Causa in corso
Paola di Gesù Gil Cano
- Venerabile Serva di Dio -

Paola di Gesù Gil Cano

(1849 - 1913)

Venerabilità:

- 07 luglio 2017

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane della Purissima Concezione; visse una povertà autentica sia materiale che di spirito. Fu umile e semplice, anche nei lunghi anni di servizio come Superiora generale. Guidò con fermezza la Congregazione, nel nascondimento, dimostrando doti di governo

  • Biografia
Tutta la sua vita fu un atto di dedizione al prossimo per amore di Dio

 

La Venerabile Serva di Dio Paola di Gesù Gil Cano nacque a Vera (Almería, Spagna) il 2 febbraio 1849, in una famiglia povera. Tre anni dopo, il padre abbandonò la moglie e i figli, lasciandoli in una situazione di estrema povertà. Trasferitisi a Cartagena, la madre trovò lavoro e la Serva di Dio e un suo fratello furono affidati alla Casa di Misericordia, struttura civile di beneficenza.

A seguito della grave alluvione che, nel 1879, sconvolse la città di Murcia, lasciando molti bambini orfani, la Signora Amparo Pérez, insieme ad altre donne, diede inizio ad un orfanotrofio. Qualche mese dopo, le raggiunse la Venerabile Serva di Dio e altre giovani, dando inizio alla Congregazione delle Suore Francescane della Purissima Concezione. Emise la prima professione nel 1882.

In seguito all’abbandono dell’opera da parte di Amparo Pérez, nel 1886, si fece carico della nuova situazione e consolidò le attività della Congregazione nascente verso il soccorso degli orfani, dei poveri e dei bisognosi anche negli ospedali, aprendo nuove case e comunità nelle provincie di Toledo, Ciudad Real, Jaén, Málaga, Alicante e Madrid. Per il loro prezioso servizio d’assistenza in tempo di disastri ambientali, le suore furono chiamate “angeli della carità”. La Congregazione, ricevuta l’approvazione pontificia nel 1901, fu incorporata al Terz’Ordine di San Francesco. Nel 1910, a seguito di insistenti lamentele di un gruppo di suore, la Sacra Congregazione dei Religiosi, considerando la Venerabile Serva di Dio inadempiente nella gestione del governo, nominò P. Miguel Martínez Alcaide, O.F.M. Visitatore Apostolico. Le lamentele riguardavano uno stile di governo “monocratico” da parte della Venerabile Serva di Dio, la mancanza di convocazione del Capitolo generale e la scarsità della formazione delle Suore. La situazione non era legata a cattiva volontà da parte della Venerabile Serva di Dio, ma al peggioramento delle sue condizioni di salute, al numero ridotto di religiose e alla poca chiarezza delle stesse Costituzioni. Nel 1912, la Sacra Congregazione dei Religiosi nominò una nuova Superiora generale. La Venerabile Serva di Dio, scelta come seconda Consigliera, accolse tutto con spirito di totale obbedienza, ponendosi in serena collaborazione con la nuova Superiora generale e le altre Consigliere, continuando a prestare il suo servizio in attività modeste, soprattutto nei lavori di cucina.

Morì di tubercolosi a Murcia (Spagna) il 18 gennaio 1913.

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana fu istruita presso la Curia ecclesiastica di Cartagena-Murcia (Spagna) dal 14 ottobre 1995 all’11 ottobre 1997, in trentatré Sessioni, durante le quali furono raccolte le prove documentali e vennero escussi venticinque testi, di cui due ex officio.

Furono celebrate due Inchieste rogatoriali: in Costa Rica, dal 21 settembre 1996 al 5 febbraio 1997, in ventinove Sessioni, per l’escussione di quattordici testi, di cui cinque ex officio; in Guatemala, dal 15 agosto 1996 all’11 aprile 1997, in nove Sessioni, per l’escussione di dieci testi.

La validità giuridica delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto del 26 febbraio 1999.

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si tenne il 21 gennaio 2014. A conclusione del dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 17 maggio 2016. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio alimentò la sua profonda fede con un’intensa vita di preghiera. La sua spiritualità era di impronta francescana, con una particolare devozione a Cristo Crocifisso. Visse una povertà autentica sia materiale che di spirito. Fu umile e semplice, anche nei lunghi anni di servizio come Superiora generale. Guidò con fermezza la Congregazione, nel nascondimento, dimostrando doti di governo. In breve tempo la Congregazione ebbe una notevole espansione con l’apertura di numerose case in Spagna. Furono avviate nuove opere a favore di sacerdoti anziani e poveri, per l’istruzione dei bambini di donne lavoratrici e in ambito ospedaliero. Contemporaneamente, cresceva la stima della gente verso le Suore della Purissima. Fu apprezzato l’eroico impegno delle religiose durante l’epidemia di colera del 1885. Il morbo colpì anche la Venerabile Serva di Dio, che riuscì a guarire.

Al termine del dibattito, i Consultori all’unanimità si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 20 giugno 2017. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’eroicità delle virtù. La fede fu il cardine della sua vita e missione, il motore della sua molteplice e generosa attività apostolica. Riconosceva la presenza di Dio soprattutto nei piccoli, nei malati e nei bisognosi. Fu generosa seminatrice di speranza ovunque occorreva consolare i sofferenti. Tutta la sua vita fu un atto di dedizione al prossimo per amore di Dio. Il suo amore per il Signore, si manifestava nella predilezione per il Crocifisso, accogliendo il sacrificio senza limiti per i poveri, nello stile di San Francesco. La sua carità, sempre svolta in modo totalmente gratuito, la praticò innanzitutto con le sue consorelle, specialmente quelle ammalate e con coloro che l’avevano fatta soffrire, ma anche con i poveri e i malati, per i quali fu vera madre. Seppe mantenere sempre un completo silenzio anche di fronte ai torti subiti.

La figura della Serva di Dio fu certamente molto significativa nel suo tempo e nel suo ambiente, per la sua vita di totale consacrazione al Signore nella comunità religiosa, nel servizio dei piccoli, malati e poveri. Da tutti coloro che la conobbero, fu guardata con grande ammirazione per la sua reale esemplarità, dal punto di vista umano e cristiano.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.