Causa in corso
Maria Francesca del Bambino Gesù (al secolo: Maria Natividad Sánchez Villoria)
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Francesca del Bambino Gesù (al secolo: Maria Natividad Sánchez Villoria)

(1905 - 1991)

Venerabilità:

- 02 ottobre 2019

- Papa  Francesco

Monaca professa dell’Ordine di Santa Chiara, offrì le sofferenze a Gesù Crocifisso per la salvezza dei peccatori, nei quali vedeva figli di Dio particolarmente bisognosi di misericordia: esempio è l’incontro che ebbe in segreto con l’assassino di suo fratello

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Molte persone accorrevano al parlatorio del monastero per ricevere da lei un consiglio

 

    La Venerabile Serva di Dio Maria Francesca del Bambino Gesù (al secolo Natividad Sánchez Villoria) nacque a Fuenteguinaldo (Salamanca, Spagna) il 25 dicembre 1905, in una famiglia di condizione sociale ed economica modesta e stimata per fede, laboriosità, sobrietà e onestà.

    Dopo aver frequentato le scuole delle Serve di San Giuseppe e poi delle Figlie di Maria Ausiliatrice, compiuti i 17 anni, il 13 maggio 1923 entrò nel monastero Corpus Christi delle Clarisse a Salamanca. Il 16 novembre 1924 emise la professione dei voti temporanei e, il 1° gennaio 1928, quella solenne.

    Seguendo la spiritualità francescana, fece suo desiderio di configurarsi a Cristo povero e crocifisso, in particolare mediante l’accettazione della malattia e la dedizione alla preghiera, intercedendo per la salvezza delle anime.

    Fu spiritualmente diretta prima dal gesuita Luis Herrera Oria e poi dal fratello di lui, il Card. Angel Herrera Oria, Vescovo di Malaga, crescendo nella perfezione e nella contemplazione, nella penitenza e negli impegni della vita claustrale. Fu portinaia, sacrestana per più di cinquant’anni, maestra delle novizie, dal 1953 al 1956, e Badessa del monastero, dal 1956 al 1959.

    Accolse serenamente le sofferenze fisiche e morali come partecipazione personale alla passione di Cristo, continuando a svolgere i suoi impegni claustrali e a dispensare i suoi consigli a numerose persone che venivano a sollecitare il suo aiuto, considerandola “la monja santa de Corpus”.

    Morì a Salamanca (Spagna) il 28 febbraio 1991, all’età di 86 anni.

    La Venerabile vita della Serva di Dio fu segnata dalla salute fragile. Non mancarono le afflizioni morali cagionate da maldicenze diffuse da una monaca sul suo conto. I dispiaceri costituirono occasioni per purificare la propria fede e per esercitare la carità. Offrì le sofferenze a Gesù Crocifisso per la salvezza dei peccatori, nei quali vedeva figli di Dio particolarmente bisognosi di misericordia: esempio è l’incontro che ebbe in segreto con l’assassino di suo fratello.

    L’itinerario spirituale della Veberabile Serva di Dio emerge dalla sua corrispondenza e dalle lettere dei suoi direttori spirituali. Umiltà e povertà furono l’espressione del suo profondo amore a Gesù Eucaristia. Pur essendo una contemplativa, manifestò una certa attenzione verso le necessità della vita concreta della gente. Aveva capacità di ascolto e il dono del discernimento. Molte persone accorrevano al parlatorio del monastero per ricevere da lei un consiglio. Le furono attribuiti doni mistici, che visse nel nascondimento e con umiltà.

 

Decreto sulle Virtù Eroiche

 

    «Nel corso dei secoli l’esperienza di queste sorelle, centrata nel Signore quale primo ed unico amore (cfr Os 2,21-25), ha generato copiosi frutti di santità e di missione. Quanta efficacia apostolica si irradia dai monasteri attraverso la preghiera e l’offerta! Quanta gioia e profezia grida al mondo il silenzio dei chiostri!» (Francesco, Costituzione Apostolica Vultum Dei quaerere sulla vita contemplativa femminile, 5).

    La Serva di Dio Maria Francesca di Gesù Bambino ha saputo portare a compimento un vero e proprio ruolo di contemplativa del suo tempo, l’opera di amare Cristo con cuore indiviso nonché di maternità spirituale. Come vergine consacrata, seguendo le orme di Santa Chiara d’Assisi, nello spirito di San Francesco fece della propria vita un’offerta a Gesù povero e crocifisso, per la salvezza delle anime e la santità dei sacerdoti.

