Causa in corso
Mercurio Maria Teresi
- Venerabile Servo di Dio -

Mercurio Maria Teresi

(1742 - 1805)

Venerabilità:

- 17 marzo 2021

- Papa  Francesco

Arcivescovo di Monreale,  si distinse per lo zelo non comune manifestato nella propagazione della fede in ogni periodo della sua vita, dedicandosi alla predicazione senza risparmio di energie, dichiarandosi pronto a morire per la causa del Vangelo

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Generosissimo, elargiva i suoi averi alle persone indigenti, tenendo per sé solo il necessario

 

    Il Venerabile Servo di Dio Mercurio Maria Teresi nacque il 10 ottobre 1742 a Montemaggiore Belsito (Palermo, Italia). Intorno ai 10 anni fu inviato a Palermo per studiare presso il Collegio Massimo dei Gesuiti. Entrato in Seminario, venne ordinato presbitero il 21 settembre 1765, per la Diocesi di Cefalù. Nel 1766, entrò nella Compagnia di Gesù ma ne uscì l’anno dopo, a causa dell’espulsione dei Gesuiti dalla Sicilia. Rientrato in Diocesi, fu assegnato alla Comunità del Seminario di Cefalù quale Direttore Spirituale e Professore di Teologia Morale.

    Nel 1769 cominciò a dedicarsi alle Missioni popolari, che lo portarono, per circa quarant’anni, in svariati luoghi della Sicilia per annunciare la Parola di Dio ed amministrare i Sacramenti. Per l’amministrazione della Confessione, ricevette la facoltà di ascoltare i penitenti di entrambi i sessi e di assolvere i casi riservati.

    Diede alle stampe vari libri su tematiche spirituali, pastorali e morali.

    Nel 1796, fu nominato Canonico della Chiesa Metropolitana di Palermo e, l’anno successivo, Parroco di Montemaggiore Belsito.

    Per la sua fama di pastore zelante e virtuoso, nel 1799, il Re Ferdinando III di Borbone e la Regina Carolina lo chiamarono a Corte quale Predicatore e Confessore.

    Nel 1802, venne nominato Arcivescovo di Monreale, ricevendo l’ordinazione episcopale il 3 giugno dello stesso anno. Le logoranti fatiche apostoliche avevano però sfinito la sua fibra e limitarono molto la sua azione pastorale.

    L’11 aprile 1805, dopo aver celebrato in Cattedrale la Santa Messa in Coena Domini ed essersi particolarmente stancato pronunciando una fervorosa omelia, venne colto da un malore

    Morì a Monreale (Italia) il 18 aprile 1805.

    Il Venerabile Servo di Dio esercitò la virtù teologale della fede in grado eroico, coltivando la sua vita spirituale soprattutto con l’Eucarestia, celebrata e adorata, con l’amore a Gesù Crocifisso, con la preghiera e con una profonda devozione verso la Madonna e i Santi. Fin dall’infanzia, visse alla presenza del Signore, per adorarlo e per servirlo. Con queste disposizioni, diventato sacerdote, si distinse per lo zelo non comune manifestato nella propagazione della fede in ogni periodo della sua vita, dedicandosi alla predicazione senza risparmio di energie, dichiarandosi pronto a morire per la causa del Vangelo

    La sua vita di fede era abitualmente accompagnata dalla speranza e dalla carità, praticate in grado non comune e in un contesto culturale non favorevole alla Chiesa Cattolica, caratterizzato dal Dispotismo illuminato, dal Giurisdizionalismo e dall’Illuminismo. Di fronte alle difficoltà, confidò sempre nella Divina Provvidenza, sentendosi un umile servitore di Cristo e della Chiesa, annunciatore del Regno, con lo sguardo costantemente rivolto alla Vita eterna. La speranza gli diede l’energia necessaria per il suo intenso apostolato missionario. Sopportò con saldezza d’animo le fatiche delle tante missioni predicate in diverse località.

    Circa la carità eroica, fu generosissimo, elargiva i suoi averi alle persone indigenti, tenendo per sé solo il necessario. Non voleva denaro per la predicazione e, se ne riceveva, lo donava prontamente e volentieri ai poveri. Si comportò abitualmente in modo caritatevole anche verso coloro che gli erano ostili.

 

CEFALU'

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

MERCURIO MARIA TERESI

Arcivescovo di Monreale

(1742-1805)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Beato l'uomo che (…) nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte. È come albero piantato lungo corsi d'acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene” (Sal 1,1.2-3).

    Con l’ardente desiderio di vivere per Dio e il suo profondo zelo apostolico, il Servo di Dio Mercurio Maria Teresi ha offerto un’autentica testimonianza di santità. Di essa due Chiese della gloriosa Trinacria hanno goduto: la diocesi di Cefalù, che gli diede i natali, e l’arcidiocesi di Monreale, che lo ebbe come pastore.

