Causa in corso
Maria dell’Incarnazione (al secolo: Caterina Carrasco Tenorio)
- Venerabile Serva di Dio -

Maria dell’Incarnazione (al secolo: Caterina Carrasco Tenorio)

(1840 - 1917)

Venerabilità:

- 26 aprile 2016

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore del Terzo Ordine di San Francesco del Rebaño de María; spinta dal desiderio di vivere per la maggior gloria di Dio, si pose alla ricerca di una via più consona alle sue aspirazioni. La sua anima fortemente francescana le fece maturare una sensibilità verso i bisognosi, i poveri ed i sofferenti

  • Biografia
Come San Francesco ripeteva spesso: “Mio Dio e mio tutto”

 

La Venerabile Serva di Dio Maria dell’Incarnazione (al secolo: Caterina Carrasco Tenorio) nacque a Puebla de Guzmán (Huelva, Spagna) il 24 marzo 1840. Educata in una famiglia profondamente cristiana, a tredici anni, in seguito alla morte del padre e all’infermità della madre, i familiari decisero di affidarla alla “Compagnia di Maria” di San Fernando (Cádiz). Nel 1855, fece l’anno di Noviziato come “Suora Coadiutrice” e, il 20 giugno 1856, emise la professione religiosa. Sentendosi chiamata a dedicarsi all’assistenza e alla formazione umana e spirituale di bambine e giovani donne povere e abbandonate, su consiglio del Vescovo di Cádiz, Mons. Féliz María de Arriate, nel 1876, lasciò la Compagnia di Maria e, dopo essersi confrontata a lungo con il suo Direttore Spirituale, don Francesco Medina y Muňoz, insieme ad altre tre giovani, il 4 ottobre 1878, diede vita ad un nuovo Istituto Religioso, che assunse il nome di Hermanas Terciarias Franciscanas del Rebaňo de María. A partire dal 1879, dovette affrontare diverse prove, tra le quali la morte del Vescovo che l’aveva sostenuta nella fondazione dell’Istituto e l’uscita dalla Congregazione delle prime sorelle. Nonostante ciò, proseguì nelle attività caritative, soprattutto verso i bambini più poveri. Nel 1887, ricevette in dono una casa, lasciata in eredità per gli orfani. Nel 1891, l’Istituto ottenne l’approvazione delle Costituzioni. Tali eventi segnarono l’espansione della Congregazione. Emise i voti perpetui il 12 agosto 1891. Sull’esempio di San Francesco d’Assisi, fece della povertà un punto basilare della sua spiritualità, unendola alla fiducia nella Provvidenza di Dio. Nel 1915 la salute della Serva di Dio subì un grande deterioramento, a causa di problemi respiratori e di vista che la portò alla cecità. Morì a Cádiz (Spagna) il 24 novembre 1917.

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Cádiz e Ceuta (Spagna), dal 19 dicembre 2009 al 19 dicembre 2010, in ventidue Sessioni, durante le quali vennero raccolte le prove documentali e furono escussi diciannove testi.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 15 giugno 2011.

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 1° aprile 2014. A conclusione del dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 3 novembre 2015. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio, spinta dal desiderio di vivere per la maggior gloria di Dio, si pose alla ricerca di una via più consona alle sue aspirazioni. La sua anima fortemente francescana le fece maturare una sensibilità verso i bisognosi, i poveri ed i sofferenti. Presa consapevolezza della sua missione, diede forma al progetto dell’Istituto del Rebaño de María. Affrontò le difficoltà con coraggio e determinazione, sopportando con umiltà le avversità.

Visse povera fra i poveri, dedicandosi personalmente alla questua, per condividerne la stessa condizione, in un rapporto empatico che ne rese eroico l’esercizio delle virtù. Totale fu la donazione di sé a Dio e al prossimo.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 5 aprile 2016. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’intensa vita spirituale. Come San Francesco ripeteva spesso: “Mio Dio e mio tutto”.

La sua spiritualità cristocentrica la portava ad esortare le novizie “ad aspirare incessantemente alla propria santificazione attraverso l’imitazione delle virtù delle quali il nostro divino Sposo Gesù Cristo è centro e modello”.

Dall’amore per Dio scaturirono la sua carità, la particolare attenzione ai poveri e la scelta di una vita semplice, consacrata al Signore nel servizio degli ultimi e delle bambine e giovani bisognose di tutto.

Nella malattia mostrò il suo abbandono completo e fiducioso alla volontà di Dio.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.