Causa in corso
Severino Fabriani
- Venerabile Servo di Dio -

Severino Fabriani

(1792 - 1857)

Venerabilità:

- 19 giugno 2021

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, la virtù della speranza, illuminata dalla fede, fu vivissima e forte nella consapevolezza della bontà di Dio, in cui trovò conforto nelle tribolazioni sostenute

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
“Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti” (Mc 7, 37)

 

    Il Venerabile Servo di Dio Severino Fabriani nacque a Spilamberto (Italia) il 7 gennaio 1792. Entrato nel Seminario di Modena, fu ordinato sacerdote il 17 dicembre 1814 e venne nominato insegnante di Fisica e Storia Naturale nel Seminario. Continuò a studiare e ad approfondire diversi campi del sapere, tanto da diventare, nel 1821, socio dell'Accademia delle Scienze, Lettere e Arti, distinguendosi come letterato, storico, filosofo, teologo, apologista, fisico e naturalista. Il 1° gennaio 1822, a 30 anni, improvvisamente venne colpito da afasia, con conseguente perdita della voce.

    Questo avvenimento lo toccò profondamente poiché lo costrinse a rinunciare all'insegnamento, ad esprimersi a cenni con i pochi amici in grado di capirlo, ma soprattutto lo privò della possibilità di esercitare il ministero sacerdotale. In questo periodo gli fu di conforto il sostare in meditazione davanti al Crocifisso. Lo scritto diviene la sua unica possibilità di comunicare e ai suoi corrispondenti diceva di vedere questa sua malattia nella luce della Provvidenza, come un preciso invito di Dio a purificarsi maggiormente nel proprio spirito e a diventare più sensibile verso le realtà eterne. Nel 1823, un amico sacerdote gli chiese di prendersi cura di una ragazza undicenne sordomuta e, l’anno successivo, fu chiamato a dirigere la scuola per sordomute, alcune delle quali erano state accolte nelle "Scuole di Carità", insieme ad altre bambine udenti.

    In quel periodo, si recò a Milano e Genova, con lo scopo di visitare scuole per sordi, per apprendere i metodi da loro utilizzati. Nel 1828, chiuse le “Scuole di Carità”, rimase attiva sola quella da lui diretta, occupandosi solamente delle bambine sordomute. Egli, coadiuvato da tre maestre, diede inizio alle “Figlie della Provvidenza per le Sordomute”, con lo scopo precipuo di occuparsi dell’educazione delle sordomute. A questa opera dedicò tutto se stesso. Resosi conto che occorreva garantirne la continuità, cercò di ottenere il riconoscimento da parte dell'autorità ecclesiastica al nuovo Istituto Religioso, che venne approvato dal Sommo Pontefice Gregorio XVI, il 9 gennaio 1845.

    Con tale approvazione vennero ammesse, per la prima volta e a pieno titolo in un Istituto Religioso, con il nome di Oblate, le fanciulle sordomute desiderose di consacrarsi al Signore e al bene dei propri fratelli. Negli ultimi anni della sua vita, si impegnò a rendere la scuola sempre più rispondente alle nuove esigenze e ad assicurare serenità economica all'Opera. Nel 1849 diede alle stampe le “Lettere logiche sopra la grammatica italiana pe’ sordomuti”. Il 26 agosto dello stesso anno, fu colpito da ictus cerebrale.

    Morì il 27 agosto 1849 a Modena (Italia), all’età di 57 anni.

    L’esercizio eroico della fede portò il Venerabile Servo di Dio ad accettare l’infermità che lo rese afono per sempre e gli impedì l’esercizio del ministero sacerdotale. Si dedicò all’adorazione eucaristica e alla meditazione della Passione di Gesù.

    La virtù della speranza, illuminata dalla fede, fu vivissima e forte nella consapevolezza della bontà di Dio, in cui trovò conforto nelle tribolazioni sostenute. Anche nelle difficoltà fondazionali dell’Istituto si abbandonò fiducioso e con animo forte alla Provvidenza, infondendo alle Suore coraggio, letizia e confidenza in Gesù.