    Il Servo di Dio nacque infatti a Montemaggiore Belsito il 10 ottobre 1742 e in quello stesso giorno fu battezzato. La sua famiglia era molto devota, tanto da annoverare già alcuni parenti sacerdoti. Fra essi, due zii influirono particolarmente nell’educazione religiosa del Servo di Dio. Studiò presso il Collegio Massimo di Palermo, tenuto dai Gesuiti, poi entrò nel Seminario di Cefalù per completare l’itinerario verso gli Ordini Sacri. Diventò sacerdote a Polizzi Generosa il 21 settembre 1765. Il vescovo di Cefalù lo volle come insegnante ed educatore dei seminaristi. Egli tuttavia, dopo appena un anno di sacerdozio, optò per iniziare il noviziato nella Compagnia di Gesù, poi espulsa dalla Sicilia nel 1767. Il Servo di Dio fece quindi ritorno nella sua diocesi e fu nominato direttore spirituale e insegnante di teologia morale nel Seminario di Cefalù. Intraprese anche una vasta azione evangelizzatrice, predicando missioni al popolo in numerose città della Sicilia. Scrisse opere di teologia e spiritualità, e pubblicò libri di preghiera e devozione. Per i meriti della sua predicazione l’Arcivescovo di Palermo lo fece Canonico del Capitolo Metropolitano. Nel 1797 diventò poi anche Parroco di Montemaggiore Belsito.

    Nell’anno 1802 il Servo di Dio Pio VII restituì in pristinum l’Arcidiocesi di Monreale, che dal suo predecessore era stata unita all’Arcidiocesi di Palermo. Due giorni dopo il Re Ferdinando III di Sicilia, per la consuetudine del tempo, nominò Arcivescovo di Monreale il Servo di Dio, che venne ordinato il 13 giugno di quello stesso anno. Furono anni difficili per la Chiesa, fra derive dottrinali, rapporti complessi con le autorità, fermenti sociali e politici. Il Servo di Dio resse l’arcidiocesi per quasi un triennio.

    Dalla sua vita interiore, alimentata da una costante e fervorosa preghiera, il Servo di Dio maturò il proponimento di dare sempre tutto se stesso, senza risparmio, per conseguire il bene superiore proprio e dei fratelli. Per la solidità del suo comportamento morale e dei suoi insegnamenti etici, venne chiamato il “Sant’Alfonso di Sicilia”. L’educazione tipica della Compagnia di Gesù ne aveva formato l’umiltà e l’obbedienza. Era avvezzo alla penitenza e teneva uno stile di vita semplice e sobrio. Con mansuetudine e fortezza non comune affrontò le scomodità di lunghi viaggi e l’acredine di molti che ebbe avversari. Quanti lo conobbero parlarono di lui come di un uomo di grande fede, sostenuto dalla speranza, spinto dalla carità, dotato dalla natura e dalla grazia divina di doni singolari.

    Concluse la sua laboriosa giornata terrena il 18 aprile 1805. Le sue ultime parole furono per perdonare quanti lo avevano afflitto. Dal 1926 i suoi resti mortali, subito sepolti nella Cattedrale di Monreale, riposano nella chiesa di Montemaggiore Belsito. Se già durante la vita il popolo lo guardava come un santo, ancor più questa fama di santità andò aumentando dopo la sua morte e ancora oggi si conserva viva.

    Per questo motivo fu istruita la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio. Fra gli anni 1931 e 1991 si ebbero a Cefalù e Monreale processi e inchieste sulla sua vita, virtù e fama di santità. Finalmente dal 17 aprile 2005 al 26 marzo 2006 presso la Curia ecclesiastica di Cefalù si è celebrata l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica fu riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi mediante decreto del 30 maggio 2008. È stata allora preparata la Positio, sottoposta al giudizio dei Consultori Storici il 15 marzo 2007. Si è quindi discusso secondo le norme consuete se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il 25 febbraio 2020 il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi ebbe esito favorevole.

    I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 2 marzo 2021, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato eroicamente le virtù teologali, cardinali ed annesse.  

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei  Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali  Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Mercurio Maria Teresi, Arcivescovo di Monreale, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 17 marzo nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                        + Fabio Fabene

                                                                        Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                        Segretario

 

 

 

 

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CEPHALUDENSIS

 

BEATIFICAZIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

MERCURII MARIAE TERESI

Archiepiscopi Montis Regalis

(1742-1805)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Beatus vir, qui (…) in lege Domini voluntas eius, et in lege eius meditatur die ac nocte. Et erit tamquam lignum plantatum secus decursus aquarum, quod fructum suum dabit in tempore suo; et folium eius non defluet, et omnia, quaecumque faciet, prosperabuntur” (Ps 1,1.2-3).

