Causa in corso
Robert Schuman
- Venerabile Servo di Dio -

Robert Schuman

(1886 - 1963)

Venerabilità:

- 19 giugno 2021

- Papa  Francesco

Fedele laico, uomo di governo al servizio di uno Stato laico, rispettava pienamente la laicità dello Stato, ma non acconsentì mai ad agire contro coscienza, formata all’obbedienza dei comandamenti di Dio e delle leggi della Chiesa

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
La sua fede nutrì e sostenne il suo impegno a lavorare per un’Europa unita e riconciliata

 

    Il Venerabile Servo di Dio Robert Schuman nacque il 29 giugno 1886 a Clausen (Lussemburgo). Educato ai valori cristiani, alla pratica delle virtù e della preghiera, alla devozione mariana e alla partecipazione quotidiana all’Eucaristia, seguì gli studi a Lussemburgo, Metz e si laureò in Diritto a Strasburgo. Durante gli studi si iscrisse all’associazione studentesca Unitas, formata da studenti cattolici e fondata sui principi di virtus, scientia et amicitia.

    Nel 1912, mentre iniziava a lavorare come avvocato a Metz, gli fu affidata da Mons. Benzler, poi Vescovo di Metz, la carica di Presidente della Federazione diocesana delle Associazioni giovanili cattoliche. In quegli anni, inoltre, si dedicò all’infanzia abbandonata e delinquente.

    Nel 1913 si occupò dell’organizzazione del 60° Katholikentag, il Congresso dei cattolici tedeschi, che in quell’anno si celebrava a Metz.

    Durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, fu impegnato nell’amministrazione civile. Al termine della guerra, la Lorena passò definitivamente alla Francia. Questi eventi fecero sorgere in lui il sogno di un’Europa unita, fondata sulla solidarietà e a custodia di una pace mondiale.

    Nel 1919 iniziò la carriera politica, che assunse come missione e impegno di apostolato. Fu eletto per la prima volta deputato per la Mosella: si dedicò in particolare all’integrazione legislativa di Alsazia e Lorena dopo l’annessione alla Francia, impegnandosi molto a difesa del Concordato con la Santa Sede e a difesa della giustizia sociale.

    La sua attività fu interrotta dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Arrestato e incarcerato dalla Gestapo, dal 14 settembre 1940 al 12 aprile 1941, successivamente venne trasferito in domicilio obbligato a Neustadt. Riuscito ad evadere il 1° agosto, visse come clandestino fino alla fine della guerra, rifugiandosi per lo più in conventi e monasteri. Terminata la guerra, fu eletto all’Assemblea costituente nel 1945 e nel 1946; successivamente venne eletto nuovamente come deputato assumendo incarichi di rilievo nel governo francese.

    Dal giugno 1946 al novembre 1947 fu Ministro delle Finanze; dal novembre 1947 al luglio 1948 fu Presidente del Consiglio; dal luglio 1948 al gennaio 1953 fu Ministro degli Affari Esteri; dal 1953 fu Guardasigilli, punto di riferimento morale del paese. Si impegnò intensamente per la creazione di un sistema comune di crescita economica e sociale.

    Contribuì notevolmente alla redazione della dichiarazione del 9 maggio 1950, che è considerata l’atto costitutivo della nuova Europa.

    Tornò al governo nel 1955 come Ministro della Giustizia fino al 1956. In questi anni divenne pellegrino di pace e di distensione in Europa, collaborando sempre più strettamente con Konrad Adenauer e Alcide De Gasperi, insieme ai quali viene salutato come «padre, apostolo dell’Europa unita, pellegrino, architetto, antesignano dell’unità europea», o, come lo definì Paolo VI, «Infaticabile pioniere dell’Europa unita».

    Il lavoro di Schuman, Adenauer e De Gasperi portò al trattato di Roma, sottoscritto il 25 marzo 1957. Il 19 marzo 1958 Schuman, presidente del Movimento Europeo, fu eletto per acclamazione primo Presidente del nuovo Parlamento Europeo.