    Visse la carità verso Dio, nella continua ricerca della maggior gloria di Dio. Espressione del profondo amore per Dio fu la sua intensa e fervorosa vita di preghiera e di adorazione, nonché di filiale devozione alla Vergine Maria.

    Aspetto fattivo e concreto dell’amore verso Dio fu la carità verso il prossimo, in particolare verso le ragazze mute, per le quali fondò l’Istituto di donne consacrate alla loro istruzione cristiana e civile. Insieme all’amore paterno verso le piccole mute, si prodigò generosamente verso i più bisognosi con elemosine e sussidi e, per l’edificazione dei fedeli, con opere di carattere ascetico e apologetico.

 

MODENA-NONANTOLA

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

SEVERINO FABRIANI

Sacerdote diocesano

Fondatore dell’Istituto delle

“Figlie della Provvidenza per le sordomute”

(1792-1849)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti” (Mc 7, 37).

    Il Signore Gesù, medico delle anime e dei corpi, operò la guarigione di sordi e muti, affinché la loro lingua si sciogliesse nella lode del Padre. Il Servo di Dio Severino Fabriani per l’educazione e la cura dei sordi e muti spese la propria vita e ministero, al fine di toglierli dall’isolamento cui erano costretti e offrendo loro una possibilità nella Chiesa e nella società.

    Il Servo di Dio nacque a Spilamberto, nella diocesi di Modena, il 7 gennaio 1792 e lo stesso giorno ricevette il Battesimo. Rimasto orfano del padre e della madre, venne affidato alle cure degli zii paterni Pietro e Giuseppe, quest’ultimo professore di teologia, arciprete della cattedrale e in seguito vicario generale. Entrò nel Seminario di Modena, dove dimostrò amore per le virtù e dedizione allo studio. Il 17 dicembre 1814 ricevette l’ordinazione sacerdotale, quando già gli era stato affidato l’insegnamento di fisica e scienze naturali nel corso filosofico. Insegnò quindi in Seminario fino al 1821, quando improvvisamente fu colpito da una totale afasia. Dopo lunghe cure ottenne solo un parziale recupero, che non gli consentì tuttavia di riprendere l’insegnamento, di predicare e di celebrare la Messa. Alimentò la sua fede con l'assidua preghiera, accostandosi con frequenza all'Eucaristia e coltivando speciale devozione alla Passione del Signore, a Maria Santissima e a San Luigi. Potendo comunicare solo con gli scritti, pubblicò innumerevoli saggi e articoli, e tenne corrispondenza con uomini illustri del suo tempo.

    Sostenuto dalla fede, accettò la sua menomazione come invito a purificarsi nello spirito e a concentrarsi sulle realtà della speranza cristiana. La stessa però gli offrì anche un nuovo campo di apostolato, nel quale poté esplicare le sue doti di intelligenza e la sua carità pastorale.

    Nel 1823 gli fu affidata l’educazione di una piccola sordomuta, ospitata nelle Scuole di carità per i poveri, presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta del Paradiso, a Modena. Con l’ingresso di altre piccole sordomute l’anno successivo, venne affidata al Servo di Dio la direzione di una nuova “Scuola per le sordomute”, con l’ausilio di tre Suore maestre. Il Servo di Dio si impegnò a fondo in questo incarico e cercò di acquisire un’adeguata preparazione tecnica e scientifica, visitando rinomati istituti per sordi e muti, e studiando i metodi educativi di qualificate scuole europee. Tutto fece con dedizione e amore, atteggiamento che richiese anche alle Suore, sue collaboratrici. Nel 1826, a seguito di una scissione delle Figlie di Gesù, operanti nelle Scuole di carità, rimasero con il Servo di Dio le bambine sordomute e le tre Suore maestre. Fu così che il Duca di Modena, alle cui dipendenze era la scuola, costituì il nuovo istituto. Le Suore vennero chiamate “Figlie della Provvidenza per le sordomute”.

