Causa in corso
Maria Teresa Dupouy Bordes
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Teresa Dupouy Bordes

(1873 - 1953)

Venerabilità:

- 16 luglio 2015

- Papa  Francesco

Religiosa Professa della Società del Sacro Cuore di Gesù, Fondatrice della Congregazione delle Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria; pur essendo figlia unica, in una famiglia benestante, seppe compiere un lavorio profondo e costante su se stessa per smussare gli aspetti spigolosi del carattere. Aperta alla Grazia sin da adolescente, serbò il desiderio di donarsi completamente a Dio

  • Biografia
Rimaneva lunghe ore davanti al Tabernacolo, si dedicava con passione alla cura della liturgia e della sacrestia, mise in atto la missione a favore delle vocazioni sacerdotali

 

La Venerabile Serva di Dio Maria Teresa Dupouy Bordes nacque il 6 maggio 1873 a Saint Pierre d’Irube (Francia), piccolo villaggio vicino Bayonne, ai piedi dei Pirenei. Visse la sua infanzia a San Sebastián (Spagna), dove il padre era proprietario di un lussuoso albergo. All’età di nove anni, entrò nel collegio delle Serve di Maria, dove intraprese un cammino spirituale e vocazionale che, nel 1885, la portò a emettere il voto privato di verginità, sentendosi chiamata alla vita consacrata.

Accortisi del cambiamento della figlia, i genitori decisero di ritirarla dal collegio e di farla partecipare a eventi di vita mondana. Consigliata dal gesuita P. Jean Pon, suo direttore spirituale, fu obbediente ai genitori, mantenendo un atteggiamento esteriore di partecipazione agli eventi mondani e un cuore sempre più ancorato alla radicalità evangelica. Durante gli esercizi spirituali del 1891, mentre leggeva la vita di Santa Maddalena Sofia Barat, Fondatrice della Società del Sacro Cuore, si sentì chiamata in tale Congregazione. Scoperta l’intenzione della figlia, i genitori si opposero fortemente al suo progetto e tentarono con ogni mezzo a farle cambiare idea. Vista la resistenza della famiglia, nel 1898 fuggì di casa e si recò a Parigi per entrare nella Società del Sacro Cuore.

Nel 1899 il padre, andandola a trovare come novizia, ricevette una grande serenità di spirito e, da quel momento, la assecondò nella sua vocazione. Su consiglio della moglie, donò alla Società del Sacro Cuore un terreno perché vi fosse costruito un convento a San Sebastián. Nel 1903 la Venerabile Serva di Dio fu inviata in questa nuova casa. Nel 1905, le venne affidato l’ufficio di sacrestana e, il 26 agosto 1906, emise la professione perpetua.

Considerando l’ignoranza religiosa dei ministranti che prestavano servizio alla cappella delle Suore, cominciò a insegnare catechismo, seguendoli anche nel discernimento e nell’accompagnamento vocazionale, soprattutto di coloro che si sentivano chiamati al sacerdozio e alla vita consacrata. Questo gruppo di ragazzi prese il nome di “Estanislaos” in memoria di S. Stanislao Kostka.

Nel 1924, scrisse alla Superiora Generale, progettando una possibile fondazione di un nuovo istituto che avrebbe avuto lo scopo di lavorare e soffrire per le vocazioni sacerdotali. L’anno successivo, in occasione di un viaggio a Roma, ebbe un’udienza privata da papa Pio XI, che la confermò nella fondazione della nuova Congregazione.

Nel 1926, la Superiora Generale la autorizzò a fare una prova in vista della fondazione e a formare le prime postulanti. Tale Istituto chiamato “Religiose Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria”, fu riconosciuto come Istituto di diritto diocesano, nel 1930.