    Ardenti cupitate pro Deo vivendi altoque suo apostolico zelo, Servus Dei Mercurius Maria Teresi verum sanctitatis testimonium praebuit. Quo duae insignis Trinacriae Ecclesiae laetatae sunt: Dioecesis Cephaludensis, in qua natus est, et Archidioecesis Montis Regalis, quae eum pastorem habuit.

    Servus Dei nam Monte Maiore ortus est die 10 mensis Octobris anno 1742 ac eodem die est Sacro Fonte lustratus. Familia eius maxime erat religioni devota, adeo ut iam aliquos membros sacerdotes factos in se enumeraret. Inter quos, duo patrui magni momenti fuerunt ad religiosam Servi Dei institutionem. Panormi didicit apud Collegium Maximum, a patribus Societatis Iesu gestum, dein Seminarium Cephaludense ingressus est ut iter ad Sacros Ordines perficeret. Presbyter factus est Politii die 21 mensis Septembris anno 1765. Episcopus Cephaludensis voluit eum magistrum et seminarii alumnorum formatorem. Qui tamen, post unum tantum sacerdotii annum, novitiatum inchoare optavit Societatis Iesu, qui Sicilia anno 1767 vero est expulsa. Servus Dei dioecesim suam rediit ac nominatus est in Cephaludensi Seminario spiritualis moderator et theologiae moralis magister. Amplius evangelizationis opus etiam inchoavit, per praedicationem missionum ad populum in plurimis Siciliae civitatibus. Volumina aliquot de theologia et spiritualitate scripsit, necnon orationis devotionisque libellos. Praedicationis eius meritis, Archiepiscopus Panormitanus Capituli Metropolitani eum statuit Canonicum. Montis Maioris Parochus postea Servus Dei factus est quoque.

    Anno 1802 Servus Dei Pius VII Archidioecesim Montis Regalis in pristinum restituit, quae ab Augusto eius Praedecessore Archidioecesi Panormitanae erat iuncta. Duabus diebus post Rex Ferdinandus III Siciliae, pro illius temporis consuetudine, Archiepiscopum Montis Regalis Servum Dei deputavit, qui autem die 13 mensis Iunii eiusdem anni est consecratus. Ecclesiae illud fuit arduum spatium, quae tunc quibusdam aberrationibus doctrinae, difficilioribus cum Regni auctoritatibus negotiis, societatis reique publicae fermentis quidem laboravit. Per triennium fere Servus Dei Archidioecesim rexit.

    Propter interiorem vitam, quam constanti ac fervida precatione alebat, Servus Dei ad totius sui semper, sine parsimonia, maioris sui fratrumque boni consequendi causa, offerendi propositum pervenit. Soliditate sui moralis habitus et praeceptorum, “Sanctus Alphonsus Siciliae” est nuncupatus. Peculiaris Societatis Iesu institutio humilitatem et oboedientiam eius informavit. Penitentiam agere solebat atque simplicem sobriumque vivendi modum servavit. Haud communi mansuetudine ac fortitudine diuturnorum itinerum incommoda suscipiebat, tamquam acrimoniam quorum adversarios habuit. Omnis qui ei incurrit, sicuti viro magnae fidei, spe sustento, caritate impulso, singularibus donis natura vel divina gratia ornato de eo est locutus.

    Suum industriosum tempus terrenum die 18 mensis Aprilis anno 1805 hausit. Postrema verba eius ad omnibus ignoscendum, qui eum ipsum adflixerant, fuere. Ab anno 1926 exuviae eius, mox in Cathedrali Montis Regalis conditae, in Montis Maioris basilica Sanctae Catharinae Virginis et Martyris iaciunt. Si iam viventem populus sanctum duxerat eum, quam maxime haec sanctitatis fama post mortem eius crevit et hodie quoque vive permanet.

    Quamobrem Servi Dei Causa Beatificationis et Canonizationis est incepta. Inter annum 1931 et annum 1991 Cephalaedii et Monte Regali processus inquisitionesque super eius vita, virtutibus ac sanctitatis fama sunt habiti. Denique a die 17 mensis Aprilis anno 2005 ad diem 26 mensis Martii anno 2006 apud Curiam ecclesiasticam Cephaludensem Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitate ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 30 mensis Maii anno 2008 est agnita. Positio est tum exarata et Consultorum Historicorum iudicio die 15 mensis Martii anno 2007 subiecta.

    Inde, consuetas secundum normas, disceptatum est an Servus Dei christianas virtutes heroico gradu excoluisset. Die 25 mensis Februarii anno 2020 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus faustum exitum habuit. Patres Cardinales et Episcopi, diei 2 mensis Martii anno 2021 Ordinaria in Sessione congregati, Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroum in modum exercuisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Mercurii Mariae Teresi, Archiepiscopi Montis Regalis, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 17 mensis Martii a. D. 2021.