Causa in corso
Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti
- Venerabile Servo di Dio -

Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti

(1893 - 1943)

Venerabilità:

- 21 gennaio 2021

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, cercò di aderire sempre alla volontà di Dio e a questo educava con convinzione anche i suoi fedeli. Soprattutto, al confessionale, era disponibile, mantenendo un tratto accogliente, affabile e sorridente

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
“Come abbiamo bisogno di avere santi sacerdoti! Voglio essere un sacerdote santo, che sia puro, umile, povero di spirito, distaccato da ogni cosa. Gesù e Maria, custoditemi, salvatemi, fatemi santo sacerdote”

 

    Il Veberabile Servo di Dio Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti nacque a Grotte (Agrigento, Italia) il 18 gennaio 1893, in una famiglia profondamente cristiana. Entrato in Seminario nel 1910, fu ordinato sacerdote il 9 luglio 1922. Inviato a svolgere il servizio pastorale nel paese natale, sorsero delle tensioni da parte dell’Arciprete, dovute alla difficoltà di assicurare il mantenimento di un secondo cappellano. Pertanto, il Vescovo lo trasferì a Cianciana, come viceparroco. Dopo sette mesi, lo inviò nuovamente a Grotte, in sostituzione di un altro sacerdote, come rettore della chiesa del Carmine e coadiutore dell’Arciprete. L’apostolato privilegiato da lui fu quello del confessionale, dove restava molte ore. Si dedicò anche al ministero della predicazione e alla catechesi, particolarmente dei ragazzi.

    Di costituzione gracile, soffriva di anemia. La sua salute precipitò rapidamente nel 1942.

    Morì il 17 agosto 1943 a Grotte (Italia).

    La vita del Veneravile Servo di Dio fu animata da un esercizio eroico della fede. Visse costantemente alla presenza di Dio. Sapeva mantenersi in raccoglimento davanti al Santissimo Sacramento. Cercò di aderire sempre alla volontà di Dio e a questo educava con convinzione anche i suoi fedeli. Mostrò obbedienza e rispetto nei confronti dei Superiori, in particolare dell’Arciprete, nonostante venisse trattato da lui piuttosto duramente.

    Fu un esempio di eroico esercizio della virtù della speranza, continuando a rimanere sereno e fiducioso nel Signore. Accettava tutto dalle mani di Dio, confidando nella sua misericordia. Con questo atteggiamento affrontò anche il momento della morte, di cui fu pienamente consapevole. Radicato nella speranza, era capace di infonderla anche nei suoi fedeli, a cui sapeva essere di conforto.

    Riguardo all’esercizio eroico della carità verso Dio, i suoi scritti lasciano trasparire l’intensità del suo amore per il Signore, che si esprimeva soprattutto nella ricerca costante della perfezione. Il modo di vivere il ministero sacerdotale manifesta il suo amore verso Dio: nel predicare, nell’amministrare il sacramento della riconciliazione, nel promuovere la preghiera per portare tutti all’amore di Dio. Circa la carità verso il prossimo, mostrò costantemente la volontà di anteporre il bene dei suoi fedeli a qualsiasi interesse personale. Pur vivendo in ristrettezze, si privava anche del poco che aveva per poter far fronte ai bisogni dei più poveri. Cercava pure di farsi carico generosamente dei malati, che visitava assiduamente. Spesso si presentava al capezzale di quelli più gravi senza essere stato chiamato, riuscendo sovente a confessarli e a dar loro l’unzione degli infermi. Soprattutto, al confessionale, era disponibile, mantenendo un tratto accogliente, affabile e sorridente.

 

AGRIGENTO

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

MICHELE ARCANGELO MARIA ANTONIO VINTI

Sacerdote diocesano

(1893-1943)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Come abbiamo bisogno di avere santi sacerdoti! Voglio essere un sacerdote santo, che sia puro, umile, povero di spirito, distaccato da ogni cosa. Gesù e Maria, custoditemi, salvatemi, fatemi santo sacerdote”.