    La Serva di Dio nacque in Spagna, a Fuenteguinaldo presso Salamanca, il 25 dicembre 1905 in una famiglia profondamente forgiata dai precetti della dottrina cristiana, dai coniugi Cayetano Sánchez e Francisca Villoria, i quali diedero alla luce nove figli. Al fonte battesimale ricevette il nome di Maria Natividad. Nel 1911 tutta la famiglia si trasferì a Salamanca, dove, appena dopo due anni, la mamma morì. Il padre però seppe stabilire tra i propri figli uno stretto vincolo di affetto, grazie al quale tutti si volevano bene a vicenda e collaboravano per rendere felici i fratelli più piccoli. Ricevette una squisita educazione, che la segnò profondamente nella fede e nella devozione alla Vergine, a San Giuseppe e all’Angelo Custode. Frequentò prima il Collegio delle Serve di San Giuseppe, poi il Collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

    Fin dall'infanzia Maria Natividad fu attratta dal mistero dell’Eucaristia. Spesso la Serva di Dio ripeteva: “L'Eucaristia è un tesoro nascosto e occorre che ti nasconda per trovarlo”. Allorché ebbe modo di conoscere la vita claustrale contemplativa delle clarisse nel Monastero del “Corpus Christi” a Salamanca, comprese che lì era il suo posto. Si avviò così ad immergersi nella preghiera di intercessione, offrendo se stessa e attestando la fecondità della vita claustrale nella Chiesa. Ricercò diligentemente i mezzi che portano alla santità. Contemplava la Santissima Trinità come un mare profondo. Si nutriva della Parola di Dio. Leggeva continuamente il Vangelo, che portava sempre con sé. Conosceva a memoria e applicava spesso gli scritti di San Paolo. Fedelissima nella santa umiltà e della povertà francescana, si privò di tutto.

    Non solo praticò le virtù, ma insegnò anche a praticarle. Presto divenne maestra di vita spirituale e la comunità le affidò incarichi di responsabilità: fu portinaia, per più di cinquanta anni sacrestana e maestra delle novizie. Svolse anche il compito di Abbadessa dal 1956 al 1959. Durante questo fecondo triennio ricercò ardentemente i mezzi per la formazione delle Suore e le incoraggiò con prudenti e ferventi esortazioni. Il suo governo fu esemplare e per esso spese le sue migliori energie.

    Molti sacerdoti, seminaristi, religiosi e laici affluivano al parlatorio del convento per trattare con la Serva di Dio loro questioni spirituali. Questo apostolato si prolungava nella corrispondenza epistolare. Così visse sessantotto anni di vita di clarissa e fu sua arte rendere desiderabile e possibile la via della perfezione evangelica.

    La carestia, sofferta nella guerra e nel dopoguerra del 1936, la fame e il freddo, le privazioni che Suor Maria Francesca si impose per offrire il proprio cibo alle altre consorelle, lasciarono un segno nella suo fisico. Affrontò molte e gravi malattie, per le quali dovette sottoporsi a lunghe terapie e ad interventi chirurgici dolorosi. La sua pazienza si trasformò in forza serena e gioiosa, fino ad una suprema testimonianza di fortezza, tanto da destare ammirazione nei medici e negli infermieri.

    Ricca di meriti e circondata da una chiara fama di santità, si addormentò piamente nel Signore il 28 febbraio 1991.

    In virtù di questa fama di santità, dall’8 marzo 2002 al 29 febbraio 2004 si celebrò presso la Curia ecclesiastica di Salamanca l’Inchiesta diocesana, a cui fece seguito un’Inchiesta suppletiva nel 2006: la loro validità giuridica fu riconosciuta per decreto della Congregazione delle Cause dei Santi del 24 maggio 2008. Confezionata la Positio, secondo consuetudine si è discusso se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Con esito felice, il 7 giugno 2018 si è celebrato il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 24 settembre 2019, che io stesso, Card. Angelo Becciu, ho presieduto, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Fatta dunque dal sottoscritto Cardinale Prefetto un’accurata relazione di tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco, Sua Santità ratificando i voti espressi dalla Congregazione delle Cause dei Santi ha dichiarato: Constano le virtù teologali della Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le virtù cardinali della Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza, e le virtù annesse, in grado eroico, della Serva di Dio Maria Francesca di Gesù Bambìno (al secolo: Maria Natividad Sánchez Villoría), Monaca professa dell’Ordine di Santa Chiara, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi stabilito che questo decreto fosse pubblicato e inserito negli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 2 ottobre dell'anno del Signore 2019.

 

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                    + Marcello Bartolucci

                                    Arciv. tit. di Bevagna

                                Segretario

 

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DECRETUM  SUPER  VIRTUTIBUS

 

 

    «Progredientibus saeculis harum sororum experientia, ad Dominum uti primum et unicum amorem (cfr Os 2, 21-25) directa, copiosos sanctitatis et missionis fructus generavit. Quanta apostolica vis e monasteriis manat per orationem et oblationem!» (Franciscus, Constitutio Apostolica “Vultum Dei quaerere” de vita contemplativa mulierum, 5).

    Serva Dei Maria Francisca a Iesu Infante merum contem­plationis vitae munus tempore suo perficere valuit, opus amoris Christi indiviso corde necnon spiritualis maternitatis. Uti virgo consecrata Sanctae Clarae Assisiensis persequens vestigia, suam vitam Iesu pauperi et crucifixo iuxta spiritum Sancti Francisci oblationem reddidit, ad salutem animarum ac sacerdotum santitatem impetrandam.

