Causa in corso
Pirro Scavizzi
- Venerabile Servo di Dio -

Pirro Scavizzi

(1884 - 1964)

Venerabilità:

- 21 febbraio 2020

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, fu tutto dedito alle anime, dalla fede forte, nutrita dalla preghiera e dall’amore del prossimo donato senza risparmio.

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
“Nel farmi prete non avevo nessuna mira né di interesse né di onore, ma soltanto di apostolato umile, più umile possibile, come l’unico fine di fare del bene e niente altro”

    Il Venerabile Servo di Dio Pirro Scavizzi nacque a Gubbio (Italia) il 31 marzo 1884. Trasferitosi a Roma insieme alla famiglia, nel 1900 entrò nel Collegio Capranica, studiando alla Pontificia Università Gregoriana. Con alcuni suoi compagni, emise il voto di rinunciare agli onori per dedicarsi al servizio dei più umili.

    Il 7 luglio 1907 fu ordinato sacerdote e venne nominato vicario parrocchiale della parrocchia “San Vitale” a Roma. Contemporaneamente collaborò con i Sacerdoti Missionari Imperiali che avevano assunto il compito, come sacerdoti romani, di predicare gratuitamente le missioni al popolo dell’ex territorio pontificio. Durante il servizio in parrocchia, il Venerabile Servo di Dio divulgò la spiritualità mariana, si dedicò ai giovani, alle vocazioni e agli ammalati. Nel 1915 prestò il servizio di cappellano militare. Con l’Ordine di Malta accompagnò un treno-ospedale, sperimentando direttamente il dramma della guerra.

    Nel 1919, ricevette l’incarico di parroco di “Sant’Eustachio” in Roma. Anche qui, valorizzò le attività dei laici e si dimostrò instancabile nella predicazione e nelle confessioni. Con le sue doti di musicista creò canti e poemi per diverse occasioni liturgiche. Insieme a Mons. Ermenegildo Florit, futuro Arcivescovo di Firenze, ed Eugenio Zolli fondò l’associazione “Nostra Signora di Sion” per sostenere l’amicizia ebraico-cristiana. Accompagnò anche diversi “Treni bianchi” (UNITALSI) come cappellano, per portare gli ammalati – tra loro anche molti sacerdoti – da Roma a Lourdes.

    Visse momenti di profonda prova quando, nel 1929, fu accusato di aver violentato e ucciso una ragazza. Il Sant’Uffizio si occupò del caso, il Vicario di Roma prese provvedimenti, ma fu provata la sua totale innocenza.

    Nel 1932 il Venerabile Servo di Dio presentò al Vicario le dimissioni da parroco e si dedicò completamente alla predicazione con i Missionari Imperiali. Con la Seconda Guerra Mondiale, riprese il ruolo di cappellano militare dell’Ordine di Malta, affrontò viaggi in Russia e in Polonia per volontà del Santo Padre, al fine di prendere contatto con i Vescovi dei Paesi occupati. A Roma si adoperò a favore degli ebrei durante l’occupazione tedesca.

    Dopo la guerra, continuò la sua missione di predicatore, spesso nella modalità delle missioni popolari. Nel 1947 fu nominato da Pio XII suo Prelato Domestico. Nel 1960 fu chiamato da San Giovanni XXIII a predicare gli esercizi al Papa e alla Curia Romana.

    Nel 1964 gli fu diagnosticato un tumore all’intestino. Morì il 9 settembre 1964 a Roma.

    Il Venerabile Servo di Dio visse eroicamente la virtù della fede, che si manifestava soprattutto nel fervore con cui celebrava la Santa Messa. Inoltre trascorreva lunghe ore in adorazione, era devoto della Beata Vergine Maria e si dedicava alla cura delle anime con la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione. Si fidava completamente della Divina provvidenza, così da essere animato da un’incrollabile virtù della speranza. La sua carità era evidente nell’annuncio della Parola di Dio, soprattutto ai poveri. Soffriva per i peccati, ma era comprensivo con i peccatori. Visitava spesso gli infermi. Ebbe una carità particolare verso gli ebrei. Visse poveramente per aiutare il prossimo bisognoso.

    Il grado eroico delle virtù, lo manifestò nella resistenza alla fatica, nelle tante ore trascorse al confessionale, nella sopportazione paziente dei dolori fisici nel periodo della malattia. Fu un sacerdote tutto dedito alle anime, dalla fede forte, nutrita dalla preghiera e dall’amore del prossimo donato senza risparmio.