    Con il fervore di questa preghiera il Servo di Dio Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti ha messo in luce il proposito di vita che sempre lo ha guidato e che lo ha portato a diventare, mediante l’uso dei doni di natura e di grazia e l’esercizio perfetto delle virtù, esempio di fede in Dio e carità sacerdotale.

    Il Servo di Dio nacque in Sicilia, a Grotte, il 18 gennaio 1893. Nella chiesa di Santa Venera ricevette il Battesimo. Educato alla fede dai genitori, che erano molto religiosi, fin da bambino mostrò segni di vocazione alla vita sacerdotale. Entrò in seminario e, stimato dai superiori e ben voluto dai compagni, giunse il 9 luglio 1922 all’ordinazione sacerdotale. Venne mandato per alcuni mesi a Canciana come vicario dell’arciprete, dove si distinse per la purezza e semplicità del carattere. Tornò poi a Grotte e fu vicario del parroco della Chiesa Madre di Grotte, in seguito vicario del rettore della chiesa del Purgatorio e, dal 1930, rettore della Chiesa del Carmelo. La parte della vita sacerdotale che più amava era il ministero di confessore: accoglieva i peccatori, illuminava le coscienze, favoriva l’accusa dei peccati, rispondeva ai dubbi, guidava le anime, esortava tutti a diventare santi. Era anche vicino ai malati e ai sofferenti.

    L’ideale di santità del Servo di Dio nasceva dal suo amore per il Signore e dalla gratitudine per il grande dono della vocazione. Il popolo di Dio era affascinato dal suo assoluto identificarsi, con somma umiltà, con il ministero cui era stato chiamato. Con il suo modo di pregare, insegnava. Celebrava la Messa con calma e devozione, e non tralasciava mai di commentare le parole del Vangelo affinché il popolo ne fosse edificato. I fedeli lo ascoltavano volentieri, anche perché non sfoggiava arte retorica e spesso si esprimeva nel dialetto del popolo. Amava la Madre di Dio, era devoto alla Vergine del Rosario di Pompei e promosse i segni della devozione carmelitana. Alla gente mostrava benevolenza, mitezza e prudenza. Dal tesoro del suo cuore, tutto di Dio, attingeva le ricchezze con cui sovveniva alle necessità di chi era sfiduciato e senza speranza. Non mancava di essere generoso verso i poveri, benché lui stesso fosse costretto a vivere in povertà. In silenzio sopportava le invidie e le ingiustizie, attendendo con pazienza che tutto si risolvesse. Praticava la penitenza, anche quando i medici glielo sconsigliavano.

    Di costituzione debole e gracile, nell’estate del 1943 le sue condizioni di salute ebbero a peggiorare. Con singolare pietà si preparò alla morte, che avvenne il 17 agosto 1943. Aveva appena 50 anni. Come già in vita, anche dopo la morte fu circondato da una chiara fama di santità.

    In virtù di questa fama si è aperta la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio. Presso la Curia ecclesiastica di Agrigento fu celebrata dal 7 novembre 1983 al 27 giugno 1997 l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata decretata da questa Congregazione delle Cause dei Santi il 6 maggio 2005. Confezionata la Positio, secondo le norme consuete si è discusso se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il 5 maggio 2020 i Consultori Teologi hanno espresso il loro voto favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 12 gennaio 2021, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Michele Arcangelo Antonio Maria Vinti, Sacerdote diocesano, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 21 gennaio 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                + Fabio Fabene

                                                                                Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                    Segretario

 

 

 

 

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AGRIGENTINA

 

BEATIFICAZIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

MICHAËLIS ARCHANGELI MARIAE ANTONII VINTI

Sacerdotis dioecesani

(1893-1943)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Quam sanctis sacerdotibus egemus! Sanctus sacerdos esse volo, qui purus, humilis, pauper spiritu, ab omnibus rebus discessus sit. Iesu et Maria, custodite, salvate ac me sacerdotem sanctum facitote”.

