Causa in corso
Maria Teresa Spinelli
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Teresa Spinelli

(1789 - 1850)

Venerabilità:

- 10 ottobre 2016

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore Agostiniane Serve di Gesù e Maria; visse intensamente tutti gli stati di vita, con fortezza, tenacia e positività, conservando una fede profonda e la pazienza, in totale abbandono alla Divina Provvidenza

  • Biografia
Donna dotata di una intelligenza vivace, autodidatta di ampia cultura e di profonda vita ascetica, compì scelte radicali e controcorrente

 

La Venerabile Serva di Dio Maria Teresa Spinelli nacque a Roma (Italia) il 1° ottobre 1789. Inviata a studiare presso l’Istituto delle Maestre Pie Venerini di San Tommaso in Parione, a causa di un dissesto finanziario familiare nel 1802 dovette interrompere gli studi e rientrare a casa.

All’età di sedici anni, con la speranza di rendere migliore la sua situazione economica, i genitori la diedero in sposa a un giovane impiegato camerale, Luigi Ravieli, che ben presto si dimostrò irascibile e violento nei confronti della moglie, fino a maltrattarla. Dopo aver esaminato il caso, il Vicegerente di Roma decise la legale separazione dei coniugi. Il marito l’abbandonò definitivamente senza dar più notizie. Dal matrimonio nacque una figlia: Maria Domenica.

Per provvedere al necessario sostegno familiare, si impegnò come domestica fino al 1816. Oltre a svolgere con cura il lavoro, si impegnava molto nella preghiera e nella penitenza, sotto la guida del gesuita P. Michele Perez, e si dedicava pure alle opere di carità, di apostolato e di assistenza ai malati.

Nel 1816 rientrò a Roma per occuparsi della figlia e dei genitori anziani e ammalati. In questo periodo, sotto la guida del direttore spirituale P. Pietro Castelnuovo, Rettore della Comunità dei Padri Dottrinari di “Santa Maria in Monticelli”, continuò la vita di preghiera e di penitenza. Ammalatasi gravemente, il direttore spirituale la esortò ad affidarsi all’intercessione dell’allora Venerabile Cesare de Bus, Fondatore dei Dottrinari. Si accordarono per pregarlo simultaneamente e, all’improvviso, la Venerabile Serva di Dio guarì completamente. Nel 1819 la figlia fu accolta come educanda nel Monastero di S. Caterina dei Funari a Roma e, nel 1825, scelse la vita claustrale nel Monastero delle Benedettine di Veroli.

Nel 1820 dopo la morte della madre, si trasferì presso la casa del fratello, dove prestò assistenza alla cognata malata. Nello stesso anno si sentì chiamata ad iniziare un apostolato educativo. Nel 1821, dietro consiglio del confessore e di alcuni sacerdoti, si trasferì a Frosinone e, insieme ad altre tre maestre, in accordo col Comune cittadino, aprì la prima scuola elementare per fanciulle. A fianco della scuola sorse il Convitto per le educande, il laboratorio di ricamo e di fiori artificiali, l’opera delle prime comunioni, degli Esercizi Spirituali e del catechismo degli adulti. Per portare avanti la sua opera le vennero concessi anche la chiesa e l’ex-convento di S. Agostino.

Nello stesso tempo, con le altre otto maestre, fondò una comunità dedita alla preghiera e al lavoro. Il 23 settembre del 1827 questa comunità divenne l’Istituto delle “Suore Serve di Gesù e Maria” che, dopo aver ricevuto l’aggregazione all’Ordine Agostiniano, prese il nome di “Suore Agostiniane Serve di Gesù e di Maria”.

Nel 1835 accolse presso di sé la figlia, monaca benedettina, dimessa dal suo Monastero per grave malattia mentale, e l’assistette fino alla morte, avvenuta nel 1846.

Nel 1838, emise i voti del “più perfetto” e di “vittima” con cui volle consolidare il suo amore al Signore e unirsi in maniera più intima alle sofferenze del Signore in espiazione dei peccati propri e di tutto il mondo.

Morì a Frosinone (Italia) il 22 gennaio del 1850.

 

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Frosinone (Italia), dal 17 settembre 1982 al 27 febbraio 1997, in quindici Sessioni, durante le quali fu raccolta la documentazione e vennero escussi ventisei testi, di cui tre ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 20 febbraio 1998.

 

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 22 aprile 2008. A conclusione di un approfondito dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu unanimemente affermativo.

 

CONGRESSO PECULIARE DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 9 giugno 2015. I Consultori sottolinearono che ogni circostanza della vita della Venerabile Serva di Dio fu da lei vissuta come un’occasione di santificazione. Forgiata alle avversità sin da piccola, conservò la fiducia in Dio e la serenità anche nelle prove più dure. Sopportò i maltrattamenti del marito e la vergogna di un matrimonio finito male, le fatiche di crescere una figlia da sola, le contrarietà della cognata. Visse intensamente tutti gli stati di vita, con fortezza, tenacia e positività, conservando una fede profonda e la pazienza, in totale abbandono alla Divina Provvidenza. Donna dotata di una intelligenza vivace, autodidatta di ampia cultura e di profonda vita ascetica, compì scelte radicali e controcorrente. Nella nuova Congregazione sviluppò una spiritualità agostiniana. Si dedicò all’istruzione delle fanciulle, che cercava di educare alla vita attraverso la pedagogia dell’amore. Diede luogo ad un modo nuovo di concepire la scuola cattolica, guardando alla promozione umana oltre che spirituale.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 4 ottobre 2016.

L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’intensa vita spirituale. Gli aspetti specifici della sua esperienza cristiana furono: il carattere riparatorio e di espiazione che contraddistinse la sua vita penitenziale; la disponibilità ad educare le giovani, fornendo loro una formazione integrale, facendo leva sulla “educazione del cuore”, per cui cultura, catechesi, capacità di relazione, scienze umane e scienza divina interagivano reciprocamente; il progetto di vita che propose alle sue Suore, invitandole a puntare al più alto, al più perfetto e a tendere sempre a compiere la volontà di Dio.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.