Causa in corso
Salvatore da Casca (al secolo: Erminio Pinzetta)
- Venerabile Servo di Dio -

Salvatore da Casca (al secolo: Erminio Pinzetta)

(1911 - 1972)

Venerabilità:

- 13 maggio 2019

- Papa  Francesco

Religioso professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, visse in modo straordinario anche le piccole responsabilità della vita ordinaria nella continua ricerca della santità. La sua costante e intensa preghiera, la sua viva devozione eucaristica e mariana, lo sostennero giorno dopo giorno affinché tutto fosse fatto in semplicità per amore di Dio

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Non perse mai la sua serenità, mantenendosi fedele ai voti religiosi e a quell’umile stile di vita dove il Signore era il centro della sua vita

 

    Il Servo di Dio Salvatore da Casca (al secolo: Erminio Pinzetta) nacque a Casca (Brasile) il 27 luglio 1911 in una famiglia di emigranti italiani. Trascorse gli anni della giovinezza svolgendo lavori rurali e approfondendo la fede cristiana, con la frequenza regolare ai Sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione, con la dedizione alla preghiera, nutrendo particolare devozione ai Santi Francesco d’Assisi, Luigi Gonzaga, Antonio di Padova e Teresa di Gesù Bambino. Pur avendo difficoltà nella lettura, amava approfondire la Sacra Scrittura e altri testi religiosi. Nel 1943, in occasione della festa parrocchiale di Sant’Antonio di Padova, il parroco invitò per la predicazione un frate cappuccino. Durante la confessione, il predicatore rimase colpito dell’attitudine devota del Servo di Dio e gli propose di scegliere la vita consacrata. Nel 1945, a circa 33 anni di età, entrò nel noviziato dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini a Flores da Cunha, emettendo la professione temporanea il 6 gennaio 1946 e quella perpetua il 6 gennaio 1949. Dopo aver passato due anni a Garibaldi per lo studio della teologia, ritornò nella comunità di Flores da Cunha, dove trascorse il resto della sua vita attendendo al servizio di portinaio del Convento. Uomo di singolare spirito di orazione e di pietà eucaristica, fu scelto per aiutare il Maestro dei postulanti e novizi. Visitava spesso gli ammalati in casa e negli ospedali, donando loro conforto spirituale. Nel 1970, fu istituito Ministro straordinario della Comunione, in modo che, nelle sue visite agli ammalati, poteva portare loro anche l’Eucaristia.

    Morì nell’Ospedale “Nossa Senhora de Fátima” a Flores da Cunha (Brasile) il 31 maggio 1972.

    Il Servo di Dio si distinse per una profondità umana e spirituale, che riuscì a diffondere in comunità e tra la gente. L’unione con il Signore, coltivata con la preghiera assidua e l’adorazione eucaristica, lo rese una persona equilibrata, dotata del dono del consiglio, divenendo punto di riferimento anche per i suoi Superiori, che lo consultavano nelle situazioni difficili. In convento svolse mansioni semplici. Dimostrò grande amore verso gli ammalati, per i quali promosse la pastorale degli infermi. Svolse ogni compito con radicalità evangelica e grande umiltà, sempre rispettoso della Regola e particolarmente dedito alla comunità. Trascorse la sua esistenza vivendo in pieno la vocazione di fratello laico cappuccino e divenendo un modello di vita religiosa fondata sul binomio preghiera e lavoro.

 

CAXIENSIS AUSTRALIS

 

Beatificationis et Canonizationis

Servi Dei

SALVATORIS DE CASCA

(in saeculo: Herminii Pinzetta)

Religiosi Professi 

Ordinis Fratrum Minorum Capuccinorum

(1911-1972)

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DECRETUM  SUPER  VIRTUTiBUS

 

    «Rivestitevi, come eletti da Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. E tutto quello che fare in parole e in opere tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre» (Col 3, 12.17).

 

    Lo scarno epitaffio sul sepolcro del Servo di Dio Salvador da Casca (al secolo: Erminio Pinzetta) illustra l’essenza e il segreto della sua vita: semplicità, preghiera, lavoro. Egli seppe incarnare i valori dell’essenzialità e dello svotamento di sé stesso, unendovi l’umiltà, la letizia e la serenità, pilastri del francescano, e sulle orme del Poverello di Assisi compì con perseveranza la sua sequela Christi.

