Causa in corso
Maria Margherita Lussana (al secolo: Teresa Caterina)
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Margherita Lussana (al secolo: Teresa Caterina)

(1852 - 1935)

Venerabilità:

- 23 febbraio 2023

- Papa  Francesco

Cofondatrice della Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Asola; si distinse per la carità che effuse sia da laica che da consacrata. Dimostrò una generosa attitudine a donare se stessa senza riserve, cercando di risolvere i problemi con senso pratico per amore di Dio e del prossimo

  • Biografia
Condusse una vita austera, umile, temperante, dando prova di singolare capacità di distacco e rinuncia

 

La Venerabile Serva di Dio Maria Margherita Lussana (al secolo: Teresa Caterina) nacque a Seriate (Bergamo, Italia) il 14 novembre 1852, in una famiglia benestante.

Dopo aver conseguito il Diploma Magistrale e l’abilitazione all’insegnamento nelle classi elementari, si dedicò all’assistenza dell’anziana madre che morì nel 1888. Coerente con le sue ispirazioni profonde, chiese di essere ammessa nella Congregazione delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù, fondata a Bergamo da Santa Teresa Eustochio Verzeri. Successivamente, avendo a suo carico una lunga esperienza di insegnamento, su consiglio del confessore, nel 1889, fece il suo ingresso nell’Istituto delle Orsoline di Somasca. Nel frattempo, il Vescovo di Bergamo, Mons. Guindani, aveva fatto trasferire il noviziato da Somasca a Ponte San Pietro, dove risiedeva la Venerabile Serva di Dio Maria Ignazia Isacchi, Vicaria e Maestra delle novizie.

Nel 1892, una nobildonna di Gazzuolo (Mantova) chiese alcune suore per aprire una scuola privata di studio e di lavoro. Mons. Guindani, si rivolse all’Istituto di Somasca. La Superiora Generale acconsentì, ponendo come condizione che le suore in questione fossero staccate dall’Istituto, cambiando Regola e nome. Il Vescovo accettò e, il 5 settembre 1893, inviò a Gazzuolo un gruppo di sette suore, fra cui Madre Margherita, guidate dalla Venerabile Serva di Dio Ignazia. Le religiose furono autorizzate dallo stesso Mons. Guindani a mantenere l’abito religioso e a professare la Regola delle Orsoline.

Nel primo Capitolo Generale della Congregazione, nel 1894, suor Maria Ignazia, Fondatrice, fu eletta Superiora Generale, e Madre Margherita venne eletta Vicaria Generale, assumendo la responsabilità delle attività educative della Congregazione che, accanto alla scuola, diede subito spazio ad un orfanotrofio ed un educandato. Nel 1897 conseguì, a Verona, il diploma di “maestra per giardini d’infanzia” e, nel 1900, assunse la direzione dell’Asilo Bolognini di Seriate, collaborando appieno con le locali autorità nel comune e continuando a tenersi aggiornata sulle nuove metodologie didattiche. Nella scuola serale insegnava come prevenire la pellagra e diede lezioni di economia e di educazione domestica alle operaie. Sempre a Seriate, iniziò l’esperimento del dopo-scuola per i ragazzi delle elementari. Negli anni della Prima Guerra Mondiale assistette i figli dei “richiamati” e poi quelli dei profughi friulani.

Nel 1924, fu eletta Superiora Generale, mantenendo contemporaneamente la direzione dell’asilo.

Il 27 febbraio 1935, a soli sei mesi di distanza da Madre Ignazia, fu affetta da polmonite e morì nella casa di Seriate (Italia).

La Venerabile Serva di Dio si distinse per la carità che effuse sia da laica che da consacrata. Dimostrò una generosa attitudine a donare se stessa senza riserve, cercando di risolvere i problemi con senso pratico per amore di Dio e del prossimo. Con la Fondatrice intrecciò un’amicizia sincera, che portò entrambe a spendersi per il bene delle sorelle e dell’Istituto. Il suo vissuto di fede fu fondato sulla preghiera, sulla contemplazione e sulla devozione eucaristica e mariana. La speranza di Madre Maria Margherita era riposta nel Cuore di Gesù, al quale si affidava particolarmente nelle situazioni difficili. Il fervente amore verso Dio diede vita ad un’ampia carità verso il prossimo.

Nell’ambito dell’educazione profuse il massimo impegno a sostegno dell’infanzia, adattando la sua cultura alle esigenze dei bambini poveri, della gioventù, delle donne e delle operaie. Accoglieva con delicatezza le alunne più problematiche, anche malate di mente, esentava dal pagamento della retta le ragazze povere e accoglieva le orfanelle. Fu premurosa verso le consorelle che cercava costantemente di servire ed assistere con dedizione.

Fu prudente e lungimirante nella guida dell’Istituto, fornendo consigli saggi ma anche chiedendo lei stessa consigli prima di prendere decisioni difficili. Condusse una vita austera, umile, temperante, dando prova di singolare capacità di distacco e rinuncia. L’obbedienza era alla base della sua vita consacrata.

La fama di santità è viva all’interno della Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore e nei luoghi in cui si trovano le Case dell’Istituto, unita ad una certa fama signorum.