Visse gli anni successivi rimanendo fedele alla propria Congregazione e accompagnando, allo stesso tempo, la formazione e lo sviluppo dell’Istituto da lei fondato, impegnato in nuove aperture, tra le quali in Cina. Pur non potendo essere Superiora Generale poiché apparteneva ad un altro Istituto, guidò le sue suore come Fondatrice.

Nel 1949, in seguito ad un incidente in giardino, si ruppe il femore e, non potendo essere operata, fu costretta a rimanere allettata. Continuò a mantenere un rapporto diretto con le sue figlie attraverso gli scritti.

Nel 1950 l’autorità diocesana indisse un Capitolo Generale per eleggere la prima Superiora Generale effettiva. Accolse tale decisione con gratitudine, continuando a formare e a seguire l’attività dell’Istituto, per quanto le condizioni di salute glielo permettessero.

Morì a San Sebastián (Spagna) il 26 maggio 1953.

 

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana fu istruita presso la Curia ecclesiastica di San Sebastián (Spagna) dal 21 dicembre 1988 al 9 aprile 1992, in quarantanove Sessioni, durante le quali furono raccolte le prove documentali e vennero escussi quarantatré testi.

Inoltre furono celebrate tre Inchieste Rogatoriali:

- a Madrid (Spagna), dal 15 giugno al 13 luglio 1990, in due Sessioni, per l’escussione di un teste;

- a San José de Costa Rica (Costa Rica), il 25 ottobre 1990, in una Sessione, per l’escussione di un teste;

- a Mercedes (Uruguay), il 1° novembre 1990, in una Sessione, per l’escussione di un teste.

La validità giuridica delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto del 12 maggio 1995.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 6 febbraio 2014. I Consultori prescritti, i quali sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio, pur essendo figlia unica, in una famiglia benestante, seppe compiere un lavorio profondo e costante su se stessa per smussare gli aspetti spigolosi del carattere. Aperta alla Grazia sin da adolescente, serbò il desiderio di donarsi completamente a Dio e si impegnò in un cammino di crescita spirituale in continua ascesa che le permise di essere forte nell’opporsi ai genitori che, inizialmente, non accolsero benevolmente la sua scelta vocazionale.

Interpretò il quotidiano con l’aiuto della fede, abbandonata al progetto di Dio. Fu religiosa prudente, rispettosa della sua Superiora, fedele al Signore in ogni avversità. Con i permessi dell’Autorità religiosa intraprese l’opera fondazionale. Rifiutò con spirito di umiltà qualsiasi onore e privilegio che la sua posizione le avrebbe permesso. Molto apprezzata fu la sua capacità di discernimento vocazionale.

Si adoperò con zelo per la salvezza delle anime e si applicò con particolare fervore alla formazione religiosa.

Al termine del dibattito, i Consultori all’unanimità si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 16 giugno 2015. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, mise in rilievo la sua devozione eucaristica che segnò tutta la sua vita. Rimaneva lunghe ore davanti al Tabernacolo, si dedicava con passione alla cura della liturgia e della sacrestia, mise in atto la missione a favore delle vocazioni sacerdotali.

Guidata dallo Spirito Santo fin dall’infanzia, dimostrò un’energia straordinaria nel promuovere i suoi progetti, conservando allo stesso tempo la propria appartenenza all’Istituto di origine.

L’amore verso Dio era accompagnato dall’amore verso il prossimo, in particolare verso i piccoli ministranti, mediante la promozione della loro vocazione sacerdotale e religiosa. In essi vedeva già dei futuri sacerdoti. Alle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e Maria chiedeva di essere ferme nel perseguimento di tale scopo, affermando spesso che “non c’è Eucaristia senza il sacerdote”.

Mostrò la virtù della fortezza, mantenendo la propria fedeltà alla Società del Sacro Cuore, accettando tutte le limitazioni alla sua azione fondatrice. Era perseverante nella formazione delle Suore attendendo, allo stesso tempo agli impegni della sua Comunità d’origine e alla formazione delle suore del nuovo Istituto.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.