    Serva Dei die 25 mensis Decembris anno 1905 in Hispania, in vico v.d. Fuenteguinaldo prope Salmanticam, nata est e familia christianae doctrinae praeceptis funditus informata, parentibus Caietano Sánchez et Francisca Villoria coniugibus, qui novem edi­derunt filios. Ad baptismalem fontem Mariae a Nativitate accepit nomen. Universa domus anno 1911 Salmanticam demigravit, ubi vix duos post annos materfamilias mortua est. Pater autem artam­ caritatis necessitudinem inter filios disponere valuit, cuius gratia omnes invicem diligebant et alii cum aliis mutuo cooperabantur ut fratres iuniores iucunditate afficerent. Expolita quam receperat institutio eam fide ac devotione erga Beatam Virginem, Sanctum Ioseph et Angelum Custodem funditus denotavit. Primum Colle­gium Sororum Servarum Sancti Ioseph, deinde Collegium Filiarum Mariae Auxiliatricis frequentavit.

    Inde ab infantia Maria a Nativitate eucharistico mysterio trahebatur. Saepius Serva Dei dictitabat: «Eucharistia thesaurus est abditus et te ipsum abdas oportet ut eum invenias». Cum claustra­lem vitam contemplativam Clarissarum Monasterii Salmanticensis Corporis Christi, quod ingressa est anno 1923, cognoscere potuit, illum locum suum esse intellexit. Incepit proinde in oratione intercessionis mergi, sese immolans ac fecundi­tatis vitae claustralis in Ecclesia praebens testimonium. Instrumenta diligenter quaesivit quae ad sanctitatem ducerent. Sanctissimam Trinitatem tamquam mare profundum contemplabatur. Verbo Dei enutriebatur. Evange­lium, quod semper secum portabat, incessanter legebat. Scripta Sancti Pauli me­moria edidicerat ac saepe adhibebat. Perfidelis in sanctam humilitatem et franciscalem paupertatem colendam, omnibus rebus se exuit.

    Non modo virtutes coluit, sed easdem etiam docuit colendas. Magistra vitae spiritualis mox facta est et onerosa officia ei commisit communitas: ostiaria fuit, amplius annos quinquaginta sacrista ac novitiarum magistra. Abbatissae quoque munere ab anno 1956 ad annum 1959 est functa. Hoc in fecundo triennio ardentius quaesivit instrumenta ad Sorores instituendas, quas prudentibus ferventibus­que praeceptis adhortata est. Moderatio autem eius praestantissima, in qua summas suas impendit curas.

    Multi sacerdotes, seminarii alumni, religiosi et laici in conclave conventus ad colloquia destinatum confluebant, ut de ea quae sunt animae cum Serva Dei agerent. Apostolatus hic in epistolarum commercium extende­batur. Sic duodeseptuaginta annos in Clarissarum disciplina vixit et ars ei fuit viae perfectionis evangelicae exoptabilis perviaeque efficiendae.

    Fames, frigus et abiectiones ut cibum suum aliis sodalibus dispensaret, quibus in bello sive post bellum civile anni 1936 laboravit, vestigia in corpore eius impresserunt. Multis gravibusque morbis correpta, diutinis se subiecit curis et gravis chirurgicis sectionibus. Patientia eius ita in quietam laetamque virtutem adus­que summum fortitudinis testimonium transiit, ut medicorum infirmorumque ministrorum excitaret admirationem.

    Meritorum plena claraque sanctitatis fama circumfusa pie in Domino quievit die 28 mensis Februarii anno 1991.

    Hanc ob sanctitatis famam apud Curiam ecclesiasticam Salmantinam Inquisitio dioecesana a die 8 mensis Martii anno 2002 ad diem 29 mensis Februarii anno 2004 celebrata est, quam Inquisitio suppletiva est secuta anno 2006, quarum iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 24 mensis Maii anno 2008 probata est. Positione confecta, iuxta consuetudinem disceptatum est an Serva Dei more heroico virtutes christianas exercuisset. Prospero cum exitu, die 7 mensis Iunii anno 2018 Peculiari Consultorum Theologorum Congressus celebratus est. Patres Cardinales et Episcopi in Sessione Ordinaria diei 24 mensis Septembris anno 2019, cui egomet ipse Angelus Cardinalis Becciu praefui, Servam Dei virtutes theologales, cardinales iisque adnexas in modum heroum exercuisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata rela­tione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardi­nalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitu­di­ne iisque adnexis in gradu heroico Servae Dei Mariae Franciscae a Iesu Infante (in saeculo: Mariae a Nativitate Sánchez Villoria), Monialis professae Ordinis Sanctae Clarae, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congre­gationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

    Datum Romae, die 2 mensis Octobris a.D. 2019.