    Nel 1959 fu colpito da una forma grave di sclerosi celebrale. Impossibilitato a continuare il suo impegno, fu comunque nominato Presidente ad honorem dell’Assemblea Parlamentare Europea.

    Si spense a Scy-Chazelles (Francia) il 4 settembre 1963, a 77 anni d’età.

    Il Venerabile Servo di Dio visse la virtù della fede come una dimensione totalizzante. La scelta di impegnarsi in ambito politico, fu da lui considerata come obbedienza alla volontà di Dio. La sua fede nutrì e sostenne il suo impegno a lavorare per un’Europa unita e riconciliata. La partecipazione quotidiana all’Eucaristia era raccolta e silenziosa e suscitava meraviglia e ammirazione in quanti lo incontravano. Quando poteva, faceva regolarmente visita al SS. Sacramento. Allo stesso modo, frequentava regolarmente il sacramento della riconciliazione. Uomo di preghiera personale e liturgica, celebrava regolarmente la liturgia delle Ore. Era assiduo e fedele alla meditazione quotidiana della Scrittura, come pure alla preghiera del rosario. Un aspetto singolare e caratteristico della spiritualità di Schuman fu il suo amore per le grandi abazie, dove cercava di rifugiarsi per trascorrere periodi di meditazione e di preghiera.

    Uomo di governo al servizio di uno Stato laico, Schuman rispettava pienamente la laicità dello Stato, ma non acconsentì mai ad agire contro coscienza, formata all’obbedienza dei comandamenti di Dio e delle leggi della Chiesa.

    Fu mosso e animato da una eroica speranza, che non faceva alcun affidamento sulle proprie forze e che emerge soprattutto dalla sua azione politica a servizio dell’idea di Europa unita. Un aspetto molto importante per cogliere il vissuto eroico della speranza da parte del Venerabile Servo di Dio è dato senz’altro dalla serenità e dalla pace che emanavano dalla sua persona, ambedue frutto del suo fermo attaccamento alla Provvidenza.

    Nella vita, l’esercizio della carità verso Dio e verso il prossimo fu costante. Si rivolgeva con profondo rispetto verso ogni persona, specialmente verso le più umili. Amava i poveri: nessuno di quanti bussavano alla sua porta si allontanavano a mani vuote. All’indomani dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, si impegnò attivamente per garantire assistenza alle centinaia di migliaia di sfollati dell’Alsazia-Lorena che furono espulsi dai loro territori, rimanendo senza nulla. Dimostrò sempre una vicinanza operosa e una grande bontà verso i bambini negli orfanotrofi. Sosteneva con il suo denaro molte istituzioni caritative per i lebbrosi, i rifugiati, gli invalidi.

 

 

METZ

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

ROBERTO SCHUMAN

Laico

(1886-1963)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni” (Mt 24,46-47).

     Il Servo di Dio Robert Schuman rispose con generosità all’invito di Cristo ad amare il prossimo e servirlo. Rafforzato da una profonda vita interiore, mantenne questo impegno dalla gioventù, fino al termine della sua vita.

     Il contesto storico, sociale e politico in cui si svolse la vita del Servo di Dio fu segnata da tre grandi conflitti, dalla Guerra franco-prussiana prima, poi dalle due Guerre mondiali.

    Il Servo di Dio nacque a Clausen, nel Gran Ducato di Lussemburgo, il 29 giugno 1886. La mamma ebbe sul figlio un influsso particolare, lo educò cristianamente e lo formò alla virtù, alla preghiera, alla devozione mariana, alla partecipazione quotidiana alla Messa e all’adorazione dell’Eucaristia.

