo curato della chiesetta di Santa Maria a Mare. Per diversi anni svolse il ministero di missionario predicatore in vari paesi e luoghi della Campania e nel 1851 fu nominato Superiore di una delle quattro Congregazioni missionarie esistenti nella regione.

Eletto Vescovo di Crotone, fu ordinato nel 1852 nella Basilica dei Santi Apostoli a Roma e, dopo solo un anno di ministero, a causa di una grave malattia, fu costretto a rientrare nella sua città natale, per sottoporsi a cure adeguate.

Il 27 giugno 1854, fu destinato alla diocesi di Telese-Cerreto nel Sannio (Benevento), dove fece ingresso il 14 agosto dello stesso anno. Qui si rivelò un pastore zelante, in modo particolare nei momenti di crisi politica e delle singole persone; si prese cura con zelo della formazione dei seminaristi e delle chiese della Diocesi, specialmente della cattedrale e delle parrocchie.

Con le vicende storiche che interessarono l’unificazione italiana, in specie il Sud della Penisola, nel 1860, insieme ad altri Vescovi meridionali, dovette lasciare la Diocesi, trasferendosi a Napoli, in una specie di esilio, per circa cinque anni e continuando a seguire la Diocesi attraverso la mediazione del fratello Giovanni, anche lui sacerdote. Il 6 gennaio 1863 venne arrestato, insieme ad altri ecclesiastici, con la falsa accusa di cospirare contro il governo italiano e di istigazione di moti popolari pro borbonici. Rimase in carcere per 42 giorni. Dopo cinque anni di umiliazioni e di accuse infondate, il 15 settembre 1865 poté ritornare in Diocesi.

Da subito, si dedicò alla formazione del clero e dei seminaristi, all’apostolato vocazionale e alla cura dei poveri. Nel 1893 indisse il Sinodo diocesano, visitò più volte la diocesi e scrisse numerose lettere pastorali.

Tra il 1869 e il 1870, partecipò al Concilio Vaticano I, incrementò l’apostolato della preghiera, la devozione al Sacro Cuore e al SS. Sacramento, come anche la recita del Rosario.

Morì il 30 luglio 1895 a Cerreto Sannita (Italia).

Il Venerabile Servo di Dio ebbe una fede profonda e una salda speranza, che coltivava con la preghiera. Nel quotidiano visse alla costante ricerca della volontà di Dio. Svolse il suo episcopato in un contesto storico intriso di anticlericalismo. Seppe affrontare con fortezza le avversità, sino all’ultima malattia, e nelle necessità non si tirò indietro, impegnandosi in prima persona per aiutare i bisognosi, come in occasione delle epidemie.

Fu fedele alla Chiesa e al Romano Pontefice. Come pastore ebbe a cuore la formazione dei seminaristi, fu paterno con i sacerdoti, si prese cura delle suore e degli studenti poveri. Si mantenne umile e condusse una vita sobria e riservata, con evidente distacco dai beni materiali. La personale relazione con il Signore, fondata sulla preghiera, lo portava ad amare il prossimo e soprattutto i più bisognosi. Durante il suo ministero episcopale sostenne diverse opere di carità. Non mancarono aiuti ai “poveri vergognosi”, nobili decaduti che per pudore non chiedevano assistenza. Riconosciuto come uomo prudente, capace di gestire con giustizia processi ecclesiali delicati, molti ricorrevano a lui per ricevere consigli e suggerimenti per l’agire.