    Il Servo di Dio, uomo mansueto e prudente, nonché vero figlio della Madre Chiesa, desiderava però che la Congregazione fosse debitamente riconosciuta. L’avvio formale della nuova Congregazione poté avvenire nel 1843. Il Servo di Dio ne compose le “Massime fondamentali”, che ebbero l’approvazione del Duca e del Vescovo di Modena. Ai tre voti religiosi le Suore aggiungevano quello dell’educazione dei sordi e muti. Papa Gregorio XVI diede all’istituto la propria approvazione il 9 gennaio 1845.

    Nonostante la salute precaria, il Servo di Dio si spendeva sommamente per la scuola e l’istituto. Elaborò anche un nuovo metodo di comunicazione, con grande beneficio delle ragazze. Alcune di loro entrarono anche tra le Figlie della Provvidenza.

    Il Servo di Dio morì il 27 agosto 1849. La sua salma, dapprima tumulata nei sotterranei dell’Istituto, dal 1937 fu trasferita nella cappella. Le Figlie della Provvidenza, oggi non solo in Italia ma anche in Asia, Africa e America Latina, portano avanti il carisma del Servo di Dio e la sua opera educativa e di promozione sociale.

    Il perdurare e diffondersi della fama di santità del Servo di Dio, indusse a introdurne la Causa di beatificazione e canonizzazione. Presso la Curia ecclesiastica di Modena-Nonantola, dal 4 ottobre 2008 al 24 ottobre 2009 si svolse l’Inchiesta diocesana, la cui validità venne riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 9 dicembre 2010. Preparata la Positio e sottoposta al giudizio dei Consultori Storici il 17 gennaio 2017, si è discusso secondo le consuete procedure se il Servo di Dio abbia esercitato in modo eroico le virtù cristiane. Il 26 novembre 2019 il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi ebbe esito positivo. I Padri Cardinali e Vescovi, nella Sessione Ordinaria del 15 giugno 2021, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali e annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Severino Fabriani, Sacerdote diocesano, Fondatore dell’Istituto delle “Figlie della Provvidenza per le sordomute”, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 19 giugno nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                + Fabio Fabene

                                                                            Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                Segretario

 

 

 

 

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MUTINENSIS-NONANTULANA

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

SEVERINI FABRIANI

Sacerdotis dioecesani

Fundatoris Instituti

Filiarum a Providentia pro surdis et mutis

(1792-1849)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Bene omnia fecit, et surdos facit audire et mutos loqui!” (Mc 7, 37).

    Dominus Iesus, medicus et animarum et corporum, surdos mutosque sanavit, ut lingua eorum ad laudem Patris solveretur. Servus Dei Severinus Fabriani vitam ministeriumque suum ad surdorum mutorumque institutionem et curam consummavit, ut a solitudine, ad quam cogebantur, abducerentur, iisque in Ecclesia et societate locum praebens.

    Servus Dei ortus est Spilamberti, intra Mutinensem dioecesim, die 7 mensis Ianuarii anno 1792 eodemque die Baptisma suscepit. Patre matreque orbatus, duorum patruorum Petri et Iosephi curis est demandatus. Iosephus theologiam docebat atque Archipresbyteri Cathedralis munere functus est ac deinde Vicarii Generalis. Servus Dei seminarium Mutinense ingressus est, ubi virtutum dilectionem et studium in litteris ostendit. Die 17 mensis Decembris anno 1814 presbyter ordinatus est, cum iam ei erant commissae physica et naturales scientiae philosophici curriculi docendae. Itaque in seminario fuit magister usque ad annum 1821, cum quadam aphasia ex toto est adfectus. Diuturnas post curas, ex aliqua parte tantum est tamen recreatus, adeo ut non ultra docere, praedicare et Missam celebrare valeret. Assidua precatione fidem alebat, frequentius Eucharistiam sumens peculiaremque devotionem in Passionem Domini, Mariam Sanctissimam et Sanctum Aloisium colens. Cum communicare scriptis tantum posset, libros et articulos edidit plurimos atque epistularum cum viris temporis sui illustribus habuit commercium.