 

ROMA

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

PIRRO SCAVIZZI

Sacerdote diocesano

(1884-1964)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

    “Nel farmi prete non avevo nessuna mira né di interesse né di onore, ma soltanto di apostolato umile, più umile possibile, come l’unico fine di fare del bene e niente altro”.

    Queste parole, che il Servo di Dio Pirro Scavizzi scrisse in gioventù, costituiscono un coraggioso programma di vita, al quale egli si attenne fedelmente. Mediante la pratica delle virtù cristiane e l’esercizio del ministero sacerdotale divenne immagine vivente di Cristo Buon Pastore.

    Il Servo di Dio nacque a Gubbio il 31 marzo 1884 e fu battezzato la settimana successiva. La famiglia si trasferì poi a Roma. Avvertiti i segni della vocazione sacerdotale, entrò nell’Almo Collegio Capranica. Insieme ad alcuni compagni del collegio, fece voto di rinunciare a tutti gli onori per dedicarsi al servizio dei più umili. Il 7 luglio 1907 venne ordinato presbitero e fu nominato coadiutore della parrocchia di San Vitale nell’Urbe. Insieme a Giovanni Battista Montini, poi San Paolo VI, avviò l’assistenza spirituale degli universitari a Sant’Ivo alla Sapienza. Negli anni della Prima guerra mondiale fu cappellano militare e accompagnò con il Sovrano Ordine di Malta un treno adibito ad ospedale. Dal 1918 svolse l’incarico di direttore spirituale dell’Almo Collegio Capranica. Nominato parroco di Sant’Eustachio, fu anche uno dei fondatori dell’associazione “Nostra Signora di Sion” per il dialogo fra ebrei e cristiani. Scoppiata la Seconda guerra mondiale, fu nuovamente cappellano militare. Affrontò numerosi viaggi in Russia e Polonia, mediante i quali conobbe le sofferenze inflitte alla popolazione dai regimi totalitari. Su richiesta del Venerabile Servo di Dio Pio XII, prendeva contatti con i vescovi di quelle regioni e riferiva al Sommo Pontefice quanto accadeva. Portò avanti la predicazione, tanto che nel 1960 dettò gli esercizi spirituali a Papa Giovanni XXIII.

    Il Servo di Dio visse con sommo zelo il proprio ministero. Nel fervore con cui celebrava la Messa e pregava traspariva tutta la sua fede e il suo amore per Dio. Amministrando il sacramento della Penitenza, sapeva deplorare i peccati ed essere benevolo con i peccatori. Nutriva una profonda devozione alla Vergine Maria e amava guidare spiritualmente i pellegrinaggi dei malati al santuario di Lourdes. In tutto si affidava alla Provvidenza, così da illuminare di speranza ogni circostanza di vita. Le opere in favore dei più poveri e dei deboli portavano a perfezione l’annuncio del Vangelo, tanto che il fervore con cui predicava eguagliava l’operosità della sua carità. In tal modo fu esempio di carità pastorale, che è anche sincero ossequio alla Chiesa e ai suoi pastori. Nel compimento della sua vocazione rifulsero anche le doti naturali che possedeva e i tratti di un carattere non solo mite e premuroso, ma anche forte, fedele e perseverante.

    Negli ultimi mesi di vita soffrì molto a causa di una grave malattia che in breve tempo lo portò alla morte. Rese la sua anima a Dio la mattina del 9 settembre 1964. Quanti lo avevano incontrato conservarono sempre delle sue virtù grata memoria. Col passare del tempo tale memoria divenne vera fama di santità.

    In virtù di questa fama è stata avviata la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio. Presso il Vicariato di Roma fu celebrata dal 22 dicembre 1983 al 7 novembre 1989 l’Inchiesta diocesana, sulla cui validità giuridica questa Congregazione delle Cause dei Santi emise il decreto il 15 giugno 1990. Preparata la Positio, si è quindi discusso nelle modalità consuete se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Con esito positivo, il 9 aprile 2019 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 4 febbraio 2020, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Pirro Scavizzi, Sacerdote diocesano, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 21 febbraio 2020.