    Il Servo di Dio nacque il 29 luglio 1911 a Casca, nello Stato di Rio Grande do Sul, in Brasile, secondo di tredici figli, da Fiorentino Pinzetta e Isabella Romani, le cui famiglie erano originarie della provincia di Mantova (Italia) ed emigrate in Brasile nella seconda metà del XIX secolo. Al battesimo, celebrato il 21 ottobre 1911, gli fu dato il nome di Erminio. Nel mese di marzo 1923 ricevette la Prima Comunione e il 14 ottobre 1924 il sacramento della confermazione. Trascorse i suoi primi trentatré anni di vita aiutando la famiglia nel lavoro dei campi e nell’allevamento del bestiame, distinguendosi per una vita virtuosa e per singolare devozione alla Madonna e a san Luigi Gonzaga.

    In questo contesto di pietà e di laboriosità maturò la vocazione alla vita consacrata. Nel febbraio 1944, incoraggiato dal cappuccino fra Alessandro Studzinki, il Servo di Dio trascorse un periodo di meditazione e preghiera nel convento dei Cappuccini di Marau. Maturata la decisione di entrare nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, il 6 maggio 1944 fu accolto nel convento di Flores de Cunha, dove iniziò il periodo di postulantato. Nel 1945 sempre nello stesso convento di Flores de Cunha, iniziò il noviziato come fratello laico, rivestendo l’abito e ricevendo il nome religioso di fra Salvatore da Casca. L’anno seguente il Servo di Dio emise i voti temporanei, trascorrendo i primi due anni di vita religiosa nel convento San Francesco di Assisi di Garibaldi, sede dello studentato teologico. Nel gennaio 1948 fu nuovamente trasferito nel convento di Flores de Cunha, dove il 6 gennaio 1949 emise la professione perpetua. Al Servo di Dio negli anni 1949-1962 furono affidati diversi incarichi: coltivare l’orto conventuale, la vigna per produrre il vino per la Messa, portinaio, cuoco, coordinatore dei lavori manuali dei novizi. Nel 1953 fra Salvatore si iscrisse all’Associazione degli Schiavi di Maria. Stimato in fraternità era soprattutto amato dal popolo per la sua bontà e mitezza. Il 6 gennaio 1961 fu nominato Maestro dei novizi fratelli laici, servizio che svolse senza tralasciare gli altri umili lavori.

    Negli anni Sessanta la Provincia Cappuccina di Rio Grande do Sul visse in pieno l’epoca della contestazione e anche i religiosi risentirono di questo clima, schierandosi in due gruppi contrapposti, conservatori e progressisti, creando non poche tensioni che sfociarono nella separazione di un gruppo di frati. Il Servo di Dio non perse la sua serenità, mantenendosi fedele ai voti religiosi e a quell’umile stile di vita dove il Signore era il centro della sua vita.

    Negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano, il 22 aprile 1970 il Vescovo di Caxias do Sul conferì al Servo di Dio il mandato di ministro straordinario dell’Eucaristia per la parrocchia di Flores de Cunha. Fra Salvatore fu fedele a questo nuovo compito con esemplare devozione verso l’Eucarestia e verso gli ammalati, che visitava sia nel loro domicilio sia nell’ospedale della città. Nel 1971 gli fu affidato l’incarico di promuovere la pastorale degli infermi per formare i nuovi ministri straordinari dell’Eucaristia.

    Il Servo di Dio visse in modo straordinario anche le piccole responsabilità della vita ordinaria nella continua ricerca della santità. La sua costante e intensa preghiera, la sua viva devozione eucaristica e mariana, lo sostennero giorno dopo giorno affinché tutto fosse fatto in semplicità per amore di Dio in una ininterrotta lode e ringraziamento.

    Il 30 maggio 1972 Fra Salvatore avvertì un forte dolore alla testa e chiese di potere essere dispensato dalla partecipazione al Capitolo locale della fraternità. Il giorno successivo come era solito fare, partecipò nell’ospedale Fatima di Flores de Cunha, alla S. Messa delle ore 6,30. Tornato in convento ebbe un malore e fu riportato nell’ospedale dove fu ricoverato per emorragia cerebrale. Qui morì al tramonto del 31 maggio 1972.

    Perdurando la fama di santità, presso la Curia ecclesiastica di Caxias do Sul dal 13 aprile 2011 al 21 maggio 2012 si svolse l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 3 maggio 2013. Preparata la Positio, si è discusso secondo la consueta procedura se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, il 5 giugno 2018 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 7 maggio 2019, presieduta da me Card. Angelo Becciu, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu eroico, Servi Dei Salvatoris de Casca (in saeculo: Herminii Pinzetta), Religiosi professi Ordinis Fratrum Minorum Capuccinorum, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congre­gationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

    Datum Romae, die 13 mensis Maii a. D. 2019.

 

 

Angelus Card. Becciu

Praefectus

 

                                                    + Marcellus Bartolucci

                                                    Archiep. tit. Mevaniensis

                                                    a Secretis