    Fide sustentus, imminutionem suam ut invitationem ad animam mundandam et ad se colligendum erga christianae spei res accepit. Ipsa autem novum apostolatus genus praebuit, quo suas intellectus dotes et caritatem pastoralem patefacere potuit.

    Anno 1823 cuiusdam surdae mutaeque puellae institutio ei est commissa, in Mutinenses “Scholas caritatis ad pauperes” receptae, apud ecclesiam Sanctae Mariae Angelorum, “Paradisi” nuncupatam. Cum sequenti anno aliae parvulae surdae et mutae intravissent, Servus Dei novae cuiusdam “Scholae ad surdas mutasque”, tribus Sororibus magistris adiuvantibus, regimen suscepit. Servus Dei penitus hoc officium navavit atque, ad congruentem scientiam peritiamque comparandam, clara instituta pro surdis et mutis visitavit atque excellentium Europaearum scholarum artem educandi excussit. Diligentia et caritate omnia perfecit, quod a coadiutricibus Sororibus quoque petivit. Anno 1826, cum Filiae a Iesu, quae in “Scholis caritatis” operabantur, inter se scinderentur, cum Servo Dei puellae surdae et mutae necnon tres Sorores magistrae permanserunt. Itaque Dux Mutinensis, qui scholam gerebat, novum institutum condidit. Sorores vulgo vocatae sunt Figlie della Provvidenza per le sordomute.

    Servus Dei, vir mansuetus atque prudens, necnon filius sincerus Matris Ecclesiae, Congregationem rite agnosci autem cupiebat. Quae anno 1843 legitimum habere potuit initium. Servus Dei “Rationes fundamentales” ipsius Congregationis conscripsit, quas Dux et Episcopus Mutinensis approbaverunt. Tribus votis religiosis, votum sordorum mutorumque instituendorum Sorores adiungebant. Summus Pontifex Gregorius XVI die 9 mensis Ianuarii anno 1845 suam ipsam approbationem concessit.

    Etsi infirma valetudine laboraret, Servus Dei pro schola institutoque se maxime impendebat. Novum loquendi modum etiam invenit, summa cum puellarum utilitate. Quarum aliquae idem institutum v.d. Figlie della Provvidenza sunt ingressae.

    Servus Dei die 27 mensis Augusti anno 1849 obiit. Corpus eius, primum in subterraneo instituti sepultum, anno 1937 tralatum est in sacrarium. Congregatio, hodie non in Italia tantum sed et in Asia, Africa et America Latina pervulgata, Servi Dei charisma nec-non institutionis et socialis progressionis promovendae opus pergit.

    Cum Servi Dei sanctitatis fama perduraret et increbresceret, agi coepta est Causa beatificationis et canonizationis. Apud Curiam ecclesiasticam Mutinensem-Nonantulanam, a die 4 mensis Octobris anno 2008 ad diem 24 mensis Octobris anno 2009 Inquisitio dioecesana habita est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum est agnita per decretum diei 9 mensis Decembris anno 2010. Positione exarata ac Consultorum Historicorum iudicio die 17 mensis Ianuarii anno 2017 subiecta, consuetas secundum normas disceptatum est an Servus Dei virtutes christianas heroico gradu exercuisset. Die 26 mensis Novembris anno 2019 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus faustum exitum habuit. Patres Cardinales et Episcopi, diei 15 mensis Iunii anno 2021 Ordinaria in Sessione, Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes professi sunt heroicum in modum excoluisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Severini Fabriani, Sacerdotis dioecesani, Fundatoris Instituti Filiarum a Providentia pro surdis et mutis, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 19 mensis Iunii a. D. 2021.