Causa in corso
Maria del Rifugio Aguilar y Torres, vedova Cancino
- Venerabile Serva di Dio -

Maria del Rifugio Aguilar y Torres, vedova Cancino

(1866 - 1937)

Venerabilità:

- 16 luglio 2015

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore Mercedarie del Ss.mo Sacramento;  ebbe un percorso di crescita verso la perfezione che la condusse da una vita laicale, in cui fu sposa, madre e vedova, alla consacrazione religiosa, avvenuta dopo la prematura scomparsa del coniuge, fino alla fondazione di un nuovo Istituto Religioso del quale ricoprì l’ufficio di Superiora

  • Biografia
La maternità biologica si trasformò in maternità spirituale sia per le giovani che entravano nella Congregazione, fra cui la propria figlia, sia per le persone bisognose e indigenti

 

La Venerabile Serva di Dio Maria del Rifugio Aguilar y Torres nacque a San Miguel de Allende (Messico) il 21 settembre 1866.

Fin da piccola si rese disponibile ad aiutare la madre nelle faccende domestiche. Durante l’adolescenza fu anche catechista nella preparazione dei bambini alla Prima comunione.

Il 4 novembre 1886, su imposizione del padre, si sposò con Angelo Cancino, vedovo, uomo di pensiero liberale. A causa del lavoro del marito, la coppia si trasferì a Toluca. Dalla loro unione nacquero due figli.

Il 6 febbraio 1889, dopo quaranta giorni dalla nascita della secondogenita, morì il marito della Venerabile Serva di Dio. Rimasta vedova, all’età di ventidue anni e con due figli da mantenere, ritornò alla casa paterna. Tre anni dopo le morì anche il figlio primogenito. Nel 1896, durante gli Esercizi Spirituali, prese i propositi di comunicarsi frequentemente, fare ogni giorno l’esame di coscienza, purificare gli affetti disordinati, evitare l’ozio e intensificare la vita di intimità con il Signore, pregando ogni giorno per i più bisognosi e per i defunti.

Il 4 ottobre 1896 entrò nel Terzo Ordine Francescano, continuando a vivere il mistero dell’Eucaristia con grande vigore; esercitando un intenso apostolato a favore dei più bisognosi, delle famiglie in crisi, dei carcerati, degli ammalati e dei moribondi.

Le visite frequenti al collegio dove studiava la figlia le permisero di conoscere P. Vincenzo Maria Zaragoza, con il quale condivise l’idea di fondare una Congregazione religiosa che si dedicasse a promuovere l’amore verso Gesù Eucaristico, l’educazione dei bambini e dei giovani e la diffusione del Vangelo. Inizialmente, ella pensò di entrare in un Carmelo. Successivamente, però, con l’intenzione di prepararsi interiormente e concludere i dettagli della fondazione, nel 1908 entrò, insieme alla figlia, nel pensionato della Compagnia di Maria, a Città del Messico. A loro si unì un’altra giovane vedova, che desiderava consacrare la sua vita al Signore. Il nuovo progetto fu una sintesi fra la spiritualità francescana, di fraternità, povertà e semplicità, quella teresiana, di incontro con Dio nella solitudine e quella ignaziana, di apostolato e impegno a favore dell’evangelizzazione.

Il 25 marzo 1910, sotto la direzione di P. Zaragoza, fondò l’Apostolato di Gesù Eucaristico che ebbe come missione la diffusione dell’amore verso Gesù Eucaristia, mediante l’educazione cristiana dei fanciulli e dei giovani. Qualche giorno più tardi inaugurò il primo Collegio del Santissimo Sacramento.

Il 2 febbraio 1911, insieme alle due donne con le quali aveva condiviso il progetto, vestì l’abito religioso e, nel mese di dicembre dello stesso anno, P. Zaragoza ricevette il loro voto di servire il Signore fino alla morte.

Nel 1912 la comunità si trasferì in una casa più ampia. Nello stesso anno, ella ottenne il permesso per l’esposizione continua del Santissimo Sacramento nell’Oratorio del Collegio.

