Causa in corso
Macrina Raparelli (al secolo: Elena)
- Venerabile Serva di Dio -

Macrina Raparelli (al secolo: Elena)

(1893 - 1970)

Venerabilità:

- 23 marzo 2017

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore Basiliane Figlie di Santa Macrina; fu aperta a tutti, senza distinzione di rito, cultura o nazionalità. Si dedicò a creare un modello nuovo di ecumenismo

  • Biografia
Seppe unire le espressioni di santità tipicamente latine, come l’attenzione ai poveri e le opere di carità, con l’afflato spirituale orientale

 

La Venerabile Serva di Dio Macrina Raparelli (al secolo: Elena) nacque il 2 aprile 1893 a Grottaferrata (Roma), in una famiglia profondamente cristiana. Formatasi presso la famosa Abbazia della città, trovò in P. Nilo Borgia, originario di Piana degli Albanesi, il direttore spirituale che l’accompagnò nella scelta vocazionale.

Nel 1915, la Serva di Dio avvertì il richiamo alla vita consacrata e, dopo un tempo di attesa di due anni, insieme ad altre giovani e a sua sorella Agnese, comunicò al padre spirituale il progetto di fondare un’istituzione di tradizione bizantina per i popoli di rito orientale e per gli Albanesi. Fu chiesto il parere privato a Benedetto XV, il quale accolse con entusiasmo il progetto e diede una sua benedizione autografa. Nel 1919, la Serva di Dio con la sorella Agnese fecero una esperienza di vita religiosa a Roma, presso la Congregazione delle Suore fondate da San Luigi Orione.

Nel 1921 si trasferirono in Sicilia, tra le popolazioni italo-albanesi, precisamente a Mezzojuso (Palermo). In tale luogo si dedicarono all’assistenza dei malati, degli anziani e dei bambini  bisognosi di istruzione ed educazione. In seguito alla visita pastorale del Card. Alessandro Lualdi, Arcivescovo di Palermo, la Congregazione prese il nome di Suore Basiliane, Figlie di S. Macrina. Il 27 giugno 1930, con il permesso della Congregazione per le Chiese Orientali, l’Istituto fu approvato da Mons. Eugenio Filippi, Arcivescovo di Monreale e Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi di Palermo, dopo la morte improvvisa del Card. Lualdi. Il 19 luglio 1933, la Venerabile Serva di Dio e la sorella emisero la professione perpetua e, il 31 luglio successivo, durante il primo Capitolo Generale, Madre Macrina fu eletta Superiora Generale. In tale compito, si dedicò all’apertura di nuove case, collegi, orfanotrofi, scuole, ricoveri per anziani abbandonati e portatori di handicap, assistenza ospedaliera.

Circondata dalle sue figlie spirituali, dopo un periodo di malattia, la Serva di Dio morì a Mezzojuso (Italia) il 26 febbraio 1970.

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Eparchiale si svolse presso la Curia di Piana degli Albanesi (Italia), dal 2 aprile 2005 al 2 aprile 2009, in sessanta Sessioni, durante le quali fu raccolta la documentazione e vennero escussi cinquanta testi, di cui otto ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 18 giugno 2010.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 19 gennaio 2016. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio seppe unire le espressioni di santità tipicamente latine, come l’attenzione ai poveri e le opere di carità, con l’afflato spirituale orientale.

Riteneva fondamentale diffondere la conoscenza del Signore attraverso la catechesi. Diede grande sostegno spirituale e materiale ai più bisognosi.

I tratti caratteristici della sua personalità risultano un solido connubio tra mitezza e tempra decisionale, fortezza e pazienza, obbedienza, riservatezza e coraggio. La Venerabile Serva di Dio visse in povertà e fece dell’obbedienza una scuola di vita. Era dotata di uno spiccato equilibrio interiore; molta gente ricorreva a lei per avere sostegno e consigli. Fu aperta a tutti, senza distinzione di rito, cultura o nazionalità. Si dedicò a creare un modello nuovo di ecumenismo.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 21 marzo 2017. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’esercizio eroico delle virtù. In particolare sono due i tratti caratteristici della sua spiritualità: una santità fiorita nel nascondimento dell’umiltà e una dedizione all’unità dei cristiani. Il suo amore per il Signore si riversava sul prossimo, specie sui poveri, bisognosi, abbandonati e bambini.

La Venerabile Serva di Dio si lasciò illuminare dallo Spirito Santo, visse l’habitus virtuoso nella preoccupazione della salvezza delle anime e nella povertà completa. Il suo carisma costituisce un luminoso modello di dialogo e di accoglienza capace di superare le divisioni di rito, cultura e nazionalità e favorire l’unità dei cristiani nell’amore congiunto verso l’unico Padre.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.