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                                                        + Marcello Bartolucci

                                                                        Arciv. tit. di Bevagna

                                                                        Segretario

 

 

 

 

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ROMANA

 

BEATIFICAZIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

PYRRHI SCAVIZZI

Sacerdotis dioecesani

(1884-1964)

 

DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    “Dum presbyter fiebam, nec commodi mei nec honoris ullam mentem habebat, praeter humilis apostolatus, quam humillimi possit. Finem unam bonum agendi ducebam et nil aliud”.

    Haec verba, quae Servus Dei Pyrrhus Scavizzi iuventutis suae tempore scripsit, audace vitae propositum dicunt, cui fidelis continenter obtemperavit. Ita per christianarum virtutum cultum necnon sacerdotalis ministerii exercitium viva Christi Boni Pastoris imago factus est. 

    Servus Dei Eugubii die 31 mensis Martii anno 1884 natus est ac insequenti hebdomada Baptisma suscepit. Familia eius Romam commota est. Sacerdotalis vocationis signis perceptis, Servus Dei Almum Collegium Capranicensem ingressus est. Una cum aliquibus collegii comitibus, se omnes honores renuntiaturum ut humilioribus ministrandum navaret vovit. Die 7 mensis Iulii anno 1907 presbyter ordinatus est atque paroeciae Sancti Vitalis in Urbe coadiutor est nominatus. Cum Ioanne Baptista Montini, hodie Sancto Paulo VI, spiritualem universitatis alumnorum curam apud ecclesiam Sancti Ivonis ad Sapientiam inchoavit. Primi mundani belli annis cappellanus militum fuit et cum Sovrano Militari Ordine Melitensi hamaxosticho qui valetudinarium adhibebatur adfuit. Ab anno 1918 spiritualis Almi Collegii Capranicensis moderatoris munere functus est. Sancti Eustachi parochus constitutus, inter consociationis “Dominae Nostrae a Sion” fundatores ad hebraeorum christianorumque dialogum fovendum fuit. Secundo mundano bello exarso, iterum militaris fuit cappellanus. Plurima itinera in Russiam atque Poloniam suscepit, per quae patimenta a dictatoriis regiminibus populo iniecta cognovit. Venerabili Servo Dei Pio XII rogante, illarum regionum episcoporum commercium colebat, Summo Pontifici quod accidebat referens. Praedicationem perrexit, tam ut anno 1960 Papae Ioannis XXIII spiritualia exercitia dictaret.

    Servus Dei summo zelo ministerium perfecit. Fervore quo precabatur vel Missam celebrabat cuncta fides sua atque caritas in Deum perlucebant. Cum sacramentum penitentiae administrabat, peccata deplorare ac simul perbenevolus erga peccatores esse valebat. Altam Virginis Mariae devotionem colebat atque aegrotorum peregrinationes ad sanctuarium Lapurdense spiritualiter ducere diligebat. Se omnino Providentiae commisit, sic ut res cunctas spei lumine intueretur. Bonis pro pauperioribus ac infirmioribus operibus suum Evangelii nuntium ad perfectionem pervenit, ut ardor quo praedicabat caritatis eius industriositatem exaequaret. Ita verum pastoralis caritatis exemplum praestavit, quae de sincero obsequio in Ecclesiam eiusque pastores quoque constat. Vocatione complenda naturales eius dotes refulgebant et habitus, non tantum mitis ac solliciti, sed etiam fortis ac perseverantis, aspectus.

    Extremis vitae mensibus gravi morbo valde laboravit, quod brevi spatio ad mortem eum perduxit. Matutino tempore diei 9 mensis Septembris anno 1964 animam Deo reddidit. Omnes qui in eum incurrerat gratam eius virtutum memoriam semper serbaverunt. Progrediente tempore haec memoria vera sanctitatis fama facta est.

    Hac ipsa fama Servi Dei Causa Beatificationis et Canonizationis est incepta. Iuxta Vicariatum Urbis a die 22 mensis Decembris anno 1983 ad diem 7 mensis Novembris anno 1989 Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius decretum de iuridica validitate haec Congregatio de Causis Sanctorum die 15 mensis Iunii anno 1990 edidit. Positione confecta, more consueto an Servus Dei heroico in gradu virtutes christianas exercuisset disceptatum est. Positivo cum exitu, die 9 mensis Aprilis anno 2019 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus est habitus. Patres Cardinales et Episcopi, in diei 4 mensis Februiarii anno 2020 Ordinaria Sessione congregati, Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroicum in modum excoluisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Pyrrhi Scavizzi, Sacerdotis dioecesani, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 21 mensis Februarii a.D. 2020.