Come conseguenza della persecuzione religiosa, nel 1913, vari Istituti Religiosi furono danneggiati. La Venerabile Serva di Dio riuscì a salvare il Collegio rendendolo un ospedale per i feriti. Organizzò inoltre raccolte di viveri e biancheria da distribuire tra le famiglie povere. Per tutti questi servizi l’associazione messicana della Cruz Blanca Neutral concesse alla Serva di Dio una menzione onorifica.

Con l’ingresso di nuove vocazioni, la Congregazione promosse le prime fondazioni in Messico.

Il 25 novembre 1922 l’Arcivescovo di Città del Messico, Mons. José Mora y del Río, eresse l’Apostolato di Gesù Eucaristico a Congregazione diocesana e nel 1924 lo stesso Arcivescovo ne approvò le Costituzioni. Il 25 dicembre 1924 la Serva di Dio rinnovò la sua professione.

L’anno successivo la sua Congregazione fu unita all’Ordine de la Merced, divenendo un unico Istituto delle Hermanas Mercedarias del Santísimo Sacramento.

La persecuzione sofferta dalla Chiesa messicana in quel tempo favorì divenne motivo per l’espansione della nuova Congregazione verso altre nazioni del continente americano e dell’Europa, ma la Venerabile Serva di Dio e le Consigliere rimasero in Messico con un numero ridotto di consorelle. In questo periodo esercitò la sua maternità spirituale offrendo vitto, alloggio ed educazione a sette bambine provenienti dai diversi Paesi in cui erano presenti le suore. Questo gesto, chiamato obra de la infancia, fu poi continuato da sua figlia, in qualità di prima Superiora della Congregazione.

Nonostante la sua riluttanza e la non buona salute, fu nominata Superiora Generale, ufficio che esercitò per ventisette anni, fino al 1937.

Durante il suo governo, si preoccupò di promuovere l’amore verso Gesù Sacramentato e la santità delle consorelle. Manifestò adesione, rispetto, obbedienza e sottomissione alla gerarchia ecclesiastica.

Diagnosticata una broncopolmonite, non perse mai la serenità, sopportando tutto con pazienza e rassegnazione.

Morì a Città del Messico (Messico) il 24 aprile 1937.

 

INCHIESTA DIOCESANA

L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Città del Messico (Messico), dal 28 ottobre 1982 al 4 novembre 1993, in centonove Sessioni, con la raccolta di prove documentali e l’escussione di quarantatré testi, di cui venticinque ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 17 giugno 1994.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 22 ottobre 2013. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio ebbe un percorso di crescita verso la perfezione che la condusse da una vita laicale, in cui fu sposa, madre e vedova, alla consacrazione religiosa, avvenuta dopo la prematura scomparsa del coniuge, fino alla fondazione di un nuovo Istituto Religioso del quale ricoprì l’ufficio di Superiora.

Decise dapprima di entrare tra le Terziarie Francescane, dove svolse un fervente apostolato a favore dei bisognosi; poi fondò un nuovo Istituto di vita consacrata per la diffusione dell’amore all’Eucaristia e la riparazione dei peccati attraverso l’azione apostolica.

Vissuta in Messico durante la persecuzione religiosa della prima metà del XX secolo, fu capace di affrontare le dure prove della vita, come la morte del marito e la perdita del figlio primogenito. La maternità biologica si trasformò in maternità spirituale sia per le giovani che entravano nella Congregazione, fra cui la propria figlia, sia per le persone bisognose e indigenti. Nell’opera educativa fu innovativa per l’importanza che attribuì alla formazione integrale della persona.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si tenne il 30 giugno 2015. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’intensa vita spirituale, vissuta durante gli anni della persecuzione. Sempre rimase in un atteggiamento costante di unione con Dio attraverso la preghiera personale e comunitaria, le frequenti giaculatorie e la recita del S. Rosario. Il suo amore eucaristico, la spingeva a donarsi ai più bisognosi e particolarmente ai bambini, venendo loro incontro nelle necessità spirituali e materiali.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.