     Frequentate le scuole secondarie presso l’Ateneo di Lussemburgo e compiuti quindi a Metz gli studi liceali, intraprese studi di diritto nelle università di Bonn, Monaco di Baviera, Berlino e Strasburgo in Alsazia. Durante il periodo degli studi, fu iscritto alla corporazione di studenti cattolici chiamata Unitas, le cui attività poggiavano su tre principi: virtus, scientia et amicitia. Conseguì il titolo di avvocato nel 1912 e iniziò la sua attività professionale.

     Dopo che, terminato il primo conflitto mondiale, l’Alsazia e la Mosella tornarono alla Francia, il Servo di Dio iniziò la sua carriera politica, che da allora in poi visse come missione e vero impegno apostolico. La sua carriera durò 40 anni, nei quali diede prova delle sue particolari doti di uomo di governo giusto e prudente. Fu eletto deputato per la Mosella e si impegnò particolarmente nella difesa del Concordato con la Santa Sede del 1801 e nella promozione della giustizia sociale.

     Durante la Seconda guerra mondiale, il Servo di Dio fu preso dalla Gestapo, condannato al carcere nel settembre 1940, poi messo a domicilio coatto sette mesi più tardi. Riuscì a evadere il 1° agosto 1942 e fino al 1944 visse clandestinamente.

     Fu eletto prima alle Assemblee Costituenti del 1945 e del 1946, poi come deputato al Parlamento francese. Occupò anche posti di rilievo nel Governo nazionale: fu ministro delle Finanze, Presidente del Consiglio e soprattutto, dal luglio 1948 al gennaio 1953, Ministro degli Affari Esteri. Si impegnò nella soluzione di problemi di carattere economico e sociale, e per il superamento di crisi internazionali come il conflitto indocinese, il protettorato del Marocco e della Tunisia e più tardi della crisi algerina. Può dirsi autore della famosa Dichiarazione del 9 maggio 1950, che deve essere considerata l’atto fondativo di una nuova Europa, vista dal Servo di Dio essenzialmente come progetto di fraternità e di pace, di integrazione, solidarietà e cooperazione tra le Nazioni.

     Fu ancora Ministro della Giustizia, ma soprattutto si fece autentico pellegrino di pace e riconciliazione fra i Paesi europei, stringendo sempre più contatti ufficiali con esponenti politici. Il 14 marzo 1958, il Servo di Dio, già Presidente del Movimento Europeo, fu eletto all’unanimità da tutte le forze politiche, primo Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, antenato del Parlamento Europeo.

     Nel 1959 fu colpito da una grave forma di sclerosi cerebrale, che si aggravò negli anni seguenti. Si spense in concetto di santità nella sua casa di Scy-Chazelles, vicino a Metz, il 4 settembre 1963.

     In virtù di una vera e propria fama di santità, omaggiata anche da San Paolo VI al momento della sua morte, fu iniziata la Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio. Dal 9 maggio 1990 al 29 maggio 2004 presso la Curia ecclesiastica di Metz si è celebrata l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica fu riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 10 febbraio 2006. Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. I Consultori Teologi espressero voto positivo il 29 ottobre 2020. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 15 giugno 2021, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Robert Schuman, Laico, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 19 giugno nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                            + Fabio Fabene

                                                                                            Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                            Segretario

 

 

 

 

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METENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

ROBERTI SCHUMAN

Christifidelis laici

(1886-1963)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Beatus ille servus, quem cum venerit dominus eius, invenerit sic facientem. Amen dico vobis quoniam super omnia bona sua constituet eum” (Mt 24, 46-47).

    Servus Dei Robertus Schuman Christo, eum ipsum ad proximum diligendum eique ministrandum vocanti, largitate respondit. Alta interiore vita roboratus, propositum istud iam a iuventute retinuit, usque ad vitae terminum.

    Historiae, societatis reique publicae vices, inter quas Servus Dei vitam degit, tria magna bella denotaverunt, scilicet bellum Francogallicum-Borussum primo, deinde mundana bella duo.