    Huius orationis fervore Servus Dei Michaëlis Arcangelus Maria Antonius Vinti vitae suae propositum illustravit, quod assidue eum conduxit et, ut per naturae gratiaeque donorum usum necnon perfectum virtutum exercitium fidei in Deum sacerdotalisque caritatis exemplum fieret, egit.

    Servus Dei in Sicilia, apud Gruttas, die 18 mensis Ianuarii anno 1893 ortus est. In ecclesia Sanctae Venerae suscepit Baptisma. In fidem a piissimis parentibus instructus, iam a pueritia sacerdotalis vitae vocationis signa ostendit. Seminarium ingressus est atque, a superioribus probatus e a comitibus dilectus, die 9 mensis Iulii anno 1922 ad ordinationem presbyteralem pervenit. Aliquot menses Ciancianum missus est uti archipresbyteri vicarius, ubi puritate modestoque habito eminuit. Gruttas postea rediit ac ecclesiae matris Gruttarum parochi vicarius fuit, dein Purgatorii ecclesiae rector necnon, ab anno 1930, rector ecclesiae Carmeli. Presbyteri vitae pars quam maxime diligebat confessarii ministerium erat: peccatores recipiebat, lumen conscientiis praeferebat, peccatorum accusationem fovebat, dubiis respondebat, animas moderabat, omnes ut sancti fierent hortabatur. Aegrotos laborantesque adpropinquabat.

    Servi Dei sanctitatis species eius caritate in Deum gignebatur atque propter magnum vocationis donum grato animo. Populus Dei eo, quod ministerio, cui vocatus erat, summa humilitate omnino cohaereret, capiebatur. Suo precandi modo docebat. Missam quieto ac devoto modo celebrabat nec Evangelii verba explanare umquam praeteribat, ut homines sic aedificarentur. Fideles libenter auscultabant eum, quoniam quoque vim eloquentiae non expromebat ac plebeio sermone saepius utebatur. Matrem Dei diligebat, Beatissimae Virgini Mariae Pompeianae a Sancto Rosario devotus erat necnon carmelitae devotionis signa promovit. Omnibus benevolentiam, mansuetudinem prudentiamque ostendebat. De thesauro cordis sui, quod omnino Dei erat, divitias proferebat, quibus desperatione debilitatorum vel spe destitutorum necessitatibus subvenibat. Egenis largire haud omittebat, quamquam pauperitate vivere ipse cogeretur. Silentio invidias iniustitiasque tolerabat, quoad omnia componerentur patientia expectans. Paenitentiam colebat, et cum medici dissuaderent.

    Tenuis gracilisque valetudinis, aestivo tempore anni 1943 infirmitas eius ingravescit. Singula pietate ad mortem Servus Dei se apparavit, quae die 17 mensis Augusti anno 1943 accidit. Quinquaginta annorum erat tantum. Sicuti iam in vita, post mortem quadam clara sanctitatis fama circumdatus est.  

    Hac ipsa fama Servi Dei Causa Beatificationis et Canonizationis est incepta. Iuxta Curiam ecclesiasticam Agrigentinam a die 7 mensis Novembris anno 1983 ad diem 27 mensis Iunii anno 1997 Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridicam validitatem haec Congregatio de Causis Sanctorum die 6 mensis Maii anno 2005 decrevit. Positione confecta, consuetas secundum normas disceptatum est an Servus Dei virtutes christianas heroico in gradu excoluisset. Die 5 mensis Maii anno 2020 Consultores Theologi votum adfirmativum protulerunt. Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione diei 12 mensis Ianuarii anno 2021 congregati, Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes exercuisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Michaëlis Archangeli Mariae Antonii Vinti, Sacerdotis dioecesani, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 21 mensis Ianuarii a.D. 2021.