Causa in corso
Maria Montserrat Grases García
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Montserrat Grases García

(1941 - 1959)

Venerabilità:

- 26 aprile 2016

- Papa  Francesco

Giovane Laica, della Prelatura Personale della Santa Croce e dell’Opus Dei; accolse la malattia come un’occasione di amore radicale, cercando di conservare la gioia e la fiducia in Dio, pur con la consapevolezza dell’imminente fine. Visse intensamente e nella luce di Cristo il tempo che le restava

  • Biografia
“Signore, quello che tu vuoi, come tu vuoi, quando tu vuoi”

 

La Venerabile Serva di Dio Maria Montserrat Grases García nacque a Barcellona (Spagna) il 10 luglio 1941, in una famiglia profondamente cattolica e vicina all’Opus Dei. Nel 1942, fu quasi vicina a morire per una infezione respiratoria. Dopo questa malattia, trascorse l’infanzia e l’adolescenza nella serenità di una famiglia unita e credente. Fu una alunna diligente, anche se non brillante negli studi. Dimostrava, però, una grande sensibilità e inclinazione per la musica e, nel 1950, si iscrisse ai corsi di Solfeggio e Pianoforte.

Nel 1955 si recò per la prima volta a “Llar”, un Centro dell’Opus Dei a Barcellona, per approfondire la sua spiritualità alla luce della quale l’avevano educata i suoi genitori.

Nell’anno successivo, si iscrisse alla Escuela Profesional para la Mujer e partecipò per la prima volta a un corso di ritiro spirituale.

Nel 1957 superò gli esami di Solfeggio e Pianoforte del quarto anno e iniziò il tirocinio infermieristico presso l’Ospedale di Santa Cruz y san Pablo. Il 24 dicembre, chiese l’ammissione all’Opus Dei come Numeraria.

Mentre partecipava ad una gita sui Pirenei catalani, sciando cadde e prese un colpo al ginocchio. Sembrava essere un incidente senza conseguenze, ma il dolore non accennava a diminuire. Dopo varie visite specialistiche ed esami radiologici, nel giugno del 1958 le fu diagnosticato un sarcoma di Ewing, tumore osseo con prognosi infausta a breve termine. Il 10 luglio compì diciotto anni e, il 17 luglio successivo, le venne concessa l’ammissione all’Opus Dei. Dall’11 al 17 novembre fece un viaggio a Roma, dove incontrò san Josemaría Escrivá. Fu un’esperienza spiritualmente molto intensa che lasciò in lei echi profondi.

Il 5 febbraio 1959, previa dispensa del Fondatore, le fu concessa l’incorporazione definitiva all’Opus Dei. L’8 marzo ricevette l’Unzione degli Infermi ed entrò nella fase terminale della malattia, accogliendo con amore la volontà di Dio: “Signore, quello che tu vuoi, come tu vuoi, quando tu vuoi”.

Morì a Barcellona (Spagna) il 26 marzo 1959, Giovedì Santo.

ITER DELLA CAUSA

Il Processo Informativo si svolse presso la Curia ecclesiastica di Barcellona (Spagna), dal 19 novembre 1962 al 23 marzo 1968, in quarantatré Sessioni, con l’escussione di ventisette testi, tre dei quali ex officio.

Il 22 febbraio 1974 fu emanato il Decreto super scriptis.

Il 15 maggio 1992 venne decretata la validità giuridica del Processo Informativo.

Dal 10 giugno al 28 ottobre 1993, presso la medesima Curia ecclesiastica, si svolse un’Inchiesta Diocesana per la raccolta delle prove documentali.

La validità giuridica dell’Inchiesta Diocesana fu riconosciuta con il Decreto del 21 gennaio 1994.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si svolse il 30 giugno 2015. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio era una giovane amante della vita, con un carattere vivace. Non particolarmente brillante negli studi ma portata per la musica, visse l’adolescenza e la prima giovinezza serenamente, guidata nella fede soprattutto dalla madre che fu il suo punto di riferimento. Dopo un attento discernimento, entrò nell’Opus Dei.

La giovane accolse la malattia come un’occasione di amore radicale, cercando di conservare la gioia e la fiducia in Dio, pur con la consapevolezza dell’imminente fine. Visse intensamente e nella luce di Cristo il tempo che le restava. Sebbene gravemente malata, volle recarsi a Roma per incontrare San Josemaría. Rifiutò qualsiasi analgesico anche quando il dolore si fece più intenso, sopportando tutto con amore e serenità, consegnandosi nelle mani del Signore.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 19 aprile 2016. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, mise in rilievo il suo impegno costante nella donazione di sé e nel compimento della volontà di Dio. Tale suo cammino le permise anche di accettare serenamente la sua malattia e di porsi fiduciosa nelle mani del Signore. Dai suoi scritti emerge che, a partire dalla spiritualità dell’Opus Dei, si sforzò di mettere in pratica l’unione affettiva ed effettiva con il Fondatore e con i suoi successori, senza cedere, però, nel pericolo del culto di personalità.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.