    Servus Dei in loco v.d. Clausen natus est, intra Magnum Luxemburgi Ducatum, die 29 mensis Iunii anno 1886. Mater apud filium habuit pondus, christianis praeceptis eum instituit et, ut virtutes exerceret, orationes recitaret, Virginis devotionem coleret, Missae cotidie interesset, pietatis Eucharisticae curam haberet, instruit.  

    Secundariis nempe scholis apud Athenaeum Luxembrugense peractis necnon lycei studiis Mette completis, in Universitatibus Bonnensi, Monacensi, Berlinensi atque Argentoratensi in Alsatia studium iuris incepit. Iisdem annis, catholicorum alumnorum sodalicio, quod “Unitas” appellabatur, interfuit, cuius actuositas tribus principiis continebatur, quae sunt “virtus, scientia et amicitia”.  Titulum advocati anno 1912 adeptus est ac munus praestare inchoavit.

    Cum, primo mundano bello extincto, Alsatia et Mosella denuo in dicione Franciae esset, Servus Dei cursum honorum incepit, quam missionem verumque apostolicum opus continenter duxit. Cursum istud quadraginta annos tenuit, quibus singulares iusti prudentisque viri, regendi periti, virtutes ostendit. Mosellae legatus electus est ac tum Concordatum defendendum anni 1801 cum Apostolica Sede societatisque iustitiam fovendam praecipue navavit.

    Secundi mundani belli tempore, a cohorte v.d. Gestapo captus est, mense Septembri anno 1940 vinculis multatus, deinde, septem post menses, in domum relegatus. Die 1 mensis Augusti anno 1942 effugere valuit ac usque ad annum 1944 clandestino vixit.

    Primum in coetum anni 1945 ad Constitutionem apparandam electus est, dein legatus inter publicum Francogalliae consilium. Rei publicae plurimis magni momenti muneribus functus est, videlicet aerarii administri, Presidis Consilii et maxime, a mense Iulio anno 1948 ad mensem Ianuarium anno 1953, ab exteris negotiis administri. Totus et mente et animo in expediendas pecuniae societatisque quaestiones institit, necnon in discrimina quasdam inter Nationes dissolvenda, inter quae bellum Indosinense, Maroci Tunesiaeque clientela ac postea discrimen Algerii erant. Licet ipsum pernotae Declarationis diei 9 mensis Maii anno 1950 auctorem putare, quae recentioris Europae conditionis actus est habenda. Quam Servus Dei fraternitatis et pacis, complementi, mutuae fidei et Nationum concursus propositum potissimum existimabat.

    Administer iustitiae quoque fuit necnon, ante omnia, verus pacis et reconciliationis peregrinus inter Nationes Europae, aliis cum rei publicae hominibus necessitudines usque excolens. Die 14 mensis Martii anno 1958 Servus Dei, iam Motus Europaei praeses, omnium rei publicae factionum consensu, primus Conventus Parlamentarii Consilii Europae, qui Parlamenti Europaei fuit initium, electus est praeses.

    Anno 1959, gravi cerebri encephalomyelitis morbo est adfectus, quae vero insequentibus annis in peius mutavit. Sanctitatis fama exornatus, in domo sua apud locum v.d. Scy-Chazelles, prope Mettem, die 4 mensis Septembris anno 1963 obiit.

    Veram propter hanc sanctitatis famam, cui et Sanctus Paulus VI in hora mortis eius obsecutus est, Servi Dei Causa beatificationis et canonizationis est incepta. A die 9 mensis Maii anno 1990 ad diem 29 mensis Maii anno 2004 apud Curiam ecclesiasticam Metensem Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum agnita est per decretum diei 10 mensis Februarii anno 2006. Positione confecta, disceptatum est, usitatum iuxta modum, an Servus Dei heroico in gradu virtutes christianas exercuisset. Consultores Theologi die 29 mensis Octobris anno 2020 votum adfirmativum protulerunt. Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione die 15 mensis Iunii anno 2021 congregati, Servum Dei professi sunt theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroico more excoluisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Roberti Schuman, Christifidelis laici, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 19 mensis Iunii a. D. 2021.